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View Full Version : La Cricca: «Noi ricicliamo tutto» E spunta anche la Lega


DvL^Nemo
07-03-2010, 01:00
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_06/lavinia_di_gianvito_virginia_piccolillo_noi_ricicliamo_tutto_e_spunta_anche_la_lega_be50a144-28f2-11df-a5a9-00144f02aabe.shtml



L’inchiesta sui fondi neri
«Noi ricicliamo tutto»
E spunta anche la Lega

Il sistema in 147 mila pagine. Focarelli spiega: è come vendere patate, l’Iva è nei bitorzoli

ROMA — Centottanta faldoni. Centoquarantasettemila pagine. Ottantacinque indagati, cinquantasei dei quali in arresto. In due dvd sei anni di indagine dei carabinieri del Ros e del nucleo valutario della Guardia di finanza sulla «frode colossale », ideata dal gruppo di Gennaro Mokbel, che ha coinvolto Fastweb e Telecom Italia Sparkle e ha costretto alle dimissioni il senatore Nicola Di Girolamo, che oggi verrà interrogato in carcere. C’è di tutto. Informative, decreti di perquisizioni, verbali di sequestro, interrogatori, memorie difensive e foto dei pedinamenti. E nelle intercettazioni spunta la Lega.

La rete di Mokbel
È il 21 settembre 2007 quando il Ros ascolta una conversazione tra la moglie di Mokbel, Giorgia Ricci, Marco Toseroni e Silvio Fanella. Non sanno che nell’ufficio di viale Parioli 63, il quartiere generale di Mokbel, i carabinieri hanno piazzato una cimice. Toseroni, una delle menti finanziarie del gruppo, spiega: «...Diciamo sei milioni di conto... e così ricicliamo veramente tutto, per cui abbiamo superato i 15 milioni dati alla Lega... il federalismo è proprio...». Il 12 febbraio 2008 nell’ufficio ai Parioli ci sono Mokbel, Toseroni, Fanella e Aurelio Gionta. Il capo appare irritato perché gli affari non vanno come vorrebbe: «...tanto è vero che quando verrà Nicola (Di Girolamo), se tu me ricordi, quando siamo stati a cena con Dell’Utri, con Alberto (nell’intercettazione non si capisce se il riferimento sia a Marcello Dell’Utri o al fratello Alberto, ndr), e lui ha fatto "... C’è la possibilità di una banca, importante, perché con due milioni e mezzo io posso comprare una cosa a Milano"... gli ha attaccato una pippa Nicola... che lui so’ tutte chiacchiere, quello non ci sta, quell’altro non ci sta, quello sta fuori...».

La testimonial
Agli atti dell’inchiesta c’è pure una conversazione tra l’avvocato Paolo Colosimo e Barbara D’Urso. In poche righe si riferisce che il penalista, ora in carcere, «rappresenta alla nota presentatrice la possibilità di farle avere un contratto come testimonial in una catena di gioiellerie». Quelle di Mokbel, uno dei tanti business del gruppo.

L’allarme
Il 18 maggio 2007 gli indagati sanno già che l’inchiesta è in corso e sono preoccupati. Augusto Murri è al telefono con una donna e con un uomo non identificati. «I brutti stanno continuando a lavorare— dice la voce femminile—però niente, si sta cercando di controllare e porre rimedio quando sarà». Subentra la voce maschile: «Noi continuiamo ma io ho dato lo stop a marzo. Deve finire ’sta tarantella, perché bisogna inizia’ a prepararsi bene, perché non stamo manco a combatte con uno scemo. Questo è un... è il numero tre d’Italia, quello che ci sta a rompe i coglioni».

La difesa di Scaglia
«Adesso vediamo la macchinosità dell’operazione, ma ribadisco che per noi la compravendita di traffico era un business assolutamente regolare». Il 13 marzo del 2007, al Comando del nucleo valutario della Guardia di finanza, il fondatore di Fastweb si difende dalle accuse. «L’affare phuncard —spiega—nasce come esigenza di continuità di rapporto con la società Cmc, che era un cliente che non volevamo perdere. Per noi il rischio era quello dell’insolvenza, per cui avevamo previsto il meccanismo del prepagamento. Ci siamo posti un problema di "effettiva e reale" convenienza dell’affare. Prima del 2002 il fatturato con i numeri Premium era di qualche decina di milioni di euro. Nel 2003 il fatturato con le phuncard arriva a 200 milioni di euro». Per ora l’azienda ha fatto ricadere la colpa sui «funzionari infedeli», fra cui Bruno Zito. Ma lui sarebbe pronto a collaborare con gli inquirenti per far capire che non è così.

Focarelli, la mente
In una telefonata del 26 gennaio 2007, dopo le prime notizie sull’indagine, un non identificato dipendente di Fastweb dice a Carlo Focarelli, l’ideatore del meccanismo, che «riceverà comunicazione di chiusura fornitura traffico. Perché è stato proprio lui in persona a decidere di bloccare tutto». Gli investigatori scrivono che «permangono interessi e rapporti economici» per i quali il dipendente di Fastweb chiede a Focarelli che «per la società europea, quella nuova che stiamo aprendo, sarebbe opportuna l’apertura di un nuovo conto corrente estero per evitare passaggi diretti di denaro».

Patate e bitorzoli
A spiegare il complesso meccanismo della truffa è Carlo Focarelli, il «puzzone» per Mokbel. In una telefonata del 30 marzo del 2007 lo fa con tale Luigi, forse Luigi Marotta.
Luigi: «Pronto. Posso andare avanti libero?».
Carlo: «Eh non... quello comunque non si può».
L.: «Eh... allora mi devi dire quando...».
C.: «Io qui sono come un’ombra, se io vado in un albergo dopo cinque minuti stanno lì. Fammi capire che c... vuoi».
L.: «Io che sono il primo che... che riceve il sacco di patate... quando ce l’ho...ricevo cento patate, a un dato momento lo dò a centoventi, l’altro mi deve pagare a centoventi, e allora dove è il... l’utile? Perché se mi paga!».
C.: «Ma che sei str...?».
L.: «Siamo in... siamo in tanti a esserlo».
C.: «Ok? E gli mandi cento patate».
L.: «Cento patate».
C.: «Punto!».
L.: «Perfetto».
C.: «E a chi le mandi?».
L.: «Le dò al... al numero uno».
C.: «A quello grande no?».
L.: «No! Cento patate arrivano, siamo qui a Tubatau e io mando cento patate al mio amico giù».
C.: «Nooo! Tu sei scemo! Le patate vanno direttamente al suo interlocutore, quello grande».
L.: «Ah arrivano al grande T, il grande T poi le passa al numero uno, giusto? Quando le passa al numero uno, sono... a parte il suo cinque, c’è anche un... un qualcosa in più. Allora il numero uno deve pagargli questo!».
C.: «È una partita di giro no? Quindi è un costo! ».
L.: «Ma il numero uno è nostro».
C.: «Ma che c... stai a dì? Statte zitto». Dopo vari tentativi Focarelli riprova con la patata e il bitorzolo (l’IVA).
C.: «Ma all’anima de li mortacci tua! C’hai presente un trasportatore? Che fa, prende la merce e i soldi no?».
L.: «Tu l’hai... l’hai già fatto per un anno e mezzo, io no! E nessuno di questi lo ha fatto».
C.: «Allora, io ti dò la patata e ti dico "che me la porti a...". Però siccome sono fuori (dall’Italia, ndr) ti dò solo la patata, senza... senza il bitorzolo. Tu che la devi dare internamente, gli devi dare la patata e il bitorzolo. Quando tu la dai a qualcun altro, gli dici: "Scusa, io sono stanco, che gliela porti te? Quanto vuoi? A me mi hanno dato cento lire, a te ti va bene se te ne dò novantanove, più il bitorzolo su novantanove?».
L.: «Sì... sì».
C.: «La patata non c’entra un c..., tu non paghi la patata, vieni pagato, ti danno la patata e i soldi perché la devi trasportare».
L.: «Spiegami chi è che fa la fattura».
C.: «T, grande T fa la fattura che si incolla il trasporto al tuo posto perché tu stai a fa’ da passamano no! Fattura a te novantacinque più Iva, va bene? Ci sei?».
L.: «E tu fatturi, io te la dovrò fatturare a te se ti dò la patata».
C.: «L’anima de li mortacci tua! Ma tu quando telefoni, che fai telefoni e fai pure la fattura o paghi la bolletta? E allora sarà uguale no!».

dantes76
07-03-2010, 01:35
da roma ladrona a lega mangiona il passo e' stato brevissimo..

MadJackal
07-03-2010, 10:13
da roma ladrona a lega mangiona il passo e' stato brevissimo..

Nel caso, sarebbero semplicemente compromessi per il bene della Padania. :O
(Tra l'altro, come mai queste intercettazioni saltano fuori proprio prima delle elezioni? Giudici sovversivi! :O)

ConteZero
07-03-2010, 10:33
Non capite!
E'il prezzo da pagare (o, più precisamente, da incassare) per il federalismo. :muro:

lowenz
07-03-2010, 10:44
da roma ladrona a lega mangiona il passo e' stato brevissimo..
Guarda che lo era già prima (almeno alcuni suoi membri), anche al tempo della Lega Lombarda.

Ti fidi se te lo dico io che abito nella capitale della Padania? :D

Stigmata
07-03-2010, 10:53
ussignùr lowenz, sarai mica di pontida! :eek:

DvL^Nemo
07-03-2010, 12:09
Inchiesta riciclaggio, le nuove carte Mokbel: "Brancher dietro il nostro partito"

ROMA - Il pallino di Gennaro Mokbel era la politica. Per gli altri della banda, contavano forse di più i soldi. Emergono così dalle intercettazioni depositate dalla procura di Roma i legami e le relazioni che hanno permesso di costruire una frode al Fisco di oltre trecento milioni di euro, con la collaborazione di alcuni manager di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle. Gli ex vertici, Silvio Scaglia e Stefano Mazzitelli, sono finiti in carcere, mentre dalle carte si chiarisce il ruolo dell'ambasciatore italiano a Bruxelles e spuntano nomi nuovi, come quello di Aldo Brancher, parlamentare del Pdl, già al centro dello scandalo Antonveneta e definito l'uomo di raccordo con la Lega di Umberto Bossi.

Brancher dietro il partito di Mokbel. È il 18 marzo 2008, neanche un mese prima delle elezioni politiche del 13 e del 14 aprile 2008, quando Gennaro Mokbel parla al telefono dei suoi intenti politici e degli appoggi sui quali contare: "Noi siamo un partito, il Partito federalista italiano... (Questa) è una richiesta fatta da Brancher e Brancher è il braccio destro di Berlusconi e Tremonti, praticamente l'uomo operativo che screma qualsiasi iniziativa e poi la porta avanti".

L'ambasciatore a Bruxelles. "L'ambasciatore vi ha invitato a pranzo, per cui...È un amico è proprio un amico, per cui...". Stefano Andrini, ex ad dell'Ama servizi (l'Azienda municipale per l'ambiente del Comune di Roma) ha organizzato un viaggio in Belgio per Di Girolamo per "programmare - scrive la procura - l'iscrizione del candidato all'Aire (Anagrafe degli italiani all'estero ndr) del consolato italiano". Il 14 febbraio 2008 l'aspirante candidato riceve una telefonata da Andrini. A: "Io avevo scelto Bruxelles fra le tante cose perché io so che l'ambasciatore è un amico...". E Di Girolamo: "No... no... dovremmo avercela fatta". Alle 23,31 della stessa sera Di Girolamo contatta Giorgia Ricci, moglie di Mokbel. D: "Vabbè ho fatto proprio il ciriola, ho fatto il galante.... e dopo chi ci ha dato una mano invece grossa è stato poi l'ambasciatore". È lo stesso ambasciatore, Sandro Maria Siggia, a offrire il proprio aiuto a Di Girolamo: "Se lei vuole io ho tre o quattro avvocati di fiducia dell'ambasciata".


Di Girolamo e l'ambasciatore Siggia. D: "Ambasciatore io sono rimasto, lei ci crede che ho fatto una fotocopia della sua lettera..... l'ho portata a casa e c'avevo i brividi.... e i miei figli hanno avuto i brividi.... per cui lei continua essere il detentore di grandi emozioni per la mia famiglia e adesso la vogliono conoscere tutti. S: "Eehhh.... venite a Bruxelles ... sarete ospiti da noi". D: "La ringrazio di cuore... al di là di ogni cosa.... però è stata una certificazione che non mi aspettavo". S: "Ma per carità.... Senta, io le volevo dire... sa... siccome lei è l'unica persona che è stata eletta in Belgio. D: "Si...". S: "Sa i giornalisti chiedono di lei e ce ne uno belga che voleva sapere quale è il suo studio legale in Belgio ... il suo recapito. Io ho detto che non lo sappiamo per la privacy.... però io volevo dirle insomma ... bisogna che in un certo senso troviamo un modo". D: "Certo...". S: "Io la volevo avvertire perché è bene che lei .... insomma stabilisca in un certo senso... un recapito.... dicendo che lei di tanto in tanto.... lei si reca a Bruxelles per i suoi affari".

Il direttivo di An. Nella conversazione del 14 febbraio 2008 Andrini comunica a Di Girolamo l'inserimento nella lista di candidati. A: "Il paradosso è che a te ti hanno messo al Senato e a lui (Gianluigi Ferretti) l'hanno tolto perché c'è Tremaglia che rompe le palle... per cui per sacrificare qualcuno... Tremaglia aveva messo ieri il veto, per me, per un altro in Brasile e per Ferretti...... oggi Fini ha tolto per me e per quello in Brasile ma per dargli qualcosa a Tremaglia... qui siamo al delirio perché un partito politico non può funzionà così... però per dargli un osso a Tremaglia ha tolto Ferretti". Andrini afferma che avrebbe cercato di fare un "ulteriore intervento su Alemanno". Due giorni prima la procura aveva intercettato conversazioni che dimostravano "l'interessamento di Andrini per presentare Mokbel e Di Girolamo all'onorevole Marco Zacchera, parlamentare vicino ai vertici di An".

