c.m.g
27-04-2010, 18:45
martedì 27 aprile 2010
Cassati i 140 caratteri di un blogger musicale che aveva linkato al suo stesso spazio online. Dove veniva presentato un disco in anteprima e inserita una coppia di link a siti terzi per il download illecito
Roma - Si tratta di una vicenda (http://www.readwriteweb.com/archives/twitter_dmca_takedowns_the_prior_restraint_of_first_amendment_speech.php?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+readwriteweb+%28ReadWriteWeb%29) che metterebbe nuovamente in luce i potenziali abusi da parte dei vari detentori dei diritti su determinati contenuti in Rete. Arma principale, il ben noto Digital Millennium Copyright Act (DMCA). A farne le spese, il blogger JeanPierre Chigne, che ha ricevuto un inaspettato messaggio di posta elettronica da parte dello staff di Twitter.
"Il seguente materiale è stato rimosso dal suo account a seguito di una richiesta legata al DMCA". Così iniziava (http://arstechnica.com/tech-policy/news/2010/04/dmca-abuse-extends-to-twitter-posts.ars?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss) la missiva, che ha successivamente indicato a Chigne l'esatta URL del suo cinguettante post. Critico musicale, il blogger aveva parlato di una copia trafugata online del nuovo album della band The National, intitolato High Violet.
E non solo. Chigne aveva nello stesso post linkato ad una pagina di Amazon dove ordinare l'album e a due siti esterni - Box.net e Mediafire - contenenti la possibilità di eseguire il download di una canzone dell'album High Violet. Un post (http://jpsblog.net/2010/04/22/twitter-is-now-giving-out-dmca-take-down-notices/) che non sembra dunque essere piaciuto granché ad un anonimo detentore dei diritti, probabilmente l'etichetta discografica di The National.
Quello che tuttavia ha stupito e non poco Chigne è la sforbiciata operata ai danni del suo microintervento sulla piattaforma di microblogging. Soprattutto alla luce del fatto che il post originale (http://jpsblog.net/2010/04/20/leaked-the-national-high-violet/) sul suo blog è rimasto perfettamente intatto, contenente i vari link incriminati.
Alcuni osservatori (http://techdirt.com/articles/20100425/2119379162.shtml) hanno fatto notare l'assurdità della cosa, dal momento che il cinguettio su Twitter aveva semplicemente linkato ad un blog terzo, e non conteneva alcun materiale illecito. Materiale non contenuto peraltro nemmeno dal blog, che si limitava a linkare a sua volta a contenuti ospitati su altri siti. Un meccanismo, quello invocato dal detentore dei diritti, che sembrerebbe suggerire che Punto Informatico abbia violato in via teorica i principi del DMCA solo perché ha linkato un blog che a sua volta linka due siti che offrono la possibilità di scaricare musica in anteprima in maniera illecita.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2868428/PI/News/usa-se-un-cinguettio-viola-copyright.aspx)
Cassati i 140 caratteri di un blogger musicale che aveva linkato al suo stesso spazio online. Dove veniva presentato un disco in anteprima e inserita una coppia di link a siti terzi per il download illecito
Roma - Si tratta di una vicenda (http://www.readwriteweb.com/archives/twitter_dmca_takedowns_the_prior_restraint_of_first_amendment_speech.php?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+readwriteweb+%28ReadWriteWeb%29) che metterebbe nuovamente in luce i potenziali abusi da parte dei vari detentori dei diritti su determinati contenuti in Rete. Arma principale, il ben noto Digital Millennium Copyright Act (DMCA). A farne le spese, il blogger JeanPierre Chigne, che ha ricevuto un inaspettato messaggio di posta elettronica da parte dello staff di Twitter.
"Il seguente materiale è stato rimosso dal suo account a seguito di una richiesta legata al DMCA". Così iniziava (http://arstechnica.com/tech-policy/news/2010/04/dmca-abuse-extends-to-twitter-posts.ars?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss) la missiva, che ha successivamente indicato a Chigne l'esatta URL del suo cinguettante post. Critico musicale, il blogger aveva parlato di una copia trafugata online del nuovo album della band The National, intitolato High Violet.
E non solo. Chigne aveva nello stesso post linkato ad una pagina di Amazon dove ordinare l'album e a due siti esterni - Box.net e Mediafire - contenenti la possibilità di eseguire il download di una canzone dell'album High Violet. Un post (http://jpsblog.net/2010/04/22/twitter-is-now-giving-out-dmca-take-down-notices/) che non sembra dunque essere piaciuto granché ad un anonimo detentore dei diritti, probabilmente l'etichetta discografica di The National.
Quello che tuttavia ha stupito e non poco Chigne è la sforbiciata operata ai danni del suo microintervento sulla piattaforma di microblogging. Soprattutto alla luce del fatto che il post originale (http://jpsblog.net/2010/04/20/leaked-the-national-high-violet/) sul suo blog è rimasto perfettamente intatto, contenente i vari link incriminati.
Alcuni osservatori (http://techdirt.com/articles/20100425/2119379162.shtml) hanno fatto notare l'assurdità della cosa, dal momento che il cinguettio su Twitter aveva semplicemente linkato ad un blog terzo, e non conteneva alcun materiale illecito. Materiale non contenuto peraltro nemmeno dal blog, che si limitava a linkare a sua volta a contenuti ospitati su altri siti. Un meccanismo, quello invocato dal detentore dei diritti, che sembrerebbe suggerire che Punto Informatico abbia violato in via teorica i principi del DMCA solo perché ha linkato un blog che a sua volta linka due siti che offrono la possibilità di scaricare musica in anteprima in maniera illecita.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2868428/PI/News/usa-se-un-cinguettio-viola-copyright.aspx)