PDA

View Full Version : [PEDOFILIA] Il papa perseguitato come gli Ebrei - Bufera sul Vatican..


dantes76
02-04-2010, 23:00
Ma il paragone non piace ai gruppi ebraici: «Vergogna». Poi la Santa Sede smentisce

«Attacchi al Papa come l'antisemitismo»

Il predicatore della Casa Pontificia: «I fratelli ebrei sanno cosa significa essere vittime di violenza collettiva»

Ma il paragone non piace ai gruppi ebraici: «Vergogna». Poi la Santa Sede smentisce

«Attacchi al Papa come l'antisemitismo»

Il predicatore della Casa Pontificia: «I fratelli ebrei sanno cosa significa essere vittime di violenza collettiva»



http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2010/04/02/0L09FS2P--180x140.jpg

Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia (Ap)
CITTÀ DEL VATICANO - Padre Raniero Cantalamessa, il predicatore della Casa Pontificia, ha citato durante una cerimonia a San Pietro alla presenza di papa Ratzinger una lettera di un suo amico ebreo che esprime solidarietà al pontefice e afferma che gli attacchi collettivi alla Chiesa per gli scandali di pedofilia gli ricordano «gli aspetti più vergognosi dell'antisemitismo». «Per una rara coincidenza, quest'anno la nostra Pasqua cade nelle stessa settimana della Pasqua ebraica che ne è l'antenata e la matrice dentro cui si è formata», ha ricordato padre Cantalamessa nell'omelia durante il rito della «Passione del Signore». «Questo - ha aggiunto il frate - ci spinge a rivolgere un pensiero ai fratelli ebrei. Essi sanno per esperienza cosa significa essere vittime della violenza collettiva e anche per questo sono pronti a riconoscerne i sintomi ricorrenti».

«ATTACCO CONCENTRICO» - «Ho ricevuto in questi giorni - ha proseguito - la lettera di un amico ebreo e, con il suo permesso, ne condivido qui una parte. Dice: "Sto seguendo con disgusto l'attacco violento e concentrico contro la Chiesa, il Papa e tutti i fedeli da parte del mondo intero. L'uso dello stereotipo, il passaggio dalla responsabilità e colpa personale a quella collettiva mi ricordano gli aspetti più vergognosi dell'antisemitismo. Desidero pertanto esprimere a lei personalmente, al Papa e a tutta la Chiesa la mia solidarietà di ebreo del dialogo e di tutti coloro che nel mondo ebraico (e sono molti) condividono questi sentimenti di fratellanza"».

LE REAZIONI DEI GRUPPI EBRAICI - La citazione, che ha presto fatto il giro del mondo, non è però piaciuta a diversi gruppi ebraici che considerano inaccettabile il paragone con le vittime dell'Olocausto. «E’ ripugnante, osceno e soprattutto offensivo nei confronti di tutte le vittime degli abusi così come nei confronti di tutte le vittime del’olocausto - ha commentato con l'Associated press il segretario generale del consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Stephan Kramer -. Sinora non ho visto San Pietro bruciare né ci sono stati scoppi di violenza contro preti cattolici. Sono senza parole. Il Vaticano sta tentando di trasformare i persecutori in vittime». Il rabbino statunitense Gary Greenebaum, responsabile delle relazioni interreligiose per l’American Jewish Committee, hainvece bollato le affermazioni di Cantalamessa come «un uso sfortunato del linguaggio. La violenza collettiva contro gli ebrei - ha detto - ha avuto come effetto la morte di sei milioni di persone, mentre la violenza collettiva di cui si parla qui non ha condotto a uccisioni o distruzioni».

LA SMENTITA DELLA SANTA SEDE - «Smentisco nel modo più assoluto che ci sia un paragone di iniziativa vaticana tra l’antisemitismo e la situazione attuale relativa alla pedofilia» ha però detto in serata il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. «La citazione del predicatore pontificio - ha spiegato Lombardi all'Apcom - voleva anzi essere la testimonianza dell’amicizia con cui un ebreo, ricordando la situazione di sofferenza del suo popolo, intendeva portare un messaggio di solidarietà alla Chiesa».

VIOLENZA SULLE DONNE - Cantalamessa aveva parlato anche di altre forme di violenza, sottolineando che una di quelle particolarmente «odiose», è quella contro le donne, che avviene spesso all'interno della mura domestiche, ed è innescata soprattutto dall«insicurezza» e dalla «vigliaccheria» dei maschi. Il religioso, un frate cappuccino, ha esortato gli uomini a un mea culpa collettivo. Giovanni Paolo II - ha spiegato - ha inaugurato la pratica delle richieste di massa di perdono. «Una di esse, tra le più giuste e necessarie, è il perdono che una metà dell'umanità deve chiedere all'altra metà, gli uomini alle donne». «Essa - ha proseguito il frate - non deve rimanere generica e astratta. Deve portare, specie per chi si professa cristiano, a concreti gesti di conversione, a parole di scusa e di riconciliazione all'interno delle famiglie e della società». «Cari colleghi uomini - ha detto padre Cantalamessa - creandoci maschi, Dio non ha inteso darci il diritto di arrabbiarci e pestare i pugni sul tavolo per ogni minima cosa. La parola rivolta ad Eva dopo la colpa: 'Egli (l'uomo) ti dominerà ', era un'amara previsione, non una autorizzazione».





