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View Full Version : Io sto con Emergency


Sheera
17-04-2010, 16:23
Roma, Emergency in piazza San Giovanni
Strada: "Il nemico di tutti è la guerra"

ROMA - Una piazza piena di manifestanti arrivati da tutt'Italia. Uomini, donne e bambini partiti da vicino e da lontano per ritrovarsi a Roma con un solo scopo: esprimere solidarietà nei confronti di Emergency, la ong di Gino Strada e dei suoi tre operatori italiani tenuti in arresto a Kabul, in Afghanistan, con l'accusa di avere preso parte a un complotto per l'uccisione del governatore della provincia di Helmand. E' questa la fotografia di piazza San Giovanni, nella capitale, nessuna bandiera di partito e tanto bianco: il colore della pace.

A migliaia hanno battuto le mani a tempo di musica per esprimere la loro indignazione. Molti, con un pezzo di scotch bianco e rosso sulla bocca, come se fosse un bavaglio, hanno sventolato pezzi di giornale con su scritto "Liberateli". Altri portano con sé bandiere variopinte, simboli di pace, e innalzano manifesti e slogan: "Emergency unico orgoglio nazionale", "Obama, Nobel per la guerra", "Io voglio la pace", "Governo Berlusconi: Frattini ministro degli Esteri afgano", uno slogan, questo, firmato dal senatore dell'Idv e segretario regionale, Stefano Pedica. Altri ancora, un gruppo di volontari della ong, si è simbolicamente incatenato in piazza San Giovanni. "Anche noi abbiamo confessato - spiega Peppe, che è arrivato a Roma da Napoli - quelle accuse sono solo una bufala, tanto è vero che volevamo portare in piazza le mozzarelle".

In cima al palco allestito al centro della piazza è stato innalzato uno striscione: "Io sto con Emergency". A destra e a sinistra le tre enormi fotografie degli italiani arrestati a Kabul. A parlare dal palco Gino Strada e la figlia Cecilia, che di Emergency è presidente: "Ringraziamo i grandi nomi che hanno aderito, ma la vera forza di Emergency siete voi che non avete mai visto il vostro nome sul giornale ma vi siete firmati come 'polizziotto, minatore, insegnante'. I cittadini non sono stupidi e non si fanno infinocchiare. I cittadini italiani leggono, capiscono e sono con noi, con voi. Questo è uno dei momenti più duri della nostra storia - spiega Cecilia Strada dal palco - ma noi continuiamo a raccontare la faccia della guerra: la faccia di questi tre ragazzi trattenuti da sabato pomeriggio. Ragazzi che non possono parlare con la loro organizzazione, non possono fare il loro lavoro. Noi li vogliamo liberi subito perché deve valere la presunzione d'innocenza, anche per i colleghi afgani. Li vogliamo liberi subito e devono restituirceli come persone innocenti. Perché è questo che sono".


A queste parole sono seguite quelle del fondatore di Emergency, Gino Strada. "Un atto di profonda civiltà, usare violenza contro Emergency e il suo personale, usare violenza contro un ospadale, contro i pazienti. Sono stati i militari a dimettere i pazienti per mandarli chissà dove. Qualcuno si è fatto 600 chilometri per raggiungerci a Kabul. E ora l'ospedale è chiuso ma la popolazione ne ha bisogno. Questa è inciviltà totale, profonda. Emergency - ha detto Strada - ha subito violenza anche in Italia. Ma non smettiamo di dire quello che la politica ha scordato di dire. E' o non è un problema la guerra? Come farla sparire è un problema che dobbiamo porci. Sono stufo di ricevere insulti da chi non si sforza neanche a pensare. Politici e pseudogiornalisti hanno lanciato calunnie. Questo è il loro lavoro. Perché ci trattano così? Perché pensano che siamo nella parte avversa alla loro ma noi non siamo da nessuna parte, siamo solo contro l'idea di ammazzare altre persone". Gino Strada ha poi delineato lo stato dell'arte delle negoziazioni diplomatiche in corso per liberare i tre italiani e ha annunciato che l'inviato speciale del Segretario delle Nazioni Unite per l'Afghanistan ha intenzione di collaborare per ottenerne il rilascio.

Insieme agli Strada, anche Fiorella Mannoia, Lella Costa, Vauro, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi ("Il fatto che degli operatori umanitari vengano arrestati mi lascia addosso un senso di sconfitta"), Paola Turci e la band Casa del Vento. E Moni Ovadia, attore, musicista e scrittore italiano che intervenendo per primo dal palco di San Giovanni ha detto: "Perché colpire Emergency? Perché colpendo loro potranno continuare a colpirne altri. Ma noi non lo permetteremo, noi non cederemo".

In meno di 4 giorni, oltre 350mila persone hanno sottoscritto l'appello "Io sto con Emergency" pubblicato sul sito www.emergency.it. Su Facebook altre 145mila adesioni. Da Fiorello a Claudio Magris, da Claudio Bisio a Gabriele Salvatores, Fabio Fazio, Lella Costa, Dario Fo, Nichi Vendola, Sonia Alfano, Giovanni Soldini, Claudio Martini, Massimo Moratti, Alessandro Gassman, Serena Dandini. E ancora: da Massimo Moratti a Gianni Mura, da Gian Antonio Stella all'associazione Pax Christi, i giornalisti, il coordinamento delle scuole superiori, il popolo Viola, la Fiom, la Cgil, l'Arci Nazionale e Amnesty International "preoccupata perché gli avvocati nominati non sono stati in grado di difendere i nostri connazionali". In piazza, dietro le quinte, anche molti uomini politici: Walter Veltroni, Giovanni Russo Spena, Guglielmo Epifani.

"Quella di oggi - spiega il fondatore di Emergency - non è una manifestazione contro nessuno. Ma è una manifestazione di solidarietà e di testimonianza di chi sceglie di stare dalla parte di una organizzazione umanitaria, invece che dalla parte di chi con la violenza chiude ospedali". Ma non mancano le manifestazioni di indignazione nei confronti del governo Berlusconi e del ministro Franco Frattini da parte di chi crede non sia stato fatto abbastanza per "liberare i connazionali".

La registrazione del discorso di Gino Strada
http://tv.repubblica.it/dossier/medici-emergency-arrestati/gino-strada-violenza-contro-di-noi/45687?video=&pagefrom=1