View Full Version : Senatori e Mafia? Di Girolamo, al confronto, è un principiante. Forza Dell'Utri.
C’è mafia e mafia
di Marco Travaglio
Solidarizzare col senatore Di Girolamo sarebbe eccessivo. Ma condividere il suo stupore per lo sdegno generale che lo circonda, anche tra gli alleati e i presunti oppositori del Pd che due anni fa l’avevano salvato dall’arresto (unici contrari gli Idv) e ora lo vogliono cacciare, questo sì, si può fare.
Non si comprende la differenza fra il suo caso, che ha portato persino Berlusconi a scaricarlo, e quelli di Dell’Utri e Cuffaro. Anzi l’unica differenza è a suo favore: Dell’Utri è stato condannato in primo grado per mafia, Cuffaro in appello per favoreggiamento alla mafia, Di Girolamo non ancora. Ha “solo” un mandato di cattura per rapporti con la ‘ndrangheta. Come Cosentino, che però starebbe con la camorra e dunque resta sottosegretario.
Si dirà: Di Girolamo è stato fotografato con un boss e le cosche votavano per lui. Ma vale pure per Cuffaro, che fu filmato con due medici mafiosi: Vincenzo Greco, condannato per aver curato il killer di don Puglisi, e Salvatore Aragona, condannato per aver fornito un alibi falso al boss Enzo Brusca. Entrambi legatissimi al boss Giuseppe Guttadauro, che Cuffaro fece avvertire delle microspie a casa sua.
Per Dell’Utri c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Dal 1974 e il ‘76 infila un mafioso, Vittorio Mangano, in casa di Berlusconi: assunzione suggellata – scrive il Tribunale di Palermo – da un incontro a Milano fra il Cavaliere, Dell’Utri e i boss Bontate, Teresi e Di Carlo.
Nel 1976 partecipa – l’ammette lui stesso – al compleanno del boss catanese Antonino Calderone, insieme ai mafiosi Mangano, Nino e Gaetano Grado.
Nel ’77 va a lavorare per Filippo Rapisarda, legato a mafiosi come Vito Ciancimino e il clan Cuntrera-Caruana.
Nel 1980 partecipa – l’ammette lui stesso – a Londra alle nozze di Jimmy Fauci - pregiudicato siciliano legato ai Caruana, addetto al traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada - con i mafiosi Di Carlo, Teresi e Cinà.
Nel 1992 il boss di Trapani, Vincenzo Virga, minaccia l’imprenditore Garraffa per perorare la causa di un presunto credito in nero reclamato da Dell’Utri (Virga e Dell’Utri si salveranno grazie alla prescrizione del reato di minacce gravi).
Intanto Dell’Utri ottiene un provino al Milan per Gaetano D’Agostino, figlio di un complice dei Graviano.
Nel 1993, mentre lavora al progetto Forza Italia, Dell’utri s’interessa al movimento mafioso “Sicilia Libera”: i suoi contatti con uno dei fondatori, il principe Napoleone Orsini, risultano da agende e tabulati.
In novembre ancora le sue agende rivelano due incontri a Milano, nella sede di Publitalia, con Mangano, appena uscito da 11 anni di galera per mafia e traffico di droga.
Nel 1998 la Dia fotografa Natale Sartori (socio della figlia di Mangano in alcune cooperative di pulizie) mentre rende visita al neodeputato Dell’Utri.
Pochi mesi dopo la Dia filma un incontro a Rimini fra Dell’Utri e un falso pentito, Pino Chiofalo, che organizza un complotto contro i pentiti veri.
Nel ‘99 Dell’Utri si candida al Parlamento europeo: un fedelissimo di Provenzano intercettato in un’autoscuola raccomanda ai picciotti di votare per lui: “Dobbiamo portare e aiutare Dell’Utri, sennò lo fottono. Se sale alle Europee non lo tocca più nessuno…‘sti sbirri non gli danno pace”.
Nel 2001, vigilia delle politiche, il boss Guttadauro parla con Aragona: “Con Dell’Utri bisogna parlare, alle elezioni ’99 ha preso impegni (col boss Capizzi, ndr) e poi non s’è fatto più vedere”. Aragona: “Io sono stato invitato al Circolo, sede culturale di Dell’Utri in una biblioteca famosa”.
