pandyno
01-04-2010, 14:28
Sono nata circa 12 anni fa, ma le circostanze della mia nascita sono avvolte da oscuro mistero, dato che la mia famiglia non ha mai scoperto la mia vera data di nascita e soprattutto il luogo, ma questo non è importante. Sono stata scelta tra svariati cuccioli dei quali ero la più allegra e giocherellona. grazie alle mie doti mia sorella, all'epoca dodicenne, mi ha scelto e mi hanno portato a casa dentro di una scatola di cartone (erano proprio impreparati!). Intanto mio fratello, incuriosito dagli strani rumori provenienti dalla cucina è venuto a vedere cosa succedesse di così importante da riunire l'intera famiglia. Beh appena mi ha visto dentro quella scatola ci siamo conosciuti e anche se ero un po' spaventata (ma non troppo sono sempre stata impavida!) ho giocherellato per un po' con lui.
La prima volta che ho incontrato un tappeto ho deciso che non mi piaceva e ho fatto sopra di esso i miei bisognini, feci arrabbiare molto papà quella volta, ma del resto non stavo molto bene e poi quel tappeto aveva un colore orribile!
Le prime notti senza i miei fratelli e sorelle cuccioli mi sono emozionata e piangevo di continuo, ma non l'ho mai ammesso e del resto questo è un racconto di pura fantasia, anche se non troppo.
Mi feci forza e diventai più sicura di me; ricordo che una notte sentii dei rumori e mi misi a ringhiare, ma alla risposta: "cretina sono io" di mio fratello accennai uno sbadiglio e me ne tornai a dormire; che figuraccia avevo fatto!
Mangiavo quanto tre muratori! Più o meno come mio fratello insomma.
Il primo ricordo passato insieme a mio fratello riguarda l'invenzione dell'occupazione della sua scuola superiore grazie alla quale ha passato circa una settimana a casa e soprattutto mi ha insegnato ad andare insieme a lui senza guinzaglio! Era uno spasso andare ad annusare e ruspare tutte quelle le foglie secche! Anche mio fratello era un mattacchione, ricordo che beffò tutti con un certificato medico per una finta occupazione.
http://www.hwinit.it/news/upload/n1270103277-conny.JPG
Ne sono successe davvero tante in questi quasi 12 anni passati insieme alla mia famiglia devo dire; ricordo quando mi divertivo a mangiare i jeans di mio fratello e una volta sono anche riuscita a distruggergli un paio di calzini che spasso!
Un giorno andai a fare spesa insieme alla mamma e a mio fratello e lasciarono incustodita in macchina insieme a me una scatola di biscotti ben sigillata che probabilmente neanche un bambino avrebbe potuto aprire. Ma io ero anche furba: ho aperto la scatola e mi sono mangiata quasi tutti i biscotti; che buoni! Indubbiamente mi hanno messo in castigo e facendo finta di fare l'offesa dopo 10 minuti tutti si erano dimenticati quello che avevo fatto e non poteva essere altrimenti.
Ero molto dispettosa, mi piaceva svegliare tutti la mattina ed era uno spasso quando lo facevo saltando sopra le coperte, abbaiando, rotolandomi nel letto e leccando i visi dei malcapitati. Spesso mio fratello mi sfidava in gare di velocità e chiaramente vincevo sempre e comunque, anche se potevo non ho mai infierito troppo, ma lui ancora crede che avrebbe potuto vincere una volta o l'altra.
Ho conosciuto anche un gatto permaloso che mi ha graffiato tutto il naso quando mi sono avvicinata, ma io ero solo curiosa!. Era troppo per il mio orgoglio e le volte successive mi divertivo a dargli letteralmente la caccia spaventandolo di continuo.
Leggende vogliono che visto il mio carattere pestifero nessun ladro è mai entrato in casa nostra e di questo mamma e papà sono piuttosto convinti.
La mia gelosia per i miei familiari non aveva limite; ricordo ancora quando mio fratello ricevette la cartolina per fare i due giorni da militare e lo accompagnammo in macchina insieme alla mamma e ad un suo amico. Ricordo ancora che proprio non mi andava giù che un suo amico condividesse quello spazio intimo insieme a noi e cercai più volte di morderlo insistentemente, ma mio fratello me lo impedì e riuscii solo a scalfirgli la giacca... peccato!
Sono andata anche al mare e come una stupida mi sono tuffata sulle grandi onde spumeggianti che andavano ad infrangersi sulla spiaggia... ho bevuto un litro d'acqua salata quella volta e da allora abbaiavo di continuo alle onde.
