easyand
10-05-2010, 16:03
Moody's: l'Italia è a rischio, anzi no
L'equivoco che ha affossato le Borse
La presentazione diffusa dall'agenzia sulla situazione del nostro Paese parla di sistema bancario solido e di outlook stabile. Ieri un altro rapporto duramente contestato da governo e Bankitalia citava un 'contagio' probabile. Retromarcia o impazzimento mediatico?
di ROSARIA AMATO
ROMA - "Crisi: Moody's, banche a rischio in Italia e altri quattro Paesi". "Crisi: Moody's, Italia non è tra i Paesi più a rischio". Il primo è il titolo di una notizia di agenzia delle 11.47 di ieri, il secondo di un'altra notizia di agenzia, pubblicata stamattina alle 9.35. Tra il primo e il secondo lancio, in poco più di 24 ore, si è registrata una discesa in picchiata di tutti i titoli bancari, una delle sedute più rovinose degli ultimi mesi. L'indice dei titoli italiani del comparto (Ftse It Banks) ha ceduto il 7,13%, con cali superiori al 10% nei momenti di maggior panico. Dati analoghi per il resto dell'Europa. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, denuncia stamane "un attacco speculativo" all'Italia. Un attacco che con il rapporto odierno sull'Italia Moody's sembra decisamente ritrattare: conferma l'outlook stabile, e sostiene che "i conti pubblici italiani non sono a rischio soprattutto per merito del sistema bancario nazionale, meno esposto a pericoli rispetto a quello di altri paesi". Un ripensamento, nel giro di 24 ore, a seguito della levata di scudi del governo italiano, della Banca d'Italia e della Banca Centrale Europea? Oppure un diverso, sapiente dosaggio di "luci e ombre": ieri prevalevano le ombre, oggi le luci, anche se gli ingredienti sono gli stessi?
Ai primi lanci di agenzia ieri mattina ne sono seguiti altri che offrivano una visione un po' diversa del contenuto del rapporto di Moody's. "L'Italia è uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato sino a oggi relativamente robusto" ma dove c'è comunque un rischio di contagio se "le pressioni dei mercati sui 'rating sovrani' aumenterà", afferma Moody's nel report sul sistema bancario europeo. Nel rapporto si sottolinea che il sistema bancario italiano ha accusato meno di altri lo scoppio della 'bolla immobiliare' e di quella dei derivati", riportava un testo dell'Ansa delle 11.48.
Ovvio che a questo punto sarebbe stato fondamentale leggere per intero il rapporto e capire qual era in effetti la valutazione di Moody's (a prescindere da quella che possa essere l'imparzialità delle agenzie di rating, messa da tempo in discussione da governi, analisti e istituzioni finanziarie). Repubblica.it non l'ha ricevuto, pur essendo nella mailing list dell'agenzia e pur avendolo richiesto espressamente ieri mattina con una telefonata. A Londra l'ufficio stampa dell'agenzia non si spiega come sia potuto succedere. Il testo, 11 pagine, è arrivato solo stamattina. Parla di un rischio "sistemico", non di una debolezza intrinseca del sistema bancario italiano; al contrario, ne sottolinea la solidità. "L'Italia nonostante la sua vulnerabilità ha resistito decisamente alla crisi", si legge nella parte finale del rapporto pubblicato ieri da Moody's. Ancora: "Il sistema bancario è ben posizionato per difendersi dalle sfide cicliche. Il rischio maggiore (anche se poco probabile secondo noi) è quello di un contagio "Mediterraneo" nella percezione degli investitori, che potrebbe esercitare una pressione indiretta sul sistema bancario".
