*sasha ITALIA*
02-06-2010, 22:26
Ogni tanto spunta fuori qualcosa di terribile... a memoria...
1. Chernobyl
http://i23.photobucket.com/albums/b389/epiac1216/Photographs/PripiatCity.jpg?1275512877
non servono presentazioni... migliaia di morti, un nocciolo che brucia ancora, un'area immensa contaminata e sfollata...
2. Il Mare d'Aral
... o meglio i laghi.
http://rst.gsfc.nasa.gov/Sect14/aral_sea_20090816_iotd.jpg
http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_d'Aral
Il lago d'Aral è vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall'uomo. L'evento è stato tra l'altro definito dal politico statunitense Al Gore, nel suo libro "Earth in the balance", come il più grave nella storia dell'umanità.
Originariamente infatti, il lago era ampio all'incirca 68.000 km², ma dal 1960 il volume e la sua superficie sono diminuiti di circa il 75%. Nel 2007 il lago era ridotto al 10% della dimensione originaria[2]. Questo è stato principalmente dovuto al piano di coltura intensiva voluto dal regime sovietico dell'immediato dopoguerra. L'acqua dei due fiumi che tributavano nel lago è stata prelevata, tramite l'uso di canali e per gran parte della lunghezza dei fiumi stessi, per irrigare i neonati vasti campi di cotone delle aree circostanti. Sin dal 1950 si poterono osservare i primi vistosi abbassamenti del livello delle acque del lago. Già nel 1952 alcuni rami della grande foce a delta dell'Amu Darya non avevano più abbastanza acqua per poter sfociare nel lago. Il piano di sfruttamento delle acque dei fiumi a scopo agricolo aveva come responsabile Grigory Voropaev. Voropaev durante una conferenza sui lavori dichiarò, a chi osservava che le conseguenze per il lago sarebbero state nefaste, che il suo scopo era proprio quello di "far morire serenamente il lago d'Aral". Era infatti così abbondante la necessità di acqua che i pianificatori arrivarono a dichiarare che l'enorme lago era ritenuto uno spreco di risorse idriche utili all'agricoltura e, testualmente, "un errore della natura" che andava corretto. I pianificatori ritenevano che il lago, una volta ridotto ad una grande palude acquitrinosa sarebbe stato facilmente utilizzabile per la coltivazione del riso. Per far posto alle piantagioni, i consorzi agricoli non hanno lesinato l'uso di diserbanti e pesticidi che hanno inquinato il terreno circostante. Nel corso di quattro decenni la linea della costa è arretrata in alcuni punti anche di 150 km lasciando al posto del lago un deserto di sabbia salata invece del previsto acquitrino. A causa infatti della sua posizione geografica (si trova al centro dell'arido bassopiano turanico) è soggetto a una forte evaporazione che non è più compensata dalle acque degli immissari. L'impatto ambientale sulla fauna lacustre è stato devastante. Il vento che spira costantemente verso est/sud-est trasporta la sabbia, salata e tossica per i pesticidi, ha reso inabitabile gran parte dell'area e le malattie respiratorie e renali hanno un'incidenza altissima sulla popolazione locale. Le polveri sono arrivate fino su alcuni ghiacciai dell'Himalaya.
