dantes76
01-04-2010, 13:52
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POLITICA
31 marzo 2010
L'ordine del padrone: ridimensionate Bossi
Sul fatto che i rapporti nella maggioranza siano destinati a cambiare dopo il risultato delle regionali non c’è alcun dubbio. A confermarlo ad appena 48 ore di distanza dal voto ci ha pensato l’house organ per eccellenza del Pdl, Il Giornale.
Il quotidiano di Feltri infatti con l’articolo odierno intitolato «Ma neanche il Carroccio guadagna voti» (http://www.ilgiornale.it/interni/ma_neanche_carroccio_guadagna_voti/31-03-2010/articolo-id=433805-page=0-comments=1) ha evidenziato la fifa che il Cavaliere ha nei confronti della Lega che, avendo superato lo storico traguardo del 12% a livello nazionale, ha mostrato i muscoli. Tutto il pezzo – che doveva analizzare lo studio sui flussi 2005-2010 dell’istituto Cattaneo di Bologna – ha cercato di dimostrare come l’avanzata dei padani non debba preoccupare il partito dell’amore. Incipit perentorio: «La Lega ha vinto le regionali, eppure non ha guadagnato elettori. Anzi, rispetto alle europee del 2009 ne ha persi. Duecentomila per la precisione».
L’argomentazione è semplice: non si devono guardare le omologhe elezioni regionali del 2005, quando il Carroccio – è costretto ad ammettere Il Giornale – prese 1.370.000 voti in meno rispetto a quelli dell’ultimo week end, bensì i dati delle europee dell’anno scorso. Già, perché «cinque anni sono tanti, l’Italia nel frattempo è cambiata», urge quindi un confronto «politicamente più significativo», appunto con la tornata elettorale dell’anno scorso. Segnatevela bene la parola «politicamente»: è la chiave di tutto l’articolo.
Prosegue infatti Il Giornale: «E il quadro cambia. Scivolano tutti i partiti. Oltre alla Lega, Di Pietro che vede svanire 477mila schede, il Pd 1.200.000, l’Udc di Casini 400mila, mentre il Pdl ben 3.222.000, che diventano 2.600.000 circa, sottraendo i 600mila del Lazio. Un arretramento ampio, che però non impedisce al Popolo della Libertà di essere il primo partito in 8 delle 13 regioni in cui si è votato. Giù tutti, insomma. E su l’astensionismo». Sembra di risentire il tipico discorso della politica italiota «tutti colpevoli, nessun colpevole». La Lega mostra una preoccupante ascesa che potrebbe farle venire in mente di ricattare (ulteriormente) Berlusconi? Nessun problema, ci pensa il notoriamente indipendente quotidiano di via Negri a tranquillizzare i sonni dei berluscones: tutti i partiti in realtà hanno diminuito i consensi, basta confrontarli con le altre elezioni.
A questo punto sorgono almeno tre quesiti: perché il confronto va fatto con le europee, che si sono svolte a livello nazionale, e non con le votazioni regionali precedenti? I 200.000 voti persi dalla Lega rispetto alle europee sono anche solo lontanamente equiparabili ai 2.600.000 (ad essere buoni lasciando da parte la regione della Polverini) lasciati per strada dal Pdl? E il fatto che dal confronto tra il saldo dei voti del partito di Bossi (+ 1.370.000) e quello di Berlusconi (-1.000.000 o -600.000 se si esclude il caso particolare del Lazio) rispetto al 2005 risulti un clamoroso spostamento di voti verso i leghisti non vuol dire proprio nulla?
Bisogna avere proprio delle belle fette di prosciutto (o Mortadella?) sugli occhi per affermare che il Pdl non si deve minimamente preoccupare del risultato elettorale. Soprattutto perché stiamo parlando di numeri, quelle strane entità che – come disse quel noto comunista di Sacconi il 13 maggio 2009 – «non sono opinabili». Già, ci siamo dimenticati che stiamo parlando de Il Giornale, ovvero del quotidiano ufficialmente del fratello dell’uomo destinato a sconfiggere il cancro nei prossimi 3 anni e che, in fatto di numeri, lo scorso 20 marzo ha riempito piazza San Giovanni con oltre un milione di persone.
