View Full Version : Il primo dei sette Premi Matematici Clay a Grigori Perelman
Ziosilvio
19-03-2010, 11:26
http://www.claymath.org/poincare/
In sintesi:
Annunciato ieri il primo vincitore dei Clay Mathematical Prizes.
Grigori Perelman (http://it.wikipedia.org/wiki/Grigori_Perelman), matematico russo, è stato giudicato vincitore per la risoluzione della congettura di Poincaré (http://it.wikipedia.org/wiki/Congettura_di_Poincaré) nell'ultimo caso rimasto, quello dello spazio euclideo in 4 dimensioni.
Perelman è famoso anche per aver già ricevuto, per lo stesso lavoro, la medaglia Fields, la più importante onorificenza matematica... e per averla rifiutata :eek:
Perche la ha rifiutata?
Comunque bello, anche se avrei preferito che avesse risolto quello delle equazioni di navier stoke
killercode
19-03-2010, 12:05
E' inutile dargli i premi tanto non gli interessano.
p.s. -1 ne restano altri 6
è quel pazzoide russo che vive in un bilocale in periferia vivendo di stenti?
"ecce homo" :ave:
Incredibile quest'uomo. Per caso un giorno ho letto della sua precedente dimostrazione su Wikipedia e sono rimasto molto colpito. Leggere che la stessa persona ha dimostrato un altor teorema, mi ha lasciato veramente così :eek:
Si tratta di un genio, senza dubbio, magari nascere con certe abilità.
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 16:44
E' sicuramente un genio, ma in tutta onestà non farei a cambio con lui, se insieme alle sue abilità dovessi prendermi anche le altre sue...estrose caratteristiche. :stordita:
Comunque, indipendentemente da tutto ciò, come matematico è un grande.
Tutti i matematici famosi sono o sono stati geni, a partire dal calcolo mentale.
Matematici si nasce.
"Non voglio essere uno scienziato da vetrina e troppi soldi in Russia generano solo violenza".
Non è solo un genio matematico, è anche sagace :O
killercode
19-03-2010, 17:31
Non è solo un genio matematico, è anche sagace :O
Non è sagace, è disturbato. un pò come quello che già in università da noi con i sandali a dicembre :O .
Comunque la topologia è una branca della matematica tanto utile quanto difficile
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 17:56
Tutti i matematici famosi sono o sono stati geni, a partire dal calcolo mentale.
Matematici si nasce.
Vero. Un'intuizione matematica di livello geniale è quasi ovunque (:asd) accompagnata da una...divergenza dalla normalità :D anche in altri ambiti.
Non è sagace, è disturbato. un pò come quello che già in università da noi con i sandali a dicembre :O .
Ogni ateneo ha il suo svitato...da noi ce n'era uno che, oltre a sfoggiare un abbigliamento analogo a quello che hai descritto, utilizzava come mezzo di locomozione un'assurda biciclettina pieghevole che si portava dietro pure in aula. :D
Comunque la topologia è una branca della matematica tanto utile quanto difficile
Amo moltissimo la topologia, ma mannaggia se è difficile...a quanto vedo, gli stessi matematici se possono la evitano. :asd:
killercode
19-03-2010, 18:14
V
Ogni ateneo ha il suo svitato...da noi ce n'era uno che, oltre a sfoggiare un abbigliamento analogo a quello che hai descritto, utilizzava come mezzo di locomozione un'assurda biciclettina pieghevole che si portava dietro pure in aula. :D
Amo moltissimo la topologia, ma mannaggia se è difficile...a quanto vedo, gli stessi matematici se possono la evitano. :asd:
Stamattina il prof di laboratorio di elettromagnetismo ci ha invitato tutta la classe a una pizzata sabato sera per discutere degli esperimenti futuri che faremo :asd: :asd:
(p.s. notizia non confermata, era una mail e secondo me burla di qualche simpaticone)
A proposito di topologia, il prof di relatività ristretta ha iniziato la lezione così:
"Fare una breve introduzione matematica di teoria dei gruppi e geometria differenziale che non sarà materia d'esame ma vi servirà per capre di cosa parliamo in questo corso, userò come guida userò come linee guida l'appendice di quest'articolo che scrissi anni fa."
