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View Full Version : In poche parole, un'altra Caporetto


AntonioBO
02-04-2010, 12:46
di Marco Travaglio
Mentre il Pdl di Meno male che silvio c’è perde 8,5 punti in un anno e tocca il minimo storico, la Lega lo asfalta al nord e Fini può rivendicare i successi in Lazio e Calabria con i suoi Polverini e Scopelliti, soltanto il vertice del Pd poteva trasformare la débâcle berlusconiana in una Caporetto del centrosinistra (fra l’altro, scambiata per una vittoria). Bersani, cioè D’Alema e i suoi boys (almeno quelli rimasti a piede libero), ce l’han messa tutta per perdere le elezioni più facili degli ultimi anni e, alla fine, possono dirsi soddisfatti.

In Piemonte hanno candidato una signora arrogante e altezzosa, bypassando le primarie previste dallo statuto del Pd per evitare di dar lustro al più popolare Chiamparino e riuscendo nell’impresa di consegnare il Piemonte a tale Cota da Novara per solennizzare degnamente il 150° dell’Unità d’Italia. A Roma, la città del Papa, hanno subìto la candidatura dell’antipapista Bonino per mancanza di meglio (il meglio ce l’avevano, Zingaretti, ma l’hanno nascosto alla Provincia per evitare che, alla tenera età di 45 anni, prendesse troppo piede), poi l’han pure lasciata sola per tutta la campagna elettorale. In Campania, calpestando un’altra volta lo statuto, hanno sciorinato un signore che ha più processi che capelli in testa perché comunque era "un candidato forte": infatti. In Calabria han ricicciato un giovin virgulto come Agazio Loiero, che quando ha perso come tutti prevedevano si è pure detto incredulo, quando gli sarebbe bastato guardarsi allo specchio.

Non contenti, questi professionisti del fiasco, questi perditori da Oscar le hanno provate tutte per fumarsi anche la Puglia, candidando un certo Boccia che perderebbe anche contro un paracarro, ma alla fine hanno dovuto arrendersi agli elettori inferociti e concedere le primarie, vinte immancabilmente dal candidato sbagliato, cioè giusto. Hanno inseguito il mitico "centro" dell’Udc, praticamente un centrino da tavola all’uncinetto, perché "guai a perdere il voto moderato". Infatti gli elettori sono corsi a votare quanto di meno moderato si possa immaginare: oltre a Vendola, i tre partiti che parlano chiaro e si fanno capire, cioè Lega, Cinque Stelle e Di Pietro. Altri, quasi uno su due, sono rimasti a casa o han votato bianco/nullo, curiosamente poco arrapati dai pigolii del "maggior partito dell’opposizione" e dal suo leader, quello che "vado al Festival di Sanremo per stare con la gente" e "in altre parole, un’altra Italia". Se, col peggiore governo della storia dell’umanità, l’astensionismo penalizza più l’opposizione che la maggioranza, un motivo ci dovrà pur essere. L’aveva già individuato Nanni Moretti nel lontano febbraio 2002, quando in piazza Navona urlò davanti al Politburo centrosinistro "con questi dirigenti non vinceremo mai".

Sono gli stessi che sfilano in tutti i salotti televisivi, spiegando che la Lega vince perché "radicata nel territorio" (lo dicono dal 1988, mentre si radicano nelle terrazze romane o si occupano di casi urgentissimi come la morte di Pasolini) e alzando il ditino contro Grillo, che "ci ha fatto perdere" e "non l’avevamo calcolato". Sono tre anni che Beppe riempie le piazze e li sfida su rifiuti zero, differenziata, no agli inceneritori e ai Tav mortiferi, energie rinnovabili, rete, acqua pubblica, liste pulite, e loro lo trattano da fascista qualunquista giustizialista. Bastava annettersi qualcuna delle sue battaglie, sganciandosi dal partito Calce&Martello e dando un’occhiata a Obama, e lui nemmeno avrebbe presentato le liste. Bastava candidare gente seria e normale, fuori dal solito lombrosario, come a Venezia dove il professor Orsoni è riuscito addirittura a rimpicciolire Brunetta. Ma quelli niente, encefalogramma piatto.

