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View Full Version : La bella Università: Decine di migliaia di Collaboratori di cattedra lavorano gratis


jarry
29-04-2010, 12:32
Per l'anagrafe del Ministero dell'Università non esistono. Sono i tantissimi collaboratori di cattedra che "danno una mano" negli atenei, rigorosamente gratis e senza alcun riconoscimento di fatto del loro status. In concreto aiutano i docenti (come fare ricevimento e correggere le tesi) ma in molti casi salgono anche in cattedra, tenendo lezioni e interrogando agli esami.
Non è mai stato fatto un censimento: non avendo alcun inquadramento contrattuale si fa semplicemente finta che queste migliaia di persone non esistano, veri e propri fantasmi della cattedra.

Il precariato "ufficiale" censito dal Miur risale al 2008 ed è di 38mila unità, inclusi assegnisti e contrattisti; ma dei collaboratori "senza alcun riconoscimento formale" e dei cultori della materia che non percepiscono alcunché non c'è traccia. Un dato attendibile sul fenomeno nella sua complessità lo fornisce l'Andu (Associazione Nazionale Docenti Universitari), che a novembre del 2009 stimava in 70-80mila "i ricercatori precari che attualmente sono nell'Università, con un trattamento economico minimale o nullo

Questa è l'italica civiltà: scienza e cultura? Benissimo, purchè non costino soldi. Grande civiltà baronale. Qui tutto l'articolo su questi fantasmi a costo zero:
http://www.repubblica.it/scuola/2010/04/27/news/collaboratori_universitari_nascosti-3661506/index.html?ref=search

Scalor
29-04-2010, 12:57
? trattamento economico nullo? FUFFA.
se uno non riceve lo stipendio va a lavorare da un altra parte, si trova un altro lavoro !
altrimenti chi lo mantiene ? soldi in nero ? i genitori ? è un mecenate della cultura ?

jarry
29-04-2010, 15:29
Tanto per gradire, mazzate anche ai ricercatori. La "riforma" Gelmini, senza fondi, prevede il ricercatore a scadenza:

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/29/news/i_ricercatori_pronti_a_mobilitarsi_ci_rifiuteremo_di_fare_lezione-3706343/

Da consumarsi entro il.....

Joshwa
29-04-2010, 20:10
Chi è dentro l'ambiente universitario sa bene lo schifo che vige: raccomandazioni, baronaggi, parentalismo. E' vero che c'è gente da grandi contributi alla ricerca ma è anche vero che c'è nè ancor di piu' chi un posto di ricercatore o un corso di dottorando lo ha avuto grazie ai fenomeni che ho detto sopra.
La gelmini dovrebbe pensare a fare leggi che permettono di impedire che tali cose accadano e di individuare e sbattere fuori dalle università tali persone. Una cosa da fare in primis è levare la situazine che preso il posto in università non ti caccia piu' nessuno. Ci vorrebbe un test a scadenza di 3 o 5 anni in cui si valuta la bontà e la qualità dell'operato del ricercatore. Se non viene superato allora a casa. E pure i concorsi per ricercatori sarebbero da rivedere per contrastare lo scambio di favori tra docenti per far vincere i lori pupilli.

hakermatik
29-04-2010, 20:16
la scoperta dell'acqua calda. E' sempre stato così. C'è gente che vince un concorso di dottorato di 3-4 anni SENZA borsa (=gratis) e durante il dottorato fa ricerca, corregge compiti, interroga, fa esercitazioni, tutto rigorosamente gratis.

Altro che FUFFA!!! è tutto vero...

hakermatik
29-04-2010, 20:30
vediamo se ho capito bene: devi fare un concorso per andare a lavorare 4 anni gratis?

e a chi non lo vince, cosa fanno, li danno in pasto ai leoni?

Quando si indicono i concorsi per accedere al dottorato di ricerca, ci sono posti con borsa (1000 euro al mese) e posti senza borsa.
C'è gente che partecipa al concorso perchè veramente ama quello che studia e intende specializzarsi al meglio...quindi è costretta ad accettare il posto senza borsa. Durante il dottorato bisogna portare a termine il progetto di ricerca che si è scelto, fare un periodo di ricerca all'estero...poi capita spesso che il prof. chieda al dottorando di tenere una lezione circa l'argomento che il dottorando sta trattando, correggere compiti, interrogare per gli esami orali, dare una mano nella stesura delle dispense...questo accade perchè fino a poco tempo fa chi faceva il dottorato di ricerca (presumibilmente) dopo avrebbe avuto assegni di ricerca annuali per affinare la sua ricerca di dottorato e dopo poteva aspirara a diventare ricercatore, quindi entrare tra i dipendendti a tempo indeterminato della facoltà.

