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View Full Version : [PDL] Galli della Loggia pesta giù duro!! :D


Lorekon
07-03-2010, 21:35
ecco unnuovo editoriale di Galli della Loggia che pesta giù durissimo sul PDL!! :asd:

sembra che l'abbiano scongelato l'altro ieri... adesso si accorge di quello che scrive??

cmq... già dal titolo li prende per il chiurlo... "Comunisti involontari" :asd: :asd:

http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo_07/comunisti-involontari-editoriale-ernesto-galli-della-loggia_66123518-29c1-11df-8fa3-00144f02aabe.shtml

Il Pdl va rassomigliando sempre di più al Partito comunista di un tempo. I suoi tre coordinatori mi perdoneranno, ma proprio questa è stata l’associazione scattatami nella mente leggendo la loro replica al mio editoriale «Il fantasma di un partito » di mercoledì.

Cosa c’entra il Pci? C’entra perché, come spesso capitava con i dirigenti di quel partito, anche Bondi, La Russa e Verdini nella loro replica sono costretti a confutare in pubblico ciò che in privato, invece, un gran numero di loro eminenti compagni di partito (per non parlare d’iscritti ed elettori!) sono prontissimi non solo ad ammettere, ma a denunciare apertamente essi per primi. Per buona educazione non faccio nomi, naturalmente.

Posso garantire però che non si tratta né di amici del Presidente Fini né tanto meno di persone che, come essi scrivono del sottoscritto, passano le loro giornate «in un ambiente praticamente sterile in compagnia unicamente dei loro libri preferiti e delle loro personali elucubrazioni ». E’ proprio questo occultamento dei problemi, insieme alla povertà di elaborazione intellettuale, alla mancanza di trasparenza nelle nomine interne e nelle candidature, all’assenza di una libera discussione e delle stesse sedi istituzionali dove eventualmente farla, tra le cause prime di quella evanescenza rissosa del Pdl in quanto partito, messa clamorosamente in luce dai recenti avvenimenti di Milano e Roma. Sui quali, invece, i miei tre interlocutori preferiscono sorvolare senza dire neppure una parola.

Così come del resto nessuno di quel partito ha sentito bisogno di chiedere scusa agli italiani per il pasticcio creato, per la fibrillazione in cui è stato gettato l’intero dibattito politico, e per aver costretto alla fine il Presidente della Repubblica ad avallare un orribile decreto tappabuchi pur di non privare di qualunque significato politico il prossimo appuntamento elettorale e di non lasciar precipitare nel ridicolo l’immagine del Paese più di quanto già ci sia. Sbaglia chi pensa che queste cose siano dette per partito preso antiberlusconiano. In generale il ruolo importante avuto da Berlusconi nello stabilimento del bipolarismo, nonché in particolare alcuni risultati positivi dell’attuale governo, non sono stati mai nascosti né da questo giornale né da chi scrive. Così come personalmente non ho difficoltà a riconoscere che ministri come Gelmini, Maroni, Tremonti, Sacconi o lo stesso La Russa stanno dando buona prova di sé.

Ciò che nell’ideologia del Pdl e del suo capo è inammissibile è l’idea che il consenso elettorale sia tutto, che esso debba mettere a tacere qualunque obiezione, che solo esso conti in una democrazia. E’ questa la premessa, infatti, di due micidiali conseguenze pratiche. La prima si manifesta all’esterno come senso di onnipotenza, come arroganza nei comportamenti, come altezzosa insofferenza verso qualunque critica. La seconda conseguenza colpisce all’interno lo stesso Pdl, impedendogli di essere un partito degno di questo nome.

Se conta solo la vittoria elettorale, infatti, e il carisma berlusconiano basta a vincere le elezioni, allora è fatale che la qualità degli uomini, il merito, l’onestà, non contino niente. Che tutto si riduca a chi si precipita meglio e per primo a fare i voleri dell’Augusto, a prodursi nell’inchino più profondo e nell’elogio più compiacente. Salvo poi, come capita, ordire dietro le quinte le inevitabili congiure.

Ernesto Galli Della Loggia
07 marzo 2010

già mi vedo che lo accusano di essere comunista a sua volta :asd:

MadJackal
07-03-2010, 22:02
Ciò che nell’ideologia del Pdl e del suo capo è inammissibile è l’idea che il consenso elettorale sia tutto, che esso debba mettere a tacere qualunque obiezione, che solo esso conti in una democrazia. E’ questa la premessa, infatti, di due micidiali conseguenze pratiche. La prima si manifesta all’esterno come senso di onnipotenza, come arroganza nei comportamenti, come altezzosa insofferenza verso qualunque critica. La seconda conseguenza colpisce all’interno lo stesso Pdl, impedendogli di essere un partito degno di questo nome.

