luxorl
03-04-2010, 13:20
Perquisizione in casa di Antonio Massari
Ieri, nell’ambito delle indagini sulla fuga di notizie a proposito dell’inchiesta della procura di Trani sulle pressioni del premier Berlusconi sulla Rai e sull’Agcom per chiudere alcuni programmi sgraditi, funzionari della Digos hanno perquisito l’abitazione e sequestrato computer e cellulari del nostro collega e amico Antonio Massari, autore dello scoop. Massari è indagato per pubblicazione arbitraria di atti d’indagine. In questi casi c’è chi grida all’attentato alla libertà di stampa. Noi pensiamo che la magistratura e la polizia giudiziaria, codice penale alla mano, stiano compiendo il proprio dovere. Così come Massari e il Fatto Quotidiano. Sapevamo bene che ciò che pubblicavamo era top secret. Ma abbiamo ritenuto che la rilevanza pubblica di quei fatti, per le loro implicazioni politiche e soprattutto per l’attentato governativo alla libertà di stampa che dimostravano, prevalesse sul divieto di pubblicazione e ci imponesse di informarne immediatamente i lettori e i cittadini. Tanto più che quell’attentato aveva appena raggiunto il suo scopo con la chiusura dei programmi di approfondimento Rai, a cominciare da Annozero. A Massari va tutta la solidarietà di colleghi e lettori del Fatto. Alla magistratura e alle forze dell’ordine, una rispettosa richiesta di restituire il prima possibile a Massari i suoi strumenti di lavoro perché possa subito riprendere a esercitare il suo diritto-dovere di informare.
Da il Fatto Quotidiano del 3 aprile
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2466019&yy=2010&mm=04&dd=03&title=perquisizione_in_casa_di_anton
Ieri, nell’ambito delle indagini sulla fuga di notizie a proposito dell’inchiesta della procura di Trani sulle pressioni del premier Berlusconi sulla Rai e sull’Agcom per chiudere alcuni programmi sgraditi, funzionari della Digos hanno perquisito l’abitazione e sequestrato computer e cellulari del nostro collega e amico Antonio Massari, autore dello scoop. Massari è indagato per pubblicazione arbitraria di atti d’indagine. In questi casi c’è chi grida all’attentato alla libertà di stampa. Noi pensiamo che la magistratura e la polizia giudiziaria, codice penale alla mano, stiano compiendo il proprio dovere. Così come Massari e il Fatto Quotidiano. Sapevamo bene che ciò che pubblicavamo era top secret. Ma abbiamo ritenuto che la rilevanza pubblica di quei fatti, per le loro implicazioni politiche e soprattutto per l’attentato governativo alla libertà di stampa che dimostravano, prevalesse sul divieto di pubblicazione e ci imponesse di informarne immediatamente i lettori e i cittadini. Tanto più che quell’attentato aveva appena raggiunto il suo scopo con la chiusura dei programmi di approfondimento Rai, a cominciare da Annozero. A Massari va tutta la solidarietà di colleghi e lettori del Fatto. Alla magistratura e alle forze dell’ordine, una rispettosa richiesta di restituire il prima possibile a Massari i suoi strumenti di lavoro perché possa subito riprendere a esercitare il suo diritto-dovere di informare.
Da il Fatto Quotidiano del 3 aprile
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2466019&yy=2010&mm=04&dd=03&title=perquisizione_in_casa_di_anton