Nel tardo pomeriggio anche l'Associazione Bancaria Italia ha diffuso un breve comunicato nel quale il presidente Corrado Faissola affermava: "Dalla lettura del rapporto di Moody's emerge una situazione positiva e quindi opposta rispetto a quella che è sembrata emergere oggi dopo le prime notizie sul report. L'analisi evidenza una maggior forza e robustezza del settore bancario italiano rispetto agli altri". "Prima di esprimere valutazioni - concludeva Faissola - occorre leggere attentamente le analisi svolte per fornire indicazioni corrette e in linea con le grandezze e le tendenze effettivamente individuate. Per Moody's il settore italiano è forte e solido".
Un'indicazione che ieri sembra sia stata disattesa dall'universo mondo. Una replica di "fonti di Bankitalia" è sembrata ieri una critica piccata all'analisi di Moody's, alimentando l'equivoco che l'agenzia parlasse di una debolezza strutturale del sistema bancario italiano. L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha ricordato che "Moody's aveva anche detto che la Lehman Brothers meritava 10 e lode". Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha definito il rapporto di Moody's "assolutamente infondato". Persino l'agenzia Fitch è entrata nella polemica, ribadendo che il proprio rating rimaneva stabile (del resto come quello di Moody's, come risulta dal rapporto diffuso oggi). Un deputato del Pdl della commissione Finanze della Camera, Alessandro Pagano, ha parlato di "rapporto fasullo". A fine giornata le agenzie hanno diffuso il commento del premier Berlusconi, che affermava che "le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità e Moody' sbaglia perchè il nostro sistema bancario è solido".
Nel frattempo nei mercati europei è successo il disastro. Molti investitori statunitensi nel pomeriggio hanno venduto le azioni dei bancari italiani, per mettersi al riparo dal "rischio contagio sovrano", indicato da Moody's. Oggi è arrivato il nuovo rapporto di Moody's, e le Borse sono risalite come per magia. E rimane il dubbio che oggi Moody's abbia voluto "correggere il tiro", sottolineando maggiormente gli aspetti positivi dell'economia italiana. Anche oggi infatti parla di "vulnerabilità", ma ribadisce a chiare lettere che il nostro sistema è solido, e niente affatto a rischio.
Repubblica
Ormai le agenzie di rating sono diventate credibili come pulcinella
L'equivoco che ha affossato le Borse
La presentazione diffusa dall'agenzia sulla situazione del nostro Paese parla di sistema bancario solido e di outlook stabile. Ieri un altro rapporto duramente contestato da governo e Bankitalia citava un 'contagio' probabile. Retromarcia o impazzimento mediatico?
di ROSARIA AMATO
ROMA - "Crisi: Moody's, banche a rischio in Italia e altri quattro Paesi". "Crisi: Moody's, Italia non è tra i Paesi più a rischio". Il primo è il titolo di una notizia di agenzia delle 11.47 di ieri, il secondo di un'altra notizia di agenzia, pubblicata stamattina alle 9.35. Tra il primo e il secondo lancio, in poco più di 24 ore, si è registrata una discesa in picchiata di tutti i titoli bancari, una delle sedute più rovinose degli ultimi mesi. L'indice dei titoli italiani del comparto (Ftse It Banks) ha ceduto il 7,13%, con cali superiori al 10% nei momenti di maggior panico. Dati analoghi per il resto dell'Europa. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, denuncia stamane "un attacco speculativo" all'Italia. Un attacco che con il rapporto odierno sull'Italia Moody's sembra decisamente ritrattare: conferma l'outlook stabile, e sostiene che "i conti pubblici italiani non sono a rischio soprattutto per merito del sistema bancario nazionale, meno esposto a pericoli rispetto a quello di altri paesi". Un ripensamento, nel giro di 24 ore, a seguito della levata di scudi del governo italiano, della Banca d'Italia e della Banca Centrale Europea? Oppure un diverso, sapiente dosaggio di "luci e ombre": ieri prevalevano le ombre, oggi le luci, anche se gli ingredienti sono gli stessi?
