Ludus
26-03-2010, 14:39
girovagando su play.com alla ricerca di qualche nuovo gioco da poter acquistare, mi sono imbattuto in questo Resonance of Fate.
http://www.play.com/Games/Xbox360/4-/10267496/Resonance-Of-Fate/Product.html
http://www.mondoxbox.com/images/copertine/big/1627.jpg
http://www.pctunerup.com/up/results/_201003/th_20100326154043_Resonance-of-Fate_2009_07-01-09_06.jpg (http://www.pctunerup.com/up/image.php?src=_201003/20100326154043_Resonance-of-Fate_2009_07-01-09_06.jpg)
commento al gioco preso da altro sito
Quando abbiamo saputo che il nuovo titolo Tri-Ace sarebbe stato prodotto da SEGA, piuttosto che da Square Enix, le nostre speranze di trovarci fra le mani un nuovo episodio di Valkyrie Profile sono andate in frantumi, ma conoscendo le capacità di questo team di sviluppo le aspettative sono rimaste comunque piuttosto alte.
Dopo l'hands-on di qualche giorno fa, tuttavia, l'eccessiva lentezza di Resonance of Fate e la grande complessità del suo sistema di combattimento ci avevano spaventati, facendoci temere di trovarci fra le mani un polpettone difficile da digerire.
Fortunatamente procedendo con l'avventura le cose migliorano notevolmente, al punto da farci considerare il titolo Tri-Ace uno dei migliori GdR usciti per l'attuale generazione di console. Il perfetto equilibrio fra tradizione e novità, dà vita a un'esperienza molto più appassionante di quella creata da Square Enix con Final Fantasy XIII, almeno per chi è alla ricerca di un prodotto complesso e di grande spessore.
A differenza di quanto è stato fatto con l'ultima fantasia Square, infatti, con Resonance of Fate i programmatori non hanno progettato il gioco per renderlo appetibile a un pubblico più variegato, ma si sono concentrati sui desideri dei fan dei giochi di ruolo, realizzando un titolo difficile e inadatto ai principianti.
Questo personaggio ha un'importanza cruciale nella trama di Resonance of Fate.
Come vi abbiamo già detto più di una volta, la storia di Resonance of Fate è ambientata in un futuro non troppo lontano, in cui la Terra è ormai devastata dall'inquinamento. La situazione è così insostenibile da costringere gli esseri umani a vivere all'interno di una struttura chiamata Basel, sviluppata in verticale su diversi livelli. All'interno di questa enorme città si è creata una società saldamente in mano al clero, che oltre a detenere il potere assoluto controlla le apparecchiature capaci di purificare l'aria rendendola respirabile.
Basel è divisa in piani e mentre ai livelli più bassi si raggruppano i cittadini più poveri, a quelli più alti troviamo le lussuose ville dei ricchi. Vi ricorda qualcosa? Qui in redazione abbiamo subito pensato ad Alita, lo splendido manga di Yukito Kishiro, che parte da presupposti molto simili.
Al di là delle somiglianze con altre opere cyberpunk, Resonance of Fate si distingue per un look ispirato, fatto di enormi meccanismi a cielo aperto che fanno da sfondo ad ambientazioni sempre ricche di dettagli. Se avete amato la saga di Valkyrie Profile, quando vi ritroverete a esplorare i vari livelli di Basel vi sentirete a casa vostra, riscoprendo lo scrolling quasi completamente orizzontale all'interno di zone davvero pittoresche.
Peccato che la quasi totale assenza di colori offuschi un po' il lavoro dei designer, avvolgendo ogni elemento in una scala di grigi, marroncini e tinte smorte. Vista l'ambientazione, comunque, l'assenza del blu acceso del cielo limpido o del verde smeraldo degli alberi al sole è ampiamente giustificata.
Se avete letto il nostro ultimo hands-on saprete che la vera innovazione portata dai ragazzi di Tri-Ace con Resonance of Fate è rappresentata dai combattimenti, basati interamente sull'utilizzo di esplosivi e armi da fuoco, e arricchiti da una vasta gamma di idee interessanti. Dopo diverse ore di gioco abbiamo finalmente capito a fondo i vari elementi alla base degli scontri, e ci siamo resi conto di quanto il lavoro fatto dai programmatori sia profondo e interessante.
Questo titolo come già detto non è stato pensato per i giocatori occasionali, visto che per padroneggiare al meglio ogni sfaccettatura del sistema di combattimento è necessaria molta pratica. Tutto ruota attorno allo sfruttamento adeguato dei danni superficiali (inflitti dalle mitragliatrici e mai letali, visto che possono essere lentamente curati) e dei danni profondi (causati dalle pistole e capaci di uccidere il bersaglio), oltre che dall'utilizzo degli spostamenti coordinati dei tre personaggi del gruppo.
Ecco un'immagine della mappa esagonale. Questa parte del mondo è piuttosto lineare ma nei livelli più articolati di Basel è necessario impegnarsi al massimo.
A regolare i ritmi degli scontri è una barra di cristalli (chiamati Bezel) posta nella parte bassa dell'interfaccia. Ogni volta che si esegue un'Azione Eroica (facendo correre un personaggio in linea retta mentre spara a un bersaglio) si consuma un cristallo, mentre ogni volta che si elimina un nemico o se ne distrugge una parte, se ne guadagna uno.
Quando i cristalli si esauriscono, il party entra nella modalità Pericolo, durante la quale tutte le sue abilità, dal movimento alla precisione, sono drasticamente penalizzate. Subire troppi danni mentre ci si trova a questa situazione porta inevitabilmente alla schermata di Game Over e, credeteci, se non pianificherete attentamente le vostre mosse vi succederà molto spesso.
A testimonianza dell'elevato livello di sfida rappresentato dai combattimenti di Resonance of Fate, dopo essere stati sconfitti in uno scontro si può scegliere se ricominciare dall'ultimo salvataggio, affrontare di nuovo la battaglia nelle stesse condizioni dell'ultima volta (pagando però una piccola somma di denaro), oppure se farlo con la barra dei cristalli completamente carica (scelta, che, per essere selezionata, richiede un cospicuo sacrificio economico).
Le particolarità di Resonance of Fate, comunque, non finiscono qui, visto che i programmatori hanno inserito all'interno del gioco molte altre idee meritevoli di attenzione. La prima riguarda gli spostamenti sulla mappa di Basel, rappresentata attraverso una serie di caselle esagonali che, per essere attraversate, devono prima essere attivate. L'attivazione di queste caselle può essere fatta utilizzando le celle di energia, che possono essere ottenute sconfiggendo i nemici in combattimento o completando determinate missioni della storia.
La cosa interessante è che alcune zone della mappa possono essere attivate solo utilizzando celle energetiche di un colore o di una forma specifici. Grazie a questi piccoli accorgimenti, esplorare interamente la mappa non è affatto facile, e per farlo bisogna spesso cimentarsi in un gioco a incastri tipico dei puzzle game. Si tratta di un modo innovativo di spingere il giocatore a spremersi le meningi per raggiungere particolari zone del mondo, e vi assicuriamo che si rivela davvero azzeccato, soprattutto nelle fasi più avanzate della partita.
L'altra gradevole novità è rappresentata dalla possibilità di modificare le armi e i vestiti dei personaggi. Nel primo caso le modifiche rappresentano veri e propri potenziamenti, e spingono il giocatore a trovare la combinazione ideale di upgrade per creare l'arma perfetta. Nel secondo caso, ogni cambiamento ha una valenza prettamente estetica ma rappresenta un piacevole tocco di classe in stile MMORPG, e si manifesta in tutte le sequenze del gioco, dai combattimenti ai filmati narrativi.
In ogni combattimento la strategia è indebolire gli avversari causando ingenti danni superficiali con i mitra, per poi finire il lavoro con pochi colpi di pistola ben piazzati.
Tutti questi elementi danno vita a un GdR eccellente, penalizzato però da ritmi narrativi davvero troppo compassati. Vi basti sapere che, prima che la trama decolli, è necessario giocare almeno una decina di ore abbondanti, davvero troppo per mantenere alto l'interesse del giocatore. Se non fosse per la gran quantità di elementi innovativi in cui ci si imbatte durante le prime fasi, sarebbero davvero pochi quelli che riuscirebbero a superare l’inizio per godersi il vero cuore di questo titolo. Dopo un inizio lento, comunque, la storia premia la pazienza dei giocatori più tenaci con oltre 70 ore di combattimenti mozzafiato e di piacevoli intrecci narrativi.
Nonostante i dubbi nati dal nostro hands-on, quindi, Resonance of Fate si è rivelato un validissimo GdR, tra i migliori esponenti della categoria nell'attuale generazione di console. Se fate parte dei numerosi appassionati delusi da Final Fantasy XIII, non disperate. L'alternativa è a portata di mano, e se riuscirete a superare l'inizio un po' troppo lento, verrete ripagati con gli interessi.