3. l'utilizzo di atomiche a scopi civili e relativi laghi radioattivi
http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=19210
http://en.wikipedia.org/wiki/Mayak
http://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Karachay
http://www.j-schoenen.de/abc-manual/a/Strahlenunfaelle-Dateien/accidents-Dateien/karachay.jpg
4. Dzerzhinsk
http://www.focus.it/media/speciali_img/2008/10inquinati/08_dzerzhinsk2a_128k.jpg
Armi chimiche... è terribile anche solamente pensarlo, eppure è un'altra delle tante realtà sporche con cui fare i conti. Durante gli anni della Guerra Fredda, Dzerzhinsk era una delle capitali sovietiche di questa industria della morte. Tonnellate di agenti chimici per uso bellico sono state sintetizzate negli impianti di questo polo petrolchimico segreto nel distretto di Nizhny Novgorod, un'antica città della Russia europea. Oltre ai veleni militari, venivano sintetizzati anche prodotti chimici per uso civile (ma altrettanto tossici), come il piombo tetraetile, che fino a qualche anno fa veniva aggiunto alla benzina come antidetonante. I controlli ambientali erano a dir poco inadeguati e negli anni si è creato un disastro ecologico colossale. La stessa autorità di controllo ambientale di Dzerzhinsk ha calcolato che dal 1930 al 1998 sono fuoriuscite dagli impianti chimici militari e civili circa 300 mila tonnellate di rifiuti altamente tossici. Il terreno e le acque della regione sono letteralmente intrisi di veleni, tanto che in certi punti le acque si sono trasformate in una fanghiglia ribollente biancastra. La concentrazione di diossine e fenolo è 17 milioni di volte oltre i limiti e ha fatto guadagnare a Dzerzhinsk il triste primato di "città più inquinata della Terra".
Dzerzhinsk: clicca sull'immagine per aprire la mappa.
Oggi gli impianti più pericolosi sono stati chiusi, ma questa non è automaticamente una buona notizia: non essendo più risucchiata dalle fabbriche per i processi di lavorazione, la falda sotterranea si sta progressivamente innalzando trasportando con sé il suo carico di morte. Il pericolo è che le acque inquinate sotterranee confluiscano nel fiume Oka, fonte d'acqua potabile per i villaggi della zona e per la città di Nizhny Novgorod, capitale della regione e quarta città della Russia con un milione e 400 mila abitanti.
BENVENUTO NELLA CITTÀ PIÙ INQUINATA DEL PIANETA AZZURRO
Dzerzhinsk si è guadagnata questo titolo nel 1997, incoronata, si fa per dire, dal Guinness Book of World Records, l'edizione cartacea dell'arcinoto guinness dei primati. Il lieto evento è ripreso in una pagina online di UN Works, un'agenzia delle Nazioni Unite, in questo documento.
EFFETTI SULLA POPOLAZIONE
Come si vive nel luogo più inquinato del mondo? È più facile parlare di come si muore: il tasso di mortalità della regione supera la natalità del 260% e la speranza di vita è di 42 anni per gli uomini e 47 per le donne, più o meno quella del medioevo.
CHE COSA SI STA FACENDO
Fino a oggi sono stati messi in pratica diversi programmi parziali di bonifica ambientale, ma di scala ridotta e finalizzati al recupero di aree molto circoscritte o di specifiche fonti di contaminazione. Non esiste ancora, invece, un piano sistematico di recupero ecologico di un'area così vasta e così gravemente compromessa. Di questo dovrebbe occuparsi un apposito comitato di esperti nato negli ultimi anni dalla cooperazione tra le autorità locali e la Dront, una Ong russa sostenuta dal Blacksmith Institute. Grazie alla collaborazione tra l'organizzazione americana e il governo locale, inoltre, sono stati recentemente installati degli impianti di depurazione che riescono a fornire acqua potabile a due villaggi della zona. Meglio di niente, verrebbe da dire.
Le autorità locali, nel frattempo, ammettono l'inquinamento ma negano di trovarsi davanti a un disastro ecologico. Secondo il Blacksmith Institute, però, le loro misurazioni si fermano alla qualità dell'aria e delle acque di superficie, mentre dovrebbero prendere in considerazione il suolo e le acque sotterranee, dove ristagna la maggior parte dei veleni. Senza un progetto di recupero su vasta scala e in profondità, quindi, Dzerzhinsk resterà una bomba ecologica a orologeria per le generazioni future.
5. test atomici, la Tsar Bomb
Tra le migliaia di test atomici segnalo la più grande esplosione nucleare mai avvenuta... 57 Megatoni, 5000 volte Hiroshima...
http://it.wikipedia.org/wiki/Bomba_Zar
http://www.youtube.com/watch?v=LxD44HO8dNQ
http://forums.bit-tech.net/picture.php?albumid=69&pictureid=1113
altro?
1. Chernobyl
http://i23.photobucket.com/albums/b389/epiac1216/Photographs/PripiatCity.jpg?1275512877
non servono presentazioni... migliaia di morti, un nocciolo che brucia ancora, un'area immensa contaminata e sfollata...
2. Il Mare d'Aral
... o meglio i laghi.
http://rst.gsfc.nasa.gov/Sect14/aral_sea_20090816_iotd.jpg
http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_d'Aral
Il lago d'Aral è vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall'uomo. L'evento è stato tra l'altro definito dal politico statunitense Al Gore, nel suo libro "Earth in the balance", come il più grave nella storia dell'umanità.
Originariamente infatti, il lago era ampio all'incirca 68.000 km², ma dal 1960 il volume e la sua superficie sono diminuiti di circa il 75%. Nel 2007 il lago era ridotto al 10% della dimensione originaria[2]. Questo è stato principalmente dovuto al piano di coltura intensiva voluto dal regime sovietico dell'immediato dopoguerra. L'acqua dei due fiumi che tributavano nel lago è stata prelevata, tramite l'uso di canali e per gran parte della lunghezza dei fiumi stessi, per irrigare i neonati vasti campi di cotone delle aree circostanti. Sin dal 1950 si poterono osservare i primi vistosi abbassamenti del livello delle acque del lago. Già nel 1952 alcuni rami della grande foce a delta dell'Amu Darya non avevano più abbastanza acqua per poter sfociare nel lago. Il piano di sfruttamento delle acque dei fiumi a scopo agricolo aveva come responsabile Grigory Voropaev. Voropaev durante una conferenza sui lavori dichiarò, a chi osservava che le conseguenze per il lago sarebbero state nefaste, che il suo scopo era proprio quello di "far morire serenamente il lago d'Aral". Era infatti così abbondante la necessità di acqua che i pianificatori arrivarono a dichiarare che l'enorme lago era ritenuto uno spreco di risorse idriche utili all'agricoltura e, testualmente, "un errore della natura" che andava corretto. I pianificatori ritenevano che il lago, una volta ridotto ad una grande palude acquitrinosa sarebbe stato facilmente utilizzabile per la coltivazione del riso. Per far posto alle piantagioni, i consorzi agricoli non hanno lesinato l'uso di diserbanti e pesticidi che hanno inquinato il terreno circostante. Nel corso di quattro decenni la linea della costa è arretrata in alcuni punti anche di 150 km lasciando al posto del lago un deserto di sabbia salata invece del previsto acquitrino. A causa infatti della sua posizione geografica (si trova al centro dell'arido bassopiano turanico) è soggetto a una forte evaporazione che non è più compensata dalle acque degli immissari. L'impatto ambientale sulla fauna lacustre è stato devastante. Il vento che spira costantemente verso est/sud-est trasporta la sabbia, salata e tossica per i pesticidi, ha reso inabitabile gran parte dell'area e le malattie respiratorie e renali hanno un'incidenza altissima sulla popolazione locale. Le polveri sono arrivate fino su alcuni ghiacciai dell'Himalaya.