Nel 2003 Vito Palazzolo, boss latitante in Sudafrica, contatta Dell’Utri tramite intermediari (tra cui la moglie) perché prema sul governo Berlusconi per sistemare i suoi guai giudiziari.
Di Girolamo, al confronto, è un principiante. Ma ha un grave torto: “L’ha portato An”, dice il Banana, dunque l’inchiesta non è talebana né a orologeria: “È una cosa seria”. Ha sbagliato partito e soprattutto banda: se stava con la mafia o con la camorra, come minimo sarebbe sottosegretario.
IFQ di oggi
Wow, non sapevo avesse un cv così prestigioso
claudioborghi
28-02-2010, 10:37
Potrebbe essere preso a modello del metodo Travaglio.
Di Mangano non sto nemmeno a parlare perche' abbiamo sprecato troppi bytes sull'argomento
Nel 1976 partecipa – l’ammette lui stesso – al compleanno del boss catanese Antonino Calderone, insieme ai mafiosi Mangano, Nino e Gaetano Grado.
Fantastico... capita in un ristorante dove c'era per caso 'sto calderone (all'epoca incensurato), il mangano lo riconosce lo saluta, non era il compleanno, c'e' stata solo una stretta di mano del tutto occasionale e lo riconosce lo stesso calderone (pentito considerato attendibile dalla stessa procura) che dice chiaramente che lui con Dell'Utri non ha mai avuto nulla a che fare.
"Ma guardi io l’ho riconosciuto in fotografia nel giornale, leggendo
il nome, mi sono ricordato di questo signore" (pag. 486 sentenza primo grado)
Se uno si limita a leggere Travaglio pensa che fossero amiconi di bisboccia... grande informazione...
Nel ’77 va a lavorare per Filippo Rapisarda, legato a mafiosi come Vito Ciancimino e il clan Cuntrera-Caruana
Sempre piu' fantastico... va a lavorare per uno "legato ai mafiosi".
Ciancimino era stato addirittura sindaco di Palermo e Buscetta l'ha accusato solo nel 1984... dei miliardi di persone con cui ha avuto relazioni PRIMA di essere scoperto (non e' che un sindaco faccia vita monastica) solo dell'Utri doveva avere la preveggenza e capire che se il suo datore di lavoro era "legato" (qualsiasi cosa voglia dire) a costui poi qualcuno l'avrebbe accusato.
Capite, non si rimprovera a qualcuno un reato, bensi' di AVER LAVORATO PER UNO CHE CONOSCEVA UN NOTO PERSONAGGIO PUBBLICO CHE ANNI DOPO SAREBBE STATO ACCUSATO DI MAFIA... proprio bel giornalismo... poi sbrocca se gli ricordano che con questo metro anche lui frequentava criminali come Ciuro...
Nel 1980 partecipa – l’ammette lui stesso – a Londra alle nozze di Jimmy Fauci - pregiudicato siciliano legato ai Caruana
Qui gia' corregge il tiro... nei primi suoi libri questo Jimmy Fauci era un BOSS (qualifica che non si nega a nessuno) adesso e' solo "pregiudicato" perche' (se non erro anche lui ANNI DOPO l'episodio del matrimonio) e' stato beccato alla frontiera con la svizzera con del fumo.
Anche in questo caso e' lo stesso Fauci che conferma che Dell'Utri (che era a Londra per una mostra) era semplicemente uno degli imbucati a lui sconosciuti portati da altri invitati (in questo caso dall'amico di Dell'Utri Cina')
Se uno legge il Travaglino pensa che ci fosse una congrega di malfattori che tramava chissa' cosa...
PM
Era presente anche DELL’UTRI Marcello?
FAUCI GIROLAMO
Si, non invitato e non conosciuto (pag. 552 sentenza primo grado)
E il resto uguale... la prescrizione per la storia di Virga come se i fatti fossero accertati... in cassazione e' stata la stessa procura a chiedere ed ottenere l'annullamento per pesanti irregolarita' nel processo (e nel collegio c'era pure gente come Davigo).
http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/11/Cassazione_annulla_condanna_Milano_Dell_co_9_080411010.shtml
e cosi via...
