c.m.g
21-05-2010, 09:21
giovedì 20 maggio 2010
Indagato il pericoloso fenomeno dei laptop e degli accumulatori flambé. Per ora si conoscono solo le cause dei cortocircuiti, ma nulla impedisce di guardare oltre
Roma - Le batterie agli ioni di litio rappresentano un elemento cruciale della moderna mania per il mobile computing e i gadget high tech trasportabili, ma oltre a fornire energia a laptop, smartphone e parecchio altro, i succitati accumulatori hanno la perniciosa tendenza (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=batterie+infiammabili&t=4&o=0) a infiammarsi o, peggio ancora, a esplodere. I ricercatori della University of Cambridge dicono ora di aver scoperto il perché, aprendo potenzialmente la strada a nuove batterie più sicure e senza il rischio di mettere a repentaglio la salute fisica degli utenti/consumatori.
Nella ricerca (http://www.nature.com/nmat/journal/vaop/ncurrent/abs/nmat2764.html) pubblicata su Nature Materials, la professoressa Clare P. Grey e i colleghi della prestigiosa università britannica riferiscono dei risultati dell'impiego della Risonanza Magnetica Nucleare sugli accumulatori agli ioni di litio e in particolare su una batteria campione di un centimetro di lunghezza.
Utilizzando la scansione RMN i ricercatori hanno potuto osservare in tempo reale la formazione di dendriti (http://it.wikipedia.org/wiki/Dendrite_(geologia)) di litio sull'anodo al carbonio, filamenti cristallini di crescita irregolare che portano appunto alla generazione di veri e propri cortocircuiti (http://www.theinquirer.net/inquirer/blog-post/1648864/cure-exploding-laptops) e quindi al surriscaldamento e all'infiammazione (o anche esplosione) della batteria li-ion.
Il pericoloso fenomeno si presenta dopo che l'accumulatore viene sottoposto a svariati cicli di carica e scarica, e in particolare se la carica avviene molto velocemente. Aver sperimentato il metodo di osservazione della formazione di dendriti di litio, sostengono i ricercatori, darà modo di analizzarli con maggior precisione e individuare le condizioni in cui tendono a comparire per porvi rimedio a beneficio della sicurezza delle batterie portatili.
"Queste fibre di litio inerte sono state un significativo impedimento alla commercializzazione di nuove generazioni di batterie di maggior capacità", ha detto (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/england/cambridgeshire/8687963.stm) la professoressa Grey, sottolineando come la questione "sicurezza contro gli incendi" vada risolta prima di cominciare a usare le batterie per nuove applicazioni come i trasporti (automobili e mezzi pubblici elettrici) oltre ai gadget.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2888652/PI/News/uk-batterie-esplosive-addio.aspx)
Indagato il pericoloso fenomeno dei laptop e degli accumulatori flambé. Per ora si conoscono solo le cause dei cortocircuiti, ma nulla impedisce di guardare oltre
Roma - Le batterie agli ioni di litio rappresentano un elemento cruciale della moderna mania per il mobile computing e i gadget high tech trasportabili, ma oltre a fornire energia a laptop, smartphone e parecchio altro, i succitati accumulatori hanno la perniciosa tendenza (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=batterie+infiammabili&t=4&o=0) a infiammarsi o, peggio ancora, a esplodere. I ricercatori della University of Cambridge dicono ora di aver scoperto il perché, aprendo potenzialmente la strada a nuove batterie più sicure e senza il rischio di mettere a repentaglio la salute fisica degli utenti/consumatori.
Nella ricerca (http://www.nature.com/nmat/journal/vaop/ncurrent/abs/nmat2764.html) pubblicata su Nature Materials, la professoressa Clare P. Grey e i colleghi della prestigiosa università britannica riferiscono dei risultati dell'impiego della Risonanza Magnetica Nucleare sugli accumulatori agli ioni di litio e in particolare su una batteria campione di un centimetro di lunghezza.
Utilizzando la scansione RMN i ricercatori hanno potuto osservare in tempo reale la formazione di dendriti (http://it.wikipedia.org/wiki/Dendrite_(geologia)) di litio sull'anodo al carbonio, filamenti cristallini di crescita irregolare che portano appunto alla generazione di veri e propri cortocircuiti (http://www.theinquirer.net/inquirer/blog-post/1648864/cure-exploding-laptops) e quindi al surriscaldamento e all'infiammazione (o anche esplosione) della batteria li-ion.
Il pericoloso fenomeno si presenta dopo che l'accumulatore viene sottoposto a svariati cicli di carica e scarica, e in particolare se la carica avviene molto velocemente. Aver sperimentato il metodo di osservazione della formazione di dendriti di litio, sostengono i ricercatori, darà modo di analizzarli con maggior precisione e individuare le condizioni in cui tendono a comparire per porvi rimedio a beneficio della sicurezza delle batterie portatili.
"Queste fibre di litio inerte sono state un significativo impedimento alla commercializzazione di nuove generazioni di batterie di maggior capacità", ha detto (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/england/cambridgeshire/8687963.stm) la professoressa Grey, sottolineando come la questione "sicurezza contro gli incendi" vada risolta prima di cominciare a usare le batterie per nuove applicazioni come i trasporti (automobili e mezzi pubblici elettrici) oltre ai gadget.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2888652/PI/News/uk-batterie-esplosive-addio.aspx)