3. l'utilizzo di atomiche a scopi civili e relativi laghi radioattivi
http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=19210
http://en.wikipedia.org/wiki/Mayak
http://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Karachay
http://www.j-schoenen.de/abc-manual/a/Strahlenunfaelle-Dateien/accidents-Dateien/karachay.jpg
4. Dzerzhinsk
http://www.focus.it/media/speciali_img/2008/10inquinati/08_dzerzhinsk2a_128k.jpg
Armi chimiche... è terribile anche solamente pensarlo, eppure è un'altra delle tante realtà sporche con cui fare i conti. Durante gli anni della Guerra Fredda, Dzerzhinsk era una delle capitali sovietiche di questa industria della morte. Tonnellate di agenti chimici per uso bellico sono state sintetizzate negli impianti di questo polo petrolchimico segreto nel distretto di Nizhny Novgorod, un'antica città della Russia europea. Oltre ai veleni militari, venivano sintetizzati anche prodotti chimici per uso civile (ma altrettanto tossici), come il piombo tetraetile, che fino a qualche anno fa veniva aggiunto alla benzina come antidetonante. I controlli ambientali erano a dir poco inadeguati e negli anni si è creato un disastro ecologico colossale. La stessa autorità di controllo ambientale di Dzerzhinsk ha calcolato che dal 1930 al 1998 sono fuoriuscite dagli impianti chimici militari e civili circa 300 mila tonnellate di rifiuti altamente tossici. Il terreno e le acque della regione sono letteralmente intrisi di veleni, tanto che in certi punti le acque si sono trasformate in una fanghiglia ribollente biancastra. La concentrazione di diossine e fenolo è 17 milioni di volte oltre i limiti e ha fatto guadagnare a Dzerzhinsk il triste primato di "città più inquinata della Terra".
Dzerzhinsk: clicca sull'immagine per aprire la mappa.
Oggi gli impianti più pericolosi sono stati chiusi, ma questa non è automaticamente una buona notizia: non essendo più risucchiata dalle fabbriche per i processi di lavorazione, la falda sotterranea si sta progressivamente innalzando trasportando con sé il suo carico di morte. Il pericolo è che le acque inquinate sotterranee confluiscano nel fiume Oka, fonte d'acqua potabile per i villaggi della zona e per la città di Nizhny Novgorod, capitale della regione e quarta città della Russia con un milione e 400 mila abitanti.
BENVENUTO NELLA CITTÀ PIÙ INQUINATA DEL PIANETA AZZURRO
Dzerzhinsk si è guadagnata questo titolo nel 1997, incoronata, si fa per dire, dal Guinness Book of World Records, l'edizione cartacea dell'arcinoto guinness dei primati. Il lieto evento è ripreso in una pagina online di UN Works, un'agenzia delle Nazioni Unite, in questo documento.
EFFETTI SULLA POPOLAZIONE
Come si vive nel luogo più inquinato del mondo? È più facile parlare di come si muore: il tasso di mortalità della regione supera la natalità del 260% e la speranza di vita è di 42 anni per gli uomini e 47 per le donne, più o meno quella del medioevo.
CHE COSA SI STA FACENDO
Fino a oggi sono stati messi in pratica diversi programmi parziali di bonifica ambientale, ma di scala ridotta e finalizzati al recupero di aree molto circoscritte o di specifiche fonti di contaminazione. Non esiste ancora, invece, un piano sistematico di recupero ecologico di un'area così vasta e così gravemente compromessa. Di questo dovrebbe occuparsi un apposito comitato di esperti nato negli ultimi anni dalla cooperazione tra le autorità locali e la Dront, una Ong russa sostenuta dal Blacksmith Institute. Grazie alla collaborazione tra l'organizzazione americana e il governo locale, inoltre, sono stati recentemente installati degli impianti di depurazione che riescono a fornire acqua potabile a due villaggi della zona. Meglio di niente, verrebbe da dire.
Le autorità locali, nel frattempo, ammettono l'inquinamento ma negano di trovarsi davanti a un disastro ecologico. Secondo il Blacksmith Institute, però, le loro misurazioni si fermano alla qualità dell'aria e delle acque di superficie, mentre dovrebbero prendere in considerazione il suolo e le acque sotterranee, dove ristagna la maggior parte dei veleni. Senza un progetto di recupero su vasta scala e in profondità, quindi, Dzerzhinsk resterà una bomba ecologica a orologeria per le generazioni future.
5. test atomici, la Tsar Bomb
Tra le migliaia di test atomici segnalo la più grande esplosione nucleare mai avvenuta... 57 Megatoni, 5000 volte Hiroshima...
http://it.wikipedia.org/wiki/Bomba_Zar
http://www.youtube.com/watch?v=LxD44HO8dNQ
http://forums.bit-tech.net/picture.php?albumid=69&pictureid=1113
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