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View Full Version : Kirghizistan nel caos - Rivolta contro il governo, scontri e morti.


blamecanada
07-04-2010, 15:13
Kirghizistan nel caos

Rivolta contro il governo, scontri e morti. Manifestanti uccidono ministro dell'Interno e occupano Tv di Stato. Esercito in marcia verso la capitale

La repubblica ex sovietica del Kirghizistan, in Asia Centrale, è precipitata nel caos.
Le manifestazioni dell'opposizione iniziate ieri per chiedere le dimissioni del presidente Kurmanbek Bakiev sono degenerate in violenti scontri con la polizia nella capitale Bishkek e in altre città del paese, che ora è sull'orlo del caos.

Almeno 17 morti e 200 feriti. Le forze dell'opposizione hanno assaltato e occupato la sede della Tv di Stato e poi a Talas - la città da dove sono partite le proteste - hanno catturato e ucciso il ministro degli Interni, Moldomoussa Kongantiev.
Reparti dell'esercito stanno muovendo verso Bishkek in difesa del palazzo presidenziale.
Il governo ha proclamato lo stato d'emergenza e il coprifuoco in tutto il paese.
La situazione è degenerata in tarda mattinata, quando, dopo ore di violenti scontri tra manifestanti e polizia, il governo ha dato ordine alle forze di sicurezza di aprire il fuoco sui dimostranti. Le vittime, nella sola Bishkek, sono almeno diciassette. Quasi duecento i feriti. Ma il bilancio è ancora provvisorio e gli scontri proseguono.

Mosca nega coinvolgimento. Alcuni leader dell'opposizione, guidata dall'ex presidente del parlamento Omurbek Tekebayev, sono stati arrestati dalla polizia al ritorno da un viaggio a Mosca.
In mattinata il governo russo, per bocca del viceministro degli Esteri Grigory Karasi, aveva rivolto un appello al governo kirghiso affinché non ricorresse alla forza contro i manifestanti, auspicando una soluzione "democratica" dei contrasti emersi tra governo e opposizione.
Il Cremlino, che nega ogni coinvolgimento nella rivolta, non ha mai smesso di considerare il Kirghizistan come parte integrante della sua sfera d'influenza regionale, anche dopo la deposizione del regime filo-russo di Askar Akayev nella primavera del 2005, quando la 'rivoluzione dei tulipani' portò al potere l'attuale presidente Kurmanbek Bakiev.

Fonte: Peacereporter (http://it.peacereporter.net/articolo/21182/Kirghizistan+nel+caos)

Special
07-04-2010, 15:52
nemmeno sapevo esistesse :eek:

Alien
07-04-2010, 15:59
nemmeno sapevo esistesse :eek:

combattiamo la pigrizia: http://it.wikipedia.org/wiki/Kirghizistan

Onisem
07-04-2010, 16:12
Ma i russi non c'entrano, noooo!!! :O Pacche sulle spalle e abbracci per i "campioni di democrazia". :rolleyes:

jarry
08-04-2010, 00:52
Discussione e vari video qui:
http://www.militaryphotos.net/forums/showthread.php?177277-April-6-Riots-in-Bishkek-Kirgyzstan
Immagini della rivolta:
http://abstract2001.livejournal.com/1093272.html

gugoXX
08-04-2010, 02:04
Noto che ne' esercito ne' rivoluzionari presentano codici identificativi sulle relative divise :asd:

Giant Lizard
08-04-2010, 02:20
mazza ho visto video con poliziotti linciati. Linciati per cosa? Perché facevano il loro mestiere...

dantes76
08-04-2010, 02:36
sti cazzi
http://ow.ly/1vwy5

candide
08-04-2010, 04:30
Che ficata. Prima o poi la devo fare una cosa del genere, un po' come un Baudelaire sulle barricate parigine.
Diciamo un 'candide' che non si sa bene perchè, per chi o cosa a far casino nel Qualcosastan.

gugoXX
08-04-2010, 08:54
Che ficata. Prima o poi la devo fare una cosa del genere, un po' come un Baudelaire sulle barricate parigine.
Diciamo un 'candide' che non si sa bene perchè, per chi o cosa a far casino nel Qualcosastan.

Si', e mi raccomando, da bravo facinoroso italiano come arma usa un bell'estintore.

Fantomatico
08-04-2010, 09:00
mazza ho visto video con poliziotti linciati. Linciati per cosa? Perché facevano il loro mestiere...

Già...

Da notare poi che sono veramente un numero esiguo di fronte a tutta quella gente, vedremo come si evolve la situazione, se non mandano l'esercito in questi casi mi chiedo quando lo debbano mandare.

PS: Le forze antisommossa non hanno armi con sè? Perchè mi pare di capire che solamente quei "pochi" poliziotti armati siano riusciti a tenere a distanza i rivoltosi, gli altri o le hanno prese e sono stati catturati o sono stati brutalmente uccisi.

http://www.youtube.com/watch?v=SZGVnzdzN-I&feature=player_embedded

Varilion
08-04-2010, 11:54
Quindi gli Americani restituiscono il Kirghizistan alla Russia? O mi sono perso qualcosa? è un 2005 a parti invertite?

IpseDixit
08-04-2010, 13:33
Quindi gli Americani restituiscono il Kirghizistan alla Russia? O mi sono perso qualcosa? è un 2005 a parti invertite?
Putin ha detto che la Russia non centra nulla :O

blamecanada
08-04-2010, 14:31
mazza ho visto video con poliziotti linciati. Linciati per cosa? Perché facevano il loro mestiere...
Mi sembra un discorso privo di senso.

Anche un esercito fa il suo mestierie invadendo un Paese (per fare un esempio), non per questo si può aspettare che nessuno si opponga con la violenza.

In un'insurrezione i sostenitori del potere sono un nemico, a prescindere dal fatto che facciano il loro dovere, abbiano famiglia, o cos'altro.

Putin ha detto che la Russia non centra nulla :O
Pare che il capo degli oppositori sia filostatunitense.


Kirghizistan, ri-rivoluzione colorata

Le opposizioni prendono il potere instaurando un governo provvisorio guidato da Roza Otunbayeva, molto vicina agli Usa, che infatti sono stati subito rassicurati sulla permanenza della loro grande base militare nel paese

Chi di rivoluzione colorata ferisce, di rivoluzione colorata perisce.
Cinque anni dopo essere salito al potere con la 'rivoluzione dei tulipani', il presidente kirghiso Kurman Bakyiev è stato rovesciato nello stesso modo e dalle stesse forze che lo avevano portato in carica: quelle sostenute dagli Stati Uniti, delusi dai risultati del cambio di regime del 2005.

Roza rassicura Washington. Dopo un giorno e una notte di violenti scontri, costati decine di morti e centinaia di feriti, il presidente Akayev ha lasciato la capitale tornando nella sua città natale (Jalalabad, nel sud del paese) e le opposizioni hanno preso il controllo del paese e delle forze armate, installando a Bishkek un governo provvisorio con a capo la loro principale leader, Roza Otunbayeva, che nei giorni scorsi era rimasta nell'ombra in attesa di tornare in scena. In una conferenza stampa, la Otunbayeva ha annunciato che sono già stati nominati nuovi ministri e che l'esecutivo transitorio rimarrà in carica fino a settembre per dare al paese una nuova Costituzione, più democratica, e preparare il terreno a nuove elezioni presideziali. Ha anche annunciato che la grande base militare Usa di Manas rimarrà aperta senza cambiamenti.

Dalle rose ai tulpani' made in Usa'. Ministro degli Esteri negli anni '90, quando era ancora al potere Askar Akayev, Roza Otunbayeva è stata la prima ambasciatrice del Kirghizistan negli Stati Uniti, in Canada e Gran Bretagna, dove ha vissuto fino al 2003, quando si è trasferita in Georgia per conto dell'Onu in coincidenza con la 'rivoluzione delle rose' di Tbilisi. Lì la Otunbayeva ha 'studiato' da vicino la pratica delle 'rivoluzioni colorate' e ha stretto contatti con le fondazioni statunitensi che le finanziano e le sostengono per conto di Washington: in particolare la fondazione Open Society di George Soros, la Freedom House di William Taft IV, il National Endowment for Democracy del Dipartimento di Stato e le due potenti organizzazioni internazionali di democratici e repubblicani, ovvero il National Democratic Institute e l'International Republican Institute.