Proprio un bel metodo...
^TiGeRShArK^
28-02-2010, 10:52
Dieci ore sotto torchio in una stanza del Tribunale. Nell' inchiesta sulle tangenti che la Fininvest, secondo il racconto di alcuni pentiti, avrebbe versato a Cosa nostra per l' installazione di ripetitori televisivi a Monte Pellegrino, ieri è stato il giorno di Filippo Alberto Rapisarda. Il finanziere siciliano, da anni trasferitosi in Lombardia, nell' 87 parlò ai giudici di Milano dei rapporti tra i fratelli Marcello e Alberto Dell' Utri, all' epoca suoi dipendenti, ed esponenti mafiosi del clan Bontade-Teresi. Ma sull' ex numero uno di Publitalia, oggi parlamentare di Forza Italia, è piombata anche una nuova accusa da parte del pentito Salvatore Cancemi: "Ho avuto modo in questi anni di saperne di più sui rapporti tra Totò Riina e Marcello Dell' Utri - ha detto il collaboratore - Non credo che le tangenti pagate dalla Fininvest fossero il ' pizzo' affinché Berlusconi potesse lavorare a Palermo. C' era qualcosa di più, io l' avevo intuito perfettamente. D' altro canto quando Riina mi disse che Vittorio Mangano (lo stalliere di Arcore, in carcere per mafia, ndr) si doveva togliere di mezzo, mi sembrò molto determinato. Mi aveva fatto capire che avrebbe eliminato Vittorio se avesse fatto storie. Si espose troppo per una semplice storia di ' pizzo' . Evidentemente c' era dell' altro". Poi Cancemi conclude con una frase sibillina: "E' probabile che su questa storia io possa ricordare anche altro...". Quanto a Filippo Rapisarda, che è indagato di concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe confermato ieri al sostituto procuratore Domenico Gozzo di avere assunto i fratelli Dell' Utri proprio su raccomandazione di Gaetano Cinà, accusato di essere un uomo d' onore della famiglia di Porta Nuova. Cinà, bloccato lunedì dagli uomini del servizio centrale operativo della polizia, è stato interrogato dal gip Marcello Piola, che ha convalidato il fermo. Nei suoi confronti c' è ora un' ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa. Gaetano Cinà, hanno detto i pentiti Calogero Ganci e Gioacchino Pennino, era l' uomo incaricato di andare a Milano due volte all' anno per riscuotere le tangenti che il gruppo del Biscione pagava alle cosche in cambio di tranquillità per le sue televisioni in Sicilia. Nel corso dell' interrogatorio, Cinà avrebbe ammesso di conoscere bene Marcello Dell' Utri, anche perché uno dei suoi figli giocava a pallone in una società dilettantistica di cui Dell' Utri era presidente. Quanto ai rapporti con Cosa nostra, Cinà è stato categorico: "Non ho niente a che spartire con quell' organizzazione". Filippo Rapisarda si è presentato al Palazzo di Giustizia di Palermo accompagnato dai suoi legali Paola Mora (che è anche sua moglie) e Silvio Romanelli. In una pausa dell' interrogatorio il finanziere ha scambiato qualche battuta con i giornalisti: "Marcello Dell' Utri? Penso che sia diventato competente in seguito, avrà avuto qualche buon maestro - ha scherzato l' imprenditore - Io sono andato via da Palermo perché non si poteva lavorare, erano tutti troppo spocchiosi". Rapisarda ha fatto capire di aver confermato ai giudici il contenuto delle dichiarazioni rese nell' 87. "Continuano a farmi sempre le stesse domande, e io dò sempre le stesse risposte". Il finanziere ha aggiunto di non aver mai conosciuto Vito Ciancimino, ma di essere stato socio di Francesco Paolo Alamia, ex consigliere comunale dc della corrente cianciminiana. Quanto a Gaetano Cinà, Rapisarda è stato lapidario: "Andatevi a leggere i miei verbali dell' 87", ha risposto ai cronisti. Ai magistrati di Milano, Rapisarda aveva detto senza mezzi termini di aver assunto Dell' Utri su indicazioni di Cinà, "al quale non si poteva dire di no perché rappresentava uno dei più potenti gruppi di mafia". - di LUCIO LUCA
Certo che ce ne vuole di coraggio per difendere un individuo del genere. :)
Quindi De Girolamo sarebbe UN SANTO usando i tuoi stessi canoni, giusto? :)
anonimizzato
28-02-2010, 10:56
cut
http://www.youtube.com/watch?v=t7QsxTeYEKo
dantes76
28-02-2010, 11:15
questo paese ha bisogno ordine e pulizia, e tutti gli altri devono essere trattati come vuoto a perdere...:rolleyes:
dantes76
28-02-2010, 11:16
Certo che ce ne vuole di coraggio per difendere un individuo del genere. :)
Quindi De Girolamo sarebbe UN SANTO usando i tuoi stessi canoni, giusto? :)
lo e' dell'utri.. invece il male e' la magistratura
ps: cosa diceva totto' riina sulla magistratura.
