Fabryce
17-03-2010, 14:23
Il leader dell’Udc dopo due anni nuovamente contatta gli elettori servendosi di una registrazione da ascoltare dopo aver alzato la cornetta. Ma sorge un dubbio: avrà rispettato i regolamenti imposti dall’Authority?
Tra destra e sinistra scegli l’Italia: vota l’Udc”. Recitava più o meno così, sul finale, il messaggio col quale a pochi giorni dalle Politiche del 2008 Pier Ferdinando Casini raggiungeva telefonicamente milioni di italiani.
NUOVO MESSAGGIO UDC – Anche oggi, alla vigilia delle Regionali, riprende il giro d’Italia di una registrazione della voce del leader centrista che ostenta serenità e sicurezza a milioni di elettori. “Salve, sono Pier Ferdinando Casini”, dice l’ex presidente della Camera prima di cominciare a citare le grandi questioni: famiglia, occupazione, sviluppo, sanità. Si tratterebbe di un messaggio nella seconda parte differente da regione a regione, nel quale vengono citati i candidati alla presidenza della giunta regionale sostenuti dal partito centrista. Un escamotage semplice semplice per racimolare qualche consenso in più. Nulla di male, nell’era del marketing politico. Dalle parti del Giornale si sottolinea come possa l’iniziativa dell’Udc dar fastidio: “Non piace a tutti”, scrive la redazione. Che sottolinea: “C’è chi si lamenta per molestie telefoniche e per violazione della privacy”.
CI VUOLE IL CONSENSO – In effetti c’è il serio sospetto di incongruenze con quanto stabilito dal Garante della privacy: “A meno che i dati personali siano stati forniti direttamente dall’interessato, è necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità. Sono utilizzabili anche i dati degli abbonati presenti negli elenchi telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la disponibilità a ricevere posta o telefonate. Sono ugualmente utilizzabili, se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. referendum, proposte di legge, raccolte di firme)”.
IL DUBBIO – Ci giunge voce che siano stati contattati anche utenti Fastweb, che non figurano su alcun elenco telefonico. L’Authority è molto rigida su questo punto. In merito alle fonti utilizzabili per la propaganda previo consenso, infatti, fa sapere: “Nei nuovi elenchi telefonici, cartacei ed elettronici, derivanti dalla disciplina di origine comunitaria vincolante per il legislatore nazionale, accanto ai nominativi di alcuni abbonati figurano due simboli che attestano il consenso prestato, rispettivamente, alla ricezione di posta a domicilio o di chiamate telefoniche per finalità diverse dalla comunicazione interpersonale. In tali casi, i nominativi sono pertanto utilizzabili anche per inviare a domicilio materiale di propaganda, oppure per effettuare chiamate aventi finalità di propaganda, a seconda dei simboli apposti sull’elenco”. I cittadini raggiunti da Casini hanno tutti dato il consenso?
http://www.giornalettismo.com/archives/55576/nuovi-messaggi-telefonici-casini/
questa è la privacy da proteggere, non quella dei delinquenti sottoposti ad intercettazioni..
Ma tanto ora ci penserà Silvio con una telefonata all'Autority.. al posto della voce di Pierferdy ci metterà la sua con sottofondo una bella canzone di Apicella :asd:
Tra destra e sinistra scegli l’Italia: vota l’Udc”. Recitava più o meno così, sul finale, il messaggio col quale a pochi giorni dalle Politiche del 2008 Pier Ferdinando Casini raggiungeva telefonicamente milioni di italiani.
NUOVO MESSAGGIO UDC – Anche oggi, alla vigilia delle Regionali, riprende il giro d’Italia di una registrazione della voce del leader centrista che ostenta serenità e sicurezza a milioni di elettori. “Salve, sono Pier Ferdinando Casini”, dice l’ex presidente della Camera prima di cominciare a citare le grandi questioni: famiglia, occupazione, sviluppo, sanità. Si tratterebbe di un messaggio nella seconda parte differente da regione a regione, nel quale vengono citati i candidati alla presidenza della giunta regionale sostenuti dal partito centrista. Un escamotage semplice semplice per racimolare qualche consenso in più. Nulla di male, nell’era del marketing politico. Dalle parti del Giornale si sottolinea come possa l’iniziativa dell’Udc dar fastidio: “Non piace a tutti”, scrive la redazione. Che sottolinea: “C’è chi si lamenta per molestie telefoniche e per violazione della privacy”.
CI VUOLE IL CONSENSO – In effetti c’è il serio sospetto di incongruenze con quanto stabilito dal Garante della privacy: “A meno che i dati personali siano stati forniti direttamente dall’interessato, è necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità. Sono utilizzabili anche i dati degli abbonati presenti negli elenchi telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la disponibilità a ricevere posta o telefonate. Sono ugualmente utilizzabili, se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. referendum, proposte di legge, raccolte di firme)”.
IL DUBBIO – Ci giunge voce che siano stati contattati anche utenti Fastweb, che non figurano su alcun elenco telefonico. L’Authority è molto rigida su questo punto. In merito alle fonti utilizzabili per la propaganda previo consenso, infatti, fa sapere: “Nei nuovi elenchi telefonici, cartacei ed elettronici, derivanti dalla disciplina di origine comunitaria vincolante per il legislatore nazionale, accanto ai nominativi di alcuni abbonati figurano due simboli che attestano il consenso prestato, rispettivamente, alla ricezione di posta a domicilio o di chiamate telefoniche per finalità diverse dalla comunicazione interpersonale. In tali casi, i nominativi sono pertanto utilizzabili anche per inviare a domicilio materiale di propaganda, oppure per effettuare chiamate aventi finalità di propaganda, a seconda dei simboli apposti sull’elenco”. I cittadini raggiunti da Casini hanno tutti dato il consenso?
http://www.giornalettismo.com/archives/55576/nuovi-messaggi-telefonici-casini/
questa è la privacy da proteggere, non quella dei delinquenti sottoposti ad intercettazioni..
Ma tanto ora ci penserà Silvio con una telefonata all'Autority.. al posto della voce di Pierferdy ci metterà la sua con sottofondo una bella canzone di Apicella :asd: