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View Full Version : La Cina come l'URSS: dissidente in manicomio


frankytop
27-04-2010, 23:04
Il caso di un uomo detenuto illegalmente in un manicomio per sei anni sta scuotendo l'opinione pubblica cinese dopo le rivelazioni della stampa locale. Non solo i giornali indipendenti di Hong Kong ma anche alcuni autorevoli giornali della Repubblica Popolare Cinese, come il «Quotidiano della Gioventù di Pechino», hanno dedicato ampio spazio alla vicenda di Xu Lindong, 50 anni, internato dalle autorità della sua città natale, Daliu, nella provincia dello Henan, per impedirgli di presentare una petizione al governo centrale con la quale intendeva denunciare i maltrattamenti subiti da un suo vicino paraplegico. Le petizioni sono un'istituzione cinese che permette ai cittadini di denunciare al governo centrale le ingiustizie subite dalle autorità locali. Spesso queste ultime vengono messe sotto pressione dal centro per limitare il numero delle petizioni, che devono essere presentate ad un apposito ufficio di Pechino. Xu è stato chiuso in manicomio nel 2003 ma solo quattro anni dopo la sua famiglia ne è stata informata. L'uomo ha affermato di essere stato sottoposto ad elettroshock e di essere stato spesso legato al suo letto. Dopo averne ottenuto la liberazione grazie alle denunce della stampa il suo avvocato, Chang Boyang, ha dichiarato che intende perseguire il caso e ottenere la punizione dei colpevoli. «Non lascerò che la storia muoia - ha aggiunto lo stesso Xu - la porterò in tribunale e chiederò giustizia».
Secondo Phelim Kine del gruppo Human Rights Watch (Hrw) non si tratta di un caso isolato. «Sembra che (in Cina) si stiano moltiplicando i casi di istituzioni psichiatriche per detenere illegalmente e mettere a tacere dissidenti o semplicemente cittadini che hanno avuto dei problemi con le autorità locali», ha affermato.

Il Giornale.it (http://www.ilgiornale.it/esteri/la_cina_come_urss_dissidente_manicomio/27-04-2010/articolo-id=441084-page=0-comments=1)

lowenz
27-04-2010, 23:14
Ah, il vecchio trucco che usò il nostro Benito nazionale col suo primogenito e la sua madre!

Nel 1926 Ida viene arrestata e rinchiusa nel manicomio di Pergine, vicino a Trento; poi in quello di San Clemente, su un'isola di fronte a Venezia. Inutili i tentativi di entrare in contatto con Mussolini e le massime autorità in richiesta di aiuto. La Dalser scrive innumerevoli appelli disperati e lettere mai recapitate perché intercettate e fatte sparire (ma di qualcuna resta traccia), persino al Papa. Il direttore sanitario di San Clemente non le diagnostica né turbe mentali né tare fisiche. Nonostante ciò deve subire le torture peggiori e finisce i suoi giorni semiparalizzata in manicomio. Qui Ida muore il 3 dicembre 1937 per emorragia cerebrale, dopo 11 anni di internamento, senza aver mai più rivisto suo figlio.
Anche Benito Albino, nonostante il riconoscimento del Duce, viene arrestato e rinchiuso, nel 1936, nel manicomio di Mombello a Limbiate (Milano).
I documenti e le cartelle cliniche della Dalser e del figlio furono fatti sparire, così come furono strappate le pagine del registro parrocchiale che si suppone documentassero il matrimonio celebrato in chiesa fra Mussolini e la Dalser. Il figlio Benito Albino, nato l'11 novembre 1915, fu registrato con il cognome della madre. Poche settimane dopo, l’11 gennaio 1916, il futuro Duce lo riconobbe nello studio del notaio Angelo Buffoni a Monza. Un riconoscimento che restò valido fino al 1932 quando, con decreto reale, venne tolto al ragazzo il cognome Mussolini sostituendolo con quello dì un commissario prefettizio di Trento scelto come tutore, il Sig. Bernardi.
Benito Albino, a cui non fu mai più permesso di rivedere la madre, venne prima educato in un collegio dei Barnabiti e poi arruolato nella Marina Militare, sempre, pare, sotto la stretta sorveglianza della polizia politica. Spedito in missione in Cina, il giovane marinaio, che assomigliava in maniera incredibile al padre, fu rimpatriato con la falsa notizia della morte della madre e spedito a fare la sua stessa fine. Internato nell'ospedale psichiatrico di Milano, vi morirà il 26 agosto 1942 all’età di 26 anni. Per anni era stato sottoposto a sevizie spacciate per terapie e lasciato morire. La diagnosi dice "per marasma”.
Di Ida Dalser e Benito Albino Mussolini non esiste più nemmeno la tomba. I loro corpi furono gettati nelle fosse comuni.

frankytop
27-04-2010, 23:34
Simmetria dei metodi adottati dalle dittature.

lowenz
27-04-2010, 23:59
Simmetria dei metodi adottati dalle dittature.
Ma a Benito noi facciamo anche le messe per la sua gloriosa anima che sicuramente è in Paradiso :O