Redazione online
02 aprile 2010

Source: «Attacchi al Papa come l'anti...itismo» - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_02/cantalamessa-attacchi-chiesa-pedofilia-come-antisemitismo_0ac98d24-3e79-11df-b5a6-00144f02aabe.shtml) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)


http://www.haaretz.com/hasen/images/0.gif

http://www.haaretz.com/hasite/images/iht_daily/D020410/cantalamessa.jpg

http://www.haaretz.com/hasen/images/0.gif

Rev. Raniero Cantalamessa delivering the Good Friday service celebrated by Pope Benedict XVI in St. Peter's Basilica at the Vatican on Friday.
(AP)
http://www.haaretz.com/hasen/images/0.gif

http://www.haaretz.com/hasen/images/Article_tcbk.gif



Share (http://www.haaretz.com/hasen/objects/pages/SendResponse.jhtml) | (http://copycat.kodeware.net/r/d062060f4954b5e47094d5a3b441f20e0fe5e2ee)

Last update - 21:59 02/04/2010

Vatican preacher compares attacks on pope to anti-Semitism


By Reuters and Haaretz Service
http://www.haaretz.com/hasen/images/0.gif

Tags: Israel news (http://copycat.kodeware.net/r/dbb46111d73a781b160fb6921182fccc44662748), anti-Semitism (http://copycat.kodeware.net/r/bc7078f94e85df53e821ba733902d7b0acb760b3)

http://www.haaretz.com/hasen/images/follow_newsletter_en.gif

(http://newsletter.themarker.com/newsletter/faces/newsLetterRegisterHaaretzCom.jsp) http://www.haaretz.com/hasen/images/follow_facebook_en.gif

(http://copycat.kodeware.net/r/1fd58d227c58f51c5c1cd514ae9b25282a70e4e2) http://www.haaretz.com/hasen/images/follow_twitter_en.gif

(http://twitter.com/haaretzonline)

Attacks on Pope Benedict and the Catholic Church over a sexual abuse scandal are comparable to the most shameful anti-Semitism, the pontiff's
personal preacher told a Vatican Good Friday service.

Father Raniero Cantalamessa, a Franciscan whose title is "Preacher of the Pontifical Household," drew the parallel during a "Passion of the Lord" service in St Peter's Basilica on the day Christians commemorate Jesus' death by crucifixion.

http://www.haaretz.com/hasen/images/0.gif

Advertisement

His comments drew sharp criticism from some Jews.

Cantalamessa, noting that this year the Jewish Passover and Christian Easter fell during the same week, said Jews throughout history had been the victims of "collective violence" and drew a comparison with attacks on the Church over the scandal.

As the pope listened, Cantalamessa read the congregation a part of a letter he received from a Jewish friend, who said he was "following with disgust the violent and concentric attacks against the Church, the pope..."

"The use of stereotypes, the shifting of personal responsibility and guilt to a collective guilt remind me of the most shameful aspects of anti-Semitism," he quoted from the letter.

"Shame on Father Cantalamessa," said Elan Steinberg, vice-president of the American Gathering of Holocaust Survivors and their Descendants.

"The Vatican is entitled to defend itself but the comparison with anti-Semitic persecution is offensive and unsustainable. We are sorely disappointed," he told Reuters.

The chief rabbi of Rome, Rabbi Riccardo di Segni, reportedly laughed in when asked about Father Cantalamessa's remarks, The New York Times reported.

"With a minimum of irony, I will say that today is Good Friday, when they pray that the Lord illuminate our hearts so we recognize Jesus," Rabbi Di Segni told the New York Times, referring to a prayer in a traditional Catholic liturgy calling for the conversion of the Jews. "We also pray that the Lord illuminate theirs."

This week's celebrations leading up to Easter Sunday have been clouded by accusations that the Church in several countries mishandled and covered up episodes of sexual abuse of children by priests, some dating back decades.

Shaken by the crisis, the Vatican has accused the media of an "ignoble" attempt to smear the pope at all costs. Some news reports have accused him of negligence in handling sexual abuse cases in previous roles as a cardinal in his native Germany and in Rome.

As revelations of sexual abuse and alleged cover-ups have surfaced almost daily in Europe over the past few weeks, the Vatican has said the guilt of individuals who committed crimes, however heinous, cannot be shifted to the pope or the entire Church.

Source: Vatican preacher compares atta...mitism - Haaretz - Israel News (http://www.haaretz.com/hasen/spages/1160706.html) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)

.

JPost.com (http://www.jpost.com/International/../../Default.aspx) International (http://www.jpost.com/International/../../International/Home.aspx)

http://copycat.kodeware.net/r/ca7a810f75e742780b38fb2a7f49bc3c805fb4b6.jpg

Photo by: AP

'Abuse critique like anti-Semitism'
By ASSOCIATED PRESS
02/04/2010 22:00

Pope's preacher's comment in sermon enrages Jewish groups, victims of clerical sex abuse.
Talkbacks (6)

VATICAN CITY — Pope Benedict XVI's personal preacher on Friday likened accusations against the pope and the Catholic church in the sex abuse scandal to "collective violence" suffered by the Jews.

Reaction from Jewish groups and victims of clerical sex abuse ranged from skepticism to fury.

The Rev. Raniero Cantalamessa said in a Good Friday homily with the pope listening in St. Peter's Basilica that a Jewish friend wrote to him to say the accusations remind him of the "more shameful aspects of anti-Semitism."

The 82-year-old pontiff looked weary as he sat near the central altar during the early evening prayer service before he was scheduled to take part in a candlelit Way of the Cross procession near the Colosseum that commemorates Christ's suffering before his crucifixion.

Thousands of Holy Week pilgrims were in St. Peter's Square as the church defends itself against accusations that Benedict had a role in covering up sex abuse cases.

The "coincidence" that Passover falls in the same week as Easter celebrations prompted Cantalamessa to think about Jews, said the preacher, a Franciscan who offers reflections at Vatican Easter and Advent services.

"They know from experience what it means to be victims of collective violence and also because of this they are quick to recognize the recurring symptoms," the preacher said.

Stephan Kramer, general-secretary of Germany's Central Council of Jews, said Cantalamessa's remarks were "a so-far-unheard-of insolence."

"It is repulsive, obscene and most of all offensive toward all abuse victims as well as to all the victims of the Holocaust," Kramer said. "So far I haven't seen St. Peter burning, nor were there outbursts of violence against Catholic priests. I'm without words. The Vatican is now trying to turn the perpetrators into victims."

Rabbi Gary Greenebaum, US director of inter-religious relations for the American Jewish Committee, called the comments "an unfortunate use of language."

"The collective violence against the Jews resulted in the death of 6 million, while the collective violence spoken of here has not led to murder and destruction, but perhaps character assault," Greenebaum said.

Quoting from the letter from the Jewish friend, who wasn't identified by Cantalamessa, the preacher said that he was following "'with indignation the violent and concentric attacks against the church, the pope and all the faithful of the whole world.'"

