View Full Version : [CORRIERE DELLA SERA] Cambio di editoriale tra una versione e l'altra
Mythical Ork
02-03-2010, 19:03
Mi pare che un evento del genere non sia mai successo...
E mi pare strano che qui non se ne parli
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/i-corrieri-delle-sere/2122042
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2448197&yy=2010&mm=03&dd=02&title=al_corriere_della_sera_e_arriv
Che ne pensate? :mbe:
Ciao
Orlando
PS: Sul sito, tra gli editoriali, compare solo il secondo e non il primo
indelebile
02-03-2010, 19:12
de bortoli dice che è stato un errore e che lo riporteranno domani...
non mi convince
DE BORTOLI, FONDO SU CORRIERE.IT? ERRORE TECNICO ''ARTICOLO GALLI DELLA LOGGIA SOSTITUITO SARA'IN PAGINA DOMANI''
(ANSA) - Per ''un errore tecnico'', la testata on line del Corriere della Sera ha riportato oggi, per alcune ore, un articolo di Ernesto Galli della Loggia che la direzione ''aveva deciso, ieri a tarda sera, di rinviare di un giorno per lasciare spazio a un editoriale di Sergio Rizzo sul disegno di legge anticorruzione appena approvato dal governo''.
Lo spiega il direttore del quotidiano Ferruccio De Bortoli che aggiunge: ''sempre per lo stesso errore tecnico, e' stata inviata a Sky per la rassegna stampa una bozza provvisoria della prima pagina, poi cambiata, che non è mai stata data alle stampe''. ''L'articolo di Galli della Loggia - annuncia il direttore De Bortoli - verra' pubblicato nelle edizioni di domani, come gia' programmato d'intesa con l'autore''.
ConteZero
02-03-2010, 19:21
Be Bortoli dovrebbe spiegare com'è che una BOZZA sia poi diventata la versione definitiva per gli esteri.
Al mio paese questo si chiama "FERMIAMO LE ROTATIVE E CAMBIAMO LA TESTATA IN CORSA".
De Bortoli sta' perdendo la faccia.
2 marzo 2010
di Ernesto Galli della Loggia dal Corriere della Sera del 2 marzo 2010 (EDIZIONI INTERNAZIONALI)
La plastica si sta squagliando? Sembrerebbe. Certo è che coloro che si erano illusi dopo le elezioni del 2008 che il Pdl fosse diventato un partito più o meno vero, qualcosa di più di una lista elettorale, sono costretti ora a ricredersi. Non era qualcosa di più: spesso, troppo spesso, era qualcosa di peggio. Una corte, è stato autorevolmente detto. Ma a quel che è dato vedere pare piuttosto una somma di rissosi potentati locali riuniti intorno a figuranti di terz'ordine, rimasuglio delle oligarchie e dei quadri dei partiti di governo della prima repubblica. E tra loro, mischiati alla rinfusa – specie nel Mezzogiorno – che in questo caso comincia dal Lazio e da Roma – gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d'ogni risma ma di nessuna capacità. E' per l'appunto tra queste fila che, a partire dalla primavera dell'anno scorso, si stanno ordendo a ripetizione intrighi, organizzando giochi e delazioni, quando non vere e proprie congiure (e dunque non mi riferisco certo all'azione del Presidente Fini, il quale, invece, si è sempre mosso allo scoperto, parlando ad alta voce), allo scopo di trovarsi pronti, con i collegamenti giusti quando sarà giunto il momento, dai molti dei cortigiani giudicato imminente, in cui l'Augusto sarà costretto in un modo o nell'altro a lasciare il potere. Da quel che si può capire, e sopratutto si mormora, sono mesi, diciamo dalla famigerata notte di Casoria, che le maggiori insidie vengono a Berlusconi e al suo governo non già dall'opposizione, ma proprio dalla sua stessa parte, se non addirittura dalle stesse cerchie a lui più vicine. Al di là di ogni giudizio morale tutto ciò non fa che mettere in luce un problema importante: perché mai la destra italiana, durante la bellezza di quindici anni, eppur in condizioni così favorevoli, non è riuscita che a mettere insieme la confusa accozzaglia che vediamo? Perché non è riuscita a dare alla parte del Paese che la segue, e che tra l'altro è quasi sicuramente maggioritaria, sul piano quantitativo, niente altro che questa misera rappresentanza? Certo, hanno influito di sicuro la leadership di Berlusconi e la sua personalità. Il comando berlusconiano, infatti, corazzato di un inaudito potere mediatico-finanziario, no non era tale da potere avere rivali di sorta assicurandosi così un dominio incontrastato che almeno pubblicamente ha finora messo tutto e tutti a tacere; la personalità del premier, infine, ha mostrato tutta la sua congenita, insuperabile estraneità all'universo della politica modernamente inteso e dunque anche alla costruzione di un partito. La politica, infatti, non è vincere le elezioni e poi comandare, come sembra credere il nostro presidente del Consiglio; è prima avere un'idea, poi certo vincere le elezioni, ma dopo anche convincere un Paese e infine avere il gusto e la capacità di governo: tutte cose a cui Berlusconi, invece, non sembra particolarmente interessato e per le quali, forse, un partito non è inutile. Ma se è vero che il potere e la personalità del leader sono state un elemento decisivo nell'impedire che la Destra esprimesse niente altro che Forza Italia e il Pdl, è anche vero che né l'uno né l'altra esauriscono il problema che rimanda invece a caratteristiche di fondo della società italiana che come tali riguardano tanto la Desta che la sinistra. In realtà, il verificarsi simultaneo della caduta del Muro di Berlino e di Mani pulite ha significato la fine virtuale di tutte le culture politiche che la modernità italiana era riuscita a mettere in campo nel Novecento (quella fascista avendo già fatto naufragio nel '45). E' quindi rimasto un vuoto che il Paese non è riuscito a colmare. Non si è affacciata sulla scena nessuna visione per l'avvenire, nessuna idea nuova, nessun'indicazione significativa, nessuna nuova energia realmente politica è scesa in campo. Niente. Il risultato è che in Italia i capi politici più giovani hanno come minimo superato la cinquantina. Ma naturalmente il vuoto è più sensibile a destra. E più sensibili ne sono gli effetti negativi, perché lì la storia dell'Italia repubblicana non ha costruito nulla e dunque non ha potuto lasciare alcun deposito; che invece è rimasto solo nel centrosinistra; erede di un ininterrotto sessantennio di governo del Paese tanto al centro che alla periferia. Così come nel centrosinistra sono rimasti quasi tutti i vertici della classe politica che fu cattolica o comunista, portando in dote la propria esperienza e le proprie capacità. Mentre alla Destra è toccato solo il resto: a cui poi, per il sopraggiunto, generale, discredito della politica, non si è certo aggiunto, il meglio del Paese.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2448212&yy=2010&mm=03&dd=02&title=il_fantasma_di_un_partito
bluelake
03-03-2010, 10:01
l'articolo è pubblicato comunque regolarmente sul sito web: http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo_03/ernesto_galli_della_loggia_il_fantasma_di_un_partito_6bbaa0bc-2689-11df-b168-00144f02aabe.shtml
Mythical Ork
03-03-2010, 14:28
l'articolo è pubblicato comunque regolarmente sul sito web: http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo_03/ernesto_galli_della_loggia_il_fantasma_di_un_partito_6bbaa0bc-2689-11df-b168-00144f02aabe.shtml
Ma è stato pubblicato oggi, non ieri...
majin mixxi
03-03-2010, 19:16
certo è,per entrare nel merito dell'articolo,che tra qualche anno l'Italia avrà ai posti di comando nazionali e locali gente veramente pericolosa.
La prendiamo sul ridere ma vedo un dopo Silvio I veramente buio
Che sostanza ha assunto galli della loggia, bufotenina? Era un bel pezzo che non trovavo interessante un suo articolo, a maggior ragione perche' di solito lavora come bidet di corte. Che abbia deciso di cominciare a fare il giornalista?!
Che sostanza ha assunto galli della loggia, bufotenina?
Galli era probabilmente posseduto mentre ha scritto quell'articolo.
Galli era probabilmente posseduto mentre ha scritto quell'articolo.
Sara', ma il risultato e' pregevole.
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