"Cinquanta mila euro per Andrini". "Sapendo che facevo politica - spiega Mokbel a Di Girolamo parlando di Andrini - ha provato a ricontattarme un paio di volte, ci siamo visti... Però, Nico', può essere che se lui viene trombato un domani, si aspetta qualcosa da noi, questo qualcosa è 50 mila euro che io gli ho già dato in parte... Pagato... Mi fai candidà a Nicola, 50 mila... Ti ho pagato... Tu però, che cosa vuoi da Nicola?...".

Berlusconi e Buzzanca all'inaugurazione del partito. Per l'inaugurazione della sede del partito in viale Parioli, il 26 giugno 2007, Roberto Macori chiama Mokbel informandolo che ha invitato anche l'attore Lando Buzzanca, "conosciuto casualmente". Poi dice che stanno aspettando Berlusconi. E Mokbel commenta: "A voi ve tocca sgobbarvela tutta, lo sai? Fino a quando non arriva lui...". E Macori: "Noi, fino a quanno non arriva lui non se ne annamo".

"Il partito dove infilarsi". Scrivono gli inquirenti: "Il soggetto individuato da Gennaro Mokbel per le elezioni politiche del 13 e del 14 aprile 2008 era uno dei suoi più diretti collaboratori, l'avvocato Nicola Paolo Di Girolamo la cui candidatura veniva inserita nelle liste del Pdl nella circoscrizione Estero, ripartizione Europa. Questo sarà sempre diretto e condotto da Mokbel in ogni passo della sua avventura politica". Prima però, siamo nel febbraio 2008, "dobbiamo trovare un partito dove infilarti", dice Mokbel a Di Gennaro, "perché ieri sera è venuto il senatore de Gregorio, l'onorevole Bezzi e tutti quanti se sò messi a tarantellà...".

L'ombra della massoneriae i contatti con Capezzone. Mokbel, il 24 luglio 2007, viene chiamato da "Pasquale Di Todaro, un giornalista con cui parla di possibili alleanze politiche con soggetti legati ad ambienti massonici": "Senti", dice Di Todaro, "c'è un amico, un fratello, un bel gruppo di un centinaio di persone del Somi, il Sovrano ordine massonico in Italia, che volevano prendere contatto con Daniele Capezzone, perché hanno intenzione di mettere su un movimento politico... E gli ho detto: scusate tanto, perché Capezzone? Vi metto in contatto io con altre persone...".

I contatti con Tajani. Il giorno dopo la proclamazione dei risultati elettorali, Mokbel si lamenta con i suoi perché "Di Girolamo non si era congratulato con i suoi collaboratori": "Io la gente mia non l'accanno mai... Io oggi potevo essere no un senatore, sono andato a discutere con Antonio Tajani per Fabio Arigoni o annà a piscià Gianni Sammarco con l'Orco (Sergio Placidi) sempre per il Tacchino (Fabio Arigoni) o annà a registrà Antonio Tajani per Luchino e via dicendo...".

I servizi segreti di Singapore. È il 5 maggio 2008, Nicola Di Girolamo è "senatore" da una ventina di giorni e Gennaro Mokbel parla al telefono con un tale Fabio: "Nicola è venuto a Roma, deve incontrare il responsabiole dei servizi segreti di Singapore e alla riunione ci saranno Zappa che è il direttore generale di Finmeccanica e Lorenzo (Cala) che è l'amico di un amichetto di Brancher".

I contatti con l'M5. I legami della rete di Mokbel con i servizi segreti internazionali, con l'M5 britannico, per esempio, spuntano in una conversazione con Marco Toseroni, soprannominato il Broker, mentre discutono di affari da fare all'estero: "Tra l'altro, scusami Marco, l'avvocato nostro di Singapore già ha dato disponibilità, mi ha mandato oggi una email per fare quel pranzo, quella cena con il suo capo, con il capo dell'M5, solo che devo sentire prima Marco".



BAC !!!

ConteZero
07-03-2010, 12:12
Per poco non ci beccavamo Capezzone massone...

...vorrei capire con chi "sono stati messi in contatto", in modo da scatenare contro questi ultimi la furia cricetale.

cocis
07-03-2010, 12:14
c'è anche barbarossa? :stordita:

dantes76
07-03-2010, 12:26
Ti fidi se te lo dico io che abito nella capitale della Padania? :D

pontida? mantova?

ConteZero
07-03-2010, 12:29
pontida? mantova?

La "centrale" della Banca Popolare Italiana.

Celine600
08-03-2010, 01:38
da roma ladrona a lega mangiona il passo e' stato brevissimo..




MARONI - "La Padania" - 6 ottobre 99


"Si rafforza in me e in ogni leghista la consapevolezza che da Berlusconi bisogna stare alla larga.

Sembra una persona perbene, ma chi lo conosce bene si rende conto che questa falsa immagine è basata sull'ipocrisia e sulla bugia.

La falsità sistematica come modo di far politica."


"Berlusconi ha una grande forza che lo sostiene: la tv. Se fosse un politico qualunque senza Fede e fidi che tutte le sere lo presentano per quello che sembra essere e non per quello che è, il fenomeno Berlusconi si sgonfierebbe in pochissimo tempo.



Purtroppo con il sostegno delle tv private sue personali, private di altri e pubbliche, il sistema basato su ciò che appare convince la gente.


Questo è il motivo per cui Berlusconi vince. "


"Tutta la potenza di fuoco di Berlusconi si basa non sui programmi e sugli uomini, ma sulla realtà virtuale di ciò che appare e sulle falsità. E se gli porti via lo strumento con cui può diffondere la sua politica-fiction, è chiaro che si sgonfierebbe immediatamente.


E' per questo che Berlusconi grida al complotto contro norme assolutamente normali in una democrazia occidentale". Quando si è parlato di eliminare gli spot elettorali io avevo dichiarato che non solo ero d'accordo, ma era ancora troppo poco. Occorre che questa maggioranza di centrosinistra abbia il coraggio, la capacità, la determinazione di prendere dei provvedimenti che Berlusconi non accetterà. O si fa così o le prossime elezioni saranno elezioni virtuali, si vinceranno in televisione e le vincerà il Cavaliere, non perché è il più bravo e ha la ricetta giusta, ma perché ha le televisioni."




BOSSI - ANSA - 5 aprile 94

"Attenti a Berluskaiser". "Berlusconi è il problema, perché grazie alle sue tv è in grado di manipolare l'opinione pubblica". "Per questo dico che siamo in una situazione di emergenza e che è a rischio la stessa democrazia. Perché il succo di tutto è questo: un partito che, di fatto, è un uomo solo è in grado di controllare le tv.

Ma chi controlla il controllore?".




http://www.alain.it/2009/04/15/berlusconi-sei-un-mafioso-rispondi-la-padania-1998/



Le dieci domande di Bossi a Berlusconi

http://www.youtube.com/watch?v=xBbDthMDUoc&feature=PlayList&p=16B75B60A6489BFA&playnext=1&playnext_from=PL&index=22


Cosa pensava Bossi di Silvio Berlusconi

http://www.youtube.com/watch?v=N1FPnGzuXZU&feature=PlayList&p=16B75B60A6489BFA&playnext=1&playnext_from=PL&index=11

Acrobat
08-03-2010, 08:32
Io ho sempre più l'impressione che le cose si siano spinte talmente in là da non poter essere messe a posto con mezzi legali.

lo_straniero
08-03-2010, 10:44
http://4.bp.blogspot.com/_UbWMgEKDoiM/SOcmQOD64pI/AAAAAAAAJcU/LSMbtuXys2U/s320/20081003_renzo.jpg

chissà se un giorno andrà a Roma :p

lowenz
08-03-2010, 11:29
ussignùr lowenz, sarai mica di pontida! :eek:
Secondo te? :D

DvL^Nemo
08-03-2010, 12:12
Non faccio nomi per ragioni di privacy ma questo e' il messaggio dal tono "terroristico" che mi e' arrivato in pvt..


EDIT: non si può riportare corrispondenza privata senza il consenso della controparte.


Questa e' la gente che gira sul forum :rolleyes: :rolleyes:

Stigmata
08-03-2010, 12:24
Secondo te? :D

ah boh, chiedevo :D
la capitale della padania è quella, da quel che so...

yorkeiser
08-03-2010, 12:44
Non faccio nomi per ragioni di privacy ma questo e' il messaggio dal tono "terroristico" che mi e' arrivato in pvt..

Pure se non fai nomi, basta contare il numero delle virgole :asd:

aeterna
08-03-2010, 13:08
quindi la sinistra ha cannato per l'ennesima volta?

DvL^Nemo
08-03-2010, 13:12
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_08/Mokbel-e-la-massoneria-piccolillo-gianvito_728809d0-2a93-11df-8ae4-00144f02aabe.shtml



Mokbel e la massoneria: aspetto un trentatreesimo grado

ROMA—I ministri. I «fratelli » massoni. I politici amici. I soldi. I boss. Dall’inchiesta sulla frode «colossale» al fisco che coinvolge Fastweb e Telecom Italia Sparkle emergono chiare le commistioni tra mondi diversi. Al centro Gennaro Mokbel.

La massoneria e gli 007
Il 25 luglio 2007 Mokbel a un amico: «Alle 4 e mezzo aspetto un 33˚ grado». In gergo massonico è il più alto. Il Ros annota il «particolare interesse della telefonata in relazione all’adesione di Mokbel a una loggia massonica ». L’interlocutore enumera le logge: «Ce ne stanno parecchi: voi, c’è Palazzo Villa Grossi, c’è piazza del Gesù». In un’altra conversazione Mokbel si vanta: «Mio cognato è il più alto in grado, ha fatto il costruttore di una famiglia importante Scarozza- Finocchi, l’ex capo del Sisde ». Il Ros lo identifica in Giancarlo Scarozza, figlio di Maria Antonietta Finocchi e marito di Lucia Mokbel che avvertì, invano, la polizia su rumori sentiti in via Gradoli durante il sequestro Moro. Al cognato, Mokbel chiede per conto del boss di Ostia Carmine Fasciani informazioni su un terreno. Ma il cognato «precisa che è di Salabè, operatore dei servizi segreti».

Mambro e Fioravanti
Il 1 ottobre 2007 Mokbel ha lanciato già il movimento Alleanza Federalista. Giusva Fioravanti chiama la moglie, Giorgia Ricci, e la incoraggia: «Perché non vi prendete una rubrica fissa su un giornale vero tipo l’Opinione? ». La Mambro spiega a Giorgia che il suo movimento è fatto di «gente che non ha bisogno della politica per campare».

Di Girolamo
Il 27 aprile 2008 Di Girolamo, già senatore, è preoccupato dei controlli in Belgio. Mokbel: «Glielo dici sfacciatamente: "Visto che abbiamo centinaia di mail sul malfunzionamento del suo consolato, provvederò con il mio amico Franco Frattini. Capito? Lei veda di allinearsi alle indicazioni politiche del governo. E vacce con l’ambasciatore ». Il 5 maggio 2008, Mokbel progetta la nomina di un manager gradito. L’intermediario dovrà essere Lorenzo Cola, «un amichetto di Brancher» (il sottosegretario Aldo Brancher). Mokbel a Di Girolamo: «Gli fai: "Lorenzo, devi chiamare il suo amico Brancher... vediamo quanto è potente, se gliela fa... e devi far proporre a Brancher un nome e cognome come direttore generale"».

dantes76
08-03-2010, 13:18
ah boh, chiedevo :D
la capitale della padania è quella, da quel che so...

la capitale e' mantova, sede del senato..parlamento.. e di qualche altra cazzata verde.

dantes76
08-03-2010, 13:18
quindi la sinistra ha cannato per l'ennesima volta?

a vedere napulitano no...

DvL^Nemo
11-03-2010, 09:45
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/11/news/un_giro_di_squillo_per_la_cricca_appalti_in_cambio_di_350_escort-2588078/



Il record di De Santis: 150 incontri mentre era intercettato. Tariffe da 500 a 700 euro
Ma le due russe ingaggiate per una serata a Venezia ne costarono 5.000

"Un giro di squillo per la cricca appalti in cambio di 350 escort"

PERUGIA - Un giro di escort d'alto bordo, circa 350, con tanto di nomi e cognomi e con tariffe che oscillavano tra i 500 ed i 700 euro, è finito nel grande calderone dell'inchiesta sul G8 della Maddalena, sui Grandi eventi e sulla Scuola marescalli di Firenze. Escort pagate dagli imprenditori amici della "cricca" (Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola), i costruttori Diego Anemone, Guido Ballari ed altri in corso di identificazione da parte dei carabinieri del Ros e dei magistrati delle procure di Perugia e di Firenze. Escort sparse ed a disposizione in tutta Italia per i principali funzionari pubblici arrestati tranne che per Angelo Balducci che, come hanno messo in luce le intercettazioni telefoniche, aveva un altro giro, quello gestito dal corista del Vaticano (subito messo alla porta quando è venuta fuori la storia), che procurava a Balducci uomini, soprattutto di colore, che si prostituivano.

Fino ad ora le escort citate nei faldoni della monumentale inchiesta di Firenze e Perugia, erano tre o quattro. Le loro apparizioni sono documentate dalle intercettazioni telefoniche relative ai viaggi di Fabio De Santis e Mauro Della Giovanpaola a Venezia, i due funzionari pubblici arrestati. Tra di loro le chiamavano "zoccole", ma all'imprenditore Diego Anemone costavano come squillo di lusso, anche 5 mila euro a incontro.
Ma il giro scoperto è molto più grosso, centinaia di escort di lusso da portare dovunque, ai ricevimenti, alle serate ufficiali, alle inaugurazioni ed ai sopralluoghi dei lavori del G8 tra Sardegna, Lazio e Toscana. Ragazze di varie nazionalità (russe, ucraine, venezuelane, cubane) ben inserite nella Roma bene con un ampio carnet di clienti facoltosi: attori, calciatori, politici e, naturalmente i grandi funzionari dei lavori pubblici dei vari ministeri. Più volte i carabinieri del Ros, nelle loro intercettazioni, hanno ascoltato Fabio De Santis intrattanersi con amici mentre si dilungava in racconti piccanti ed esaltava la qualità delle prestazioni di varie squillo. Ed è proprio seguendo De Santis che gli investigatori hanno scoperto un'altra storia molto curiosa per via della quale il funzionario del ministero avrebbe potuto passare guai seri.


La storia è questa. L'imprenditore Guido Ballari, anche lui beneficiato dalla "cricca" si adopera per trovare a Fabio De Santis una escort particolare, nel quartiere della Balduina a Roma. Contatta la escort, stabilisce il prezzo (oltre 500 euro) e poi dà l'indirizzo a De Santis. Il funzionario va all'appuntamento e dopo qualche ora va via lasciando la escort a casa. Alcuni minuti dopo Ballari chiama al telefono De Santis e lo informa di essere scampato ad un serio pericolo: "Minchia Fabio, siamo stati fortunati, cinque minuti dopo che sei uscito da quella casa è rientrato il marito". "Il marito di chi?" domanda De Santis: "Della zoccola che sei andato a trovare...". La donna era una escort-casalinga che svolgeva il lavoro, stando alle intercettazioni, all'insaputa del marito.

Non sono soltanto Diego Anemone e Guido Ballari, ad aver pagato le prestazioni delle escort. Altri imprenditori amici della "cricca" si sarebbero adoperati per procacciare ragazze agli amici dei ministeri. Di certo, seguendo il filo delle intercettazioni, gli investigatori sono arrivati a Venezia dove De Santis e Della Giovampaola erano andati al Festival del Cinema. In quell'occasione Diego Anemone incarica il fratello Daniele di rallegrare la serata dei due. Daniele Anemone contatta Simone Rossetti (l'organizzatore della serata di massaggi al Salaria Sport Village per Guido Bertolaso) e gli chiede di ingaggiare due escort da mandare in laguna. C'è qualche difficoltà ma alla fine la risposta via sms è rassicurante: "Due zoccole per Venezia si rimediano, non c'è problema". Quella serata a Diego Anemone costa intorno ai 5 mila euro: 1.500 per l'albergo, e 1.500 a testa per le due escort alle quali viene chiesto di vestirsi in modo elegante. Rossetti rassicura: "Ci ho una russa, occhi azzurri, capelli biondi, avrà poco più di 20 anni. E poi queste russe parlano poco, non sbroccano e non fanno casino". Qualcuno ha fatto anche una classifica sugli "utilizzatori finali" del giro di prostitute. Ha vinto Fabio De Santis: oltre 150 "contatti" con le escort, soltanto nel periodo delle intercettazioni.

HenryTheFirst
11-03-2010, 17:31
Non faccio nomi per ragioni di privacy ma questo e' il messaggio dal tono "terroristico" che mi e' arrivato in pvt..



Questa e' la gente che gira sul forum :rolleyes: :rolleyes:


I PVT sono corrispondenza privata e tali devono rimanere.
Questa volta la considero una "scivolata".
Ammonito comunque per flame.

DvL^Nemo
11-03-2010, 20:42
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/11/news/riciclaggio_di_girolamo_ai_magistrati_i_vertici_della_telecom_sapevano-2595094/



Riciclaggio, Di Girolamo: "Per me 1,7 milioni I dirigenti Fastweb e Sparkle sapevano"

Le ammissioni e le accuse dell'ex senatore Pdl durante i primi interrogatori
"La frode ammontava a 360 milioni. Focarelli era la mente, Mokbel il braccio"

ROMA - "I vertici sapevano". E' l'accusa che l'ex senatore Nicola Di Girolamo muove durante i primi interrogatori, avvenuti due giorni fa in carcere, davanti ai magistrati romani Giancarlo Capaldo, Francesca Passaniti e Giovanni Bombardieri, nell'ambito dell'inchiesta sul maxiriciclaggio di soldi sporchi della 'ndrangheta in cui sono coinvolti i manager di Fastweb, Telecom Sparkle e il faccendiere Gennaro Mokbel. Ma l'ex parlamentare è un fiume in piena di rivelazioni: ammette anche di aver intascato complessivamente un milione e 700 mila euro, per il suo contributo a queste operazioni illecite; e che la frode al fisco in tutto ammontava a 360 milioni di euro.

I vertici aziendali. Alcuni dirigenti (ora ex) delle società coinvolte nell'inchiesta sapevano che le operazioni di telefonia che hanno consentito di frodare il fisco per 365 milioni di euro, erano irregolari e illecite: per Telecom Italia Sparkle l'ex amministratore delegato, Stefano Mazzitelli, l'ex responsabile dell'Area regioni europee della società, Massimo Comito, e l'ex responsabile del Carrier sales Italy, Antonio Catanzariti. Mentre per Fastweb i dirigenti erano l'ex responsabile Grandi aziende, Bruno Zito, e l'ex dipendente della Divisione residenziale, Giuseppe Crudele. Di Girolamo li definisce "le persone con cui Carlo Focarelli (la mente finanziaria della truffa ai danni del fisco, secondo gli inquirenti) diceva di avere contatti operativi per le operazioni di traffico telefonico ed immagino proprio che fossero a conoscenza dell'illiceità delle operazioni". Nessun riferimento a Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb: in una nota la societa fa notare co,e i due personaggi coinvolti siano stati entrambi già licenziati.


