pistacchio89
07-05-2010, 09:33
Pordenone. Caos con i pasti in ospedale,
i pazienti si ordinano le pizze da asporto
Il malfunzionamento del sistema di ordinazione e distribuzione
del cibo ha costretto i degenti ad arrangiarsi per mangiare
di Lorenzo Padovan
PORDENONE (4 maggio) - Clamorosa denuncia dei pazienti dell'ospedale di Spilimbergo contro i disservizi che da alcune settimane si verificano nell'ordinazione e nella distribuzione dei pasti. In pratica, da quanto sostengono alcune persone ricoverate nel reparto di Chirurgia e Ortopedia, tutto dipende dal malfunzionamento dei palmari con cui gli operatori dell’ospedale inoltrano le scelte di menù operate dai pazienti.
«È una cosa incredibile – fa sapere Gianpietro Pasut, paziente di Fiume Veneto, ricoverato da una settimana - nonostante il prodigarsi del personale, che non ha alcuna colpa, i palmari non ne azzeccano una. Funzionano malissimo e impediscono l'inoltro delle segnalazioni esatte. Di più: spesso non vanno proprio».
Il colmo si è raggiunto il primo maggio. Non potendo contare su un pasto degno di tal nome – ogni indicazione sarebbe stata disattesa e sarebbero arrivati pasti completamente diversi da quelli che si possono servire a dei pazienti ospedalieri reduci da interventi chirurgici – molti hanno risolto da soli il problema della refezione. Dopo aver digitato il numero della pizzeria da asporto, si sono fatti recapitare decine di pizze in corsia, dando anche corso ad un piacevole diversivo visto anche che era un giorno di festa.
«Per noi il problema si limita a pochi giorni di degenza – prosegue Pasut – ma chi lavora sta diventando matto. Urge una soluzione perché non è possibile continuare con questi disservizi. Senza contare lo spreco enorme di cibo che si produce con questi continui errori che costringono gli inservienti a gettare nella pattumiera la gran parte delle cose che arrivano per sbaglio e che nessuno poi può o vuole mangiare». Il problema sarebbe stato segnalato a più riprese, anche con note scritte, alla direzione sanitaria, che però non avrebbe ancora trovato una soluzione.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=100379&sez=NORDEST
i pazienti si ordinano le pizze da asporto
Il malfunzionamento del sistema di ordinazione e distribuzione
del cibo ha costretto i degenti ad arrangiarsi per mangiare
di Lorenzo Padovan
PORDENONE (4 maggio) - Clamorosa denuncia dei pazienti dell'ospedale di Spilimbergo contro i disservizi che da alcune settimane si verificano nell'ordinazione e nella distribuzione dei pasti. In pratica, da quanto sostengono alcune persone ricoverate nel reparto di Chirurgia e Ortopedia, tutto dipende dal malfunzionamento dei palmari con cui gli operatori dell’ospedale inoltrano le scelte di menù operate dai pazienti.
«È una cosa incredibile – fa sapere Gianpietro Pasut, paziente di Fiume Veneto, ricoverato da una settimana - nonostante il prodigarsi del personale, che non ha alcuna colpa, i palmari non ne azzeccano una. Funzionano malissimo e impediscono l'inoltro delle segnalazioni esatte. Di più: spesso non vanno proprio».
Il colmo si è raggiunto il primo maggio. Non potendo contare su un pasto degno di tal nome – ogni indicazione sarebbe stata disattesa e sarebbero arrivati pasti completamente diversi da quelli che si possono servire a dei pazienti ospedalieri reduci da interventi chirurgici – molti hanno risolto da soli il problema della refezione. Dopo aver digitato il numero della pizzeria da asporto, si sono fatti recapitare decine di pizze in corsia, dando anche corso ad un piacevole diversivo visto anche che era un giorno di festa.
«Per noi il problema si limita a pochi giorni di degenza – prosegue Pasut – ma chi lavora sta diventando matto. Urge una soluzione perché non è possibile continuare con questi disservizi. Senza contare lo spreco enorme di cibo che si produce con questi continui errori che costringono gli inservienti a gettare nella pattumiera la gran parte delle cose che arrivano per sbaglio e che nessuno poi può o vuole mangiare». Il problema sarebbe stato segnalato a più riprese, anche con note scritte, alla direzione sanitaria, che però non avrebbe ancora trovato una soluzione.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=100379&sez=NORDEST