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View Full Version : dopo 15 anni la confindustria crede ancora in lui


indelebile
11-04-2010, 13:12
La platea Il Cav critica «Annozero». Ed esplode l’applauso

NUOVO CLIMA Dal 2006, quando Berlusconi fu «assalito» dalle prime file, sembrano passati anni luce
Ovazioni quando entra, applausi a scena aperta mentre parla, grande cordialità al pranzo che chiude la due giorni di Confindustria a Parma. Sono lontani i giorni di quattro anni fa a Vicenza, era metà marzo, quando Silvio Berlusconi a poche settimane dalle elezioni politiche si era presentato acciaccato dal mal di schiena a un analogo forum promosso dal Centro studi degli industriali allora guidati da Luca di Montezemolo. La famosa assemblea del «colpo di reni», quando il premier (che un mese dopo avrebbe perso per un soffio le elezioni) scattò dalla poltrona e affrontò a muso duro la platea di imprenditori, che urlarono, fischiarono, insultarono. Un tranquillo e un po’ assonnato simposio di bei nomi della nostra economia trasformato in un rodeo che avrebbe elettrizzato la successiva campagna elettorale.
Oggi Berlusconi è ancora premier mentre alla guida di Confindustria c'è Emma Marcegaglia, e con il cambio di leadership è cambiato pure il clima tra imprese e governo. Il premier parla di «nostra associazione». Rivendica l’«imprinting» imprenditoriale nell’azione dell'esecutivo, e sembra tracciare un bilancio di vita quando incita l’uditorio a raggiungere obiettivi ambiziosi: «Io alla mia età sono sereno, non ho rimpianti né rimorsi, ho raggiunto tutti i traguardi che mi ero prefisso come imprenditore, uomo di sport e uomo di governo. Oggi mi pongo una nuova meta: fare dell’Italia un Paese più moderno».
I seimila radunati alle Fiere di Parma sottolineano con applausi numerosi passaggi del discorso del premier: l'accenno al piano casa, «idea geniale bloccata dalla burocrazia»; la promessa che entro la legislatura sarà messa la prima pietra di una centrale nucleare, simbolo di energia pulita e meno costosa; il libro con i risultati del «governo del fare»; l'elogio delle capacità imprenditoriali. I battimani diventano una raffica quando Berlusconi si sofferma sui guai della giustizia penale, chiedendo tempi brevi per i processi, separazione delle carriere in magistratura, meno politicizzazione di un organo come la Corte costituzionale. E diventano un’ovazione quando attacca i processi in tv con chiaro riferimento a Santoro. I confindustriali si prestano perfino a un giochino che Berlusconi fa spesso in pubblico: «Quanti di voi pensano di non aver mai corso il rischio di essere intercettati? Alzate la mano!». Uditorio immobile. «Avete tutti qualche scheletro nell'armadio, eh? E quanti invece credono di essere stati ascoltati?». Centinaia di mani si alzano, industriali, banchieri, manager, «big» della nostra economia. Bisognerebbe riguardare le riprese televisive per ricostruire tutti quei bei nomi.
Emma Marcegaglia ha risposto con coraggio a Berlusconi. Si è rivolta al premier come se fosse l'unico suo interlocutore, trasformando il discorso alla platea in un dialogo a due. Ha chiesto «non promesse ma impegni» e ha lasciato cadere un nuovo invito: «Caro presidente, sarebbe bello se potessi tornare tra noi all'assemblea di maggio per raccontarci quali impegni ti sei assunto». Le proposte di Confindustria sono chiare: obiettivo di far crescere il prodotto interno del 2 per cento all'anno per i prossimi tre anni, e farsi carico di bloccare l'azione dei banchieri europei verso una «Basilea 3» con maggiori restrizioni per il credito.
Dal leader di Confindustria arriva una specie di decalogo per il governo, sapendo che «la maggioranza è uscita rafforzata dalle elezioni regionali a differenza di quanto è successo in Francia e adesso dovete dimostrare che siete davvero il governo del fare. È il momento, questa è l'ultima prova, senza appello. Muoviamoci assieme, noi siamo disponibilissimi a mobilitarci per cambiare il Paese». La Marcegaglia chiede «un piano serio» di tagli alla spesa pubblica improduttiva («tutta Italia ha stretto la cinghia, è ora che lo faccia anche lo Stato») pari all'1 per cento del prodotto interno, con eliminazione dei falsi invalidi, cancellazione degli enti inutili e riduzione del numero di amministratori pubblici. E poi infrastrutture, fondi per la ricerca e il capitale umano, riforma fiscale («sì al federalismo fiscale purché chi sfora i conti venga punito»), nuova politica energetica. Interventi fattibili e immediati: «Ad esempio, entro due mesi serve un miliardo di euro per ricerca e innovazione e un miliardo e mezzo per opere infrastrutturali».
Richieste e impegni vengono proposti senza ultimatum. Il clima è cordiale anche a tavola con una cinquantina di persone: le autorità locali, il ministro Sacconi, imprenditori come Diana Bracco (numero 2 di Confindustria e presidente dell'Expo 2015), Renato Cerioli (presidente degli industriali di Monza-Brianza), i parmigiani Pizzarotti e Rosi, oltre all'eurodeputata Licia Ronzulli e l'onorevole Anna Maria Bernini. Berlusconi ha fatto alla Marcegaglia i complimenti per l'organizzazione dell'evento. E lei ha ripetuto: «Presidente, noi siamo con te, andiamo avanti insieme».
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il giornale


ma in pratica cosa hanno guadagnato con berlusconi? è da 15 anni si gallegia e nonostante questo declino si fidano ciecamente in lui...capisco il loro andare al meno peggio ma
possibile che non riescono a trovare un alternativa?