Gli altri protagonisti. "Ideatore delle operazioni sotto il profilo tecnico e delle relazioni all'interno delle società telefoniche era Carlo Focarelli, il quale però, per la compiuta realizzazione delle stesse, necessitava del Mokbel (e di questo lo stesso Mokbel si vantava spesso dicendo che senza di lui non si sarebbe potuto fare nulla) per la predisposizione degli assetti societari e personali necessari alle frodi ed al reimpiego. Mokbel aveva infatti a disposizione persone, quali ad esempio Fabio Arigoni, Augusto Murri, Fanella e Breccolotti, di assoluta fiducia, mediante cui venivano realizzati gli assetti societari indispensabili alla realizzazione delle frodi ed al reimpiego del denaro ricavato illecitamente". Queste la descrizione che dei due fa l'ex senatore.

I conti a Hong Kong. "Sono a conoscenza - rivela Di Girolamo - che Focarelli fece aprire, accompagnandoli, dei conti correnti ad Hong Kong e in altra nazione che non conosco ad alcuni dirigenti delle società coinvolte, per far confluire sugli stessi parte dei compensi illeciti".

L'ammontare della truffa. Il profitto illecito legato alla frode Iva, messa in atto dall'organizzazione gestita da Gennaro Mokbel, è "sostanzialmente di circa 360 milioni". "Di tale somma - si legge nel verbale dell'interrogatorio a dire del Mokbel, circa 140 milioni erano divisi tra il cosiddetto 'gruppo Mokbel', il cosiddetto 'gruppo Focarelli' ed il cosiddetto 'gruppo degli inglesi'; la restante parte, depurata dei costi di gestione dell'intera operazione (costituzione di società eccetera) e dal profitto apparentemente lecito che doveva essere 'guadagnato' dalle società, che altrimenti non avrebbero avuto ragione di effettuare quelle medesime operazioni commerciali, era il profitto illecito dei dirigenti delle società telefoniche Fastweb e Telecom Sparkle".

Il super-compenso. Si aggirava intorno a 1,7 milioni di euro il guadagno di Di Girolamo per il "lavoro" reso al "gruppo Mokbel". Di Girolamo ricevette circa 200 mila euro per l'operazione 'Phuncard', "pur non avendo preso parte attiva all'operazione - afferma - di cui però ero a piena conoscenza", e altri 4 milioni per l'operazione 'Traffico telefonico'. "In realtà - precisa l'ex senatore - secondo la decisione di Gennaro Mokbel di tale compenso doveva rimanere come fondo comune per l'acquisizione di partecipazioni in una Holding costituita a Singapore, la società contenitrice Runa, la somma di 2,5 milioni. Mentre ho ricevuto come quota personale la somma complessiva di 1,5 milioni che mi è pervenuta sulla società Gis".

DvL^Nemo
13-03-2010, 14:01
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Inchiesta-Riciclaggio-manette-moglie-manager-ricercato/13-03-2010/1-A_000089517.shtml


Inchiesta Riciclaggio: in manette moglie di un manager ricercato

ROMA - A Cortina d'Ampezzo e' stata arrestata la moglie di Paolo Prinzi, uno dei manager coinvolti nell'inchiesta sulla maxi rete di riciclaggio, che coinvolge Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Il marito e il figlio della donna sono indagati per associazione a delinquere e riciclaggio internazionale. La donna era partita dalla Svizzera, dove vive per svuotare conti correnti e cassette di sicurezza presso alcune banche di Cortina d'Ampezzo e di recuperare beni e documenti riconducibili alle attivita' illecite svolte dai suoi familiari. (RCD)

DvL^Nemo
13-03-2010, 14:11
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/13/news/riclaggio_internazionale_arrestata_a_cortina_e_la_moglie_di_un_uomo_della_banda_mekbel-2636604/


Riclaggio internazionale, arrestata a Cortina E' la moglie di un uomo della banda Mokbel

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Arrestata a Cortina d'Ampezzo mentre svuotava conti correnti e cassette di sicurezza presso agenzie locali di istituti bancari per far sparire beni e documenti riconducibili ad attività illegite di familiari, indagati per associazione a delinquere e riciclaggio internazionale. La donna è moglie di uno dei destinatari delle 56 misure cautelari in carcere disposte dal Gip di Roma, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nell'ambito dell'inchiesta Fastweb-Telecom sul maxiriciclaggio di due miliardi che ha portato in carcere il faccendiere romano Gennaro Mokbel. Risiede in Svizzera ed è stata fermata questa notte con l'accusa di riciclaggio aggravato dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma e del Nucleo di Polizia Tributaria di Belluno. Le sono stati sequestrati denaro per oltre 300.000 euro, gioielli e numerosi documenti.



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