Alessandro Bampa
Source: L'ordine del padrone: ridimens... | Bile | Il Cannocchiale blog (http://bile.ilcannocchiale.it/post/2464941.html) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
POLITICA
31 marzo 2010
L'ordine del padrone: ridimensionate Bossi
Sul fatto che i rapporti nella maggioranza siano destinati a cambiare dopo il risultato delle regionali non c’è alcun dubbio. A confermarlo ad appena 48 ore di distanza dal voto ci ha pensato l’house organ per eccellenza del Pdl, Il Giornale.
Il quotidiano di Feltri infatti con l’articolo odierno intitolato «Ma neanche il Carroccio guadagna voti» (http://www.ilgiornale.it/interni/ma_neanche_carroccio_guadagna_voti/31-03-2010/articolo-id=433805-page=0-comments=1) ha evidenziato la fifa che il Cavaliere ha nei confronti della Lega che, avendo superato lo storico traguardo del 12% a livello nazionale, ha mostrato i muscoli. Tutto il pezzo – che doveva analizzare lo studio sui flussi 2005-2010 dell’istituto Cattaneo di Bologna – ha cercato di dimostrare come l’avanzata dei padani non debba preoccupare il partito dell’amore. Incipit perentorio: «La Lega ha vinto le regionali, eppure non ha guadagnato elettori. Anzi, rispetto alle europee del 2009 ne ha persi. Duecentomila per la precisione».
L’argomentazione è semplice: non si devono guardare le omologhe elezioni regionali del 2005, quando il Carroccio – è costretto ad ammettere Il Giornale – prese 1.370.000 voti in meno rispetto a quelli dell’ultimo week end, bensì i dati delle europee dell’anno scorso. Già, perché «cinque anni sono tanti, l’Italia nel frattempo è cambiata», urge quindi un confronto «politicamente più significativo», appunto con la tornata elettorale dell’anno scorso. Segnatevela bene la parola «politicamente»: è la chiave di tutto l’articolo.
Prosegue infatti Il Giornale: «E il quadro cambia. Scivolano tutti i partiti. Oltre alla Lega, Di Pietro che vede svanire 477mila schede, il Pd 1.200.000, l’Udc di Casini 400mila, mentre il Pdl ben 3.222.000, che diventano 2.600.000 circa, sottraendo i 600mila del Lazio. Un arretramento ampio, che però non impedisce al Popolo della Libertà di essere il primo partito in 8 delle 13 regioni in cui si è votato. Giù tutti, insomma. E su l’astensionismo». Sembra di risentire il tipico discorso della politica italiota «tutti colpevoli, nessun colpevole». La Lega mostra una preoccupante ascesa che potrebbe farle venire in mente di ricattare (ulteriormente) Berlusconi? Nessun problema, ci pensa il notoriamente indipendente quotidiano di via Negri a tranquillizzare i sonni dei berluscones: tutti i partiti in realtà hanno diminuito i consensi, basta confrontarli con le altre elezioni.
A questo punto sorgono almeno tre quesiti: perché il confronto va fatto con le europee, che si sono svolte a livello nazionale, e non con le votazioni regionali precedenti? I 200.000 voti persi dalla Lega rispetto alle europee sono anche solo lontanamente equiparabili ai 2.600.000 (ad essere buoni lasciando da parte la regione della Polverini) lasciati per strada dal Pdl? E il fatto che dal confronto tra il saldo dei voti del partito di Bossi (+ 1.370.000) e quello di Berlusconi (-1.000.000 o -600.000 se si esclude il caso particolare del Lazio) rispetto al 2005 risulti un clamoroso spostamento di voti verso i leghisti non vuol dire proprio nulla?
Bisogna avere proprio delle belle fette di prosciutto (o Mortadella?) sugli occhi per affermare che il Pdl non si deve minimamente preoccupare del risultato elettorale. Soprattutto perché stiamo parlando di numeri, quelle strane entità che – come disse quel noto comunista di Sacconi il 13 maggio 2009 – «non sono opinabili». Già, ci siamo dimenticati che stiamo parlando de Il Giornale, ovvero del quotidiano ufficialmente del fratello dell’uomo destinato a sconfiggere il cancro nei prossimi 3 anni e che, in fatto di numeri, lo scorso 20 marzo ha riempito piazza San Giovanni con oltre un milione di persone.
Alessandro Bampa
Source: L'ordine del padrone: ridimens... | Bile | Il Cannocchiale blog (http://bile.ilcannocchiale.it/post/2464941.html) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)