"The use of stereotypes, the passing from personal responsibility and guilt to a collective guilt remind me of the more shameful aspects of anti-Semitism,'" Cantalamessa said his friend wrote him.

In the sermon, he referred to the sexual abuse of children by clergy, saying "unfortunately, not a few elements of the clergy are stained" by the violence." But Cantalamessa said he didn't want to dwell on the abuse of children, saying "there is sufficient talk outside of here."

Peter Isely, the Milwaukee-based director of SNAP, the Survivors Network of those Abused by Priests, denounced the anti-Semitism analogy as "reckless and irresponsible."

"They're sitting in the papal palace, they're experiencing a little discomfort, and they're going to compare themselves to being rounded up or lined up and sent in cattle cars to Auschwitz?" he said. "You cannot be serious."

Benedict didn't speak after the homily, but, in a tired-sounding voice, chanted prayers. He leaned up to remove a red cloth covering a tall crucifix, which was passed to him by an aide. He took off his shoes, knelt and prayed before the cross.

The head of Germany's Roman Catholic bishops said earlier in an unusually forthright Good Friday statement that the church in the pope's homeland failed to help victims of clerical sex abuse because it wanted to protect its reputation.

Clerics have neglected helping abuse victims by a "wrongly intended desire to protect the church's reputation," Archbishop Robert Zollitsch of Freiburg said.

The news about sexual and physical abuse of children by priests and other employees leaves the church with "sadness, horror and shame," he said.

Reports of new cases have been cropping up almost daily in neighboring Austria, where the country's top Catholic, Cardinal Christoph Schoenborn, held a service for victims and acknowledged church guilt in the controversy this week.

Austria's Platform Of Those Affected By Church Violence — a group that includes victims, psychologists, psychiatrists and lawyers — said about 150 people had called a new hot line for victims of abuse by clergy and church workers, with about a third claiming they had been sexually abused and the rest reporting physical or verbal abuse.

In 1980, Cardinal Joseph Ratzinger, the future pope, allowed a pedophile priest to be transferred from the northwestern city of Essen to undergo therapy in Munich, where he was then archbishop.

The Munich archdiocese says Benedict wasn't involved in a lower-ranking official's later decision to allow the priest to return to pastoral work. The Rev. Peter Hullermann went on to work with youths again and was sentenced for sexual abuse in 1986.

Germany's prestigious Regensburg Domspatzen boys choir once led by the pope's brother, the Rev. Georg Ratzinger, as well as the school that sends many students to the choir, also have faced allegations of sexual and more general physical abuse.

An Associated Press tally has documented 73 cases with allegations of sexual abuse by priests against minors over the past decade in Italy, with more than 235 victims.

Italian prosecutor Pietro Forno said that once investigations have gotten under way, church officials have never tried to interfere or hinder the probes. But he added, "In the many years that I have dealt with this, never — and I stress, never — have I received a single complaint from bishops, or priests. And that's a bit odd."

The interview with Il Giornale, a conservative national daily, was published Thursday.

Source: 'Abuse critique like anti-Semitism' (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=172337) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)

From Times Online

April 2, 2010

Attacks on Pope over child abuse scandal are ‘akin to anti-Semitism’



http://www.timesonline.co.uk/multimedia/archive/00474/bishop_pope_474449a.jpg

Vatican officials have tried to shift the blame for the abuse scandal

Richard Owen in Rome and Roger Boyes in Berlin

55 Comments (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7086143.ece#cid=OTC-RSS&attr=797093#comment-have-your-say)

Recommend? (7) (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7086143.ece#cid=OTC-RSS&attr=797093#none)

The Pope’s preacher today likened recent attacks on the pontiff over the Catholic sex abuse scandal to the “most shameful acts of anti-Semitism”.

The controversial intervention by Father Raniero Cantalamessa, preacher to the papal household, came as one Catholic leader attempted to draw a line under the affair.

In Germany Archbishop Robert Zollitsch, chairman of the German Bishops' Conference, said that the Church had committed serious mistakes and done too little to help the victims of priestly abuse.

“The caring responsibility towards the victims was insufficient in the past because of our own disappointment at the painful failure of the perpetrators, and out of a falsely understood concern for the standing of the church," he said.

Related Links

Good Friday rebellion across Germany (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7086293.ece) Worshippers revolt as Catholic leaders admit abuse (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7085974.ece) Limerick pubs open for first time on Good Friday (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7085677.ece)

Multimedia
PICTURES: Easter weekend

But in Rome, as the Pope prepares to make a major address to the world for Easter Sunday, the Vatican is fighting back.

Father Cantalamessa, noting that this year the Jewish festival of Passover and Easter fell during the same week, said that Jews throughout history had been the victims of “collective violence” and drew a comparison with current attacks on the Church over the scandal.

Speaking during a ceremony at St Peter’s Basilica commemorating Christ’s Passion, he read to the congregation, which included the Pope, part of a letter that he had received from an unidentified Jewish friend, who said that he was following “with indignation the violent and concentric attacks against the church, the Pope and all the faithful of the whole world”.

“The use of stereotypes, the passing from personal responsibility and guilt to a collective guilt remind me of the more shameful aspects of anti-Semitism,” Father Cantalamessa said his friend wrote to him.

In the sermon he referred to the sexual abuse of children by clergy, saying: “Unfortunately, not a few elements of the clergy are stained by the violence.” But Father Cantalamessa said that he did not want to dwell on the abuse of children, saying: “There is sufficient talk outside of here.”

Vatican officials have also tried to shift the blame for the abuse scandal engulfing the church onto the previous Pope John Paul II and the media.

Cardinal Christoph Schönborn, the Archbishop of Vienna — a staunch supporter of the pontiff and seen as a possible successor — laid the blame on John Paul II and his close advisers for failure to take action against Cardinal Hans Hermann Groer, Cardinal Schönborn’s predecessor as Archbishop of Vienna and a serial child abuser.

Cardinal Schönborn told Austrian television and L’Osservatore Romano, the Vatican newspaper, that as head of the Congregation for the Doctrine of the Faith, which dealt with clerical sex abuse, the Pope had pressed John Paul in vain to investigate Groer. He eventually stepped down in 1995 after being accused of sexually molesting a schoolboy.