Brutto Komunista, un partito del 30% non è costretto a rispettare la legge come deve fare uno del 3%! Un elettore di un partito del 30% ha diritti che l'elettore di un partito del 3% non ha! Che è tutta sta pretesa di uguaglianza? :mad:

.marco.
07-03-2010, 22:06
galli della loggia ogni tanto si sveglia, per brevi periodi, poi torna nel torpore sognante.

Neo_
07-03-2010, 22:11
galli della loggia ogni tanto si sveglia, per brevi periodi, poi torna nel torpore sognante.

hanno già scongelato il siringone di bromuro in redazione

Lorekon
07-03-2010, 22:11
almeno stavolta Flebuccio de Bortoli non l'ha censurato :asd:

Lorekon
07-03-2010, 22:12
hanno già scongelato il siringone di bromuro in redazione

lo useranno "prima che il Galli canti tre volte" :asd:

Neo_
07-03-2010, 22:16
lo useranno "prima che il Galli canti tre volte" :asd:

LOL :asd:

lowenz
07-03-2010, 22:55
ecco unnuovo editoriale di Galli della Loggia che pesta giù durissimo sul PDL!! :asd:

sembra che l'abbiano scongelato l'altro ieri... adesso si accorge di quello che scrive??

cmq... già dal titolo li prende per il chiurlo... "Comunisti involontari" :asd: :asd:

http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo_07/comunisti-involontari-editoriale-ernesto-galli-della-loggia_66123518-29c1-11df-8fa3-00144f02aabe.shtml

Il Pdl va rassomigliando sempre di più al Partito comunista di un tempo. I suoi tre coordinatori mi perdoneranno, ma proprio questa è stata l’associazione scattatami nella mente leggendo la loro replica al mio editoriale «Il fantasma di un partito » di mercoledì.

Cosa c’entra il Pci? C’entra perché, come spesso capitava con i dirigenti di quel partito, anche Bondi, La Russa e Verdini nella loro replica sono costretti a confutare in pubblico ciò che in privato, invece, un gran numero di loro eminenti compagni di partito (per non parlare d’iscritti ed elettori!) sono prontissimi non solo ad ammettere, ma a denunciare apertamente essi per primi. Per buona educazione non faccio nomi, naturalmente.

Posso garantire però che non si tratta né di amici del Presidente Fini né tanto meno di persone che, come essi scrivono del sottoscritto, passano le loro giornate «in un ambiente praticamente sterile in compagnia unicamente dei loro libri preferiti e delle loro personali elucubrazioni ». E’ proprio questo occultamento dei problemi, insieme alla povertà di elaborazione intellettuale, alla mancanza di trasparenza nelle nomine interne e nelle candidature, all’assenza di una libera discussione e delle stesse sedi istituzionali dove eventualmente farla, tra le cause prime di quella evanescenza rissosa del Pdl in quanto partito, messa clamorosamente in luce dai recenti avvenimenti di Milano e Roma. Sui quali, invece, i miei tre interlocutori preferiscono sorvolare senza dire neppure una parola.

Così come del resto nessuno di quel partito ha sentito bisogno di chiedere scusa agli italiani per il pasticcio creato, per la fibrillazione in cui è stato gettato l’intero dibattito politico, e per aver costretto alla fine il Presidente della Repubblica ad avallare un orribile decreto tappabuchi pur di non privare di qualunque significato politico il prossimo appuntamento elettorale e di non lasciar precipitare nel ridicolo l’immagine del Paese più di quanto già ci sia. Sbaglia chi pensa che queste cose siano dette per partito preso antiberlusconiano. In generale il ruolo importante avuto da Berlusconi nello stabilimento del bipolarismo, nonché in particolare alcuni risultati positivi dell’attuale governo, non sono stati mai nascosti né da questo giornale né da chi scrive. Così come personalmente non ho difficoltà a riconoscere che ministri come Gelmini, Maroni, Tremonti, Sacconi o lo stesso La Russa stanno dando buona prova di sé.

Ciò che nell’ideologia del Pdl e del suo capo è inammissibile è l’idea che il consenso elettorale sia tutto, che esso debba mettere a tacere qualunque obiezione, che solo esso conti in una democrazia. E’ questa la premessa, infatti, di due micidiali conseguenze pratiche. La prima si manifesta all’esterno come senso di onnipotenza, come arroganza nei comportamenti, come altezzosa insofferenza verso qualunque critica. La seconda conseguenza colpisce all’interno lo stesso Pdl, impedendogli di essere un partito degno di questo nome.

Se conta solo la vittoria elettorale, infatti, e il carisma berlusconiano basta a vincere le elezioni, allora è fatale che la qualità degli uomini, il merito, l’onestà, non contino niente. Che tutto si riduca a chi si precipita meglio e per primo a fare i voleri dell’Augusto, a prodursi nell’inchino più profondo e nell’elogio più compiacente. Salvo poi, come capita, ordire dietro le quinte le inevitabili congiure.