Come dice Carlo Cipolla, diversamente dal mascalzone che danneggia gli altri per favorire se stesso, lo stupido danneggia sia gli altri sia se stesso. Ecco, ci siamo capiti. Ce n’è abbastanza per accompagnarli, con le buone o con le cattive, alle loro case (di riposo). Escano con le mani alzate e si arrendano. I loro elettori, ormai eroici ai limiti del martirio, gliene saranno eternamente grati.



Analisi ineccepibile.........

blackgnat
02-04-2010, 12:54
...... Bastava candidare gente seria e normale, fuori dal solito lombrosario, come a Venezia dove il professor Orsoni è riuscito addirittura a rimpicciolire Brunetta. Ma quelli niente, encefalogramma piatto.
.........

di tutto il pezzo ... il grassetto è una perla :) !

il resto purtroppo non è discutibile ..!!

Special
02-04-2010, 13:09
perfetto.

ciccio er meglio
02-04-2010, 13:19
*

GianoM
02-04-2010, 13:34
Troppo destrioide per i miei gusti, ma è un'analisi corretta.

ConteZero
02-04-2010, 14:10
Ci mancava Marco Travaglio grillino...

Che poi avrà anche ragione quando parla dell'immobilità del PD, ma portare come alternativa lo sterile populismo di Grillo è un autogol.

Per il resto criticare l'"antipapista" Bonino è una caduta di stile non indifferente, ma qui si sente che Travaglio è sostanzialmente cattolico e di destra...
...fa comunque un po'ridere che per tre quarti dell'articolo si spertichi a dire "non c'è rinnovamento, non c'è di meglio" e poi la prima candidatura non allineata non gli stia a genio.

In chiusura c'è qualcosa che non torna, in generale tutti i partiti in tutto il mondo (finanche i repubblicani USA dell'indomani del crack di wall street) ricandidano gli uscenti a meno che non siano stati travolti da qualche scandalo... e Loiero e Bresso non mi pare che siano finiti in qualche scandalo.

entanglement
02-04-2010, 14:36
la Bonino era un candidato ottimo
e non si cambia in corsa un candidato già vincente (Chiamparino al posto di Bresso) stile Galan-Zaia. lo fai solo se sei sicuro di vincere o se è un obiettivo sacrificabile

e quoto su Vendola

Allure
02-04-2010, 15:25
E' vero, la bonino era un'ottima candidata, peccato solo che l'hanno lasciata da sola allo sbaraglio senza un minimo di appoggio da parte dei partiti alleati. Un po' come se nessuno volesse sporcarsi le mani appoggiandola seriamente, partivano dal presupposto che avrebbe perso. Poi dopo l'eredità di marrazzo e l'enorme pubblicità che la polverini si è fatta con lo scandalo delle liste ha ottenuto anche un risultato ottimo.

ConteZero
02-04-2010, 15:45
E' vero, la bonino era un'ottima candidata, peccato solo che l'hanno lasciata da sola allo sbaraglio senza un minimo di appoggio da parte dei partiti alleati. Un po' come se nessuno volesse sporcarsi le mani appoggiandola seriamente, partivano dal presupposto che avrebbe perso. Poi dopo l'eredità di marrazzo e l'enorme pubblicità che la polverini si è fatta con lo scandalo delle liste ha ottenuto anche un risultato ottimo.

Alla fine ho idea che nel Lazio (dato per spacciato) volessero perdere per poi dire "il radicalismo non paga", riuscendo invece a fare la figura dei pirla.

luxorl
02-04-2010, 15:59
Doppio http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2169473 :O

Xilema
02-04-2010, 16:08
Quando il PD manderà in pensione i vari Bersani, D'Alema, Fassino, Bindi e compagnia geriatrica, scommetto che i voti ricominceranno ad arrivare.
E' arrivato il momento dei vari Renzi, Serracchiani, Civati, Mogherini...
A 30 anni non voglio essere costretto a sperare che le mummie si sveglino!