whistler
11-04-2010, 13:15
la gran parte dei personaggi di confidustria e moltissimi degli imprenditori italioti vorrebero essere come lo statista.. deve cambiare tutto in questo paese classe politica classe imprenditoriale. e questo non averrà mai . siamo un paese senza speranza.

Scalor
11-04-2010, 13:18
ma in pratica cosa hanno guadagnato con berlusconi? è da 15 anni si gallegia e nonostante questo declino si fidano ciecamente in lui...capisco il loro andare al meno peggio ma
possibile che non riescono a trovare un alternativa?

fai un po tu, io ho visto la coda a chiedere informazioni per lo scudo fiscale !:D
poi condono tombale, depenalizzazione, fisco allegro .....

Crazy rider89
11-04-2010, 13:24
fai un po tu, io ho visto la coda a chiedere informazioni per lo scudo fiscale !:D
poi condono tombale, depenalizzazione, fisco allegro .....

mancata class action... :asd:

Scalor
11-04-2010, 13:34
mancata class action... :asd:

si è vero hai ragione ..

gbhu
11-04-2010, 14:13
Imho la confindustria dovrebbe fare un piccolo sforzo per cercare di mettere in piedi un piano che consenta all'industia italiana di tornare ad essere competitiva e vincente. O almeno dovrebbero provarci.
E quando dico un piano intendo un piano dettagliato, con azioni e tempi ben determinati come in un normale progetto, anche includendo richieste specifiche al governo. E quando dico richieste specifiche intendo cose concrete, azioni ben specifiche su punti ben precisi, non discorsi generici del tipo "il governo deve fare le riforme" o "il governo deve combattere più efficacemente la crisi" o altre frasi da bar senza né capo né coda.
A che cavolo serve la confindustria? Non sono loro che raggruppano le imprese del settore industriale? Si vogliono dare una mossa?
In nessun paese occidentale i governi possono agire in modo diretto sull'economia, a parte qualche intervento statale qui e là. Il sistema economico è liberale e lo stato non ne è un reale operatore. Non può esso creare lavoro, a meno di assumere dipendenti pubblici aumentando ulteriormente il debito.
Sono le confederazioni dei settori economici, industria, commercio, etc... che devono avere una visione nazionale ed abbozzare un piano di crescita, dicendo cosa gli serve.
L'industria ha bisogno di strade? Lo dica e dica dove, poi lo stato provvederà. Ha bisogno di più energia? Ha bisogno di checacchionesò? Lo dica e metta giù un piano in cui dimostri che con quegli investimenti il paese potrà riprendere lo sviluppo.
Finché se ne stanno lì a lagnarsi e basta la vedo dura.

fabio80
11-04-2010, 14:20
Imho la confindustria dovrebbe fare un piccolo sforzo per cercare di mettere in piedi un piano che consenta all'industia italiana di tornare ad essere competitiva e vincente. O almeno dovrebbero provarci.
E quando dico un piano intendo un piano dettagliato, con azioni e tempi ben determinati come in un normale progetto, anche includendo richieste specifiche al governo. E quando dico richieste specifiche intendo cose concrete, azioni ben specifiche su punti ben precisi, non discorsi generici del tipo "il governo deve fare le riforme" o "il governo deve combattere più efficacemente la crisi" o altre frasi da bar senza né capo né coda.
A che cavolo serve la confindustria? Non sono loro che raggruppano le imprese del settore industriale? Si vogliono dare una mossa?
In nessun paese occidentale i governi possono agire in modo diretto sull'economia, a parte qualche intervento statale qui e là. Il sistema economico è liberale e lo stato non ne è un reale operatore. Non può esso creare lavoro, a meno di assumere dipendenti pubblici aumentando ulteriormente il debito.
Sono le confederazioni dei settori economici, industria, commercio, etc... che devono avere una visione nazionale ed abbozzare un piano di crescita, dicendo cosa gli serve.
L'industria ha bisogno di strade? Lo dica e dica dove, poi lo stato provvederà. Ha bisogno di più energia? Ha bisogno di checacchionesò? Lo dica e metta giù un piano in cui dimostri che con quegli investimenti il paese potrà riprendere lo sviluppo.
Finché se ne stanno lì a lagnarsi e basta la vedo dura.

probabilmente non sanno nemmeno loro cosa serve, o magari servirebbe un'altra classe iprenditoriale

Lorekon
11-04-2010, 14:27
in un'ottica "di classe" potrei semplicemente dire: lui è miliardario, loro sono miliardari... hanno gli stessi interessi.


in realtà non è neanche necessario dire questo, basta pensare chi sono i principali membri di confindustria (non trovo un elenco, vado a memoria):
- Eni
- Enel
- Finmeccanica
- Telecom
- Fiat
- Alitalia
- Società Autostrade (non sono sicuro)
- numerosi costruttori (non sono sicuro e doveri cercare ma non ho tempo) quali Caltagirone, Ligresti, etc etc etc

come dire.. o li ha nominati lui, o hanno interessi comuni con lui...

il loro favore nei confronti di Berlusconi non mi sorprende.
mi sorprende invece il grande favore di numoerosi poveracci come me, che ovviamente hanno solo da perdere.
Berlusconi non è neanche peronista, non è un populista, è un demagogo solo nei discorsi, poi fa il contrario e inchiappetta la povera gente. La maggior parte però mi pare contenta di questo perciò...

Lorekon
11-04-2010, 14:27
probabilmente non sanno nemmeno loro cosa serve, o magari servirebbe un'altra classe iprenditoriale

magari? :muro: :muro: :rolleyes:

fabio80
11-04-2010, 14:38
magari? :muro: :muro: :rolleyes:

ma guarda che li abbiamo tutti noi. i grandi sono degli immanicati per stirpe ereditaria che oltre a fottere soldi al governo non san fare. i piccoli sono molto spesso dei professionisti della domenica che son capaci di fare impresa tagliando sui costi e competendo stile cina.

poi qualche caso buono c'è pure per fortuna ma con queste premesse uno che fa? altro che farsi il culo e il commitment :rolleyes:

ConteZero
11-04-2010, 14:45
Quando il governo di un paese in una situazione di crisi anziché premere sull'industria per evitare che il paese "sbandi" si mette ad aprire zone franche all'estero è ovvio che Confindustria abbia degli orgasmi spontanei.

Cfranco
11-04-2010, 16:11
ma in pratica cosa hanno guadagnato con berlusconi? è da 15 anni si gallegia e nonostante questo declino si fidano ciecamente in lui...capisco il loro andare al meno peggio ma
possibile che non riescono a trovare un alternativa?
I grossi nomi ci hanno guadagnato parecchio , tra leggi a loro favore , depenalizzazioni , detassazioni , sabotaggi ( la class action ... :rolleyes: ) , scudi fiscali e operazioni a carico del contribuente ( come Alitalia ) , la rovina del resto dell' Italia non li tocca , i ricchi col berlusca ci hanno guadagnato alla grande , mi riesce difficile capire come il poveraccio che non arriva a fine mese lo possa votare , ma quelli di confindustria sono pappa e ciccia con l' unto di Arcore .

elect
11-04-2010, 17:18
Dico solo:

- tav
- ponte
- inceneritori
- centrali nucleari
- alitalia
- telecom
- Maddalena
- Aquila

...

indelebile
11-04-2010, 17:30
si mi citate leggi e posso esser daccordo ma nonostante i condoni vari l'italia scivola sempre di più..la marcegaglia dice che siamo regredendo...silvio dice che è tutto passegero alla fine baci e abbracci,applausi....

si dice da 15 anni che deve esserci un inversione di rotta che silvio non ha mai fatto e gli industriali non cercano un altra persona?

Alef
11-04-2010, 20:03
Sono tutti della stessa pasta! e sono tutti coinvolti e intrecciati attraverso consociate e controllate e si scambiano favori fra di loro, i sindaci revisori di una società sono amministratori di un'altra e così via.....controllati e controllori sono le stesse persone. Poi se mettiamo sul piatto che la mediaset controlla banche assicurazioni telecomunicazioni editoria.......ecc.......ecc....
A loro il B va più che bene, ogni tanto borbottano per tirare un po' sul prezzo ma alla fine sono applausi!

Onisem
11-04-2010, 20:36
Ha fatto un discorso penoso, argomenti inesistenti... Al solito: non abbiamo fatto perchè il governo non ha abbastanza poteri, le cose non vanno male perchè la pubblicità è aumentata me l'ha detto mio figlio... :rolleyes: Una Confindustria normale l'avrebbe contestato pesantemente se non abbandonato la sala, lì c'era gente che si spellava le mani. Evidentemente nemmeno loro sono un'élite ma lo specchio di questo paese. La Marcegaglia che parla di neccesità di maggiore concorrenza e libero mercato poi... :rolleyes:

Onisem
11-04-2010, 20:38
si mi citate leggi e posso esser daccordo ma nonostante i condoni vari l'italia scivola sempre di più..la marcegaglia dice che siamo regredendo...silvio dice che è tutto passegero alla fine baci e abbracci,applausi....

si dice da 15 anni che deve esserci un inversione di rotta che silvio non ha mai fatto e gli industriali non cercano un altra persona?

Se non hanno ancora capito che Silvio non è sicuramente l'uomo per le riforme che servirebbero, evidentemente non sono così capaci ed indipendenti.