Matteo Trenti
28-02-2010, 11:31
C’è mafia e mafia
di Marco Travaglio
IFQ di oggi
http://img707.imageshack.us/img707/4713/ghed.jpg (http://img707.imageshack.us/i/ghed.jpg/)
Vincenzo1968
28-02-2010, 16:25
Potrebbe essere preso a modello del metodo Travaglio.
Di Mangano non sto nemmeno a parlare perche' abbiamo sprecato troppi bytes sull'argomento
Nel 1976 partecipa – l’ammette lui stesso – al compleanno del boss catanese Antonino Calderone, insieme ai mafiosi Mangano, Nino e Gaetano Grado.
Fantastico... capita in un ristorante dove c'era per caso 'sto calderone (all'epoca incensurato), il mangano lo riconosce lo saluta, non era il compleanno, c'e' stata solo una stretta di mano del tutto occasionale e lo riconosce lo stesso calderone (pentito considerato attendibile dalla stessa procura) che dice chiaramente che lui con Dell'Utri non ha mai avuto nulla a che fare.
"Ma guardi io l’ho riconosciuto in fotografia nel giornale, leggendo
il nome, mi sono ricordato di questo signore" (pag. 486 sentenza primo grado)
Se uno si limita a leggere Travaglio pensa che fossero amiconi di bisboccia... grande informazione...
CUT ulteriore disinformazione
Azz... Uno si ritrova ad una cena con un bel po' di mafiosi e il tutto avviene "per caso".
:rotfl:
Conviene ricordare le vergognose tecniche di disinformazione che vergognosamente usi:
Tratto dal romanzo Il Montaggio di Vladimir Volkoff (Guida, Napoli, 1992):
...
- “Lei mi ha detto che occorre preparare l'opinione pubblica per portare a buon fine colpi del genere. Come
prepara l'opinione pubblica, Iakov Moi'sseic?”
Pitman sospirò; avrebbe dovuto gettare altra zavorra.
- “Con il procedimento dell'informazione tendenziosa. A questo scopo ci s'infiltra in un giornale tenuto in
considerazione dal pubblico. Se fai attenzione a non comprometterlo apertamente, tutta la stampa ne segue
le orme e moltiplica le tue forniture all'infinito”.
- “E questa informazione tendenziosa, consiste...?”
Aleksandr prese un'aria distaccata. Pitman fece finta di cadere nella trappola.
- “Il Vademecum da dieci ricette per la creazione di informazioni tendenziose. Vuoi sapere quali sono le
dieci ricette?”
- “M'interesserebbe”.
- “La contro-ventà non verificabile; il miscuglio vero-falso; la deformazione del vero; la modifica del
contesto; la sfumatura con la sua variante: le verità selezionate; il commento rafforzato; l'illustrazione; la
generalizzazione; le parti disuguali; le parti uguali”.
- “Potrebbe darmi qualche esempio?”
- “Cercherò di ripeterle l'esposizione del mio maestro di corso; “Supponiamo, diceva, il seguente fatto
storico: Ivanov trova la moglie nel letto di Petrov” (Aleksandr s'irrigidì; non gli piacevano le facezie
scabrose. I francesi non potevano farne a meno; ma almeno con un russo sperava di evitarle; a torto
evidentemente, Pitman era piuttosto salace). “Vi mostrerò i diversi trattamenti ai quali potete sottoporre
questo fatto se, per una ragione politica, volete presentarlo in modo tendenzioso”.
Primo caso. Non ci sono testimoni. Il pubblico non sa come stiano le cose, e non ha alcun mezzo per
informarsi. Tu dici chiaro e tondo che è stato Petrov a trovare sua moglie nel letto di Ivanov. E ciò che noi
chiamiamo una contro-verità non verificabile.
Seconda ricetta. Ci sono dei testimoni. Tu scrivi che la coppia Ivanov non funziona e ammetti che, sabato
scorso, Ivanov ha sorpreso sua moglie insieme a Petrov. E' vero, aggiungi, che la settimana prima era
capitato alla Ivanova di sorprendere suo marito insieme alla Petrova. E il procedimento del miscuglio
vero-falso. Le proporzioni, naturalmente, possono variare. I ragazzi dell'intossicazione, quando vogliono
“convincere” l'avversario gli danno fino all'ottanta per cento di vero contro il venti per cento di falso,
perché ciò che importa, al loro livello, è che un preciso punto falso sia tenuto per vero. Noi, disinformatori
e agenti d'influenza, giochiamo sulla quantità e troviamo, al contrario, che un solo fatto vero e
controllabile ne fa passare molti che non sono né l'uno né l'altro”.
- “Allo stesso modo che i fonditori della grande campana che abbiamo appena visto versarono un po' d'oro
in una massa di bronzo”.
- “Proprio cosi”.
- “Terzo trucco. Tu ammetti che la cittadina Ivanova era in camera di Petrov sabato scorso, ma ironizzi
sull'argomento letto. Il mobile - dici tu - non c'entra niente con la faccenda. Con maggior verosimiglianza,
la Ivanova era semplicemente seduta su una sedia o in una poltrona, ma è nello stile di Ivanov, che ha fin
troppo la tendenza a finire sotto la tavola ubriaco, di calunniare la sua infelice consorte. Che cosa si
pretendeva che facesse? Che si lasciasse pestare di santa ragione da quell'ubriacone del marito? Avrà
creduto essere suo dovere rifugiarsi in camera di Petrov e con ogni probabilità era accompagnata dai suoi
bambini in tenera età, poiché, insomma, nulla ci autorizza ad accusarla di averli lasciati alla mercé di quel
bruto. Nulla, inoltre, dimostra che la cittadina Petrova non abbia assistito all'incontro Ivanova-Petrov, e la
cosa è persino probabile poiché la scena avveniva nella camera occupata dai Petrov nell'appartamento
comune che dividono con gli Ivanov. E' il trucco della deformazione del vero.
Quarto artificio. (Pitman contava sulle dita). Ricorri alla modifica del contesto. E esatto, dirai tu: Ivanov
ha trovato sua moglie nel letto di Petrov, ma chi non conosce Petrov? È un mostro di concupiscenza. Non è
improbabile che abbia subito quattordici condanne per stupro. Quel giorno, ha incontrato la Ivanova nel
corridoio, si è avventato su di lei, l'ha trascinata in camera sua ed era sul punto di violentarla quando, per
fortuna, il degno cittadino Ivanov, tornando dalla fabbrica dove aveva ancora una volta ottenuto il premio
dei tremila dadi avvitati in due ore e venticinque minuti, ha sfondato la porta e ha salvato la sua casta
sposa da un destino peggiore della morte. E la prova, griderai tu a voce alta, la prova è che l'informazione
iniziale non fa alcun cenno a rimproveri rivolti da Ivanov a Ivanova.
Quinto procedimento: sfumatura. Tu anneghi il fatto vero in una massa di altre informazioni. Petrov, dirai,
è uno stakanovista, un famoso suonatore d'armonica e giocatore di dama, è nato a Niznij-Novgorod, è stato
artigliere in guerra, ha offerto un canarino alla madre per i suoi sessant'anni, ha delle amanti, fra cui una
certa Ivanova, gli piace il salame all'aglio, nuota bene sul dorso, sa fare i pelmeni siberiani... ecc.
Abbiamo anche un trucco che è l'inverso della sfumatura: le verità selezionate. Scegli, nell'incidente che
devi riferire, particolari veridici ma incompleti. Racconti per esempio che Ivanov è entrato in camera di
Petrov senza bussare, che la Ivanova è sobbalzata perché era nervosa, che Petrov è parso offeso dalle
maniere maleducate di Ivanov, e che, dopo aver scambiato qualche osservazione sul grandissimo
rilassamento dei costumi ch'è una delle conseguenze del Vecchio Regime, i coniugi Ivanov sono tornati
nella loro camera.
Sesto metodo; il commento rafforzato. Tu non modifichi in nulla il fatto storico, ma ne trai, per esempio,
una critica degli appartamenti in comune, che scompaiono sempre più rapidamente, ma dove gli incontri
fra amanti e mariti avvengono ancora più di frequente di quanto preveda il piano quinquennale. Quindi
descrivi una città moderna dove ogni coppia di tortorelle ha il suo appartamentino, dove può tubare a suo
piacimento, e dipingi un quadro idillico della sorte invidiabile che in un simile paradiso aspetta gli Ivanov.
II settimo tranello è un'altra forma del sesto; è l'illustrazione, in cui si procede dal generale al particolare e
non più dal particolare al generale. Puoi svolgere lo stesso tema: felicità delle coppie nelle città nuove
costruite grazie all'efficienza benefica del regime dei Soviet, ma chiudi con un'esclamazione del genere:
“Che progresso rispetto ai vecchi appartamenti in comune dove succedevano scene deplorevoli, come quella
di quell'Ivanov che ha trovato la moglie nella camera del vicino!”.
L'ottava tattica è la generalizzazione. Per esempio, tu trai dalla condotta della Ivanova conseguenze
sconcertanti sull'ingratitudine, l'infedeltà, la lussuria femminili, senza far parola della complicità di Petrov.
O, invece, schiacci Petrov-Casanova, il vile seduttore, e assolvi, fra le acclamazioni della giuria, l'infelice
rappresentante di un sesso vergognosamente sfruttato.
La nona tecnica si chiama: parti disuguali . Ti rivolgi ai tuoi lettori e chiedi loro di commentare l'accaduto.
Pubblichi una lettera che condanna la Ivanova, anche se ne hai ricevute cento, di cui dieci che la
giustificano, anche se hai ricevuto soltanto queste dieci.
Infine la decima formula è quella delle parti uguali. Ordini a un professore d'università, polemista
competente, amato dal pubblico, una difesa degli amanti in cinquanta righe, e chiedi a uno scemo di paese
una condanna degli stessi amanti nelle stesse cinquanta righe, ciò che stabilisce la tua imparzialità.
Ecco, così lei, Aleksandr Dmitric, ha un'idea di ciò che è l'informazione tendenziosa e degli esercizi che
dovrà fare durante il corso, evidentemente su argomenti un po' più seri”.
- “Mi sembra - disse Aleksandr - di conoscere un giornale francese che fa precisamente quello che lei dice.
Ma... non mi ha parlato anche del Triangolo?”
- “E proprio insaziabile. Lei crede che io le rivelerò tutta la nostra dottrina così sui due piedi, su questo
balcone, semplicemente per distrarla?”
...
L'opera di Volkoff è indispensabile per capire le tecniche di disinformazione: si tratta si di un romanzo, ma è basato su fatti veri, documentati.
I documenti di cui l'autore si è servito per la stesura del romanzo, si trovano nel seguente volume(purtroppo non tradotto in italiano):
La Désinformation arme de guerre. Textes de base présentés par Vladimir Volkoff (Juillard/L’Âge d’Homme, Parigi-Ginevra 1986).
Ha ragione, è ipocrita tutto questo teatrino contro Di Girolamo (che per carità, deve dimettersi eh) quando (per restare sempre in tema di mafie) personaggi come Dell'Utri e Cosentino stanno tranquilli al loro posto, Cosentino addirittura ha la delega al CIPE mentre se non fosse stato politico ora sarebbe agli arresti (recentemente confermati legittimi anche dalla cassazione).
Tratto dal romanzo Il Montaggio di Vladimir Volkoff (Guida, Napoli, 1992):
Molto interessante. ;)
claudioborghi
28-02-2010, 16:52
Certo che ce ne vuole di coraggio per difendere un individuo del genere.
Non difendo proprio nessuno... faccio solo notare le sciocchezze del "metodo travaglio".