After Cardinal Groer resigned allegations surfaced that he had also sexually abused young monks. He was never defrocked, however, and died in Germany in 2003. Cardinal Schönborn said that Vatican officials — who he did not name — had persuaded John Paul not to investigate Cardinal Groer because of the bad publicity that it would give the Church.

“I still remember very clearly the moment when Cardinal Ratzinger told me with sadness that the other side had prevailed,” Cardinal Schönborn said. He added that the Pope is not “someone who covers things up”.

“Having known the Pope for many years, I can say that is certainly not true ... I have known him for 37 years and he has always been in favour of shedding light on these cases, something that was not always to the Vatican’s liking,” he said.

As well as from discrediting the Pope’s predecessor, the Vatican has also launched a counter-attack against the media for its reporting of the sex abuse scandal.

Cardinal Angelo Scola, the patriarch of Venice, said that the Pope was the victim of “deceitful accusations.”

Monsignor Timothy Dolan, the Archbishop of New York, said that the Pope was “suffering some of the same unjust accusations, shouts of the mob and scourging at the pillar as did Jesus”.

He said: “Truth and falsehood are scandalously mingled in the New York Times reconstructions. You begin to wonder, is there an agenda of bias here?”

However, David Clohessy, head of The Survivors Network of Those Abused by Priests, said: “It is, at best, disingenuous and, at worst, deceitful and unhealthy to try to shift focus away from child sex crimes and cover-ups and onto the alleged motives of journalists.” The New York Times said that none of its reports had been factually rebutted.

Source: Attacks on Pope over child abu...anti-Semitism’ -Times Online (http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article7086143.ece#cid=OTC-RSS&attr=797093) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)

dreadknight
02-04-2010, 23:06
strano che non abbia dato la colpa alla sinistra, comunque vedo che la strategia del vittimismo va sempre per la maggiore

Korn
02-04-2010, 23:10
porgessero l'altra guancia

Gio22
02-04-2010, 23:13
sono dichiarazioni di chi ormai è alla canna del gas.
Sanno benissimo che lo scandalo è destinato ad allargarsi a ogni paese dove è presente la CCAR,e di conseguenza il botto lo sentiranno fino ad alpha centauri...l'immagine dei pervertiti invece è già giunta;si sà la luce arriva prima del suono.


Ormai a difesa della CCAR restano solo i nostri politici,che però hanno fatto male i calcoli,questa istituzione è sempre più invisa ai fedeli.


ps
sono infidi...adesso cercano sponda negli ebrei? "loro sanno cosa vuol dire essere perseguitati" ma se siete stati fra quelli che li hanno perseguitati. che pena.

Scannabue²
02-04-2010, 23:38
porgessero l'altra guancia

... così possiamo porgere l'altra mano ...

:asd:

CUBIC84
02-04-2010, 23:39
...

Lilunyel
03-04-2010, 00:57
sono dichiarazioni di chi ormai è alla canna del gas.
Sanno benissimo che lo scandalo è destinato ad allargarsi a ogni paese dove è presente la CCAR,e di conseguenza il botto lo sentiranno fino ad alpha centauri...l'immagine dei pervertiti invece è già giunta;si sà la luce arriva prima del suono.


Ormai a difesa della CCAR restano solo i nostri politici,che però hanno fatto male i calcoli,questa istituzione è sempre più invisa ai fedeli.


ps
sono infidi...adesso cercano sponda negli ebrei? "loro sanno cosa vuol dire essere perseguitati" ma se siete stati fra quelli che li hanno perseguitati. che pena.

Pienamente d'accordo. :D

entanglement
03-04-2010, 02:40
i cattolici come gli ebrei 70 anni fa ? non vedo l'ora :boxe: :huh:

Lilunyel
03-04-2010, 03:21
i cattolici come gli ebrei 70 anni fa ? non vedo l'ora :boxe: :huh:

Scusa, li critichi giustamente per gli abusi e gli auguri uno sterminio di massa? ;_;

ConteZero
03-04-2010, 06:45
sono dichiarazioni di chi ormai è alla canna del gas.
Sanno benissimo che lo scandalo è destinato ad allargarsi a ogni paese dove è presente la CCAR,e di conseguenza il botto lo sentiranno fino ad alpha centauri...l'immagine dei pervertiti invece è già giunta;si sà la luce arriva prima del suono.


Ormai a difesa della CCAR restano solo i nostri politici,che però hanno fatto male i calcoli,questa istituzione è sempre più invisa ai fedeli.


ps
sono infidi...adesso cercano sponda negli ebrei? "loro sanno cosa vuol dire essere perseguitati" ma se siete stati fra quelli che li hanno perseguitati. che pena.

Ehi... non diciamo fesserie...
...i cattolici non sono stati fra quelli che hanno perseguitato gli ebrei... i cattolici hanno proprio inventato la persecuzione per "quelli che hanno ucciso Gesù".

indelebile
03-04-2010, 07:48
strano che non abbia dato la colpa alla sinistra, comunque vedo che la strategia del vittimismo va sempre per la maggiore

esatto dava colpa al comunismo e subito tutti erano d'accordo, dilettanti ancora con gli ebrei se la prendono...

roccia1234
03-04-2010, 08:24
strano che non abbia dato la colpa alla sinistra, comunque vedo che la strategia del vittimismo va sempre per la maggiore

*

Giuseppe Tubi
03-04-2010, 08:51
Le solite lobbies demoplutogiudaicomassoniche... :nono:

pistacchio89
03-04-2010, 09:35
Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)

Giusto per evitare altre polemiche... :rolleyes:

tecnologico
03-04-2010, 09:42
Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)

Giusto per evitare altre polemiche... :rolleyes:

un genio

cdimauro
03-04-2010, 09:43
Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)

Giusto per evitare altre polemiche... :rolleyes:
No, giusto per spostare la discussione verso altri lidi. Chi ha detto Red herring?

Comunque Gesù lo uccisero i romani, non gli ebrei. Non erano gli ebrei ad amministrare la giustizia in Palestina & co. a quei tempi.