Cinque anni dietro le quinte. Nel 2004 è tornata in patria diventando subito una delle principali leader della 'rivoluzione dei tulipani' del marzo 2005. Lasciata fuori dal nuovo governo 'rivoluzionario' del presidente Bakiev, la Otunbayeva è subito diventata la sua principale critica per le scarse aperture alla democrazia e all'Occidente. Nel novembre 2006 ha guidato le manifestazioni popolari contro il governo, per poi continuare a guidare l'opposizione da dentro il parlamento. Fino al suo clamoroso ritorno in scena di oggi.

http://it.peacereporter.net/articolo/21195/Kirghizistan%2C+ri-rivoluzione+colorata

killercode
08-04-2010, 14:46
Non sò perchè ma mi puzza tanto di CIA

Varilion
08-04-2010, 15:26
La prima cosa che la Otunbayeva ha fatto è stato telefonare a Putin :P per assicuragli che non ha bisogno di aiuto a mantenere l'ordine. Ciò non ha impedito allo Zar di dire che è pronto a mandare aiuti umanitari ed economici. Vedremo come andrà a finire.

candide
08-04-2010, 17:52
Si', e mi raccomando, da bravo facinoroso italiano come arma usa un bell'estintore.
?

...e sì che hai lavorato su un SunFire E25000 e visto un CRAY-II acceso.

blamecanada
11-04-2010, 00:49
Ombre russe sul Kirghizistan

Lo zampino del Cremlino nel cambio di regime a Bishkek. In ballo c'è il futuro della presenza militare Usa in Asia centrale

I trascorsi filo-occidentali e filo-statunitensi dei leader dell'opposizione kirghisa, salita al potere a Bishkek dopo la sanguinosa rivolta popolare di mercoledì scorso, giustificavano i sospetti di un coinvolgimento di Washington in questo nuovo cambio di regime. Sospetti rafforzati dalle prime parole pronunciate dalla presidente/premier ad interim, Roza Otunbayeva, che appena insediata si è affrettata a garantire la permanenza della grande base Usa di Manas: unica presenza militare americane in Asia centrale dopo la cacciata dall'Uzbekistan nel 2005.

Putin tende la mano. Ma i fatti accaduti ed emersi nelle ultime ore mostrano che, in realtà, dietro questa nuova rivoluzione senza colori - a parte il rosso del sangue dei 76 morti e 1.400 feriti - c'è lo zampino di Putin. Quello stesso Putin che a caldo aveva negato ogni coinvolgimento (quando nessuno lo aveva nemmeno ventilato), ma che giovedì si è affrettato a telefonare alla Otunbayeva, riconoscendo la legittimità del nuovo governo (cosa che Obama non ha ancora fatto) e offrendo sostegno economico. E che venerdì già riceveva a Mosca una delegazione dei nuovi dirigenti kirghisi, guidata dal neo-vicepremier Almazbek Atambayev.

Le condizioni di Mosca. Segnali di un forte sostegno, che prevedono però una contropartita. A Praga, a margine della firma del trattato Usa-Russia sulle testate atomiche, un funzionario del Cremlino ha lanciato un messaggio molto chiaro: "Bakiyev non ha mantenuto la promessa di chiudere la base Usa di Manas. In Kirghizistan ci dovrebbe essere solo una base, russa". Messaggio immediatamente recepito da uno dei principali leader dell'opposizione kirghisa ora al potere, Omurbek Tekebayev: "E' molto probabile che la durata della presenza della base Usa verrà abbreviata". E ha aggiunto: "La Russia ha fatto la sua parte nel rovesciare Bakiyev".

Lo sgarro di Bakiyev. Negli ultimi mesi i rapporti tra il Cremlino e il deposto presidente kirghiso erano diventati molto tesi.
Nel 2009 Bakiyev, in cambio di 2 miliardi di dollari di finanziamenti russi, aveva promesso a Mosca di chiudere la base americana di Manas e di aprirne una seconda russa a Osh. Ma lo scorso febbraio, dopo aver ricevuto la prima tranche di questi soldi (300 milioni di dollari), non solo ha rinnovato il contratto con il Pentagono, ma ha pure chiesto alla Russia di iniziare a pagare l'affitto per la sua base.

La punizione del Cremlino. Il Cremlino non l'ha presa bene. Dopo aver bloccato la seconda tranche (1,7 miliardi di dollari per la costruzione della centrale idroelettrica di Kambarata), il 1° aprile ha sospeso le forniture di petrolio al paese e il giorno dopo ha imposto al Kirghizistan una pesante tassa di importazione sui carburanti russi (193 dollari a tonnellate), provocando i rincari che hanno scatenato la rivolta.
Alla vigilia delle manifestazioni, Temir Sariyev, uno dei principali leader dell'opposizione kirghisa (oggi ministro delle Finanze ad interim), era in visita a Mosca. Difficile pensare a una coincidenza.