Come il mare ho conosciuto anche la neve; la mamma per l'occasione cucì a mano un cappottino di colore rosso di lana per difendermi dal freddo, ma questo era troppo! lo distrussi a suon di morsi e lo polverizzai facendolo roteare tra i miei denti facendo ridere tutti quanti.
http://www.hwinit.it/news/upload/n1270103365-Conny%20e%20i%20cuccioli.JPG
Ormai ero adulta e per me era arrivato il momento di diventare mamma e il 15 Marzo 2004 ho dato alla luce 4 splendidi cuccioli belli e forti; mio fratello avrebbe voluto tenerli tutti quanti, ma del resto era un sogno irrealizzabile e poco a poco sono stati tutti affidati ad altrettante famiglie bisognose di affetto.
Qualche tempo dopo incontrai il mio unico cucciolo maschio che si precipitò su di me e dovetti sgridarlo perché cercava ancora la sua pappa senza considerare che oramai aveva dei denti robusti e affilati che mi fecero sobbalzare e ringhiare dal dolore.
Non andavo molto d'accordo con quelli della mia specie; com'era il detto? Più conosco gli animali e più imparo ad amare gli umani? Qualcosa del genere immagino.
A circa un anno dal parto mi sono ammalata incurabilmente e la mia famiglia, specialmente la mamma e mia sorella mi sono state molto vicine. Il dottore diceva che sarei sopravvissuta altri 6 mesi non di più, ma i mesi passavano e io resistevo con il mio carattere intenso ed esuberante.
Non tutte le storie hanno un lieto fine e il 29 Marzo 2010 alle 15 e 20 minuti, scesi dalla mia sedia, ma una complicazione mi intorpidì i movimenti e non riuscii più a muovermi. Pochi istanti dopo mia sorella mi raggiunse sotto il tavolo, cercai di avvicinarmi e con l'ultimo respiro che avevo in corpo, mi accasciai tra le sue braccia e mi liberai di tutto quel male che provavo. La mia famiglia ha tentato di tutto per farmi guarire, ma non ci sono riusciti, di certo non dovranno continuare a rimproverarsi di quello che è stato fatto o di quello che non è stato fatto visto il bene che mi hanno voluto e visto tutto l'impegno che hanno avuto nell'accudirmi.
Tutti quanti mi salutarono più volte accarezzandomi ancora il pelo lucido di colore nero intenso e ironia della sorte mi adagiarono in quell'angolo della cucina dove detti alla luce i miei cuccioli che non avrò più modo di salutare. Mi vollero con loro ancora una notte e l'indomani partii sapendo che sarei rimasta nei loro cuori per sempre.
La prima volta che ho incontrato un tappeto ho deciso che non mi piaceva e ho fatto sopra di esso i miei bisognini, feci arrabbiare molto papà quella volta, ma del resto non stavo molto bene e poi quel tappeto aveva un colore orribile!
Le prime notti senza i miei fratelli e sorelle cuccioli mi sono emozionata e piangevo di continuo, ma non l'ho mai ammesso e del resto questo è un racconto di pura fantasia, anche se non troppo.
Mi feci forza e diventai più sicura di me; ricordo che una notte sentii dei rumori e mi misi a ringhiare, ma alla risposta: "cretina sono io" di mio fratello accennai uno sbadiglio e me ne tornai a dormire; che figuraccia avevo fatto!
Mangiavo quanto tre muratori! Più o meno come mio fratello insomma.
Il primo ricordo passato insieme a mio fratello riguarda l'invenzione dell'occupazione della sua scuola superiore grazie alla quale ha passato circa una settimana a casa e soprattutto mi ha insegnato ad andare insieme a lui senza guinzaglio! Era uno spasso andare ad annusare e ruspare tutte quelle le foglie secche! Anche mio fratello era un mattacchione, ricordo che beffò tutti con un certificato medico per una finta occupazione.
http://www.hwinit.it/news/upload/n1270103277-conny.JPG
Ne sono successe davvero tante in questi quasi 12 anni passati insieme alla mia famiglia devo dire; ricordo quando mi divertivo a mangiare i jeans di mio fratello e una volta sono anche riuscita a distruggergli un paio di calzini che spasso!
