cat1
29-05-2010, 13:55
Europei 2016: Cornuti E Mazziati
Ormai non c’è ombra di dubbio: tra l’UEFA e l’Italia non corre buon sangue. Dopo aver negato al Bel Paese la possibilità di organizzare i campionati europei del 2012, privilegiando la candidatura di Polonia e Ucraina nonostante palesi difficoltà organizzative, tanto da render necessario numerosi sopraluoghi di Platini e Co. nei due Paesi, la storia si ripete oggi. Questa volta era in lizza l’organizzazione di Euro 2012, e l’Italia ha ricevuto per la seconda volta il secco “no” dell’UEFA.
Premiata invece la candidatura della Francia dello stesso (guarda caso..) presidente Platini, che dopo i mondiali del 1998 ospiterà anche la manifestazione continentale 2016. Indubbiamente favorevole alla designazione transalpina il migliore stato delle infrastrutture, soprattutto sportive, dei cugini d’oltralpe.
Dopo un breve mea culpa, non si può però evitare di riflettere sul secondo “smacco” che i vertici del calcio europeo hanno inferto al nostro Paese. Se infatti è pacifico che gli stadi italiani non sono attualmente all’altezza di ospitare una manifestazione di tale portata, è altrettanto vero che il dossier presentato da FIGC e Governo aveva previsto un totale rinnovamento infrastrutturale e dei servizi.
Senza considerare che non sono le condizioni vigenti al momento della presentazione dei dossier a far si che una nazione debba esser preferita ad un’altra, altrimenti non si sarebbero assegnati i campionati del mondo al Sud Africa e gli europei 2012 a Polonia e Ucraina. Si sarebbe dovuta premiare invece i progetti di miglioramento, indubbiamente possibili nel nostro Paese. Sarebbe stata anzi un occasione per adeguare le nostre infrastrutture a quelle europee, per chiudere definitivamente un gap di una decina d’anni tra gli stadi italiani e quelli inglesi, tedeschi, spagnoli e appunto francesi.
Evidentemente, oltre alla politica abilmente nascosta tra i meandri della decisione, ha pesato anche tutto l’ambiente di poca sportività che attualmente attraversa tutta la cultura sportiva italiana, primo fra tutti il fenomeno del tifo violento. Il risultato della votazione di Ginevra è stato il seguente: Francia 43 voti, Turchia 38, Italia 23. Seconda votazione: Francia 7, Turchia 6. Insomma, cornuti e mazziati.
Vincenzo Mugione
Meno male.. già immaginavo qualche cricca in azione :rolleyes:
E poi c'è crisi, 24miliardi sicuramente non sarebbero bastati per finanziare l'eventuale e presumibile italica cricca :help:
Ormai non c’è ombra di dubbio: tra l’UEFA e l’Italia non corre buon sangue. Dopo aver negato al Bel Paese la possibilità di organizzare i campionati europei del 2012, privilegiando la candidatura di Polonia e Ucraina nonostante palesi difficoltà organizzative, tanto da render necessario numerosi sopraluoghi di Platini e Co. nei due Paesi, la storia si ripete oggi. Questa volta era in lizza l’organizzazione di Euro 2012, e l’Italia ha ricevuto per la seconda volta il secco “no” dell’UEFA.
Premiata invece la candidatura della Francia dello stesso (guarda caso..) presidente Platini, che dopo i mondiali del 1998 ospiterà anche la manifestazione continentale 2016. Indubbiamente favorevole alla designazione transalpina il migliore stato delle infrastrutture, soprattutto sportive, dei cugini d’oltralpe.
Dopo un breve mea culpa, non si può però evitare di riflettere sul secondo “smacco” che i vertici del calcio europeo hanno inferto al nostro Paese. Se infatti è pacifico che gli stadi italiani non sono attualmente all’altezza di ospitare una manifestazione di tale portata, è altrettanto vero che il dossier presentato da FIGC e Governo aveva previsto un totale rinnovamento infrastrutturale e dei servizi.
Senza considerare che non sono le condizioni vigenti al momento della presentazione dei dossier a far si che una nazione debba esser preferita ad un’altra, altrimenti non si sarebbero assegnati i campionati del mondo al Sud Africa e gli europei 2012 a Polonia e Ucraina. Si sarebbe dovuta premiare invece i progetti di miglioramento, indubbiamente possibili nel nostro Paese. Sarebbe stata anzi un occasione per adeguare le nostre infrastrutture a quelle europee, per chiudere definitivamente un gap di una decina d’anni tra gli stadi italiani e quelli inglesi, tedeschi, spagnoli e appunto francesi.
Evidentemente, oltre alla politica abilmente nascosta tra i meandri della decisione, ha pesato anche tutto l’ambiente di poca sportività che attualmente attraversa tutta la cultura sportiva italiana, primo fra tutti il fenomeno del tifo violento. Il risultato della votazione di Ginevra è stato il seguente: Francia 43 voti, Turchia 38, Italia 23. Seconda votazione: Francia 7, Turchia 6. Insomma, cornuti e mazziati.
Vincenzo Mugione
Meno male.. già immaginavo qualche cricca in azione :rolleyes:
E poi c'è crisi, 24miliardi sicuramente non sarebbero bastati per finanziare l'eventuale e presumibile italica cricca :help: