DvL^Nemo
03-04-2010, 16:33
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2010/04/fmi-stime-rialzo-mondo-italia.shtml?uuid=1b171d84-3f07-11df-8584-86b3f4ec375c&DocRulesView=Libero
Il Fondo Monetario Internazionale rivede le stime di crescita per l'Italia. Nell'ultima bozza del World Economic Outlook (Weo) che sarà pubblicato il 21 aprile e che l'ANSA è in grado di anticipare, il Fmi prevede che il Pil italiano salirà dello 0,8% quest'anno e dell'1,1% nel 2011. In entrambi i casi si tratta di un taglio di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime dell'ultimo aggiornamento del Weo di gennaio. Rispetto al rapporto di ottobre, invece, la crescita italiana per il 2010 è stata rivista al rialzo di 0,6 punti. Le ultime stime del governo presentate con l'aggiornamento al Patto di stabilità parlano invece di una crescita del Pil dell'1,1% quest'anno.
Su scala globale il Fmi rivede al rialzo le previsioni di crescita di tutto il mondo. Quest'anno il Pil mondiale progredirà infatti del 4,1%, con un rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime previsioni di gennaio e di addirittura un punto rispetto alle stime di ottobre scorso.
«Il risanamento e la riforma del sistema finanziario costituiscono una priorità massima».
Nelle economie più avanzate, si legge nel rapporto del Fmi, «progressi nel porre rimedio alle inefficienze del settore finanziario e nel riformare le politiche prudenziali aumenteranno l'efficacia della politica monetaria e ridurranno il rischio che un'ampia offerta di liquidità possa tradursi in nuove distorsioni speculative». Il Fondo fa poi notare che «l'accesso al credito resta difficile per alcuni settori. I mercati monetari si sono stabilizzati. I mercati azionari e obbligazionari si sono ripresi. Nelle economie avanzate l'irrigidimento degli standard creditizi sta finendo e la crisi del credito sembra volgere al termine».
Tuttavia, osservano gli economisti di Washington, «le condizioni finanziarie restano più difficili di prima della crisi. In modo particolare nelle economie avanzate il capitale delle banche resterà probabilmente un ostacolo alla crescita» dal momento che le stesse banche continuano a ridurre i propri bilanci«. Il Fmi ricorda inoltre che »settori che hanno un accesso solo limitato al mercato dei capitali - aziende del segmento consumi e piccole e medie imprese - continueranno con ogni probabilità a incontrare limiti stringenti ai prestiti».
Il Fondo Monetario Internazionale rivede le stime di crescita per l'Italia. Nell'ultima bozza del World Economic Outlook (Weo) che sarà pubblicato il 21 aprile e che l'ANSA è in grado di anticipare, il Fmi prevede che il Pil italiano salirà dello 0,8% quest'anno e dell'1,1% nel 2011. In entrambi i casi si tratta di un taglio di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime dell'ultimo aggiornamento del Weo di gennaio. Rispetto al rapporto di ottobre, invece, la crescita italiana per il 2010 è stata rivista al rialzo di 0,6 punti. Le ultime stime del governo presentate con l'aggiornamento al Patto di stabilità parlano invece di una crescita del Pil dell'1,1% quest'anno.
Su scala globale il Fmi rivede al rialzo le previsioni di crescita di tutto il mondo. Quest'anno il Pil mondiale progredirà infatti del 4,1%, con un rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime previsioni di gennaio e di addirittura un punto rispetto alle stime di ottobre scorso.
«Il risanamento e la riforma del sistema finanziario costituiscono una priorità massima».
Nelle economie più avanzate, si legge nel rapporto del Fmi, «progressi nel porre rimedio alle inefficienze del settore finanziario e nel riformare le politiche prudenziali aumenteranno l'efficacia della politica monetaria e ridurranno il rischio che un'ampia offerta di liquidità possa tradursi in nuove distorsioni speculative». Il Fondo fa poi notare che «l'accesso al credito resta difficile per alcuni settori. I mercati monetari si sono stabilizzati. I mercati azionari e obbligazionari si sono ripresi. Nelle economie avanzate l'irrigidimento degli standard creditizi sta finendo e la crisi del credito sembra volgere al termine».
Tuttavia, osservano gli economisti di Washington, «le condizioni finanziarie restano più difficili di prima della crisi. In modo particolare nelle economie avanzate il capitale delle banche resterà probabilmente un ostacolo alla crescita» dal momento che le stesse banche continuano a ridurre i propri bilanci«. Il Fmi ricorda inoltre che »settori che hanno un accesso solo limitato al mercato dei capitali - aziende del segmento consumi e piccole e medie imprese - continueranno con ogni probabilità a incontrare limiti stringenti ai prestiti».