Inizia a leggere l'articolo:
"A topological n-dimensional manifold M is a topological space such that every point of it has an open neighborhood homeomorphic to an open subset in R^n.
A differentiable structure S on a topological manifold is a finite or countable number..."
Noi :eek: WTF? :cry:
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 18:32
Stamattina il prof di laboratorio di elettromagnetismo ci ha invitato tutta la classe a una pizzata sabato sera per discutere degli esperimenti futuri che faremo :asd: :asd:
(p.s. notizia non confermata, era una mail e secondo me burla di qualche simpaticone)
Vedo che anche i burloni fanno parte del corredo un po' ovunque...:D
A noi ai tempi arrivò una comunicazione (ovviamente scherzosa e affissa alla bacheca del dipartimento perché posta elettronica non ne avevamo :D) secondo cui, grazie all'accoglimento della proposta avanzata da una fantomatica "Lista Panella" (*), sarebbe stato possibile dare l'esame scritto di Ingegneria dei Reattori a Fusione sotto l'effetto di sostanza stupefacente a scelta dell'esaminando, in modo tale da poter rispondere più efficacemente alle "facili domande" del professore che teneva quel corso (il suddetto docente, ovviamente, era noto per definire "facili" domande tutt'altro che banali...) :D
(*) era tempo di elezioni e Panella era il prof di impianti Nucleari...copiarono naturalmente in ogni particolare il logo della Lista Pannella aggiungendovi un simbolo di "pericolo radiazioni" da qualche parte :asd:
A proposito di topologia, il prof di relatività ristretta ha iniziato la lezione così:
"Fare una breve introduzione matematica di teoria dei gruppi e geometria differenziale che non sarà materia d'esame ma vi servirà per capre di cosa parliamo in questo corso, userò come guida userò come linee guida l'appendice di quest'articolo che scrissi anni fa."
Inizia a leggere l'articolo:
"A topological n-dimensional manifold M is a topological space such that every point of it has an open neighborhood homeomorphic to an open subset in R^n.
A differentiable structure S on a topological manifold is a finite or countable number..."
Noi :eek: WTF? :cry:
Sì, preparatevi a una "brevissima" introduzione matematica...di qualche settimana. Anche a noi andò così. :asd:
Nelle nostre dispense, poi, tra gli esercizi (quelli non risolti oltretutto!) era presente la dimostrazione di un risultato che in realtà faceva parte del "lavoro di una vita" di un tizio che per quello studio prese anche un importante premio matematico...:rotfl:
E' vero comunque, ti danno articoli del genere e son convinti che tutti riescano a capirli nel dettaglio, già dopo i corsi di matematica di base. Beata ingenuità. :D
Al momento di passare alla RG, ci fornirono di una dispensa intitolata qualcosa come "scorciatoia dalle varietà differenziabili verso le applicazioni della RG"...sticavoli...altro che scorciatoia, erano sabbie mobili! :asd:
killercode
19-03-2010, 18:51
Si, infatti quella frase era del 2 marzo e oggi finalmente abbiamo iniziato con la relatività galileiana...avrai ben presente quel sentimento misto di superiorità e felicità che si prova a parlare di una cosa ben conosciuta dopo aver fatto robe degne dell'inferno.
p.s. ma ad ingegneria fanno relatività generale? cavolo, reattori nucleari e fisica teorica se ci fosse stato il corso a parma l'avrei di gran lunga preferito alla fisica pura
mi spiace, cristina...
ma ingegnere e RG non vanno tanto d'accordo secondo il mio vecchio prof. di relatività, ci raccontò anche un aneddoto successo alla nasa che conferma la teoria :D
Ad una lezione di trasmissione del calore il prof ha tirato fuori un metodo mostruoso di risoluzione tramite eq diff (non ricordo bene quale) e ad un certo punto dice:
"la dimostrazione ora non la ricordo però.... hei un momento, ah si... la dimostrazione di sta roba non esiste, se funziona è solo per una botta di c**o. Prendetela così com'è che va bene."
A questo punto non mi meraviglierei se ad un qualche corso strano mi dicessero:
"bene la lezione di oggi è finita, vi comunicherò per mail il giorno delle prossime lezioni in base a quello che scopriranno prossimamente".
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 20:23
p.s. ma ad ingegneria fanno relatività generale? cavolo, reattori nucleari e fisica teorica se ci fosse stato il corso a parma l'avrei di gran lunga preferito alla fisica pura
mi spiace, cristina...
ma ingegnere e RG non vanno tanto d'accordo secondo il mio vecchio prof. di relatività, ci raccontò anche un aneddoto successo alla nasa che conferma la teoria :D
Ingegneria Nucleare indirizzo fisico-strumentale era praticamente fisica più gli esami di ingegneria! :D
L'unica differenza si trovava negli esami che a Fisica erano definiti "laboratori": noi, al posto, avevamo i vari corsi di Strumentazione e Misure, di cui solo Strumentazione Fisica era (in parte) sovrapponibile all'insieme di due laboratori della facoltà di Fisica. Infatti un mio compagno di corso, per curiosità, chiese una valutazione del piano di studi e per il conseguimento della laurea in Fisica gli chiedevano solo di frequentare questi Laboratori (quattro, se non ricordo male). Lui a differenza di me però aveva inserito Struttura della Materia (io avevo al posto Reattori a Fusione), quindi nel mio caso avrei dovuto dare probabilmente anche quello...ma la parte di base era esattamente la stessa, come matematica e fisica generale (anche se poi all'atto pratico gli esami di ingegneria ti conferiscono un approccio mentale un po' diverso da quello che ha un fisico puro). ;)
Quindi noi nucleari "fisici" siamo ingegneri per modo di dire...tant'è che la Relatività Generale l'ho imparata alla scuola di Regge e la Meccanica Statistica a quella di Rasetti. :stordita:
Ah, tutto ciò al vecchio ordinamento, è chiaro...ora questo tipo di percorso non esiste più, purtroppo. Gli studenti interessati erano troppo pochi (quattro o cinque al terzo anno, quando ci separavamo dagli altri nucleari). Probabilmente non esistono più nemmeno i corsi. :boh:
fammi capire...
nel tuo piano di studi avevi materie tipo teorie di campo quantistiche, fisica dello stato solido, relatività generale, astrofisica, qcd etc etc?
frankytop
19-03-2010, 20:53
A me piacerebbe sapere come si fa a districarsi in calcoli matriciali di tensori,nel calcolo differenziale assoluto del buon Ricci Curbastro e Levi Civita. :stordita:
C'è da spaccarsi il cranio.:doh:
Ecco,l'avatar che ti sei scelto Cristina direi che è molto indicativo dello stato in cui ci si può trovare per chi affronta questi studi,adesso capisco il suo significato.:D
A me piacerebbe sapere come si fa a districarsi in calcoli matriciali di tensori,nel calcolo differenziale assoluto del buon Ricci Curbastro e Levi Civita. :stordita:
C'è da spaccarsi il cranio.:doh:
quello è niente... quando cominci a vedere tensori con indici spazio-tempo E spinoriali (in totale 8 :asd: ) nella QFT, ti assicuro che non è un bel vedere :D
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 21:07
fammi capire...
nel tuo piano di studi avevi materie tipo teorie di campo quantistiche, fisica dello stato solido, relatività generale, astrofisica, qcd etc etc?
C'erano (con l'esclusione di qcd direi) anche se magari "montati" insieme in maniera diversa (ad esempio a noi la teoria quantistica dei campi l'hanno fatta come "esercitazioni" di fisica nucleare e fisica subnucleare).
Comunque nemmeno i fisici avevano tutta quella roba insieme come esami specifici, almeno non ai miei tempi quando la laurea era quadriennale! Ricordo abbastanza bene il piano di studi di una mia amica del liceo che poi è finita al CERN e di certo non ha mai fatto astrofisica, almeno non come esame separato. E anche Relatività era decisamente un esame opzionale. :mbe:
Poi beh, se entriamo nei particolari son la prima a dirti che in certi casi avrei delle riserve ad assicurare l'equivalenza dei nostri corsi e di quelli di fisica...ad esempio al mio amico che ho citato prima avevano passato il nostro esame di superconduttività come fisica dello stato solido anche se il nostro corso era decisamente più indirizzato alle applicazioni.
Immagina comunque un orientamento applicativo di fisica, non fisica teorica: io ho fatto fisica dei reattori, teoria del trasporto (Boltzmann e i suoi derivati :D), fisica dei plasmi, fisica degli acceleratori e cose del genere. Questi corsi poi erano frequentati anche da gente di fisica che al quarto anno (l'ultimo) veniva da noi per fare due-tre esami di fisica applicata, quindi probabilmente nel momento in cui noi andavamo a chiedere la laurea in fisica venivamo automaticamente accorpati a costoro. :boh:
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 21:13
A me piacerebbe sapere come si fa a districarsi in calcoli matriciali di tensori,nel calcolo differenziale assoluto del buon Ricci Curbastro e Levi Civita. :stordita:
C'è da spaccarsi il cranio.:doh:
Ecco,l'avatar che ti sei scelto Cristina direi che è molto indicativo dello stato in cui ci si può trovare per chi affronta questi studi,adesso capisco il suo significato.:D
:sbonk:
Beh, devo confessare che non sarei mai riuscita a proseguire per la strada della fisica teorica. E' affascinante finché vuoi ma non mi sarebbe piaciuto studiare tutto ciò nei dettagli e poi lavorarci sopra. :D
C'erano (con l'esclusione di qcd direi) anche se magari "montati" insieme in maniera diversa (ad esempio a noi la teoria quantistica dei campi l'hanno fatta come "esercitazioni" di fisica nucleare e fisica subnucleare).
uhm, forse avete affrontato più la parte operativa che quella teorica. credo che sia impossibile relegare un corso sulle teorie di campo a delle esercitazioni.
Comunque nemmeno i fisici avevano tutta quella roba insieme come esami specifici, almeno non ai miei tempi quando la laurea era quadriennale! Ricordo abbastanza bene il piano di studi di una mia amica del liceo che poi è finita al CERN e di certo non ha mai fatto astrofisica, almeno non come esame separato. :mbe:
parlando della mia attuale esperienza pisana, al terz'anno c'è un corso di astrofisica obbligatorio per tutti quanti, al quart'anno chi ha scelto il curriculum interazioni fondamentali si sta facendo qft, qcd, fisica dello stato solido e relatività generale. roba da impazzire.
Poi beh, se entriamo nei particolari son la prima a dirti che in certi casi avrei delle riserve ad assicurare l'equivalenza dei nostri corsi e di quelli di fisica...ad esempio al mio amico che ho citato prima avevano passato il nostro esame di superconduttività come fisica dello stato solido anche se il nostro corso era decisamente più indirizzato alle applicazioni.
ah ok, ora capisco. qui a pisa, posso dirti che la superconduttività viene affrontata per due mesi interi al corso di teoria quantistica dei solidi, il seguito di fisica dello stato solido. credo in maniera abbastanza esaustiva...
Immagina comunque un orientamento applicativo di fisica, non fisica teorica: io ho fatto fisica dei reattori, teoria del trasporto (Boltzmann e i suoi derivati :D), fisica dei plasmi, fisica degli acceleratori e cose del genere. Questi corsi poi erano frequentati anche da gente di fisica che al quarto anno (l'ultimo) veniva da noi per fare due-tre esami di fisica applicata, quindi probabilmente nel momento in cui noi andavamo a chiedere la laurea in fisica venivamo automaticamente accorpati a costoro. :boh:
praticamente un pot pourrì di tutti gli indirizzi currilulari dell'attuale magistrale in fisica... plasmi, interazioni, materia. non male, complimenti :D
ChristinaAemiliana
19-03-2010, 21:49
uhm, forse avete affrontato più la parte operativa che quella teorica. credo che sia impossibile relegare un corso sulle teorie di campo a delle esercitazioni.
