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View Full Version : L'orsetto contro la solitudine (Depressive News Inside)


Dream_River
06-04-2010, 23:53
Dal Giappone l'orsetto-robot
un aiuto per gli anziani

"Si può acquistare tutto nella solitudine, eccetto il carattere", diceva Stendhal, ma lo scrittore francese aveva una concezione della vita molto più romantica di quella dei ricercatori della Fujitsu. L'ultima invenzione degli scienziati giapponesi è infatti un orsetto di peluche capace di consolare chi sente solo modellando le proprie reazioni in base allo stato d'animo del "padrone". Programmato per decifrare gesti ed espressioni facciali e rispondere in 300 modi diversi, il robot si comporta come un essere vivente dotato di personalità ed empatia, con l'unica differenza che a lui, di come si sente il proprietario di turno, non importa assolutamente nulla. Poco male: il teddybear è stato pensato per far compagnia ad anziani abbandonati in qualche casa di cura e bambini lasciati in pasto alla tv, le due categorie umane più fragili e meno selettive, bisognose di affetto al punto di accontentarsi anche di quello artificiale.

Il tutto è reso possibile grazie a una telecamera installata nel naso del giocattolo, che permette di intercettare le variazioni dell'umore di chi lo possiede attraverso uno studio computerizzato delle espressioni del viso e dei movimenti del corpo. Se l'orsetto riconosce un comportamento anomalo o una faccia un po' triste alza la zampa per salutare, ride, russa, e se il volto che ha di fronte piange è addirittura capace di porgere un fazzoletto. "Questo orsetto può diventare uno di famiglia - spiegano i creatori - e rappresenta un aiuto concreto per le persone in difficoltà. Per questo abbiamo cercato di programmare i suoi gesti all'insegna della spontaneità e della naturalezza". Gli scienziati hanno intenzione di testare il peluche nelle case di cura per anziani (molto numerose in Giappone, dove gli uomini vivono in media 79 anni e le donne 86) e, se la sperimentazione avrà successo, di metterlo subito sul mercato.

Già due anni fa il giapponese Takanori Shibata aveva messo a punto Paro, una foca-robot di 2800 grammi di peso, capace di muoversi, fare versi e reagire ad abbracci e carezze. Finora il futuristico giocattolo, "adottato" a scopi di ricerca anche da alcuni atenei italiani, è stato utilizzato con risultati soddisfacenti per curare persone con problemi cognitivi, sensoriali e relazionali, tutte di età compresa tra i due e i 27 anni.

A marzo di quest'anno gli studenti di Ingegneria dell'Università di Tsukuba, a nord di Tokyo, hanno inoltre realizzato Yotaro, un bambolotto simile in tutto e per tutto a un bambino vero, con il viso in silicone morbido e trasparente, capace di rispondere fisicamente alle sensazioni tattili. Le espressioni facciali di questo neonato-robot, pensato per allenare le giovani coppie allo svezzamento di un figlio, sono realistiche in modo impressionante: il naso cola come quello di un essere umano e quando è l'ora della poppata gli occhi producono lacrime vere. Il tutto grazie a un computer che converte le sensazioni tattili in pianto, riso e starnuti.

E' solo di recente che l'interazione uomo-macchina ha definito quella uomo-robot come sua area disciplinare: basti pensare che fino al 2004 le parole chiave "robot" e "human-robot interaction" non erano incluse nella lista delle aree di interesse della CHI (ACM Conference on Human Factors in Computing Systems), una delle più autorevoli del settore. Di recente però questa branca della scienza ha cominciato a produrre tecnologie che hanno reso possibili studi interdisciplinari, aprendo prospettive ampie e interessanti. Come scrive la ricercatrice Patrizia Marti, del dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Siena, le macchine di oggi "sono in grado di eseguire compiti e intrattenere rapporti sociali con altri robot ed esseri umani. Pongono dunque problematiche del tutto nuove per lo studioso di interazione e meritano una riflessione approfondita". Tutto sta a far sì che la perfezione di questi robot non sostituisca l'imperfezione, indispensabile, del calore umano.

E veramente una notizia deprimente e triste, pensare ad una persona da sola che deve ricorrere ad un robot per cercare un pò di "calore" è veramente una delle più brutte immagini che potessero venirmi alla mente:(

blamecanada
06-04-2010, 23:58
La solitudine è un male sempre piú diffuso in questa società sempre piú atomizzata ed individualista.

Ciò che non viene considerato è che per l'individuo è fondamentale il rapporto cogli altri, per avere una vita soddisfacente.

lowenz
07-04-2010, 00:14
La solitudine è un male sempre piú diffuso in questa società sempre piú atomizzata ed individualista.

Ciò che non viene considerato è che per l'individuo è fondamentale il rapporto cogli altri, per avere una vita soddisfacente.
Guarda che questo lo sanno tutti :p
Il vero problema è che lo si prova sulla propria pelle quando è troppo tardi.
Ripeto, TROPPO TARDI, non per essere fatalista ma è sempre TROPPO TARDI, infatti quello che conta è il rapporto durante l'età della crescita, quando si forma il carattere e la mente dell'individuo.

Quello che viene dopo.....sarà per forza di cose un rapporto in cui sono cmq sempre presenti vincoli invalicabili, dati dalle proprie esperienze (o NON-esperienze) pregresse.....e di fatto è TROPPO TARDI tentare di recuperare ex post.

frankytop
07-04-2010, 00:39
La solitudine è un male sempre piú diffuso in questa società sempre piú atomizzata ed individualista.

Ciò che non viene considerato è che per l'individuo è fondamentale il rapporto cogli altri, per avere una vita soddisfacente.

Si purchè tale rapporto però non sia forzato ma sia una libera scelta.

Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente (:))) altro che socializzazione.

Nella preistoria indubbiamente vivere in comunità era fondamentale per la sopravvivenza sia per l'utilità nel procacciarsi il cibo che per difendersi da altri gruppi,ma adesso francamente non vedo la necessità di andare in branco al supermercato o al negozio per racattare il cibo.
Per la difesa ti barrichi,e se abiti in un posto un po' isolato ti armi,sperando di non trovarti mai nella situazione di doverti difendere perchè altrimenti nell'italico paese dei "diritti"...finisci in galera,ma questo è un altro discorso.

dave4mame
07-04-2010, 00:49
è solo un pochettino peggio dei social network...
ma pochettino-ino-ino

killercode
07-04-2010, 00:51
Guarda che questo lo sanno tutti :p
Il vero problema è che lo si prova sulla propria pelle quando è troppo tardi.
Ripeto, TROPPO TARDI, non per essere fatalista ma è sempre TROPPO TARDI, infatti quello che conta è il rapporto durante l'età della crescita, quando si forma il carattere e la mente dell'individuo.

Quello che viene dopo.....sarà per forza di cose un rapporto in cui sono cmq sempre presenti vincoli invalicabili, dati dalle proprie esperienze (o NON-esperienze) pregresse.....e di fatto è TROPPO TARDI tentare di recuperare ex post.

In questo caso non sarei così sicuro, la solitudine non è uno stato mentale dell'individio, ma piuttosto una situazione sociale in cui sei isolato dalle persone a te care. Cioè, se sei in compagnia di persone con cui ti piace stare puoi essere timido, sospettoso, disilluso sapendo che ti scherniranno, fregheranno o abbandonando; ma non puoi soffrire di solitudine.

lowenz
07-04-2010, 00:52
In questo caso non sarei così sicuro, la solitudine non è uno stato mentale dell'individio, ma piuttosto una situazione sociale in cui sei isolato dalle persone a te care. Cioè, se sei in compagnia di persone con cui ti piace stare puoi essere timido, sospettoso, disilluso sapendo che ti scherniranno, fregheranno o abbandonando; ma non puoi soffrire di solitudine.
Infatti in inglese c'è la distinzione fra Loneliness e Solitude apposta :p

lowenz
07-04-2010, 00:54
è solo un pochettino peggio dei social network...
ma pochettino-ino-ino
Che di social hanno NIENTE, dato che di fatto sono bacheche per pseudofilosofi di vita e commentatori con stima delle proprie capacità sotto lo zero kelvin :p

Infatti andrebbero usati piuttosto come promozione di sè (myspace ha sempre puntato a questo, oppure pensa a linkedin), non per mimare la vita reale.

mixkey
07-04-2010, 07:31
Si purchè tale rapporto però non sia forzato ma sia una libera scelta.

Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente (:))) altro che socializzazione.

Nella preistoria indubbiamente vivere in comunità era fondamentale per la sopravvivenza sia per l'utilità nel procacciarsi il cibo che per difendersi da altri gruppi,ma adesso francamente non vedo la necessità di andare in branco al supermercato o al negozio per racattare il cibo.
Per la difesa ti barrichi,e se abiti in un posto un po' isolato ti armi,sperando di non trovarti mai nella situazione di doverti difendere perchè altrimenti nell'italico paese dei "diritti"...finisci in galera,ma questo è un altro discorso.


Ne sei sicuro.
Anch'io dico che sto bene da solo e vivo da solo ma pensandoci bene mi rendo conto che in casa ci dormo o ci passo alcune pause di relax.
Per motivi di lavoro sono sempre a contatto con la gente pertanto non so se dopo il pensionamento tale isolamento mi sara' gradito.

Per le pensione anziane ed i malati, le uniche ad essere obbligate alla solitudine per motivi di ridotta mobilita', poi il nemico non sono i manigoldi ma lo scivolone nel bagno o malori.

mixkey
07-04-2010, 07:39
Guarda che questo lo sanno tutti :p
Il vero problema è che lo si prova sulla propria pelle quando è troppo tardi.
Ripeto, TROPPO TARDI, non per essere fatalista ma è sempre TROPPO TARDI, infatti quello che conta è il rapporto durante l'età della crescita, quando si forma il carattere e la mente dell'individuo.

Quello che viene dopo.....sarà per forza di cose un rapporto in cui sono cmq sempre presenti vincoli invalicabili, dati dalle proprie esperienze (o NON-esperienze) pregresse.....e di fatto è TROPPO TARDI tentare di recuperare ex post.

Si parla sempre di individui come se tutti fossero uguali.
Ci sono problemi di socializzazione indipendenti dalla propria volonta'.
L'autismo non ha sempre segni clamorosi ma spesso si puo' confondere con un mancato contatto con gli altri.
Conoscerai alcune persone che, apparentemente senza problemi, non riescono a mantenere il contatto visivo con gli altri.
Questi individui potranno avere una vita lavorativa e sociale normale ma non una vita affettiva altrettanto regolare.
Il loro destino non e' la malattia ma spesso una vita solitaria.

mixkey
07-04-2010, 07:42
Che di social hanno NIENTE, dato che di fatto sono bacheche per pseudofilosofi di vita e commentatori con stima delle proprie capacità sotto lo zero kelvin :p

Infatti andrebbero usati piuttosto come promozione di sè (myspace ha sempre puntato a questo, oppure pensa a linkedin), non per mimare la vita reale.

Non sopravvalutiamo le cose, se pensiamo ad un social network come una pagina internet aperta in background durante il lavoro dove ad ogni momento di pausa uno scrive quello che gli passa per la mente gli individui che ci scrivono sembrano molto piu' normali di quanto sembrino.

entanglement
07-04-2010, 08:23
certo che vivono proprio di merda i giapponesi. anche solo pensare una roba del genere, figuramoci investirci per realizzarla ...

blamecanada
07-04-2010, 10:30
Si purchè tale rapporto però non sia forzato ma sia una libera scelta.

Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente (:))) altro che socializzazione.

Guarda che stai parlando con un noto misantropo che frequenta pochissime persone.

Però se fossi completamente privo di compagnia mi sentirei sicuramente male.

dave4mame
07-04-2010, 10:34
Che di social hanno NIENTE, dato che di fatto sono bacheche per pseudofilosofi di vita e commentatori con stima delle proprie capacità sotto lo zero kelvin :p

Infatti andrebbero usati piuttosto come promozione di sè (myspace ha sempre puntato a questo, oppure pensa a linkedin), non per mimare la vita reale.

ma questo è il minore dei mali (almeno... imho)
il fatto aberrante è che sono talmente "sociali" che quando qualcuno sparisce dalla circolazione nessuno se ne accorge.
aggregazione di egotici credo sarebbe il termine più corretto :P

Scalor
07-04-2010, 10:48
e prendersi un cane ?

killercode
07-04-2010, 10:51
Che di social hanno NIENTE, dato che di fatto sono bacheche per pseudofilosofi di vita e commentatori con stima delle proprie capacità sotto lo zero kelvin :p

Infatti andrebbero usati piuttosto come promozione di sè (myspace ha sempre puntato a questo, oppure pensa a linkedin), non per mimare la vita reale.

Stai parlando della piazzetta? :asd:

lowenz
07-04-2010, 12:31
Conoscerai alcune persone che, apparentemente senza problemi, non riescono a mantenere il contatto visivo con gli altri.
Questi individui potranno avere una vita lavorativa e sociale normale ma non una vita affettiva altrettanto regolare.
Il loro destino non e' la malattia ma spesso una vita solitaria.
Quelli sono evitanti, non autistici.
E solitamente NON vogliono esserlo.

Gli autistici hanno problemi neurologici, non semplicemente psicologici.

Dream_River
07-04-2010, 20:05
La solitudine è un male sempre piú diffuso in questa società sempre piú atomizzata ed individualista.


*

Guarda che questo lo sanno tutti :p
Il vero problema è che lo si prova sulla propria pelle quando è troppo tardi.
Ripeto, TROPPO TARDI, non per essere fatalista ma è sempre TROPPO TARDI, infatti quello che conta è il rapporto durante l'età della crescita, quando si forma il carattere e la mente dell'individuo.

Puoi dirlo forte, io queste cose e da quando sono in psicoanalisi che le vivo sulla mia pelle

Fra l'altro, da quando in famiglia non siamo più in tre ma in due la differenza si sente molto, e quando riusciamo ad andare in Spagna dai miei parenti e ci ritroviamo a vivere in 5 persone sotto lo stesso tetto è veramente una beatitudine
Mai come in questi momenti maledico l'atomizzazione della famiglia

shambler1
07-04-2010, 20:54
*



Puoi dirlo forte, io queste cose e da quando sono in psicoanalisi che le vivo sulla mia pelle

Fra l'altro, da quando in famiglia non siamo più in tre ma in due la differenza si sente molto, e quando riusciamo ad andare in Spagna dai miei parenti e ci ritroviamo a vivere in 5 persone sotto lo stesso tetto è veramente una beatitudine
Mai come in questi momenti maledico l'atomizzazione della famiglia

Ho letto il titolo e pensavo intendessi gli orsetti, cioè i tipi barbuti e cicciottelli ..aspettandomi un topic progressista e trasgressivo, sono rimasto molto deluso.

Dream_River
07-04-2010, 21:11
Ho letto il titolo e pensavo intendessi gli orsetti, cioè i tipi barbuti e cicciottelli ..aspettandomi un topic progressista e trasgressivo, sono rimasto molto deluso.

Ma ROTFL:sbonk: :sbonk: :sbonk:

Mi dispiace, non sono ancora a certi livelli di progressismo da volere quel tipo di orsetti negli ospizi, la strada per diventare opnion leader è ancora lunga :D :asd:

berserkdan78
07-04-2010, 23:08
Si purchè tale rapporto però non sia forzato ma sia una libera scelta.

Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente (:))) altro che socializzazione.

Nella preistoria indubbiamente vivere in comunità era fondamentale per la sopravvivenza sia per l'utilità nel procacciarsi il cibo che per difendersi da altri gruppi,ma adesso francamente non vedo la necessità di andare in branco al supermercato o al negozio per racattare il cibo.
Per la difesa ti barrichi,e se abiti in un posto un po' isolato ti armi,sperando di non trovarti mai nella situazione di doverti difendere perchè altrimenti nell'italico paese dei "diritti"...finisci in galera,ma questo è un altro discorso.

ma che schifo di vita vuoi fare? cavolo ma allora uno che lavora a fare? sei pieno di soldi, e te ne stai in casa solo come un cane? io certa gente non la capirò mai, io faccio soldi per poter vedere cose, per viaggiare, per avere tempo di fare tutto quello che voglio. ma sprecare la vita in un loculo in montagna proprio no, grazie.

Wolfhwk
07-04-2010, 23:27
Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente (:))) altro che socializzazione.


Mah, prova e fammi sapere come ci si sente :O

blamecanada
07-04-2010, 23:29
*



Puoi dirlo forte, io queste cose e da quando sono in psicoanalisi che le vivo sulla mia pelle

Fra l'altro, da quando in famiglia non siamo più in tre ma in due la differenza si sente molto, e quando riusciamo ad andare in Spagna dai miei parenti e ci ritroviamo a vivere in 5 persone sotto lo stesso tetto è veramente una beatitudine
Mai come in questi momenti maledico l'atomizzazione della famiglia

Ma non ti viene il dubbio che ci siano delle ragioni insite nella struttura economica che stanno portando nella direzione d'un sempre maggiore isolamento?

Dream_River
08-04-2010, 00:30
Di più, ne sono convinto che l'atomizzazione della società sia un prodotto di influenze reciproche fra dinamiche economiche è struttura sociale

blamecanada
08-04-2010, 00:34
Di più, ne sono convinto che l'atomizzazione della società sia un prodotto di influenze reciproche fra dinamiche economiche è struttura sociale
Questo è ovvio, si tratta di azione reciproca.

Ma quindi forse non si dovrebbero cambiare l'economia e la società per combattere il problema?

Dream_River
08-04-2010, 00:45
Certamente, il vero problema e capire come poterlo fare, e quanto e vasta quella differenza fra come la società e l'economia dovrebbero essere e quanto possono essere cambiate (Nel senso che un cambiamento completo può avvenire solo attraverso un azione spontanea di chi nella società nel economia c'è dentro e ne è elemento, tentare di demandare tutto a "forze" che dovrebbero soverchiare la società e l'economia esistente mi sembra una strada che porta ad orribili storture, IMHO)

blamecanada
08-04-2010, 00:53
Beh qualsiasi progetto deve basarsi sulle condizioni materiali di partenza.
Pertanto deve avere come obiettivo un qualcosa che sia desiderabile da un gruppo sufficientemente forte perché abbia successo.

Ma la questione è che mi sembra che tu abbia delle posizioni politiche che non fanno che rafforzare un modello di società in cui ogni vincolo tra uomo e uomo è sempre piú indebolito.

ilguercio
08-04-2010, 01:26
Guarda che stai parlando con un noto misantropo che frequenta pochissime persone.

Però se fossi completamente privo di compagnia mi sentirei sicuramente male.

Son d'accordo.
Specialemte in questo periodo evito come la peste i contatti con la gente.
Non so perchè,forse non ripongo negli altri più tanta fiducia.
Anche io sarei tentato di prendere tutto e andarmene via dalla civiltà ma questo non significa che io sia costretto a farlo o che sia una soluzione gratificante per me.

frankytop
08-04-2010, 01:38
ma che schifo di vita vuoi fare? cavolo ma allora uno che lavora a fare? sei pieno di soldi, e te ne stai in casa solo come un cane? io certa gente non la capirò mai, io faccio soldi per poter vedere cose, per viaggiare, per avere tempo di fare tutto quello che voglio. ma sprecare la vita in un loculo in montagna proprio no, grazie.

Non ho mica detto che devi startene chiuso in casa,uno può viaggiare quanto gli pare,dedicarsi agli hobby che più gli piacciono ma non deve necessariamente avere rapporti sociali con altre persone se non lo desidera.

Ognuno ha le sue necessità.

Dream_River
08-04-2010, 12:14
Ma la questione è che mi sembra che tu abbia delle posizioni politiche che non fanno che rafforzare un modello di società in cui ogni vincolo tra uomo e uomo è sempre piú indebolito.

Un pò le mie posizioni le ho anche rivedute, perchè se da un lato mi preoccupo molto della libertà del individuo e della responsabilità che ne deve derivare, mi sono anche reso conto che parlavo dell'individuo in un modo più adatto ad una discussione di ontologia piuttosto che di politica

Con questo non intendo tornare a parlare della società, con tanto di inneggi alla rivoluzione, come se stessi parlando di ontologia "da combattimento
Però riconosco che spesso mi sono lasciato distrarre troppo da principi che, per quanto la loro purezza di forma fosse estremamente affascinante, mi distoglievano dal guardare gli uomini che nella società ci vivono

Sheera
08-04-2010, 12:54
Ci sono persone che restano sole malgrado le loro volontà, pensiamo agli anziani.
Comunque l'orsetto è bruttissimo, ma non riescono a fare un pelouche carino?
La foca, usata anche per i bambini autistici, era carina.

Wolfhwk
08-04-2010, 12:55
Son d'accordo.
Specialemte in questo periodo evito come la peste i contatti con la gente.
Non so perchè,forse non ripongo negli altri più alcuna fiducia.
Anche io sarei tentato di prendere tutto e andarmene via dall' inciviltà ma questo non significa che io sia costretto a farlo o che sia una soluzione gratificante per me.

Fixed :asd:

mixkey
08-04-2010, 12:59
Son d'accordo.
Specialemte in questo periodo evito come la peste i contatti con la gente.
Non so perchè,forse non ripongo negli altri più tanta fiducia.
Anche io sarei tentato di prendere tutto e andarmene via dalla civiltà ma questo non significa che io sia costretto a farlo o che sia una soluzione gratificante per me.

Ogni tanto mi succede, vado in un rifugio ma presto mi annoio e' torno tra la civilta'.
Isolarsi puo' essere pericoloso. Puo' essere una strada senza ritorno, c'e' il rischio di ritrovarsi soli e che la cosa non sia piu' gradita.

blamecanada
08-04-2010, 13:08
Un pò le mie posizioni le ho anche rivedute, perchè se da un lato mi preoccupo molto della libertà del individuo e della responsabilità che ne deve derivare, mi sono anche reso conto che parlavo dell'individuo in un modo più adatto ad una discussione di ontologia piuttosto che di politica

Con questo non intendo tornare a parlare della società, con tanto di inneggi alla rivoluzione, come se stessi parlando di ontologia "da combattimento
Però riconosco che spesso mi sono lasciato distrarre troppo da principi che, per quanto la loro purezza di forma fosse estremamente affascinante, mi distoglievano dal guardare gli uomini che nella società ci vivono
Quello che manca a questi signori è la dialettica (cit).
Il metodo analitico è utile, però una volta analizzate le cose, vanno anche considerare le loro relazioni reciproche, perché non c'è nessuna parte che non influenzi le altre parti.

Per questo chi abusa del metodo analitico giunge spesso a conclusioni contrarie al buon senso, che sono “valide in teoria ma non in pratica” (aberrazione: una teoria è valida solo se funziona nella pratica, altrimenti è una fantasticheria).

L'errore è considerare l'individuo a prescindere dalle relazioni con il contesto. Perché un tale individuo non esiste.

Franco2
08-04-2010, 16:32
Leggendo i commenti rimango sbigottito. :eek:
Ma solo a me il detto "gli amici non ti lasciano mai solo" suona come una minaccia?
Io, quando riesco a ritagliarmi un po' di tempo per stare da solo, entro nel mio paradiso personale.
Non sarò mica asociale? Voglio dire: quando sto con gli altri comunque mi comporto in modo civile, non sono sgarbato, però quando sono da solo è molto meglio: sono davvero libero.