Ma non è detta l'ultima. A prescindere dal contributo russo al cambio di regime a Bishkek, è ancora presto per dire quale sarà l'esito geopolitico finale di questa vicenda.
Così come Bakiyev aveva presto voltato le spalle a Washington dopo il 2005, i nuovi leader kirghisi potrebbero tradire nuovamente le aspettative di Mosca. Oppure proveranno a tenere i piedi in due staffe per ricevere sostegno da entrambe le parti, come aveva provato a fare Bakiyev negli ultimi.
Per capirci di più, basta aspettare e vedere se gli americani rimarranno nella base di Manas oppure saranno costretti a prendere armi e bagagli e trasferirsi altrove. Al Pentagono hanno già srotolato le mappe della Georgia e dell'Azerbaigian.

Enrico Piovesana

Fonte: Peacereporter (http://it.peacereporter.net/articolo/21236/Ombre+russe+sul+Kirghizistan)

dantes76
11-04-2010, 01:05
Putin ha detto che la Russia non centra nulla :O

basta crederci:O
Russia Sends Paratroopers to Air Base in Kyrgyzstan[ ma solo per per salvaguardare le famiglie russe..]

http://www.foxnews.com/world/2010/04/08/russia-sends-paratroopers-air-base-kyrgyzstan/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+foxnews%2Fworld+%28Text+-+World%29&utm_content=Google+Feedfetcher

Varilion
12-06-2010, 16:59
Il Kirghizistan in fiamme chiede l'intervento della Russia

MOSCA - Rosa Otunbajeva si è arresa. Dopo due giorni di scontri nel sud del Kirghizistan, un bilancio di almeno 50 morti e più di 600 feriti, la presidente ad interim ha ammesso che il governo provvisorio salito al potere il 7 aprile scorso non è in grado di gestire la situazione da solo. Così ha chiesto aiuto: «Abbiamo bisogno di forze armate esterne per calmare la situazione – ha spiegato la signora ai giornalisti – abbiamo lanciato un appello alla Russia e io ho già firmato una lettera in tal senso per il presidente Dmitrij Medvedev».


L'ufficio stampa del governo russo riferisce anche di una telefonata tra la Otunbajeva e Vladimir Putin. Che Mosca abbia orchestrato – come sembra credibile – o meno le dimostrazioni di inizio aprile, la cacciata del presidente Kurmanbek Bakijev e l'avvento di un governo filorusso, ora la possibilità di riprendere in mano il Kirghizistan le viene servita su un piatto d'argento.

Nel sud, da due giorni, Osh brucia. E' la roccaforte del presidente deposto, ora fuggito in Bielorussia, e il governo provvisorio sospetta che l'esplosione delle violenze tra kirghizi e la minoranza uzbeka sia stata pianificata per destabilizzare la Otunbajeva. Qui, a pochi chilometri dal confine con l'Uzbekistan, l'etnia di quel paese è particolarmente numerosa, il 40%, e la convivenza ha conosciuto negli anni momenti drammatici, con centinaia di morti nel 1990. Venerdì, l'arrivo delle truppe e la proclamazione di stato d'emergenza e coprifuoco non sono bastati a soffocare gli scontri, i peggiori da aprile. La battaglia è proseguita nella notte: bande armate di fucili, bombe incendiarie e spranghe hanno saccheggiato i quartieri uzbeki, dato fuoco ad automobili, case, negozi. «Intere vie sono in fiamme – riferisce il portavoce del ministero degli Interni, Rakhmatillo Akhmedov – la situazione è molto grave e non sembra che possa risolversi».

E' iniziata la fuga degli uzbeki, verso il confine, verso la valle di Ferghana che congiunge Uzbekistan e Kirghizistan. «Non c'è tempo da perdere», è il drammatico appello alla comunità internazionale di Andrea Berg, rappresentante di Human Rights Watch a Osh. In città si continua a sparare, ha raccontato, e non ci sono più voli, né auto, né trasporti pubblici, né elettricità. «Non abbiamo bisogno delle autorità kirghize – ha detto per telefono all'agenzia Reuters un attivista per i diritti umani di etnia uzbeka, Dilmurad Ishanov – abbiamo bisogno della Russia. Abbiamo bisogno di aiuto, di truppe».

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-06-12/kirghizistan-crisi-resa-134600.shtml?uuid=AY31f5xB


Come volevasi dimostrare....

MesserWolf
12-06-2010, 17:34
nemmeno sapevo esistesse :eek:

idem :boh: :boh: