DvL^Nemo
28-04-2010, 17:16
Il nostro turno quando sara' ? Continueranno a dire che va tutto bene ? :muro: :muro:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/debito-grecia.shtml?uuid=5d28eaea-5299-11df-84e7-2a5ec8989655&DocRulesView=Libero
opo Portogallo e Grecia, Standard & Poor's ha tagliato il merito di credito della Spagna portandolo ad «AA» dal precedente «AA+». Le prospettive sul rating spagnolo sono «negative», cioè non è escluso un ulteriore «downgrade». La decisione si basa sulle previsioni macroeconomiche nel medio e lungo termine. «Crediamo che la stagnazione in cui si trova l'economia spagnola - si legge nel documento pubblicato da Standard S Poor's - durerà più di quanto avevamo previsto in precedenza». Le stime di crescita del Pil spagnolo passano dall'1% annuo tra il 2010 al 2016 allo 0,7%. Meno crescita significa entrate ridotte e maggiori difficoltà future per Madrid a rimborsare il proprio debito. Immediata la ripercussione nel mercato dei credit default swap. Lo spread delle polizze che assicurano contro il fallimento della Spagna è salito a 187 punti base. In giornata si era raffreddato a 180. Alla vigilia, segnata dal downgrade di Portogallo e Grecia, era schizzato a quota 209. Ai prezzi attuali costerebbe 187mila euro all'anno assicurarsi su 100 milioni di titoli di stato di Madrid.
La notizia è arrivata a mercati in una giornata segnata dai colloqui dei vertici di Fmi e Bce con il governo tedesco, al termine del quale il cancelliere Angela Merkel ha detto di non voler evitare «le proprie responsabilità» e di sperare che i negoziati con la Grecia possano «concludersi entro pochi giorni».
Il governo di Atene, ha aggiunto la Merkel, deve accettare un «ambizioso» piano di austerità ma al tempo stesso deve essere accelerato lo sblocco del piano di aiuti per lo stato ellenico. «Dobbiamo fare presto perchè la situazione è seria. Il futuro dell'euro zona è in gioco» ha detto il numero del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, in missione a Berlino. «I prestiti alla Grecia- ha aggiunto saranno restituiti quando Atene si rimetterà in carreggiata».
In precedenza il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, e il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet aveva detto che «se i negoziati con Atene avranno successo, il governo tedesco è pronto ad adottare un disegno di legge per autorizzare la partecipazione della Germania al piano di aiuti.
È importante che il programma di aiuti alla Grecia parta «quanto prima» anche se i negoziati con il governo di Atene sono stati «difficili», ha detto Strauss-Kahn, secondo cui occorrerà diverso tempo prima di riuscire a risanare le finanze della Grecia e serviranno altre misure dolorose da parte del governo ellenico. Il numero uno del Fondo Monetario internazionale, che insieme alla Ue si è offerto di intervenire in sostegno di Atene, si è detto tuttavia fiducioso che il problema verrà risolto. Un fallimento infatti avrebbe ampie conseguenze, non solo per l'Eurozona ma anche per le altre principali aree economiche. La situazione della Grecia, secondo Strauss-Kahn, sta peggiorando di giorno in giorno e per questo è essenziale che si agisca in fretta. Per il numero uno del Fmi «è in gioco la fiducia stessa nell'eurozona», e in ultima istanza la sua credibilità.
Trichet non ha usato mezzi termini per segnalare l'urgenza di una scelta di Berlino sugli aiuti alla Grecia. C'è una «necessità assoluta che la Germania decida rapidamente», ha detto da Berlino dove si è recato per discutere dell'argomento con il governo tedesco.
Il governo tedesco, in ogni caso, chiederà al parlamento l'approvazione di aiuti alla Grecia fino a 8,4 miliardi nel 2010 (una somma che copre le scadenze da 8,2 miliardi dei prossimi trenta giorni mentre a un anno ne servono 26, ndr) e per un ulteriore ammontare non specificato nel 2011 e nel 2012. Lo riporta l'agenzia Dow Jones. I dettagli del progetto di legge, compresi gli importi, saranno definiti domenica quando la Grecia dovrebbe terminare i negoziati col Fmi e la Commissione Europea sul piano triennale di riduzione dell'indebitamento. L'importo indicato per il 2010 corrisponde, rispetto a un totale di aiuti di 30 miliardi, alla quota parte della Germania nel capitale della Bce (27,92%).
Secondo Juergen Trittin, presidente del gruppo parlamentare dei Verdi, l'Fmi e la Commissione europea stanno lavorando a un pacchetto di aiuti ampliato a favore della Grecia che avrà un valore compreso tra 100 e 120 miliardi di euro su tre anni. Due terzi dei 100-120 miliardi dovranno essere messi a disposizione dall'Europa. La Grecia sarà de facto fuori dai mercati per tre anni. Dall'incontro sarebbe emerso inoltre che Fondo e Bce sono contrari a un coinvolgimento delle banche nel piano di salvataggio.
Come se non bastasse, ad Atene le cose si stanno complicando. Il governo greco ha rifiutato di prevedere i tagli salariali richiesti da Commissione Europea, Fmi e Bce. Lo ha riferito il ministro greco dell'occupazione Andreas Loverdos che ha accusato i sindacati, che hanno indetto numerosi scioperi nel Paese, di boicottare gli sforzi del governo per superare la crisi. «Faccio appello a un comportamento e a una strategia che aiuti il Pese e contribuisca all'uscita dalla crisi» ha sottolineato. La zona euro, questo l'appello che ha lanciato oggi il primo ministro greco, Georges Papandreou. deve fare il necessario per evitare che "il fuoco" della crisi si "diffonda all'economia europea e mondiale".
Spread in discesa, intanto, per il debito di Atene, dopo che hanno iniziato a diffondersi le notizie di finanziamenti in arrivo per Atene. Il differenziale di rendimento tra decennale greco e Bund tedesco sulla medesima scadenza si è ristretto a 886 punti base, dagli oltre 1.000 raggiunti in mattinata. Secondo Ifr, un'agenzia del servizio ThomsonReuters, anche la Russia si sarebbe fatta avanti per offrire un prestito ad Atene. Altre agenzie riferiscono invece della possibilità che la Grecia possa assicurarsi finanziamenti a lungo termine.
Questa mattina si era assistito a un ondata di vendite sul mercato del debito sovrano di Atene, soprattutto nella parte della curva considerata più a rischio default, quella a breve. Il rendimento del decennale ha superato la soglia del 10% per la prima volta da quando il paese è entrato nell'euro. Lo spread rispetto al titolo di riferimento tedesco era balzato prima a 764 punti base (ieri era a690), aggiornando il record dal 1996, e poi ha allungato rapidamente fino a 847. Il rendimento del debito a due anni girava nei primi scambi sul 22,7%, con un differenziale rispetto al corrispondente titolo tedesco di ben 2.190 punti base. Intanto la Commissione sui mercati finanziari della Grecia ha vietato le vendite allo scoperto per due mesi alla Borsa di Atene.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/debito-grecia.shtml?uuid=5d28eaea-5299-11df-84e7-2a5ec8989655&DocRulesView=Libero
opo Portogallo e Grecia, Standard & Poor's ha tagliato il merito di credito della Spagna portandolo ad «AA» dal precedente «AA+». Le prospettive sul rating spagnolo sono «negative», cioè non è escluso un ulteriore «downgrade». La decisione si basa sulle previsioni macroeconomiche nel medio e lungo termine. «Crediamo che la stagnazione in cui si trova l'economia spagnola - si legge nel documento pubblicato da Standard S Poor's - durerà più di quanto avevamo previsto in precedenza». Le stime di crescita del Pil spagnolo passano dall'1% annuo tra il 2010 al 2016 allo 0,7%. Meno crescita significa entrate ridotte e maggiori difficoltà future per Madrid a rimborsare il proprio debito. Immediata la ripercussione nel mercato dei credit default swap. Lo spread delle polizze che assicurano contro il fallimento della Spagna è salito a 187 punti base. In giornata si era raffreddato a 180. Alla vigilia, segnata dal downgrade di Portogallo e Grecia, era schizzato a quota 209. Ai prezzi attuali costerebbe 187mila euro all'anno assicurarsi su 100 milioni di titoli di stato di Madrid.
La notizia è arrivata a mercati in una giornata segnata dai colloqui dei vertici di Fmi e Bce con il governo tedesco, al termine del quale il cancelliere Angela Merkel ha detto di non voler evitare «le proprie responsabilità» e di sperare che i negoziati con la Grecia possano «concludersi entro pochi giorni».
Il governo di Atene, ha aggiunto la Merkel, deve accettare un «ambizioso» piano di austerità ma al tempo stesso deve essere accelerato lo sblocco del piano di aiuti per lo stato ellenico. «Dobbiamo fare presto perchè la situazione è seria. Il futuro dell'euro zona è in gioco» ha detto il numero del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, in missione a Berlino. «I prestiti alla Grecia- ha aggiunto saranno restituiti quando Atene si rimetterà in carreggiata».
In precedenza il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, e il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet aveva detto che «se i negoziati con Atene avranno successo, il governo tedesco è pronto ad adottare un disegno di legge per autorizzare la partecipazione della Germania al piano di aiuti.
È importante che il programma di aiuti alla Grecia parta «quanto prima» anche se i negoziati con il governo di Atene sono stati «difficili», ha detto Strauss-Kahn, secondo cui occorrerà diverso tempo prima di riuscire a risanare le finanze della Grecia e serviranno altre misure dolorose da parte del governo ellenico. Il numero uno del Fondo Monetario internazionale, che insieme alla Ue si è offerto di intervenire in sostegno di Atene, si è detto tuttavia fiducioso che il problema verrà risolto. Un fallimento infatti avrebbe ampie conseguenze, non solo per l'Eurozona ma anche per le altre principali aree economiche. La situazione della Grecia, secondo Strauss-Kahn, sta peggiorando di giorno in giorno e per questo è essenziale che si agisca in fretta. Per il numero uno del Fmi «è in gioco la fiducia stessa nell'eurozona», e in ultima istanza la sua credibilità.
Trichet non ha usato mezzi termini per segnalare l'urgenza di una scelta di Berlino sugli aiuti alla Grecia. C'è una «necessità assoluta che la Germania decida rapidamente», ha detto da Berlino dove si è recato per discutere dell'argomento con il governo tedesco.
Il governo tedesco, in ogni caso, chiederà al parlamento l'approvazione di aiuti alla Grecia fino a 8,4 miliardi nel 2010 (una somma che copre le scadenze da 8,2 miliardi dei prossimi trenta giorni mentre a un anno ne servono 26, ndr) e per un ulteriore ammontare non specificato nel 2011 e nel 2012. Lo riporta l'agenzia Dow Jones. I dettagli del progetto di legge, compresi gli importi, saranno definiti domenica quando la Grecia dovrebbe terminare i negoziati col Fmi e la Commissione Europea sul piano triennale di riduzione dell'indebitamento. L'importo indicato per il 2010 corrisponde, rispetto a un totale di aiuti di 30 miliardi, alla quota parte della Germania nel capitale della Bce (27,92%).
Secondo Juergen Trittin, presidente del gruppo parlamentare dei Verdi, l'Fmi e la Commissione europea stanno lavorando a un pacchetto di aiuti ampliato a favore della Grecia che avrà un valore compreso tra 100 e 120 miliardi di euro su tre anni. Due terzi dei 100-120 miliardi dovranno essere messi a disposizione dall'Europa. La Grecia sarà de facto fuori dai mercati per tre anni. Dall'incontro sarebbe emerso inoltre che Fondo e Bce sono contrari a un coinvolgimento delle banche nel piano di salvataggio.
Come se non bastasse, ad Atene le cose si stanno complicando. Il governo greco ha rifiutato di prevedere i tagli salariali richiesti da Commissione Europea, Fmi e Bce. Lo ha riferito il ministro greco dell'occupazione Andreas Loverdos che ha accusato i sindacati, che hanno indetto numerosi scioperi nel Paese, di boicottare gli sforzi del governo per superare la crisi. «Faccio appello a un comportamento e a una strategia che aiuti il Pese e contribuisca all'uscita dalla crisi» ha sottolineato. La zona euro, questo l'appello che ha lanciato oggi il primo ministro greco, Georges Papandreou. deve fare il necessario per evitare che "il fuoco" della crisi si "diffonda all'economia europea e mondiale".
Spread in discesa, intanto, per il debito di Atene, dopo che hanno iniziato a diffondersi le notizie di finanziamenti in arrivo per Atene. Il differenziale di rendimento tra decennale greco e Bund tedesco sulla medesima scadenza si è ristretto a 886 punti base, dagli oltre 1.000 raggiunti in mattinata. Secondo Ifr, un'agenzia del servizio ThomsonReuters, anche la Russia si sarebbe fatta avanti per offrire un prestito ad Atene. Altre agenzie riferiscono invece della possibilità che la Grecia possa assicurarsi finanziamenti a lungo termine.
Questa mattina si era assistito a un ondata di vendite sul mercato del debito sovrano di Atene, soprattutto nella parte della curva considerata più a rischio default, quella a breve. Il rendimento del decennale ha superato la soglia del 10% per la prima volta da quando il paese è entrato nell'euro. Lo spread rispetto al titolo di riferimento tedesco era balzato prima a 764 punti base (ieri era a690), aggiornando il record dal 1996, e poi ha allungato rapidamente fino a 847. Il rendimento del debito a due anni girava nei primi scambi sul 22,7%, con un differenziale rispetto al corrispondente titolo tedesco di ben 2.190 punti base. Intanto la Commissione sui mercati finanziari della Grecia ha vietato le vendite allo scoperto per due mesi alla Borsa di Atene.