c.m.g
28-04-2010, 09:58
martedì 27 aprile 2010
Un emendamento al quadro normativo sui segreti di stato potrebbe diventare legge. Telco e ISP dovranno collaborare con le autorità di Pechino. Denunciando i propri clienti colti a discutere di argomenti segreti
Roma - Le autorità di Pechino sembrano non mollare la presa, alla continua ricerca di un vasto meccanismo di controllo sull'ecosistema della comunicazione. Ultima mossa (http://www.nytimes.com/2010/04/28/technology/28secrets.html), alcune significative modifiche all'attuale legge sulla tutela dei segreti di stato, che potrebbe trasformare gli operatori delle telecomunicazioni in vere e proprie spie.
È giunta alla sua terza lettura una proposta d'emendamento (http://www.businessweek.com/news/2010-04-27/china-tells-state-companies-to-strengthen-protection-of-secrets.html) che controllerà in maniera più severa l'operato di società di telecomunicazioni e provider Internet. Dovranno in pratica riferire alle autorità del paese l'eventuale presenza di discussioni pericolose, su argomenti coperti dal segreto di stato.
Come riportato (http://news.yahoo.com/s/ap/20100427/ap_on_hi_te/as_china_state_secrets) dagli organi di informazione di stato cinesi, gli operatori dovranno collaborare con le forze di polizia e i vari dipartimenti per la sicurezza nazionale, consegnando nelle loro mani tutti quegli utenti colti a conversare di argomenti poco graditi al governo di Pechino. "La trasmissione di informazioni dovrà essere immediatamente interrotta alla presenza di segreti di stato".
Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Xinhua, la bozza d'emendamento definisce così il concetto di segreto di stato: "informazione che minaccia la sicurezza e gli interessi dello stato che, una volta trafugata, potrebbe danneggiare la sicurezza nazionale nelle aree della politica, dell'economia e della difesa".
Nel tempo, le autorità di Pechino hanno declinato ampiamente il concetto di segreto di stato: tanto da bloccare quasi ogni cosa, dalle mappe online alle coordinate GPS. Fino a semplici dati statistici, come ad esempio quelli non forniti al recente tool (http://punto-informatico.it/2862822/PI/News/google-lista-dei-censori-del-web.aspx) di Google per il tracciamento dei governi più negligenti nei confronti delle fondamentali libertà d'espressione online.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2868866/PI/News/cina-isp-costretti-spiare.aspx)
Un emendamento al quadro normativo sui segreti di stato potrebbe diventare legge. Telco e ISP dovranno collaborare con le autorità di Pechino. Denunciando i propri clienti colti a discutere di argomenti segreti
Roma - Le autorità di Pechino sembrano non mollare la presa, alla continua ricerca di un vasto meccanismo di controllo sull'ecosistema della comunicazione. Ultima mossa (http://www.nytimes.com/2010/04/28/technology/28secrets.html), alcune significative modifiche all'attuale legge sulla tutela dei segreti di stato, che potrebbe trasformare gli operatori delle telecomunicazioni in vere e proprie spie.
È giunta alla sua terza lettura una proposta d'emendamento (http://www.businessweek.com/news/2010-04-27/china-tells-state-companies-to-strengthen-protection-of-secrets.html) che controllerà in maniera più severa l'operato di società di telecomunicazioni e provider Internet. Dovranno in pratica riferire alle autorità del paese l'eventuale presenza di discussioni pericolose, su argomenti coperti dal segreto di stato.
Come riportato (http://news.yahoo.com/s/ap/20100427/ap_on_hi_te/as_china_state_secrets) dagli organi di informazione di stato cinesi, gli operatori dovranno collaborare con le forze di polizia e i vari dipartimenti per la sicurezza nazionale, consegnando nelle loro mani tutti quegli utenti colti a conversare di argomenti poco graditi al governo di Pechino. "La trasmissione di informazioni dovrà essere immediatamente interrotta alla presenza di segreti di stato".
Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Xinhua, la bozza d'emendamento definisce così il concetto di segreto di stato: "informazione che minaccia la sicurezza e gli interessi dello stato che, una volta trafugata, potrebbe danneggiare la sicurezza nazionale nelle aree della politica, dell'economia e della difesa".
Nel tempo, le autorità di Pechino hanno declinato ampiamente il concetto di segreto di stato: tanto da bloccare quasi ogni cosa, dalle mappe online alle coordinate GPS. Fino a semplici dati statistici, come ad esempio quelli non forniti al recente tool (http://punto-informatico.it/2862822/PI/News/google-lista-dei-censori-del-web.aspx) di Google per il tracciamento dei governi più negligenti nei confronti delle fondamentali libertà d'espressione online.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2868866/PI/News/cina-isp-costretti-spiare.aspx)