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View Full Version : [NEWS] La Internet delle cose e i calzini di Cerf


c.m.g
04-03-2010, 11:48
mercoledì 3 marzo 2010

Un nuovo studio evidenzia le magnifiche sorti dell'ubiquitous computing e le meraviglie del mondo interconnesso che sta per venire. I rischi per la privacy e gli utenti? Materia ancora da esplorare


Roma - Verrà un giorno, dice una famosa citazione attribuita al creatore dello standard TCP/IP Vint Cerf, in cui due calzini saranno dotati di sensori RFID in grado di "parlare" tra loro, reagire alle condizioni ambientali e comunicare l'uno la posizione dell'altro. Il giorno in cui vestiario, elettrodomestici e ogni genere di dispositivo creato dall'uomo saranno connessi a Internet o a una rete locale discreta e pervasiva è sempre più vicino, avverte un rapporto appena distribuito da McKinsey & Company.

È la Internet delle cose (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=%22internet+delle+cose%22&t=4&o=0) che viene prepotentemente evocata dalla società di analisi nelle sue accezioni più positive, la supposta capacità di una rete di sensori capaci di interagire autonomamente - che coinvolge oggettistica quotidiana così come sofisticati apparati informatici - di facilitare i compiti di gestione dei sistemi complessi così come aprire scenari inediti di business incluso il mai satollo mercato dell'advertising personalizzato.

La Internet delle cose, l'ubiquitous computing (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=ubiquitous+computing&t=4) descritto da McKinsey è per certi versi attivo già oggi: microcamere a forma di pillole sono in grado di attraversare l'apparato digerente del paziente inviando di rimando migliaia di immagini per scovare eventuali malattie e degenerazioni, dice (http://www.mckinseyquarterly.com/The_Internet_of_Things_2538) la società, mentre apparecchiature usate nei campi usano le informazioni raccolte dai satelliti per meglio gestire le coltivazioni.

La capacità di monitorare la presenza di specifico vestiario in un ambiente è naturalmente un'opzione che fa molto gola a chi fa advertising (basato in questo caso sulla presenza in loco del potenziale acquirente), e l'industria dell'automotive è pronta a sfruttare la Internet delle cose per anticipare le decisioni del guidatore (magari per evitare un impatto imminente) a velocità di reazione enormemente superiori rispetto a quelle dei sensi umani.

Nel computing ubiquo che McKinsey dà per certo di qui a breve, la variabile tuttora ignota rimane quella della privacy e delle conseguenze (http://bits.blogs.nytimes.com/2010/03/01/connecting-your-car-socks-and-body-to-the-internet/) di una tecnologia che si prospetta estremamente pervasiva nella vita personale di ognuno. Tali conseguenze devono essere attentamente valutate dai gruppi industriali e dalle agenzie governative, suggeriscono gli analisti, in modo da prevenire e monitorare gli abusi resi possibili da un fluire infinito di informazioni sotto monitoraggio continuo.

Alfonso Maruccia





Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2823817/PI/News/internet-delle-cose-calzini-cerf.aspx)