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View Full Version : Condanna a Google, le motivazioni "Non tutto è permesso su internet"


eraser
12-04-2010, 15:56
Condanna a Google, le motivazioni
"Non tutto è permesso su internet"

MILANO - "Non esiste la sconfinata prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato, pena la scomunica mondiale del popolo del web. Esistono invece leggi che codificano comportamenti che creano degli obblighi che ove non rispettati conducono al riconoscimento di una penale responsabilità". Lo scrive il giudice Oscar Magi per motivare la condanna inflitta il 24 febbraio (http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/24/news/condanna-video-2409480/index.html) dal tribunale di Milano a tre dirigenti di Google.

La sentenza fa riferimento al caso del video, pubblicato sul motore di ricerca, nel quale un ragazzo disabile veniva picchiato da alcuni compagni di classe. I dirigenti dell'azienda di Mountain View sono stati condannati a sei mesi con sospensione condizionale della pena per violazione della legge sulla privacy, mentre sono stati assolti dall'accusa di diffamazione.

"L'informativa sulla privacy", scrive il giudice Magi, "era del tutto carente o comunque talmente nascosta nelle condizioni generali del contratto da risultare assolutamente inefficace per i fini previsti dalla legge". Il giudice sottolinea che "Google Italy trattava i dati contenuti nel video scaricati sulla piattaforma e ne era responsabile quindi perlomeno ai fini della legge sulla privacy". Tale reato, prosegue Magi, è stato sicuramente commesso anche all'estero: "Non vi è dubbio che almeno parte del trattamento dei dati immessi a Torino sia avvenuto fuori d'italia in particolare negli Stati Uniti d'America, luogo dove hanno indubitabilmente sede i server di Google".

Magi sottolinea anche lo sfruttamento commerciale del video da parte della societa: "In parole semplici", si legge nelle motivazioni, "la scritta sul muro non costituisce reato per il proprietario del muro. Ma il suo sfruttamento commerciale può esserlo, in determinati casi e determinate circostanze".

La condanna aveva scatenato la reazione delle associazioni per la libertà di internet, ma soprattutto le proteste degli Stati Uniti che, attraverso l'ambasciatore in Italia David Thorne si erano detti "negativamente colpiti".

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/12/news/condanna_a_google_le_motivazioni_internet_non_prateria_dove_tutto_permesso-3292702/?rss



Milano, condanna Google: "Web non è fuori da legge" dice giudice

MILANO (Reuters) - Non c'è spazio che sia al di fuori della legge, nemmeno nel web. E in base alle legge sulla privacy, i dirigenti italiani di Google sono responsabili dei contenuti caricati.

Questi alcuni dei principi affermati nelle motivazioni della sentenza con la quale lo scorso febbraio il tribunale di Milano ha condannato a sei mesi di reclusione tre fra dirigenti ed ex dirigenti di Google, ritenuti colpevoli di violazione delle norme sulla privacy per non aver impedito la pubblicazione di un video in cui si vede un minore affetto da autismo insultato e umiliato dai compagni di classe su una piattaforma Web gestita dalla società californiana.

"Non esiste nemmeno la sconfinata prateria di Internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato, pena la scomunica mondiale del popolo del web. Esistono invece leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi che, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una responsabilità penale", si legge nelle motivazioni depositate dal giudice Oscar Magi.

"Google Italy trattava i dati contenuti nel video caricati sulla piattaforma e ne era responsabile quindi per lo meno ai fini della legge sulla privacy. L'informativa (sulla privacy) era del tutto carente e comunque o talmente nascosta nelle condizioni generali del contratto da risultare assolutamente inefficace per i fini previsti dalla legge", è scritto ancora nelle motivazioni.

"Non vi è dubbio che per lo meno parte del trattamento dei dati immessi a Torino sia avvento fuori dall'Italia, in particolare negli Stati Uniti, luogo dove hanno indubitabilmente sede i server di proprietà di Google inc", dicono ancora le motivazioni.

Il video, girato con un videofonino tra la fine di maggio e l'inizio di giugno del 2006 da quattro studenti minorenni di un istituto torinese, era stato caricato su Google Video -- piattaforma di hosting per la condivisione video -- nel settembre 2006, ed è rimasto online fino al novembre seguente, data della denuncia dell'associazione.

Nel clip si vedevano i ragazzini insultare, deridere e umiliare il compagno disabile. Le indagini erano scattate con la denuncia presentata dal padre del ragazzo disabile e dall'associazione Vividown.

La sentenza, che ha suscitato un'eco internazionale, era stata definita da Google come una minaccia alla libertà del web, e la stessa ambasciata americana in Italia si era detta "delusa" dal verdetto, citando le parole della segretario di Stato Hillary Clinton, che nella polemica dei mesi scorsi con la Cina sulla censura ha definito Internet libero come un "diritto umano".

Per i tre dirigenti condannati -- David Drummond (ex presidente del cda e legale di Google Italy e oggi Senior vice presidente e dirigente del servizio legale), George Reyes (ex membro del cda di Google Italy, ora in pensione) e Peter Fleischer (responsabile policy sulla privacy per l'Europa di Google) -- i pm Alfredo Robledo e Francesco Cajani avevano chiesto la condanna a un anno di reclusione.

Per Arvind Desikan (responsabile progetto Google Video per l'Europa), che è stato assolto, era stata chiesta la condanna a sei mesi. Tutti e quattro gli imputati sono stati ritenuti non colpevoli dell'accusa di diffamazione.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE63B0GS20100412

Da Google scarsa attenzione alla privacy

Non può esistere "la sconfinata prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato". E' un passaggio delle motivazioni della sentenza con la quale il giudice di Milano, Oscar Magi condannò lo scorso 24 febbraio tre dirigenti di Google per violazione della privacy, nel procedimento per la diffusione on line di un filmato che riprendeva un minore disabile vessato a scuola.

Il giudice, nelle 111 pagine delle motivazioni, spiega che "esistono, invece, leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi; obblighi che, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una penale responsabilità".
Pur non sussistendo il reato di diffamazione (il video venne pubblicato su YouTube senza alcun filtro preventivo da parte di Google, come prassi, ma rimosso una volta arrivata dalle autorità una richiesta in tal senso) , i tre dirigenti di Google vennero condannati a sei mesi, con la sospensione condizionale della pena, per violazione della privacy: il filmato venne realizzato dagli studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google Video l'8 settembre, dove rimase cliccatissimo per circa due mesi.
"Google Italia trattava i dati contenuti nel video caricati sulla piattaforma di Google Video e ne era quindi responsabile perlomeno ai fini della legge sulla privacy", è la tesi sostenuta dal giudice monocratico Oscar Magi, per il quale l'informazione sulla privacy del motore di ricerca era carente e inefficace. "L'informativa sulla privacy - si legge nelle motivazioni - era del tutto carente o comunque talmente nascosta nelle condizioni generali di contratto da risultare assolutamente inefficace per i fini previsti dalla legge".
La condanna dei tre dirigenti era stata criticata duramente dall'ambasciata Usa a Roma, la quale aveva sostenuto che "il principio fondamentale della liberta' di internet è vitale per le democrazie".

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=139830

Fil9998
12-04-2010, 16:01
nessuno che ci esporti un po' di dementocrazia?

Jammed_Death
12-04-2010, 16:01
sempre a guardare il dito -_-

a sto punto condanniamo anche la telecom per ogni persona che scarica materiale protetto da copyright o apre un blog razzista\xenofobo\anticristo...dopotutto la telecom ha guadagni dal fatto che il tizio che apre i blog paga la bolletta

ps: ma la famiglia del ragazzo che ne pensa? perchè si sta muovendo un sacco di gente per sta roba ma secondo me a quella famiglia interessa solamente che vengano puniti i picchiatori e il cameramen

newreg
12-04-2010, 16:01
L'avevo accodata al thread principale, come aggiornamento:

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2149661&page=7

eraser
12-04-2010, 16:16
L'avevo accodata al thread principale, come aggiornamento:

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2149661&page=7

Ops, scusa :( Non me n'ero accorto.

Volendo possiamo unire i thread, ma non so se magari aprendoci un nuovo thread l'argomento risulta più "leggibile" alla luce delle motivazioni ora pubblicate.

Il thread precedente era diventato abbastanza popolato, magari con questo si dà maggior risalto alle motivazioni :stordita:

Per me è uguale :)