Ora praticamente durante il dottorato lavorano come prima...però alla fine non avranno ne assegni di ricerca ne tantomeno potranno partecipare a concorsi da ricercatore...semplicemente perchè non ce ne sono.

hakermatik
29-04-2010, 20:42
OK, ma chi accetta il posto "senza borsa", durante questi anni, di cosa vive, se non ha qualcuno che lo mantiene?

di quello che viveva quando era studente...Papà e mamma e lavoretti serali tipo cameriere e cose varie, perchè di giorno non si ha nemmeno tanto tempo.

hakermatik
29-04-2010, 20:58
converrai che è una cosa mortificante, indipendentemente dalla passione che si può avere verso una particolare branca della scienza.

Guarda, su questo siamo d'accordissimo. E aggiungo che se fino a qualche anno fa i posti con borsa erano molti di più dei posti senza borsa...ora la situazione va via via invertendosi. Naturalmente l'interesse dei giovani verso il dottorato di ricerca va via via scemando...ora se tieni conto che il dottorato è il primo "gradino" da superare per aspirare a far carriera nelle università, vedi tu che fine faranno le università italiane.

hakermatik
29-04-2010, 21:12
ah, beh, tanto già ora buona parte dei corsi va avanti con i professori "a contratto" e non con i professori ordinari, per cui credo che sia quello il futuro al quale si vuole tendere in ambito universitario, con la ricerca totalmente delegata all'industria.


Si infatti, ormai (almeno per come la vedo io) è chiaro che si sta spingendo sempre di più verso le "Teaching University", dove lo studente va a lezione, il professore (che non ha mai fatto ricerca in vita sua) apre il libro e comincia impartire nozioni su nozioni. Come la scuola superiore insomma. E un professore che non ha mai fatto ricerca è un professore che non è aggiornato. Ora dimmi tu quanto può dare un professore del genere ad una facoltà di ingegneria ad esempio...NULLA!
Questo naturalmente nelle università pubbliche...nelle private sarà tutta un'altra storia.

zanardi84
30-04-2010, 08:17
Bisogna dare agli studenti lo strumento, efficace, non il timido foglietto che passa attualmente, della valutazione dei docenti. Solo così sarà possibile migliorare la qualità dell'insegnamento e cacciare i recidivi. Devono essere i "consumatori" a valutare la qualità del prodotto, non il produttore, altrimenti per lui andrà sempre tutto bene e non si impegnerà mai a migliorarlo.

ironmanu
30-04-2010, 09:36
la scoperta dell'acqua calda. E' sempre stato così. C'è gente che vince un concorso di dottorato di 3-4 anni SENZA borsa (=gratis) e durante il dottorato fa ricerca, corregge compiti, interroga, fa esercitazioni, tutto rigorosamente gratis.

Altro che FUFFA!!! è tutto vero...

eccomi qua, phd senza borsa e...udite udite...PER IL DOTTORATO SENZA BORSA LE TASSE SONO PIU' ALTE ALEEEEEEEEEEE!!!!!!!:rolleyes:

comunque, venivo pagato, ma in maniera diversa dalla borsa.

hakermatik
30-04-2010, 09:38
Bisogna dare agli studenti lo strumento, efficace, non il timido foglietto che passa attualmente, della valutazione dei docenti. Solo così sarà possibile migliorare la qualità dell'insegnamento e cacciare i recidivi. Devono essere i "consumatori" a valutare la qualità del prodotto, non il produttore, altrimenti per lui andrà sempre tutto bene e non si impegnerà mai a migliorarlo.

Scusa...condivido anche quello che dici...ma non capisco! Qui si parla di ragazzi che praticamente lavorano gratis per anni e anni...perchè dobbiamo tirare sempre fuori la questione dei baroni fannulloni?

ironmanu
30-04-2010, 09:39
di quello che viveva quando era studente...Papà e mamma e lavoretti serali tipo cameriere e cose varie, perchè di giorno non si ha nemmeno tanto tempo.

eh, però qua dipende dalla serietà dei dipartimenti ed dal dottorando, che accetta una situazione del genere!

hakermatik
30-04-2010, 09:43
eh, però qua dipende dalla serietà dei dipartimenti ed dal dottorando, che accetta una situazione del genere!

ma guarda che è proprio una cosa normale indire concorsi per posti senza borsa per i dottorandi. Non si tratta di serietà o meno. Il problema è che i dottorandi vengono considerati studenti, quindi per la legge possono anche farlo gratis.

ironmanu
30-04-2010, 09:45
ma guarda che è proprio una cosa normale indire concorsi per posti senza borsa per i dottorandi. Non si tratta di serietà o meno. Il problema è che i dottorandi vengono considerati studenti, quindi per la legge possono anche farlo gratis.

queste cose le conosco benissimo, il punto è che si puo' rifiutare, cioè la scelta finale è della persona. Ho capito che magari il tema piace e tutto il resto...pero' star lì gratuitamente non puo' produrre buoni risultati. A quel punto se sono così innamorato della ricerca mi butto direttamente all'estero. Accettare una situazione di agonia non è sostenibile.

In generale quello che ho visto è che nel 99% il phd viene offerto agli studenti conosciuti dai prof., essenzialmente per una questione di fiducia, ovvero la persona in tesi si è dimostrata un buon elemento e quindi, se ha la testa, un "buon acquisto".


confermo poi lo schifo delle baronerie.

hakermatik
30-04-2010, 09:47
queste cose le conosco benissimo, il punto è che si puo' rifiutare, cioè la scelta finale è della persona.

confermo poi lo schifo delle baronerie.

ah scusa, non avevo letto, sei un dottorando...

Si cmq è vero, dipende dal dottorando che accetta di farlo senza borsa...
Ma chi ha davvero la passione è quasi "costretto".

ironmanu
30-04-2010, 09:56
ah scusa, non avevo letto, sei un dottorando...

Si cmq è vero, dipende dal dottorando che accetta di farlo senza borsa...
Ma chi ha davvero la passione è quasi "costretto".

Ho finito lo scorso marzo!:D

ironmanu
30-04-2010, 10:03
ah scusa, non avevo letto, sei un dottorando...

Si cmq è vero, dipende dal dottorando che accetta di farlo senza borsa...
Ma chi ha davvero la passione è quasi "costretto".

Ecco, magari a questo punto può valere la pena di spostarsi e fare il phd altrove, magari all'estero. Tanto è noto che, anche dopo il phd, si dovrà inseguire il lavoro chissà dove quindi nemmeno mi porrei il problema.

Sul phd->postdoc-ricercatore strutturato invece andrei cauto... posti non ce ne sono ed al limite sono già "venduti" (schifo ovviamente). Cominciare il phd con l'idea ferrea della carriera accademica è un suicidio morale, ed anche un paradosso logico nel caso in cui uno voglia stare sempre nella sua uni (ovviamente gli imbucati lo voglio essere sottocasa, mica sbattersi magari a 1000km di distanza!), proprio per il mondo globale cui il phd è rivolto.

Мир
30-04-2010, 11:38
Aggiungo che la situazione dottorandi è quantomai disomogenea nel panorama universitario nazionale. E cambia moltissimo da Facoltà a Facoltà e da corso di laurea a corso di laurea...
I dottorandi senza borsa sono in genere pagati dall'industria o da collaborazioni o da fondi provenienti da progetti di ricerca, almeno nell'ambito scientifico. In ambito umanistico non saprei.
All'estero un dottorando prende circa 2-3 volte che in Italia, ma DEVE fare didattica / assistenza alla didattica per un certo numero di ore (non molte in verità).

La Riforma Gelmini (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2164972), già a partire dalle borse di dottorato bandite nel 2009, ha drammaticamente ridotto i fondi disponibili per il PhD, tant'è che alcune università o hanno eliminato o hanno dimezzato l'offerta ministeriale di PhD, lasciando solo quella finanziata da progetti di ricerca dei singoli docenti.
Se si continua cosi', intendo con il DDL Gelmini, la situazione sarà sempre più drammatica. Ecco il motivo della protesta dei ricercatori, che assieme ai precari della ricerca stanno cercando di far sentire la loro voce su un problema che tocca particolarmente i ricercatori, ma che sta letteralmente minando alla base il sistema universitario.