Chiudiamo l'articolo segnalandovi che i testi del gioco sono completamente tradotti in Italiano, e che è possibile scegliere se godersi il doppiaggio giapponese o se affidarsi alle voci inglesi.
che dite merita ? qualcuno ci stà giocando ?
http://www.play.com/Games/Xbox360/4-/10267496/Resonance-Of-Fate/Product.html
http://www.mondoxbox.com/images/copertine/big/1627.jpg
http://www.pctunerup.com/up/results/_201003/th_20100326154043_Resonance-of-Fate_2009_07-01-09_06.jpg (http://www.pctunerup.com/up/image.php?src=_201003/20100326154043_Resonance-of-Fate_2009_07-01-09_06.jpg)
commento al gioco preso da altro sito
Quando abbiamo saputo che il nuovo titolo Tri-Ace sarebbe stato prodotto da SEGA, piuttosto che da Square Enix, le nostre speranze di trovarci fra le mani un nuovo episodio di Valkyrie Profile sono andate in frantumi, ma conoscendo le capacità di questo team di sviluppo le aspettative sono rimaste comunque piuttosto alte.
Dopo l'hands-on di qualche giorno fa, tuttavia, l'eccessiva lentezza di Resonance of Fate e la grande complessità del suo sistema di combattimento ci avevano spaventati, facendoci temere di trovarci fra le mani un polpettone difficile da digerire.
Fortunatamente procedendo con l'avventura le cose migliorano notevolmente, al punto da farci considerare il titolo Tri-Ace uno dei migliori GdR usciti per l'attuale generazione di console. Il perfetto equilibrio fra tradizione e novità, dà vita a un'esperienza molto più appassionante di quella creata da Square Enix con Final Fantasy XIII, almeno per chi è alla ricerca di un prodotto complesso e di grande spessore.
A differenza di quanto è stato fatto con l'ultima fantasia Square, infatti, con Resonance of Fate i programmatori non hanno progettato il gioco per renderlo appetibile a un pubblico più variegato, ma si sono concentrati sui desideri dei fan dei giochi di ruolo, realizzando un titolo difficile e inadatto ai principianti.
Questo personaggio ha un'importanza cruciale nella trama di Resonance of Fate.
Come vi abbiamo già detto più di una volta, la storia di Resonance of Fate è ambientata in un futuro non troppo lontano, in cui la Terra è ormai devastata dall'inquinamento. La situazione è così insostenibile da costringere gli esseri umani a vivere all'interno di una struttura chiamata Basel, sviluppata in verticale su diversi livelli. All'interno di questa enorme città si è creata una società saldamente in mano al clero, che oltre a detenere il potere assoluto controlla le apparecchiature capaci di purificare l'aria rendendola respirabile.
Basel è divisa in piani e mentre ai livelli più bassi si raggruppano i cittadini più poveri, a quelli più alti troviamo le lussuose ville dei ricchi. Vi ricorda qualcosa? Qui in redazione abbiamo subito pensato ad Alita, lo splendido manga di Yukito Kishiro, che parte da presupposti molto simili.
Al di là delle somiglianze con altre opere cyberpunk, Resonance of Fate si distingue per un look ispirato, fatto di enormi meccanismi a cielo aperto che fanno da sfondo ad ambientazioni sempre ricche di dettagli. Se avete amato la saga di Valkyrie Profile, quando vi ritroverete a esplorare i vari livelli di Basel vi sentirete a casa vostra, riscoprendo lo scrolling quasi completamente orizzontale all'interno di zone davvero pittoresche.
Peccato che la quasi totale assenza di colori offuschi un po' il lavoro dei designer, avvolgendo ogni elemento in una scala di grigi, marroncini e tinte smorte. Vista l'ambientazione, comunque, l'assenza del blu acceso del cielo limpido o del verde smeraldo degli alberi al sole è ampiamente giustificata.
Se avete letto il nostro ultimo hands-on saprete che la vera innovazione portata dai ragazzi di Tri-Ace con Resonance of Fate è rappresentata dai combattimenti, basati interamente sull'utilizzo di esplosivi e armi da fuoco, e arricchiti da una vasta gamma di idee interessanti. Dopo diverse ore di gioco abbiamo finalmente capito a fondo i vari elementi alla base degli scontri, e ci siamo resi conto di quanto il lavoro fatto dai programmatori sia profondo e interessante.
Questo titolo come già detto non è stato pensato per i giocatori occasionali, visto che per padroneggiare al meglio ogni sfaccettatura del sistema di combattimento è necessaria molta pratica. Tutto ruota attorno allo sfruttamento adeguato dei danni superficiali (inflitti dalle mitragliatrici e mai letali, visto che possono essere lentamente curati) e dei danni profondi (causati dalle pistole e capaci di uccidere il bersaglio), oltre che dall'utilizzo degli spostamenti coordinati dei tre personaggi del gruppo.
Ecco un'immagine della mappa esagonale. Questa parte del mondo è piuttosto lineare ma nei livelli più articolati di Basel è necessario impegnarsi al massimo.
A regolare i ritmi degli scontri è una barra di cristalli (chiamati Bezel) posta nella parte bassa dell'interfaccia. Ogni volta che si esegue un'Azione Eroica (facendo correre un personaggio in linea retta mentre spara a un bersaglio) si consuma un cristallo, mentre ogni volta che si elimina un nemico o se ne distrugge una parte, se ne guadagna uno.
Quando i cristalli si esauriscono, il party entra nella modalità Pericolo, durante la quale tutte le sue abilità, dal movimento alla precisione, sono drasticamente penalizzate. Subire troppi danni mentre ci si trova a questa situazione porta inevitabilmente alla schermata di Game Over e, credeteci, se non pianificherete attentamente le vostre mosse vi succederà molto spesso.
A testimonianza dell'elevato livello di sfida rappresentato dai combattimenti di Resonance of Fate, dopo essere stati sconfitti in uno scontro si può scegliere se ricominciare dall'ultimo salvataggio, affrontare di nuovo la battaglia nelle stesse condizioni dell'ultima volta (pagando però una piccola somma di denaro), oppure se farlo con la barra dei cristalli completamente carica (scelta, che, per essere selezionata, richiede un cospicuo sacrificio economico).
Le particolarità di Resonance of Fate, comunque, non finiscono qui, visto che i programmatori hanno inserito all'interno del gioco molte altre idee meritevoli di attenzione. La prima riguarda gli spostamenti sulla mappa di Basel, rappresentata attraverso una serie di caselle esagonali che, per essere attraversate, devono prima essere attivate. L'attivazione di queste caselle può essere fatta utilizzando le celle di energia, che possono essere ottenute sconfiggendo i nemici in combattimento o completando determinate missioni della storia.
La cosa interessante è che alcune zone della mappa possono essere attivate solo utilizzando celle energetiche di un colore o di una forma specifici. Grazie a questi piccoli accorgimenti, esplorare interamente la mappa non è affatto facile, e per farlo bisogna spesso cimentarsi in un gioco a incastri tipico dei puzzle game. Si tratta di un modo innovativo di spingere il giocatore a spremersi le meningi per raggiungere particolari zone del mondo, e vi assicuriamo che si rivela davvero azzeccato, soprattutto nelle fasi più avanzate della partita.
L'altra gradevole novità è rappresentata dalla possibilità di modificare le armi e i vestiti dei personaggi. Nel primo caso le modifiche rappresentano veri e propri potenziamenti, e spingono il giocatore a trovare la combinazione ideale di upgrade per creare l'arma perfetta. Nel secondo caso, ogni cambiamento ha una valenza prettamente estetica ma rappresenta un piacevole tocco di classe in stile MMORPG, e si manifesta in tutte le sequenze del gioco, dai combattimenti ai filmati narrativi.
In ogni combattimento la strategia è indebolire gli avversari causando ingenti danni superficiali con i mitra, per poi finire il lavoro con pochi colpi di pistola ben piazzati.
Tutti questi elementi danno vita a un GdR eccellente, penalizzato però da ritmi narrativi davvero troppo compassati. Vi basti sapere che, prima che la trama decolli, è necessario giocare almeno una decina di ore abbondanti, davvero troppo per mantenere alto l'interesse del giocatore. Se non fosse per la gran quantità di elementi innovativi in cui ci si imbatte durante le prime fasi, sarebbero davvero pochi quelli che riuscirebbero a superare l’inizio per godersi il vero cuore di questo titolo. Dopo un inizio lento, comunque, la storia premia la pazienza dei giocatori più tenaci con oltre 70 ore di combattimenti mozzafiato e di piacevoli intrecci narrativi.
Nonostante i dubbi nati dal nostro hands-on, quindi, Resonance of Fate si è rivelato un validissimo GdR, tra i migliori esponenti della categoria nell'attuale generazione di console. Se fate parte dei numerosi appassionati delusi da Final Fantasy XIII, non disperate. L'alternativa è a portata di mano, e se riuscirete a superare l'inizio un po' troppo lento, verrete ripagati con gli interessi.
Chiudiamo l'articolo segnalandovi che i testi del gioco sono completamente tradotti in Italiano, e che è possibile scegliere se godersi il doppiaggio giapponese o se affidarsi alle voci inglesi.
che dite merita ? qualcuno ci stà giocando ?