c.m.g
17-04-2010, 10:53
venerdì 16 aprile 2010
L'industria dei contenuti offre i suoi consigli alla nuova zarina del copyright a stelle e strisce. Proponendo, tra l'altro, software anti-scaricamento in foggia di antivirus per tutti
Roma - C'è un documento (http://www.dga.org/news/pr-images/2010/Joint-submission-re-IPEC.pdf), recentemente apparso sul sito ufficiale di Electronic Frontier Foundation (EFF), che contiene alcuni dei principali suggerimenti forniti dalle industrie del cinema e del disco, rappresentate rispettivamente da MPAA e RIAA. Consigli - o meglio richieste - inviati all'attenzione di Victoria Espinel, la cyberazarina voluta dal Presidente Barack Obama (http://punto-informatico.it/2716247/PI/News/usa-una-zarina-del-copyright-obama.aspx) come Intellectual Property Enforcement Coordinator.
Richieste non esattamente in linea con l'intima natura della Rete, a formare una visione distopica del futuro di Internet (http://www.eff.org/deeplinks/2010/04/entertainment-industrys-dystopia-future). Così un commento di Richard Esguerra di EFF, che ha analizzato nel dettaglio i vari suggerimenti rivelati dalla missiva di MPAA e RIAA all'IPEC statunitense. A partire da un cosiddetto anti-infringement software, ovvero un software anti-violazione del copyright da installare su tutti i computer domestici.
Come da documento, "ci sono svariate tecnologie che possono essere utilizzate dagli amministratori dei network e dai vari provider. Queste includono degli strumenti per i consumatori, capaci di gestire la violazione del copyright sui computer casalinghi. A partire da strumenti utilizzati dagli utenti stessi per proteggersi da malware e virus". Una proposta certo coraggiosa, dal momento che presupporrebbe una precisa volontarietà da parte degli utenti, pronti a venir monitorati e bacchettati ad ogni canzone scaricata.
Successivamente (http://www.boingboing.net/2010/04/15/big-contents-dystopi.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+boingboing%2FiBag+%28Boing+Boing%29), le richieste dell'industria dei contenuti si sono spostate sui principali meccanismi di filtraggio della Rete, tecnologie a disposizione dei vari provider. Che dovrebbero setacciare gli ambienti online e in certi casi strozzare la stessa connessione. Ulteriori controlli dovrebbero poi venire effettuati ai confini, alla ricerca di player e laptop ricchi di contenuti illeciti.
Ma le pretese del copyright non si esaurirebbero qui: dovrebbe entrare cioè in vigore una sorta di enorme meccanismo internazionale di pressione, su tutte quelle autorità nazionali ancora restie a prendere posizione contro torrentismo e affini. A completare la wishlist di MPAA/RIAA, il coinvolgimento di agenzie federali a sostegno del diritto d'autore, compreso il Department of Homeland Security.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2858350/PI/News/riaa-mpaa-scrivono-babbo-natale.aspx)
L'industria dei contenuti offre i suoi consigli alla nuova zarina del copyright a stelle e strisce. Proponendo, tra l'altro, software anti-scaricamento in foggia di antivirus per tutti
Roma - C'è un documento (http://www.dga.org/news/pr-images/2010/Joint-submission-re-IPEC.pdf), recentemente apparso sul sito ufficiale di Electronic Frontier Foundation (EFF), che contiene alcuni dei principali suggerimenti forniti dalle industrie del cinema e del disco, rappresentate rispettivamente da MPAA e RIAA. Consigli - o meglio richieste - inviati all'attenzione di Victoria Espinel, la cyberazarina voluta dal Presidente Barack Obama (http://punto-informatico.it/2716247/PI/News/usa-una-zarina-del-copyright-obama.aspx) come Intellectual Property Enforcement Coordinator.
Richieste non esattamente in linea con l'intima natura della Rete, a formare una visione distopica del futuro di Internet (http://www.eff.org/deeplinks/2010/04/entertainment-industrys-dystopia-future). Così un commento di Richard Esguerra di EFF, che ha analizzato nel dettaglio i vari suggerimenti rivelati dalla missiva di MPAA e RIAA all'IPEC statunitense. A partire da un cosiddetto anti-infringement software, ovvero un software anti-violazione del copyright da installare su tutti i computer domestici.
Come da documento, "ci sono svariate tecnologie che possono essere utilizzate dagli amministratori dei network e dai vari provider. Queste includono degli strumenti per i consumatori, capaci di gestire la violazione del copyright sui computer casalinghi. A partire da strumenti utilizzati dagli utenti stessi per proteggersi da malware e virus". Una proposta certo coraggiosa, dal momento che presupporrebbe una precisa volontarietà da parte degli utenti, pronti a venir monitorati e bacchettati ad ogni canzone scaricata.
Successivamente (http://www.boingboing.net/2010/04/15/big-contents-dystopi.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+boingboing%2FiBag+%28Boing+Boing%29), le richieste dell'industria dei contenuti si sono spostate sui principali meccanismi di filtraggio della Rete, tecnologie a disposizione dei vari provider. Che dovrebbero setacciare gli ambienti online e in certi casi strozzare la stessa connessione. Ulteriori controlli dovrebbero poi venire effettuati ai confini, alla ricerca di player e laptop ricchi di contenuti illeciti.
Ma le pretese del copyright non si esaurirebbero qui: dovrebbe entrare cioè in vigore una sorta di enorme meccanismo internazionale di pressione, su tutte quelle autorità nazionali ancora restie a prendere posizione contro torrentismo e affini. A completare la wishlist di MPAA/RIAA, il coinvolgimento di agenzie federali a sostegno del diritto d'autore, compreso il Department of Homeland Security.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2858350/PI/News/riaa-mpaa-scrivono-babbo-natale.aspx)