Se poi si legge che "ci sarà l'Università del pensiero liberale (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/berlusconi-putin-professore.shtml?uuid=953a1be4-513a-11df-95dd-47b0345b4152&DocRulesView=Libero), che sarà aperta a Villa Gernetto, la villa settecentesca acquistata da Berlusconi."
allora cadono le braccia e si capisce come ci sia l'intenzione di distruggere il sistema attuale per favorire una università privata...

ironmanu
30-04-2010, 14:37
Aggiungo che la situazione dottorandi è quantomai disomogenea nel panorama universitario nazionale. E cambia moltissimo da Facoltà a Facoltà e da corso di laurea a corso di laurea...
I dottorandi senza borsa sono in genere pagati dall'industria o da collaborazioni o da fondi provenienti da progetti di ricerca, almeno nell'ambito scientifico. In ambito umanistico non saprei.
All'estero un dottorando prende circa 2-3 volte che in Italia, ma DEVE fare didattica / assistenza alla didattica per un certo numero di ore (non molte in verità).

La Riforma Gelmini (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2164972), già a partire dalle borse di dottorato bandite nel 2009, ha drammaticamente ridotto i fondi disponibili per il PhD, tant'è che alcune università o hanno eliminato o hanno dimezzato l'offerta ministeriale di PhD, lasciando solo quella finanziata da progetti di ricerca dei singoli docenti.
Se si continua cosi', intendo con il DDL Gelmini, la situazione sarà sempre più drammatica. Ecco il motivo della protesta dei ricercatori, che assieme ai precari della ricerca stanno cercando di far sentire la loro voce su un problema che tocca particolarmente i ricercatori, ma che sta letteralmente minando alla base il sistema universitario.

Se poi si legge che "ci sarà l'Università del pensiero liberale (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/berlusconi-putin-professore.shtml?uuid=953a1be4-513a-11df-95dd-47b0345b4152&DocRulesView=Libero), che sarà aperta a Villa Gernetto, la villa settecentesca acquistata da Berlusconi."
allora cadono le braccia e si capisce come ci sia l'intenzione di distruggere il sistema attuale per favorire una università privata...

Sottoscrivo pienamente, infatti io ero pagato su un progetto industriale del quale mi sono occupato.

Dalla mia esperienza, quello che sconcerta è l'incidenza del fancazzismo, presente anche nei gruppi che lavorano di più. Il mio ex gruppo, 3 aree di ricerca, è così composto:
1 ordinario circa 60anni
2 associati <40 anni
3 ricercatori <36 anni
10-12 dottorandi (1-2max senza borsa)

francamente in un gruppo con così tanti phd è impossibile un posto strutturato ciascuno, sarebbe uno stipendificio!

diciamo che nei ranghi superiori c'erano un mezzo cazzeggiatore ed uno proprio imbucato e pure incompetente, a parer mio e di altri. Considerando il totale di 18 persone significa +10% di fancazzismo, su ruoli stipendiati bene tra l'altro! Ripeto, il mio era un buon gruppo, si pubblica su rivista, progetti ind. grossi ed anche qualche bel progetto europeo. Però se fosse su scala nazionale, il 10% di cazzeggio sarebbe grave secondo me!

combattere i baronati sarebbe un buon proposito, ma come tutte le cose dove ci sono i poteri forti che ci perdono la vedo dura veramente. Si scatenerebbero tutti! Legare pesantemente i fondi concessi ai risultati è l'unica strada, lasciare all'asciutto chi non è costantemente attivo e non ha risultati degni di nota, che si possono misurare quasi esclusivamente con le pubblicazioni, il n° di progetti approvati, il livello delle partnership industriali ecc..

La valutazione della didattica da parte degli studenti è invece uno strumento debole, a mio modo di vedere. Se un prof tiene sempre alte le valutazioni degli esami, anche se poco efficace, si compra facilmente gli studenti, che di solito non hanno grandi termini di paragone per capire a che punto stanno.