Un giorno andai a fare spesa insieme alla mamma e a mio fratello e lasciarono incustodita in macchina insieme a me una scatola di biscotti ben sigillata che probabilmente neanche un bambino avrebbe potuto aprire. Ma io ero anche furba: ho aperto la scatola e mi sono mangiata quasi tutti i biscotti; che buoni! Indubbiamente mi hanno messo in castigo e facendo finta di fare l'offesa dopo 10 minuti tutti si erano dimenticati quello che avevo fatto e non poteva essere altrimenti.
Ero molto dispettosa, mi piaceva svegliare tutti la mattina ed era uno spasso quando lo facevo saltando sopra le coperte, abbaiando, rotolandomi nel letto e leccando i visi dei malcapitati. Spesso mio fratello mi sfidava in gare di velocità e chiaramente vincevo sempre e comunque, anche se potevo non ho mai infierito troppo, ma lui ancora crede che avrebbe potuto vincere una volta o l'altra.
Ho conosciuto anche un gatto permaloso che mi ha graffiato tutto il naso quando mi sono avvicinata, ma io ero solo curiosa!. Era troppo per il mio orgoglio e le volte successive mi divertivo a dargli letteralmente la caccia spaventandolo di continuo.
Leggende vogliono che visto il mio carattere pestifero nessun ladro è mai entrato in casa nostra e di questo mamma e papà sono piuttosto convinti.
La mia gelosia per i miei familiari non aveva limite; ricordo ancora quando mio fratello ricevette la cartolina per fare i due giorni da militare e lo accompagnammo in macchina insieme alla mamma e ad un suo amico. Ricordo ancora che proprio non mi andava giù che un suo amico condividesse quello spazio intimo insieme a noi e cercai più volte di morderlo insistentemente, ma mio fratello me lo impedì e riuscii solo a scalfirgli la giacca... peccato!
Sono andata anche al mare e come una stupida mi sono tuffata sulle grandi onde spumeggianti che andavano ad infrangersi sulla spiaggia... ho bevuto un litro d'acqua salata quella volta e da allora abbaiavo di continuo alle onde.
Come il mare ho conosciuto anche la neve; la mamma per l'occasione cucì a mano un cappottino di colore rosso di lana per difendermi dal freddo, ma questo era troppo! lo distrussi a suon di morsi e lo polverizzai facendolo roteare tra i miei denti facendo ridere tutti quanti.
http://www.hwinit.it/news/upload/n1270103365-Conny%20e%20i%20cuccioli.JPG
Ormai ero adulta e per me era arrivato il momento di diventare mamma e il 15 Marzo 2004 ho dato alla luce 4 splendidi cuccioli belli e forti; mio fratello avrebbe voluto tenerli tutti quanti, ma del resto era un sogno irrealizzabile e poco a poco sono stati tutti affidati ad altrettante famiglie bisognose di affetto.
Qualche tempo dopo incontrai il mio unico cucciolo maschio che si precipitò su di me e dovetti sgridarlo perché cercava ancora la sua pappa senza considerare che oramai aveva dei denti robusti e affilati che mi fecero sobbalzare e ringhiare dal dolore.
Non andavo molto d'accordo con quelli della mia specie; com'era il detto? Più conosco gli animali e più imparo ad amare gli umani? Qualcosa del genere immagino.
A circa un anno dal parto mi sono ammalata incurabilmente e la mia famiglia, specialmente la mamma e mia sorella mi sono state molto vicine. Il dottore diceva che sarei sopravvissuta altri 6 mesi non di più, ma i mesi passavano e io resistevo con il mio carattere intenso ed esuberante.
Non tutte le storie hanno un lieto fine e il 29 Marzo 2010 alle 15 e 20 minuti, scesi dalla mia sedia, ma una complicazione mi intorpidì i movimenti e non riuscii più a muovermi. Pochi istanti dopo mia sorella mi raggiunse sotto il tavolo, cercai di avvicinarmi e con l'ultimo respiro che avevo in corpo, mi accasciai tra le sue braccia e mi liberai di tutto quel male che provavo. La mia famiglia ha tentato di tutto per farmi guarire, ma non ci sono riusciti, di certo non dovranno continuare a rimproverarsi di quello che è stato fatto o di quello che non è stato fatto visto il bene che mi hanno voluto e visto tutto l'impegno che hanno avuto nell'accudirmi.
Tutti quanti mi salutarono più volte accarezzandomi ancora il pelo lucido di colore nero intenso e ironia della sorte mi adagiarono in quell'angolo della cucina dove detti alla luce i miei cuccioli che non avrò più modo di salutare. Mi vollero con loro ancora una notte e l'indomani partii sapendo che sarei rimasta nei loro cuori per sempre.