Ernesto Galli Della Loggia
07 marzo 2010

già mi vedo che lo accusano di essere comunista a sua volta :asd:
Shambler.....yoohoo :D

Non ci ha più detto se alla fine si è iscritto o no al nuovo PCI, pardon PDL :p

indelebile
07-03-2010, 22:56
galli della loggia è l'ennesimo personaggio tipo d'alema che casca dal pero...prima fa di tutto per volere l'inciucio o dare senso a questa coalizione di cdx e a berlusconi e poi gli spara...ma tranquilli è sempre pronto a tornare a casa madre :doh:

gourmet
08-03-2010, 00:02
Quanto lo odiooooooo

perfino davanti all'"orribile decreto", non può esimersi da esprimere il suo cerchiobottismo terzista lodando i pietosi ministri del berluska!!

indelebile
08-03-2010, 08:45
questa la risposta della mente eccelsa di sandro bondi :D

Caro Direttore,
dopo qualche giorno di meditazione, ieri Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera ha finalmente risposto alla lettera con la quale i coordinatori del Pdl, Ignazio La Russa, Denis Verdini e il sottoscritto, avevano replicato alle critiche contenute in un editoriale che, proprio per l’inusuale asprezza dei toni e dei contenuti, il quotidiano milanese aveva ritenuto in un primo momento di non pubblicare.

Nella risposta Galli della Loggia compie una sostanziale retromarcia, non solo per la forza degli argomenti addotti dai tre coordinatori del Pdl, quanto - forse - per avere capito di avere ecceduto nell’editoriale scritto qualche giorno prima. L’attacco virulento al Pdl si basava, infatti, sulla tesi, ripetuta in tutte le salse da almeno dieci anni, secondo cui la cultura liberale in Italia non avrebbe prodotto nulla di rilevante sul piano politico, né durante il potere democristiano né tantomeno durante l’epoca berlusconiana.

Da questa convinzione, scaturisce tutta la sua ripugnanza prima per Forza Italia e ora per il Pdl, attraverso un giudizio tanto impietoso quanto preconcetto, che non sopporta la smentita della realtà e l’analisi dei fatti.

Nel suo editoriale, Il fantasma di un partito, Galli della Loggia sviluppava il suo ragionamento sulla base di una critica non solo al Pdl, descritto come una corte o nel migliore dei casi come una confusa accozzaglia di figuranti di terz’ordine, ma soprattutto al presidente del Consiglio. Al quale rivolgeva una duplice accusa: in primo luogo di non avere il gusto e la capacità di governare, inoltre di aver mostrato tutta la sua congenita estraneità all’universo della politica modernamente intesa.

Rispetto a queste tesi, che apparivano quantomeno arrischiate soprattutto per uno studioso della politica, ora Galli della Loggia fa una evidente inversione di marcia. Per prima cosa, comincia a riconoscere «il ruolo importante avuto da Berlusconi nello stabilimento del bipolarismo, nonché in particolare alcuni risultati positivi dell’attuale governo». Inoltre, ammette che «ministri come Gelmini, Maroni, Tremonti, Sacconi o lo stesso La Russa stanno dando buona prova di sé». Come si vede, il giudizio di Galli della Loggia si è lievemente affinato rispetto al primo editoriale, nel quale, ad esempio, sosteneva che «nessuna energia realmente politica è scesa in campo». Ora invece riconosce che una nuova classe dirigente ha assunto responsabilità di governo ed è meritevole di fiducia. Una nuova classe dirigente citata da della Loggia alla quale aggiungerei anche i ministri Franco Frattini, Angelino Alfano, Stefania Prestigiacomo, Claudio Scajola, Renato Brunetta e altri che rappresentano davvero l’unica vera novità rispetto ai soliti nomi che da decenni occupano il proscenio della sinistra. Altro che vuoto, dunque. Altro che estraneità all’universo della politica! Altro che incapacità di governare! È lo stesso Galli della Loggia ad ammetterlo, sia pure a denti stretti.

Un’ultima annotazione: quando Galli della Loggia passerà da un atteggiamento totalmente negativo e pessimista a uno più curioso della realtà e dei cambiamenti e delle novità intervenute in questi anni anche nello schieramento di centrodestra, forse anche i suoi editoriali potranno contribuire a correggere e a migliorare la vita politica italiana. C’è bisogno, infatti, che la cultura liberale di cui egli è un illustre rappresentante, non si esaurisca in uno sterile piagnisteo sui mali della società e della politica italiana, ma sia anche capace di offrire un contributo positivo in termini di idee e di proposte.
giornale.it

ALBIZZIE
08-03-2010, 08:59
Quanto lo odiooooooo

perfino davanti all'"orribile decreto", non può esimersi da esprimere il suo cerchiobottismo terzista lodando i pietosi ministri del berluska!!

l'unci cosa che ho notato di quell'articolo...