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View Full Version : P.Vanacore suicida


חוה
09-03-2010, 12:44
chissà se sapeva

Ja]{|e
09-03-2010, 12:58
...si sarebbe legato a un albero per una caviglia e si sarebbe gettato in acqua...
http://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_di_via_Poma#Le_indagini

Non è che mi sconfinfera tanto :mbe:

dave4mame
09-03-2010, 13:04
non era il portiere di via poma?

Lorekon
09-03-2010, 13:04
in effetti è la prima volta che sento di un suicidio studiato in modo da fallire (pegarsi a un albero sulla terraferma :confused: )

Lorekon
09-03-2010, 13:05
non era il portiere di via poma?

si

Jacoposki
09-03-2010, 13:31
e via che si ricomincia con i misteri italiani. aveva anche dei sassi in tasca, magari?

ALBIZZIE
09-03-2010, 14:31
non era il portiere di via poma?

Avrebbe dovuto deporre il 12 marzo.:mbe:
ma porca miseria, vuoi lasciare prima una memoria scritta, una confessione, una testimonianza...

חוה
09-03-2010, 14:40
le cronache locali riportano modalità diverse

è stato trovato in mare, in località Torre Ovo, senza vita, ancorato ad una corda che si era allacciata intorno alla caviglia con una pietra.

Sheera
09-03-2010, 15:23
"Non so come interpretare questo fatto. L'ho saputo 20 minuti dopo che era successo", ha detto l'avvocato Paolo Loria, legale di Raniero Busco. "La morte di Vanacore è troppo vicina alla scadenza processuale per non essere collegata. E sicuramente lui non se l'è sentita di testimoniare - ha aggiunto il penalista - Lui ha vissuto con rimorso sulla coscienza questa storia, e non perché lui fosse l'autore dell'omicidio, ma perché sapeva. Evidentemente, però, non poteva parlare neanche a distanza di anni. Non se l'è sentita, insomma, di affrontare i giudici, gli avvocati e la testimonianza in aula".

Sheera
09-03-2010, 15:38
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_cb818398-2b85-11df-8630-00144f02aabe&vxBitrate=300

aeterna
09-03-2010, 15:43
tanto in galera non ci si finisce, e se ci si finisce con 4 ergastoli stai fuori in un batter d'occhio.

che li fanno a fare, i processi.

Julian_Kay
09-03-2010, 17:49
Pare che l'esame del Dna stia inchiodando Raniero Busco, il fidanzato di allora della Cesaroni, ma forse le indagini del tempo furono fatte coi piedi...Vanacore è stato prosciolto dalla magistratura...forse dopo 20 anni di sofferenze non se l'è sentita di ricominciare daccapo fra perquisizioni alla sua abitazione e testimonianze da rendere ancora...non so se sapesse qualcosa o meno...dico solo che una giustizia così mi fa rabbrividire...ps. ieri sera ho rivisto al programma di Minoli "La storia siamo noi" il calvario vissuto da Enzo Tortora...i falsi pentiti con in prima fila Gianni il Bello..il pm di allora Diego Marmo con la bavetta bianca alla bocca che sosteneva un'accusa falsa...le lacrime dell'avvocato Della Valle dopo l'assoluzione del 16/9/86...e quel "dove eravamo rimasti?" pronunciato da un Tortora già minato nel fisico dal cancro (che lo ucciderà nel maggio dell'88) al suo ritorno a Portobello del 20/2/87...devo dire che mi sono anche un po' commosso nel rivedere quelle immagini...

Lorekon
09-03-2010, 17:57
mi pareva strano che nessuno avesse ancora dato la colpa ai giudici cattivoni komunisti :rolleyes:

Scalor
09-03-2010, 19:19
ma guarda un po....

tra poco doveva testimoniare e...

fatto la fine quasi di calvi...:doh:

giorno
09-03-2010, 19:23
E' una morte misteriosa,forse ci sono i poteri occulti dietro;)

Neo_
09-03-2010, 19:31
ma guarda un po....

tra poco doveva testimoniare e...

fatto la fine quasi di calvi...:doh:

lo avranno suicidato :O

Scalor
09-03-2010, 19:37
E' una morte misteriosa,forse ci sono i poteri occulti dietro;)

è un lavoro per lui....

http://www.televisionando.it/wp-galleryo/giacobbo/giacobbo.jpg

giorno
09-03-2010, 19:38
è un lavoro per lui....

http://www.televisionando.it/wp-galleryo/giacobbo/giacobbo.jpg

occulti intendo persone potenti dietro
niente sette sataniche o paranormali;)

Scalor
09-03-2010, 19:44
occulti intendo persone potenti dietro
niente sette sataniche o paranormali;)

piu che persone potenti.... sarà stato semplicemente il vero assassino !

giorno
09-03-2010, 19:49
piu che persone potenti.... sarà stato semplicemente il vero assassino !

e' strano anche che la magistratura stia dietro al caso dopo 20 anni,in genere viene dimenticato e stop.....siamo sicuri che fosse una ragazza qualunque?

barros
09-03-2010, 20:01
E' un caso complesso. Diversi individui accusati ma tutti usciti dalle indagini. Dopo il processo di Raniero Busco ne sapremo di piu', un pochino di piu'.

ronin17
09-03-2010, 23:08
mi sembra il caffe di sindona, per chi lo ricorda

Sheera
09-03-2010, 23:37
Lo stabile di via Poma è tutto o in parte di proprietà dei Servizi Segreti.

Sheera
10-03-2010, 00:18
La fitta nebbia che ha impedito fino ad oggi di far luce sull’assassinio di Simonetta Cesaroni, la ragazza trovata uccisa in un ufficio di via Poma 2, il 7 agosto 1990, si va diradando. Una svolta clamorosa si è registrata in questi giorni con l’interrogatorio del commissario Antonio Del Greco, ad opera del procuratore aggiunto Italo Ormanni e del sostituto Cesare Martellino. Si tratta del funzionario di polizia che svolse le prime indagini coordinate dall’allora capo della squadra mobile, dottor Nicola Cavaliere. Antonio Del Greco è stata invitato a spiegare perché alcuni documenti utili alle indagini sul delitto di via Poma si trovassero in una cassetta di sicurezza in uso al pregiudicato austriaco Roland Voller e intestata alla questura di Roma. Una scoperta, questa, della quale il nostro giornale ha riferito a suo tempo.
Voller venne arrestato con l’accusa di aver tentato di depistare le indagini sia sull’uccisione di Simonetta Cesaroni, sia sullo strangolamento della contessa Alberica Filo della Torre, all’Olgiata, nel luglio ’91. Nel corso dell’interrogatorio, il commissario ha dichiarato che tutte le indagini sul delitto di via Poma – dove, a suo dire, c’era un concentrato di Sisde sotto varie sigle – vennero pilotate dall’alto. Invitato a spiegarsi meglio, di fronte all’ipotesi di un’incriminazione per favoreggiamento, Del Greco ha riferito che il prefetto Vincenzo Parisi, all’epoca capo della polizia, telefonava quotidianamente al commissariato Flaminio raccomandando a lui e al dottor Cavaliere «la massima prudenza».
Un’altra rivelazione sorprendente del commissario riguarda il genero di Parisi, il commissario Sergio Costa, all’epoca funzionario del Sisde. Il Costa, a detta di Del Greco, si recava quotidianamente in via Poma 2, nell’ufficio in cui lavorava la Cesaroni, per consultare e ritirare i tabulati con i nominativi che la ragazza inseriva nel computer. Nominativi che, come abbiamo scritto a suo tempo, servivano anche ai Servizi per selezionare giovani stranieri da addestrare alla carriera di 007, e ad alcuni disinvolti trafficoni per altri usi illegittimi.
Secondo il teste, le visite di Costa nell’ufficio dove lavorava Simonetta erano di carattere istituzionale perché quell’ufficio era in realtà una dependance del Sisde. Secondo quanto dichiarato a verbale dal commissario Del Greco, una volta sfumata l’accusa contro il portiere Vanacore, sempre dall’alto ci furono pressioni e manovre per far cadere i sospetti sul giovane studente Federico Valle. A questo scopo sarebbe stato attivato l’austriaco Roland Voller.
Il ruolo di Voller non si limiterebbe a quello di confidente, ma si proietterebbe anche nella gestione di società fantasma (operanti in vari settori: dalle vendite delle auto all’edilizia) delle quali è amministratore unico.
Il giovane Valle e la sua famiglia hanno preannunciato la costituzione di parte civile contro il Voller e il ministero dell’Interno.

Sheera
10-03-2010, 00:37
Possiamo ipotizzare che fu un omicidio dei Servizi, legato a quello che Simonetta sapeva, aveva scoperto e poteva documentare, travestito da delitto pssionale, che le accuse a Vanacore, Federico Valle e adesso al fidanzato fossero "di copertura" e che al Vanacore fosse stato imposto di non parlare.
Per noi i Servizi sono motivo di discussione, ma per un dipendente sono ordini del Ministero degli Interni.

Sheera
10-03-2010, 09:44
Se il lavoro di Simonetta era questo si spiega come mai nessuno sapesse con esattezza dove lavorasse: nè la famiglia nè la sorella a cui era molto legata, conoscevano l'indirizzo o il numero di telefono del suo ufficio. Solo con molte ore di ritardo si potè andare ad aprire l'ufficio e accertarsi di cosa fosse accaduto.
Questo è tipico di lavori particolari ad alto livello di segretezza svolto per conto dei servizi, non si possono dare nè indirizzi nè recapiti telefonici alla propria famiglia.

Pare che anche Chiara Poggi facesse un lavoro assolutamente simile, alla Computer Sharing.

dave4mame
10-03-2010, 12:29
mi sembra il caffe di sindona, per chi lo ricorda

mica tanto... in quel caso non si pensò manco per un nanosecondo al suicidio.
diciamo che forse sarebbe più calzante il "suicidio" di gardini o del travone di marrazzo...

Julian_Kay
10-03-2010, 16:25
Ma non può essere la reazione estrema di un innocente che dopo 17 anni dal proscioglimento viene ancora tormentato inutilmente? Perchè vedere complotti dappertutto? Perchè non rispettare il dolore e il tormento di un uomo che non se l'è sentita di rivivere un altro calvario e ha scelto di togliersi la vita?

Sheera
10-03-2010, 16:38
Ma non può essere la reazione estrema di un innocente che dopo 17 anni dal proscioglimento viene ancora tormentato inutilmente? Perchè vedere complotti dappertutto? Perchè non rispettare il dolore e il tormento di un uomo che non se l'è sentita di rivivere un altro calvario e ha scelto di togliersi la vita?

Vanacore e la moglie avevano ricevuto l'ordine, dal Ministero degli Interni (perchè i Servizi questo sono) di cui erano dipendenti (lo stabile era suo), di ripulire l'appartamento e di non farne parola.
Questo era il segreto che opprimeva Vanacore. Non poteva parlare e non poteva scagionare il terzo innocente accusato.

Sheera
10-03-2010, 17:53
Nel caso della Cesaroni i Servizi sono sicurissimamente implicati, c'è la deposizione del commissario Del Greco, nel caso della Poggi è un'ipotesi.

Sheera
10-03-2010, 19:16
Le telefonate
Due telefonate sarebbero partite dall’apparecchio dell’ufficio dove la ragazza doveva essere stata uccisa da poco.

Sarebbe state indirizzate a Salvatore Volponi (suo datore di lavoro, anche lui citato come testimone), a Corrado Carboni (altro datore di lavoro) e a Francesco Caracciolo di Sarno (presidente dell’Associazione ostelli della gioventù)
Gli inquirenti sarebbero risaliti a questi particolari grazie alla testimonianza della moglie del factotum di Caracciolo, Mario Macinati, e ad alcune intercettazioni telefoniche. La donna ha riferito di aver ricevuto una chiamata al telefono di casa la sera in cui Simonetta è stata uccisa, da qualcuno che cercava l’avvocato. Una persona che lei avrebbe individuato in Vanacore e che chiedeva di parlare urgentemente con il presidente dell’Aiag, perché era successa una cosa gravissima.
A questo punto, qualcuno gli avrebbe detto di ripulire l’appartamento

Sheera
10-03-2010, 19:37
Uno strano avvocato
L'avvocato Francesco Caracciolo di Sarno era, all'epoca dell'omicidio, il presidente dell'AIAG.

Negli anni scorsi qualcuno aveva scritto che era deceduto. Tuttavia la giornalista Raffaella Fanelli riesce a strappargli una mezza intervista, poi pubblicata dal settimanale OGGI il 17 giugno 2009.
Viene fuori così che non è morto, e che da qualche anno vive in una sorta di isolamento in una grande casa un po' decadente, con annessa tenuta.
Ma perché il suo nome torna a circolare? Perché Raffaella Fanelli lo cerca e lo scova?
Si scopre che, con grande riservatezza, la Procura di Roma ha avvisato Pietrino Vanacore, ha disposto rogatorie, ha messo utenze sotto controllo, ha inviato i carabinieri a perquisire l’abitazione di Monacizzo. “I militari – scrive la Fanelli – hanno cercato e sequestrato un’agenda, poi restituita”.
Ma cosa c’entra l’agenda del portiere con l’omicidio?
“I magistrati romani – scrive ancora la giornalista di OGGI – ipotizzano che il portiere sia entrato nell’appartamento prima dell’arrivo di Paola Cesaroni, sorella di Simonetta, e della polizia. Avrebbe quindi cercato di contattare l’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, presidente dell’associazione italiana Ostelli della Gioventù”.
E questo perché ai due magistrati “appare verosimile ritenere che possa essere stato proprio il portiere, dopo aver trovato e toccato il cadavere, a chiamare il Caracciolo per comunicare l’accaduto o per chiedere aiuto o consiglio”.
“In queste sei pagine – continua la Fanelli – i PM Cavallone e Calò riportano nomi noti ma mai emersi, fanno precisi riferimenti a nuove dichiarazioni. Anche a quelle fornite da Anita Baldi, funzionario Aiag (Associazione italiana alberghi della gioventù) e cioè che era stato l’avvocato Caracciolo a insistere perché Simonetta si recasse di pomeriggio a lavorare in via Poma”.
Non è finita. Ad una precisa domanda sulla personalità dell’avvocato Francesco Caracciolo, la signora Baldi risponde: “Non ho una profonda conoscenza dell’avvocato Caracciolo, ma posso dire che ha una personalità equivoca”.
Chissà cosa avrà voluto dire Anita Baldi? Chissà se i magistrati le hanno chiesto qualche particolare in più?
Un’altra dipendente dell’Aiag era stata messa a confronto il 19 ottobre 2007, ovvero un mese prima dell’apertura del fascicolo su Pietrino Vanacore, proprio con Francesco Caracciolo. Si tratta di Luigina Berrettini. Lei ricorda di aver sentito l’avvocato pronunciare nei giorni immediatamente successivi all’omicidio una frase sibillina: “Questa è una cosa grandissima, quando tutto sarà finito ne riparleremo”.
Il confronto si risolve con un nulla di fatto perché l’avvocato smentisce categoricamente le affermazioni della Berrettini. Certo, viene da chiedersi perché la Berrettini dovrebbe essersela “inventata”. Che interesse avrebbe avuto a dire una cosa per l’altra? Tutto resta senza risposta ed anche l’ipotesi che l’intruso potesse essere proprio l’ex portiere non trova nessuna conferma. Il fascicolo viene archiviato.
L'avvocato Francesco Caracciolo - del quale si è sempre saputo molto poco - aveva fatto parlare di se qualche tempo dopo l'omicidio. Alla fine del 1990 la sede regionale dell’Aiag viene spostata altrove e l’ufficio viene completamente smantellato. La mobilia, per altro molto vecchia, viene messa in vendita o ceduta.
Ma l’evento più inquietante si era verificato appena cinque giorni dopo il 7 agosto, quando una ditta specializzata in pulizie era entrata nell’appartamento, con il consenso del magistrato, ed aveva effettuato una pulizia, questa volta davvero approfondita, dei locali. Nel mentre gli stracci ripulivano con cura la scena del crimine, Francesco Caracciolo di Sarno, sorridente sulla porta d’ingresso dichiarava a fotografi e cronisti: “Mi sembra che la stampa abbia ingigantito un po’ le cose”.

http://viapoma.splinder.com/tag/Francesco+Caracciolo+di+Sarno

Sheera
10-03-2010, 20:06
Altro qui

http://oknotizie.virgilio.it/info/30e55ac83e3d897f/si_e_suicidato_pietro_vanacore.html