Il deicidio che avrebbero commesso gli ebrei è stata un'ingiuriosa infamia con cui si sono giustificati atroci crimini nei confronti di quel popolo.

D'altra parte propagandare una nuova religione puntando il dito contro i romani col loro impero romano che dominava sarebbe stato leggermente pericoloso...

ConteZero
03-04-2010, 09:58
Comunque è il solito comportamento della Chiesa.
Qualcuno "dentro" getta il sasso, se butta bene "la Chiesa approva la posizione", se butta male "è un opinione personale".
Stanno provando tutte le strade per cercare di svicolare... il punto è che si rendono conto loro per primi che oltre che la Chiesa è Ratzinger (aka il papa, alias Benedetto XVI) ad essere attaccato per quello che ha fatto IN PRIMA PERSONA, e che quindi è inutile paludarsi o fare generici appelli.
L'unico modo per calmare un po'le acque sarebbe se Ratzinger rinunciasse al suo ruolo di papa e se al suo posto salisse qualcuno diametralmente opposto da lui, ma questo le gerarchie non se lo possono permettere (e lui, comunque, non ha intenzione di farlo).

Per questo continueranno a provarle tutte, arroccandosi e tirandosi dietro tante di quelle critiche che nel giro di cinque anni saranno più comuni le barzellette sui preti pedofili che sui carabinieri.

Alla fine il ridicolo li seppellirà.

cocis
03-04-2010, 10:22
Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)

Giusto per evitare altre polemiche... :rolleyes:

prima o poi verranno giudicati .................

Fil9998
03-04-2010, 10:25
tik tok tik tok ...


il credulone medio over 60 non è eterno...
massimo 30 anni ancora, al massimo.

pistacchio89
03-04-2010, 10:42
tik tok tik tok ...


il credulone medio over 60 non è eterno...
massimo 30 anni ancora, al massimo.

Ottimista! :p

SunseeKer
03-04-2010, 10:53
Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)

Giusto per evitare altre polemiche... :rolleyes:

:doh:

già di per sè la cosa del paragone del papa perseguitato come gli ebrei è da ****** a ********** a ******** ( mi autocensuro altrimenti mi deletano l'account o mi rapiscono di notte ) , una delle cose piu' oscene e vergognose mai sentite ultimamente e non esagero

con quest'altra ultima aggiunta poi non fanno altro che confermare che là dentro con certe cose ci sguazzano :mbe:

entanglement
03-04-2010, 10:56
Scusa, li critichi giustamente per gli abusi e gli auguri uno sterminio di massa? ;_;

Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito
(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27277&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=)


si. anche se mi accontenterei di togliergli l'8x1000 e vederli azzuffarsi per le elemosine


tanto per loro la vita vera è quella eterna, e se muoiono da martiri ci arrivano più facilmente no ? ed anche se ci arrivano da poveri...

Jarni
03-04-2010, 11:02
http://www.holycomforterparish.org/blog/images/Raniero_Cantalamessa.jpg
"Pace e bene."

ConteZero
03-04-2010, 11:18
http://www.holycomforterparish.org/blog/images/Raniero_Cantalamessa.jpg
"Pace e bene."

Prendersela con lui è come prendersela col PR Microsoft che dice che Vista è stato un successo.
...che altro potrebbe dire ?

E non è manco lui che dovrebbe parlare, a parlare dovrebbe essere unicamente qualcuno molto più in alto, e dovrebbe parlare iniziando a chiedere scusa (al resto dell'umanità, non a Dio).

Jarni
03-04-2010, 11:27
Prendersela con lui è come prendersela col PR Microsoft che dice che Vista è stato un successo.
...che altro potrebbe dire ?
L'ho scritto, no? "Pace e Bene". E basta.:asd:

Gio22
03-04-2010, 11:31
"Pace e pene."

visti tutti gli abusi sessuali commessi sui minori,penso che cosi sia più adatto.

tecnologico
03-04-2010, 12:06
Comunque è il solito comportamento della Chiesa.
Qualcuno "dentro" getta il sasso, se butta bene "la Chiesa approva la posizione", se butta male "è un opinione personale".
Stanno provando tutte le strade per cercare di svicolare... il punto è che si rendono conto loro per primi che oltre che la Chiesa è Ratzinger (aka il papa, alias Benedetto XVI) ad essere attaccato per quello che ha fatto IN PRIMA PERSONA, e che quindi è inutile paludarsi o fare generici appelli.
L'unico modo per calmare un po'le acque sarebbe se Ratzinger rinunciasse al suo ruolo di papa e se al suo posto salisse qualcuno diametralmente opposto da lui, ma questo le gerarchie non se lo possono permettere (e lui, comunque, non ha intenzione di farlo).

Per questo continueranno a provarle tutte, arroccandosi e tirandosi dietro tante di quelle critiche che nel giro di cinque anni saranno più comuni le barzellette sui preti pedofili che sui carabinieri.

Alla fine il ridicolo li seppellirà.
la scarsa valenza di sto papa si vede anche da piccole cose, gli stessi fedeli lo chiamano razzi e non benedetto.cmq rinunciare sicuramente no, ma magari misteriosamente si ammala

SunseeKer
03-04-2010, 12:26
la scarsa valenza di sto papa si vede anche da piccole cose, gli stessi fedeli lo chiamano razzi e non benedetto.cmq rinunciare sicuramente no, ma magari misteriosamente si ammala

Qualcuno diceva anche che questo sarebbe stato l'ultimo pontefice per la Chiesa......chissà mai che aveva ragione ? :rolleyes:

dreadknight
03-04-2010, 19:04
ai ev a drim

http://easygaio.go.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/26967/papa-ratzinger_fotomontaggio-arrestato_tn.jpg

Capellone
03-04-2010, 23:09
E non è manco lui che dovrebbe parlare, a parlare dovrebbe essere unicamente qualcuno molto più in alto, e dovrebbe parlare iniziando a chiedere scusa (al resto dell'umanità, non a Dio).
Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per un sacco di cose, e che cosa ha ottenuto?
La Chiesa è rimasta quella di sempre, e non è con le scuse che si riparano i danni.

cocis
03-04-2010, 23:20
TOH .. :asd:

Ebrei tedeschi e Usa contro il predicatore
Lombardi: "Non è la linea del Vaticano"

ConteZero
03-04-2010, 23:36
Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per un sacco di cose, e che cosa ha ottenuto?
La Chiesa è rimasta quella di sempre, e non è con le scuse che si riparano i danni.

Giovanni Paolo II ha chiesto perdono A DIO per un sacco di cose.
Non "scusateci ebrei se v'abbiamo ghettizzato/torturato/ucciso nei secoli" ma "scusa Dio se abbiamo ghettizzato/torturato/ucciso nei secoli le tue creature".
Scusami se è diverso.

Capellone
04-04-2010, 00:16
si, sono d'accordo con la puntualizzazione.
resta il fatto che le scuse non servono a un cazzo quando ormai è troppo tardi.

dantes76
04-04-2010, 00:53
Giovanni Paolo II ha chiesto perdono A DIO per un sacco di cose.
Non "scusateci ebrei se v'abbiamo ghettizzato/torturato/ucciso nei secoli" ma "scusa Dio se abbiamo ghettizzato/torturato/ucciso nei secoli le tue creature".
Scusami se è diverso.

Gli ebrei s'incazzarono non poco per il fatto che chiese eprdono a dio.. e non agli uomini..
ah dimenticavo il prefetto per la dottrina e la fede, ovvero quello che indica la via politica che deve percorrere la chiesa , na specie di Politburo dei soviet, al tempo del papa polacco.. era raztinger..

Jarni
04-04-2010, 00:59
TOH .. :asd:

...un cuoco!:asd:

StefAno Giammarco
04-04-2010, 02:37
visti tutti gli abusi sessuali commessi sui minori,penso che cosi sia più adatto.

Non ci hai fatto ne ridere ne pensare e la "battuta" è davvero di pessimo gusto. La prossima non va così liscia.

cyber
04-04-2010, 10:47
Gli ebrei s'incazzarono non poco per il fatto che chiese eprdono a dio.. e non agli uomini...

cmq si incazzano spesso...

ConteZero
04-04-2010, 11:00
cmq si incazzano spesso...

...non sempre a torto però.

Mille anni (almeno) di persecuzioni, omicidi, discriminazioni e disprezzo non possono essere paragonati ad un indagine giornalistica su fatti realmente accaduti.

elevul
04-04-2010, 11:22
Grandissimo, dantes, usi anche tu copycat! :D

dantes76
04-04-2010, 11:27
cmq si incazzano spesso...

Dilla tutta, non ti preoccupare

dantes76
04-04-2010, 11:27
Grandissimo, dantes, usi anche tu copycat! :D

Per me e' stato come una manna dal cielo:O

sander4
09-04-2010, 13:39
Da predicatore vaticano a supporter di Arkeon

Il processo è in corso a Bari. Gli imputati sono undici, accusati di reati quali associazione a delinquere, truffa, violenza privata, maltrattamento di minori. Il decreto che dispone il giudizio di Vito Carlo Moccia, inventore del metodo Arkeon, e presidente dell’associazione “Sacred Path”, è un repertorio di violenze psicologiche atroci. La più perfida consisteva nel fare credere agli adepti di aver subito nell’infanzia una violenza sessuale. Per questo si resta di stucco quando, nel leggere l’enorme materiale di documentazione sul “caso Arkeon”, si scopre che il più autorevole sostenitore di questa organizzazione è stato padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, il frate cappuccino che lo scorso 2 aprile, parlando in presenza di Benedetto XVI, ha scatenato uno scandalo planetario paragonando la campagna di stampa sulla pedofilia nella Chiesa con «gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo».

È una storia complicata che si sviluppa in un lungo arco di tempo. Conviene, dunque, andare con ordine. Fondata da Vito Carlo Moccia nel 1999, l’associazione “Sacred Path” (cioè “il sentiero sacro”) nel Duemila, con l’invenzione del metodo Arkeon, assume la natura che l’ha portata in tribunale. Ma in quei primi anni opera con discrezione, aumentando proseliti e profitti attraverso un discreto passaparola. Ha anche una buona stampa. La popolarità televisiva arriva l’11 settembre del 2004. E quel giorno che il nome di padre Raniero Cantalamessa compare per la prima volta accanto a quello di Vito Carlo Moccia. Il predicatore dedica una puntata della sua rubrica televisiva “A sua immagine, le ragioni della speranza”, che va in onda tutti i pomeriggi del sabato su RaiUno, al metodo Arkeon e conduce un'intervista encomiastica a Moccia sul rapporto padre-figlio.

Ancora del lato oscuro di Arkeon non si è parlato. Cantalamessa, dunque, potrebbe essere ignaro di tutto. Deve infatti passare un altro anno e mezzo prima che lo scandalo esploda. Il 20 gennaio del 2006, Maurizio Costanzo ospita nel suo “Tutte le mattine”, che va in onda su Canale5, la psicologa Lorita Tinelli, presidente del Cesap (Centro studi sugli abusi psicologici) e due ex adepti di Arkeon: un “maestro” e una “allieva”. La denuncia dei metodi di Moccia è precisa e circostanziata: le accuse che sono alla base del processo in corso a Bari per la prima volta diventano pubbliche. Ma Padre Cantalamessa non cambia idea. Al contrario. Un mese dopo a Milano, nella chiesa di S. Eustorgio, celebra una messa alla quale assistono Vito Carlo Moccia e centinaia di suoi discepoli. La cosa colpisce e sorprende quelli che già nutrono molti dubbi sulla vera natura di “Sacred path”. Perché il presentarsi come associazione non solo tollerata ma addirittura approvata dalla Chiesa è uno degli argomenti più forti di una campagna di proselitismo sempre più intensa: il numero degli adepti arriverà a sfiorare la ragguardevole cifra di ventimila.

L'Unità è in grado di raccontare quale fu il comportamento di padre Cantalamessa quando alcune persone si rivolsero a lui per segnalargli specifiche tragedie familiari prodotte dal metodo Arkeon. L’autenticità di questi documenti - che aiutano a ricostruire quale retroterra culturale e anche spirituale ci sia dietro la clamorosa gaffe su pedofilia e antisemitismo - è certificata. Sono stati, infatti, prodotti dai legali di Vito Carlo Moccia a sostegno di un atto di citazione contro il Centro studi sugli abusi psicologici. In sostanza Moccia, per difendersi, ha chiamato in causa - e difficilmente può averlo fatto senza esserne stato autorizzato - il predicatore della Casa pontificia. «Reverendo Padre», comincia così la lettera di un “musicista e studioso cattolico” di Rovereto (abbiamo i nomi degli autori di tutte le missive citate, ma li omettiamo per evidenti ragioni di discrezione, nda), il quale segnala a Cantalamessa il caso di una sua conoscente madre di un ragazzo che «da qualche tempo frequenta il movimento». «È preoccupata - scrive - perché il figlio «crede ciecamente ai poteri di Moccia, è aggressivo, ha abbandonato la fede e la parrocchia, sostiene la non divinità di Cristo e la sua equiparabilità ai vari profeti e santoni della storia. Sostiene, e qui sta il problema, che il movimento e il Moccia sono “benedetti” da lei padre Cantalamessa che di recente avrebbe celebrato una Santa messa con i diaconi di S. Eustorgio in Milano con il gruppo condividendone gli intenti». Quindi l’autore della lettera chiede al predicatore della Casa pontificia «il giusto consiglio da dare a quella mamma che da poco ha perso il marito e che, da buona cristiana, vorrebbe aiutare il figlio a recuperare la Verità e la Vita». La risposta arriva poco più di due settimane dopo, il 24 marzo 2006.

È una difesa accorata di Moccia e dei suoi metodi. C’è solo una vaghissima, e reticente, presa di distanze; «Non ho celebrato la messa per loro. Hanno chiesto di partecipare a una messa da me celebrata per la parrocchia di S. Eustorgio e sono stati accolti da me e dal parroco. Erano in 400 e hanno edificato tutti: molti si sono confessati e moltissimi hanno fatto la comunione». È vero. Cantalamessa, però, non dice che l’incontro con Moccia si protrasse oltre la celebrazione, proseguì nella sacrestia. Forse non sapeva, né immaginava, che quei momenti erano stati filmati e trasferiti in un Cd promozionale poi diffuso da “Sacred path”.

Il successivo capoverso della lettera è significativo per le analogie che presenta con gli argomenti utilizzati da chi, all’interno della Chiesa, vorrebbe negare il problema della pedofilia. È la tesi del “caso singolo”. «Il campo in cui opera Vito - scrive Cantalamessa chiamando confidenzialmente per nome il capo di Arkeon - è delicato e non meraviglia che ogni tanto ci sia qualcuno che, per motivi umani spesso complessi e talvolta inconfessati, sparga sul suo conto le voci più allarmanti, giudicando da un caso singolo tutto il complesso dell’opera». Ma la vera sorpresa è alla fine: il predicatore della Casa pontificia non si limita a difendere il capo di “Sacred path” ma si premura di informarlo della denuncia che gli è stata confidenzialmente rivolta. In calce alla lettera c’è, infatti, una nota manoscritta: «Caro Vito, ti invio una lettera che ho ricevuto e la mia risposta, perché, penso, è giusto che sia informato. Con affetto ti abbraccio e ti benedico. P. Raniero».

Qualche tempo dopo, a Cantalamessa giunge un’altra segnalazione allarmata. A inviargliela, il 5 aprile del 2006, è una signora di Magenta: «Molto reverendo padre, mi rivolgo a lei per chiederle aiuto. Una mia cara amica è disperata perché i suoi due figli, entrambi laureati e coniugati, con le loro rispettive famiglia hanno da tempo aderito ad una organizzazione che ha completamente stravolto in senso negativo la loro mente, il loro comportamento e il loro modo di vivere. Essi dicono di dover obbedire ad un certo “maestro”, fondatore e capo, rifiutano i contatti con la loro madre, non le lasciano avvicinare i nipoti. Seguono riti strani e pericolosi … L’organizzazione si chiama Arkeon».

Il comportamento di padre Cantalamessa è sbalorditivo. Nella documentazione non c’è, come ci si aspetterebbe, la sua risposta. C’è invece (datata 19 aprile 2006) una lettera, scritta dalla stessa città, di un signore che poi è il marito dell’amica disperata della signora di Magenta. Questo signore, al pari dei due figli, ha aderito ad Arkeon o, almeno, ce l’ha in grande simpatia. E fa riferimento al contenuto della lettera inviata a Cantalamessa dall’amica della moglie. Come è potuto succedere? L’unica spiegazione è che anche questa volta Moccia sia stato informato e che abbia chiesto all’adepto di Magenta di scrivere qualcosa di rassicurante all’autorevole sponsor cattolico.

Nel giugno del 2006 viene avviata l’inchiesta giudiziaria. E a ottobre di quello stesso anno, il “caso Arkeon”, come ormai si chiama, riesplode sugli schermi. Questa volta in una puntata di “Mi manda Rai 3” dove sono presenti gli accusatori (tra i quali la psicologa Lorita Tinelli) e il leader degli accusati, Vito Carlo Moccia. C’è anche un ragazzo che racconta di essere stato obbligato a chiedere l’elemosina con appeso al collo un cartello con su scritto «sono schizofrenico». Sua madre in seguito racconterà di aver segnalato il dramma del figlio a padre Cantalamessa fin dal 2004, dopo aver assistito sgomenta all’intervista di Moccia nella rubrica del predicatore, e di non aver mai avuto risposta. L’immagine dell’associazione ne esce a pezzi davanti all’opinione pubblica. Ma, ancora una volta non davanti al predicatore della Casa pontificia. Ecco come risponde a una lettera inviatagli qualche giorno dopo da un’aderente al Cesap: «Ho visto la trasmissione e mi ha dato l’impressione di un penoso linciaggio. Agli accusati non è stato permesso di terminare una sola frase. C’è stato, mi sembra di capire, un caso di un operatore che ha effettivamente abusato della propria posizione che, però, è stato per questo sospeso (…) Non si dovrebbe fare di ogni erba un fascio. Chi si sognerebbe di voler mettere fuori legge la Chiesa cattolica o l’associazione degli psichiatri perché qualche loro membro ha abusato del suo ufficio?».

Due mesi dopo, il 30 dicembre 2006, si verifica l’evento televisivo più importante. E anche più significativo rispetto ai rapporti tra Cantalamessa e “Sacred path”. Nella settimanale puntata della sua rubrica, il predicatore pontificio manda in onda la registrazione di un’intervista. Nello schermo appare una giovane coppia con un bambino di circa tre anni tenuto in braccio dal padre. Il padre dice di chiamarsi Luca, afferma di «essere stato» omosessuale e di essere «guarito» grazie ad Arkeon. Curiosamente, nel presentare il filmato, Cantalamessa non nomina l’organizzazione ma la definisce semplicemente «gruppo di sostegno». Né, naturalmente, dice chi ha realizzato il filmato, né di chi è la voce fuori campo che pone a Luca domande sul suo percorso. Eppure lo conosce benissimo: è, infatti, Vito Carlo Moccia.

La puntata non passa inosservata. E non solo perché, in seguito, molti riconosceranno in quel Luca il «Luca era gay» della canzone di Povia. Interviene il garante della privacy che rivolge alla Rai e al conduttore un ammonimento per aver violato le regole deontologiche che tutelano i minori. Il bambino di Luca non solo era perfettamente riconoscibile ma, osserva il garante, ha dovuto assistere a un’intervista che riguardava «anche aspetti estremamente delicati relativi a vissuti dolorosi di uno dei genitori: gli abusi sessuali subiti da parte di un familiare». Se potevano esserci ancora dei dubbi sulla gravità e sulla serietà delle accuse a “Sacred path”, essi vengono a cadere il 10 ottobre del 2007 quando a Moccia e agli altri dirigenti vengono notificati gli avvisi di garanzia. La notizia fa clamore e la tv torna ad occuparsene.

Questa volta è Striscia la notizia che scopre e manda in onda spezzoni dell’intervista-spot a Moccia andata in onda nel 2004. L’effetto è sconvolgente per il contrasto tra la figura del predicatore e i fatti raccontati dai testimoni. Cantalamessa è costretto a intervenire. È una presa di distanze imbarazzata e tardiva, come le scuse alla comunità ebraiche dopo la gaffe sull’antisemitismo. Scrive il predicatore: «Personalmente io non sono venuto a conoscenza di nessun abuso, che altrimenti sarei stato il primo a denunciare e condannare». È falso. Padre Raniero Cantalamessa fu informato dei comportamenti di “Sacred path” sicuramente nelle due lettere che abbiamo riportato. Non solo non fece alcuna denuncia ma, come abbiamo visto, informò il capo dell’organizzazione. Proprio come quei prelati che, davanti alle denunce di casi di pedofilia, non si rivolsero alla magistratura ma alle autorità ecclesiastiche gerarchicamente superiori.
09 aprile 2010
http://www.unita.it/news/italia/97187/da_predicatore_vaticano_a_supporter_di_arkeon

Che gentaglia :Puke:.

Capellone
09-04-2010, 14:01
http://images2.wikia.nocookie.net/nonciclopedia/images/7/7f/Cartello_prete.gif

lowenz
09-04-2010, 14:03
Il processo è in corso a Bari. Gli imputati sono undici, accusati di reati quali associazione a delinquere, truffa, violenza privata, maltrattamento di minori. Il decreto che dispone il giudizio di Vito Carlo Moccia, inventore del metodo Arkeon, e presidente dell’associazione “Sacred Path”, è un repertorio di violenze psicologiche atroci. La più perfida consisteva nel fare credere agli adepti di aver subito nell’infanzia una violenza sessuale. Per questo si resta di stucco quando, nel leggere l’enorme materiale di documentazione sul “caso Arkeon”, si scopre che il più autorevole sostenitore di questa organizzazione è stato padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, il frate cappuccino che lo scorso 2 aprile, parlando in presenza di Benedetto XVI, ha scatenato uno scandalo planetario paragonando la campagna di stampa sulla pedofilia nella Chiesa con «gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo».
Ahi, ahi, ahi!

lowenz
09-04-2010, 14:06
Ma il confessore può andare dall’autorità giudiziaria e denunciarlo?
«Assolutamente no. Il confessore non solo non può imporgli l’autodenuncia, ma non può nemmeno recarsi da un magistrato per denunciarlo. Romperebbe il sigillo sacramentale. Una cosa gravissima. Se lo facesse il confessore incorrerebbe nella scomunica ipso facto, immediata. E poi verrebbe meno pure la fiducia sacramentale che è una disciplina molto rigida da sempre. Basti pensare che durante il Concilio Lateranense, siamo nel XII secolo, fu addirittura emanata una norma che imponeva la sospensione e la reclusione in un monastero per tutta la vita per il sacerdote che aveva rotto il sigillo sacramentale».
Ecco, direi che la Chiesa farebbe un'ottima cosa se facesse saltare questo non-sense.

Cioè rinchiudono chi parla e non chi ha commesso un peccato che sia anche reato contro la persona :D

Ja]{|e
17-04-2010, 15:42
http://www.wilditaly.net/wp-content/uploads/2010/04/letteraratzinger_thumb6.png

Per chi "se non vedo non credo" :O

cdimauro
17-04-2010, 18:13
Io anche se vedo, avrei non poche difficoltà a credere, visto che non mastico il latino. :stordita:

tecnologico
17-04-2010, 18:20
certo che i documenti in latino sono un insulto

Ziosilvio
17-04-2010, 20:04
Io anche se vedo, avrei non poche difficoltà a credere, visto che non mastico il latino. :stordita:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=31588864#post31588864

cdimauro
17-04-2010, 21:53
Ti ringrazio, "zio". :D

Rimangono due perplessità alla lettura di quella lettera: il riferimento alla giovane età dell'accusato (a che serve?), e la mancanza di indicazioni precise su cosa avrebbe dovuto fare durante la disamina del suo caso.