Ai primi lanci di agenzia ieri mattina ne sono seguiti altri che offrivano una visione un po' diversa del contenuto del rapporto di Moody's. "L'Italia è uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato sino a oggi relativamente robusto" ma dove c'è comunque un rischio di contagio se "le pressioni dei mercati sui 'rating sovrani' aumenterà", afferma Moody's nel report sul sistema bancario europeo. Nel rapporto si sottolinea che il sistema bancario italiano ha accusato meno di altri lo scoppio della 'bolla immobiliare' e di quella dei derivati", riportava un testo dell'Ansa delle 11.48.
Ovvio che a questo punto sarebbe stato fondamentale leggere per intero il rapporto e capire qual era in effetti la valutazione di Moody's (a prescindere da quella che possa essere l'imparzialità delle agenzie di rating, messa da tempo in discussione da governi, analisti e istituzioni finanziarie). Repubblica.it non l'ha ricevuto, pur essendo nella mailing list dell'agenzia e pur avendolo richiesto espressamente ieri mattina con una telefonata. A Londra l'ufficio stampa dell'agenzia non si spiega come sia potuto succedere. Il testo, 11 pagine, è arrivato solo stamattina. Parla di un rischio "sistemico", non di una debolezza intrinseca del sistema bancario italiano; al contrario, ne sottolinea la solidità. "L'Italia nonostante la sua vulnerabilità ha resistito decisamente alla crisi", si legge nella parte finale del rapporto pubblicato ieri da Moody's. Ancora: "Il sistema bancario è ben posizionato per difendersi dalle sfide cicliche. Il rischio maggiore (anche se poco probabile secondo noi) è quello di un contagio "Mediterraneo" nella percezione degli investitori, che potrebbe esercitare una pressione indiretta sul sistema bancario".
Nel tardo pomeriggio anche l'Associazione Bancaria Italia ha diffuso un breve comunicato nel quale il presidente Corrado Faissola affermava: "Dalla lettura del rapporto di Moody's emerge una situazione positiva e quindi opposta rispetto a quella che è sembrata emergere oggi dopo le prime notizie sul report. L'analisi evidenza una maggior forza e robustezza del settore bancario italiano rispetto agli altri". "Prima di esprimere valutazioni - concludeva Faissola - occorre leggere attentamente le analisi svolte per fornire indicazioni corrette e in linea con le grandezze e le tendenze effettivamente individuate. Per Moody's il settore italiano è forte e solido".
Un'indicazione che ieri sembra sia stata disattesa dall'universo mondo. Una replica di "fonti di Bankitalia" è sembrata ieri una critica piccata all'analisi di Moody's, alimentando l'equivoco che l'agenzia parlasse di una debolezza strutturale del sistema bancario italiano. L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha ricordato che "Moody's aveva anche detto che la Lehman Brothers meritava 10 e lode". Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha definito il rapporto di Moody's "assolutamente infondato". Persino l'agenzia Fitch è entrata nella polemica, ribadendo che il proprio rating rimaneva stabile (del resto come quello di Moody's, come risulta dal rapporto diffuso oggi). Un deputato del Pdl della commissione Finanze della Camera, Alessandro Pagano, ha parlato di "rapporto fasullo". A fine giornata le agenzie hanno diffuso il commento del premier Berlusconi, che affermava che "le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità e Moody' sbaglia perchè il nostro sistema bancario è solido".
Nel frattempo nei mercati europei è successo il disastro. Molti investitori statunitensi nel pomeriggio hanno venduto le azioni dei bancari italiani, per mettersi al riparo dal "rischio contagio sovrano", indicato da Moody's. Oggi è arrivato il nuovo rapporto di Moody's, e le Borse sono risalite come per magia. E rimane il dubbio che oggi Moody's abbia voluto "correggere il tiro", sottolineando maggiormente gli aspetti positivi dell'economia italiana. Anche oggi infatti parla di "vulnerabilità", ma ribadisce a chiare lettere che il nostro sistema è solido, e niente affatto a rischio.
Repubblica
Ormai le agenzie di rating sono diventate credibili come pulcinella