Questo sicuramente, anche se "esercitazioni" più che altro è un battesimo dovuto al fatto che la struttura dei corsi doveva rimanere quella di ingegneria. Erano comunque quattro ore alla settimana per tutto l'anno, ma in ogni caso non servivano a formare fisici teorici. :D
parlando della mia attuale esperienza pisana, al terz'anno c'è un corso di astrofisica obbligatorio per tutti quanti, al quart'anno chi ha scelto il curriculum interazioni fondamentali si sta facendo qft, qcd, fisica dello stato solido e relatività generale. roba da impazzire.
Allora qui era un po' diverso, di astrofisica sono certa perché la mia amica era contenta di non doverla fare...non le piaceva! Il tuo curriculum comunque è molto teorico, siamo ai due estremi! :D
ah ok, ora capisco. qui a pisa, posso dirti che la superconduttività viene affrontata per due mesi interi al corso di teoria quantistica dei solidi, il seguito di fisica dello stato solido. credo in maniera abbastanza esaustiva...
Ecco, la superconduttività da noi riguardava un corso ridotto (sei ore settimanali) per un periodo didattico (o quadrimestre o come si chiama adesso). Era uno dei discorsi che per forza di cose approfondivamo di più per la sua forte rilevanza nelle applicazioni (magneti per reattori a fusione e per futuri acceleratori, SMES eccetera).
Poi ovvio, un corso pensato per gente che vorrebbe fare ricerca in fisica teorica deve essere diverso da uno rivolto a chi deve maneggiare le applicazioni.
Le uniche perfette equivalenze con la fisica teorica di cui sono certa sono meccanica statistica e relatività, ma in quel caso per volontà dei docenti. Infatti il corso di relatività era seguito anche da gente di fisica che lo preferiva a quello della propria facoltà, mentre il corso di meccanica statistica pativa regolarmente lamentele proprio perché "troppo da fisici" (mentre la gente sarebbe stata più interessata alle applicazioni...ricordo un tizio, che oltretutto era pure un dottorando, che si era tutto incavolato perché il prof si era dilungato sul modello di Ising 2D invece di iniziare a descrivere non so più che applicazione che costui aveva richiesto). :D
praticamente un pot pourrì di tutti gli indirizzi currilulari dell'attuale magistrale in fisica... plasmi, interazioni, materia. non male, complimenti :D
Eh, infatti credo che fosse proprio quello lo scopo...un indirizzo molto applicativo, appunto. Se non ricordo male, oltretutto, la facoltà di Fisica a Torino aveva una certa inclinazione per la fisica applicata. Ma è giusto, non solo i fisici teorici sono fisici! ;)
In alcuni casi tuttavia si è verificato il fenomeno opposto: gente che si è laureata nel mio indirizzo è finita a fare il fisico teorico soprattutto su plasmi e superconduttività, superando senza problemi la differenza nell'approccio (anche se ovvio, bisogna scoprire di esserci portati e di preferire la teoria). :D
ADDENDUM. Ne approfitto per togliermi un paio di curiosità. La prima riguarda la parte teorica di tutto ciò che riguarda i reattori nucleari, diciamo il proseguimento di tutto il lavoro di Fermi, quello che noi chiamiamo neutronica: a Fisica esiste qualcosa del genere? Perché nelle facoltà di ingegneria il destino di questi corsi è molto, ma molto incerto e sarebbe un guaio se la scuola di fisica del reattore scomparisse dagli atenei nostrani, considerando che è qui che ha avuto origine! La seconda, invece, è una domanda più generica: a Fisica esistono corsi specifici su materie dotate di un forte carattere empirico/applicativo, tipo la fluidodinamica per intenderci? Perché in generale c'è una penuria terribile di gente che sappia maneggiare la meccanica dei continui indirizzandosi verso le applicazioni numeriche...ci sono diversi matematici che si occupano di modelli per le equazioni differenziali, ma come dire, sembra mancare la figura intermedia tra questi e gli ingegneri. Grazie. :stordita:
Questo sicuramente, anche se "esercitazioni" più che altro è un battesimo dovuto al fatto che la struttura dei corsi doveva rimanere quella di ingegneria. Erano comunque quattro ore alla settimana per tutto l'anno, ma in ogni caso non servivano a formare fisici teorici. :D
Allora qui era un po' diverso, di astrofisica sono certa perché la mia amica era contenta di non doverla fare...non le piaceva! Il tuo curriculum comunque è molto teorico, siamo ai due estremi! :D
...
Poi ovvio, un corso pensato per gente che vorrebbe fare ricerca in fisica teorica deve essere diverso da uno rivolto a chi deve maneggiare le applicazioni.
Le uniche perfette equivalenze con la fisica teorica di cui sono certa sono meccanica statistica e relatività, ma in quel caso per volontà dei docenti. Infatti il corso di relatività era seguito anche da gente di fisica che lo preferiva a quello della propria facoltà, mentre il corso di meccanica statistica pativa regolarmente lamentele proprio perché "troppo da fisici" (mentre la gente sarebbe stata più interessata alle applicazioni...ricordo un tizio, che oltretutto era pure un dottorando, che si era tutto incavolato perché il prof si era dilungato sul modello di Ising 2D invece di iniziare a descrivere non so più che applicazione che costui aveva richiesto). :D
Eh, infatti credo che fosse proprio quello lo scopo...un indirizzo molto applicativo, appunto. Se non ricordo male, oltretutto, la facoltà di Fisica a Torino aveva una certa inclinazione per la fisica applicata. Ma è giusto, non solo i fisici teorici sono fisici! ;)
ecco, qui a Pisa è l'esatto contrario. impostazione prettamente teorica, stile sovietico... non scherzo. ti dirò di più, esiste pure il curriculum teorico (come se gli altri fossero sperimentali :asd: ), che oltre ai corsi che ti ho elencato prima che sono per chi segue interazioni fondamentali, devono sorbirsi teoria delle stringhe, teoria di rinormalizzazione, fisica nucleare, etc etc :asd:
ADDENDUM. Ne approfitto per togliermi un paio di curiosità. La prima riguarda la parte teorica di tutto ciò che riguarda i reattori nucleari, diciamo il proseguimento di tutto il lavoro di Fermi, quello che noi chiamiamo neutronica: a Fisica esiste qualcosa del genere? Perché nelle facoltà di ingegneria il destino di questi corsi è molto, ma molto incerto e sarebbe un guaio se la scuola di fisica del reattore scomparisse dagli atenei nostrani, considerando che è qui che ha avuto origine!
per essere precisi il mio curriculum è fisica della materia, quindi potrei anche dirti una cavolata (soprattutto perchè in questo semestre siamo molto divisi nei nostri rispettivi corsi curriculari) ma credo che a Fisica dei reattori nello specifico importi veramente poco. qui ti danno una impostazione teorica molto formale sui principi primi delle interazioni fondamentali, più improntata sulla discussione della costruzione di acceleratori di particelle. comunque credo che un interazionista possa cavarsela egregiamente nel trattare gli aspetti fisici dei reattori nucleari.
La seconda, invece, è una domanda più generica: a Fisica esistono corsi specifici su materie dotate di un forte carattere empirico/applicativo, tipo la fluidodinamica per intenderci? Perché in generale c'è una penuria terribile di gente che sappia maneggiare la meccanica dei continui indirizzandosi verso le applicazioni numeriche...ci sono diversi matematici che si occupano di modelli per le equazioni differenziali, ma come dire, sembra mancare la figura intermedia tra questi e gli ingegneri. Grazie. :stordita:
Fisica dei Plasmi. C'è un curriculum apposito alla magistrale, teoria fluida e cinetica, gasdinamica, plasmi relativistici, plasmi freddi, plasmi... insomma tutto quello che c'è da sapere e uscire molto ben preparato.
killercode
19-03-2010, 23:23
Da me ci sono solo 3 indirizzi teorico/biofisico/della materia.
In particolare qui va per la maggiore la fisica dei semiconduttori visto che abbiamo l'imem
Perche la ha rifiutata?
Comunque bello, anche se avrei preferito che avesse risolto quello delle equazioni di navier stoke
faccio i salti di gioia lavorandoci tutti i giorni......anche se lo vedo lontano :D
bio
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