Poi se vogliamo dire che lui scrive cose mistificanti, ma va bene lo stesso perche' tanto quegli altri sono cattivi, prego... pero' e' un'altro discorso.
Vincenzo1968
28-02-2010, 17:46
Per il nostro Borghi(tutto di diamante) Travaglio mistifica. Ma lo fa così bene da riuscire a infinocchiare le giurie di prestigiosi premi sul giornalismo:
L’associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) conferisce il premio per la libertà di stampa a Marco Travaglio (http://italiadallestero.info/archives/3612)
I sette membri del consiglio direttivo federale della DJV, l’associazione dei giornalisti tedeschi, quest’anno hanno assegnato il premio per la libertà di stampa al giornalista e autore italiano Marco Travaglio.
Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.”
Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico. Le critiche di Travaglio si sono orientate anche ai colleghi italiani con lo scopo di incoraggiarli a non sottomettersi alla censura. “Il premio della DJV per la libertà di stampa è il riconoscimento più adatto a Marco Travaglio,” ha dichiarato Konken. “Travaglio deve dare coraggio ai giornalisti italiani affinché possano svolgere la loro funzione di vigilanza e non cadano vittima di intimidazioni”.
Il premio della DJV per la libertà di stampa consiste in 7.500 Euro e sarà conferito a Marco Travaglio a Berlino alle 18:30 del 28 aprile 2009 presso il Palazzo della Bundespressekonferenz (ufficio stampa federale). I rappresentanti dei media sono invitati a partecipare alla cerimonia.
Con questo premio la DJV onora personalità o istituzioni che si impegnano in prima persona in battaglie per il mantenimento e la creazione della libertà di stampa. I precedenti vincitori sono stati il giornalista serbo Miroslav Filipovic, la giornalista russa Olga Kitowa e la redazione del giornale “Berliner Zeitung”. Filipovic ha ricevuto il premio per aver scoperto i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitowa è stata premiata per la sua difficile battaglia contro la corruzione in Russia e la redazione del “Berliner Zeitung” per l’impegno dimostrato nel difendere la libertà di stampa in Germania e l’indipendenza editoriale da Mecom Group, la casa editrice che l’ha rilevata.
Marco Travaglio riceve il “Premio per la libertà di stampa” (http://italiadallestero.info/archives/4930)
I premi in onore della libertà di stampa normalmente vanno a giornalisti che operano in regimi non democratici o semi-democratici, piuttosto raramente a giornalisti di paesi fondatori dell’UE. Ma altrettanto fuori dal comune è l’uomo che martedì scorso è stato insignito del “Premio per la libertà di stampa” dall’Associazione dei Giornalisti Tedeschi.
Il giornalista italiano Marco Travaglio è temuto quasi ugualmente dalla destra e dalla sinistra. Si è inimicato il miliardario delle tv e presidente del consiglio Silvio Berlusconi facendo ricerche sulle origini oscure della sua ricchezza e continua ancora a infastidire gli uomini del suo entourage evidenziando i loro rapporti con la mafia. Ma si è fatto nemici anche a sinistra, quando ha pubblicato le intercettazioni telefoniche di alcuni dei suoi esponenti più in vista. E di recente il quotidiano di sinistra liberale “Repubblica” lo ha attaccato duramente. Il quarantaquattrenne torinese, che si considera liberale, ha iniziato la sua carriera nella stampa cattolica, è diventato il protetto del grande anziano del giornalismo italiano Indro Montanelli (di destra) e oggi cura delle rubriche su giornali nazionali e su internet. Si impegna costantemente per un giornalismo di precisione artigianale. Nel libro “La scomparsa dei fatti” ha documentato con dovizia di particolari il modo in cui nei media l’opinione e gli interessi sostituiscano sempre di più l’indagine. Un libro che meriterebbe di essere tradotto in tante lingue…
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/print/2234738.html
http://www.youtube.com/watch?v=2FghiYTloJs&feature=related
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1311:marco-travaglio-su-rainews24-29-aprile-2009&catid=11:incontri&Itemid=13
Travaglio e Abbate tra i premiati per il prestigioso premio giornalistico "Il Premiolino":
La Giuria de Il Premiolino ha reso nota la selezione dei giornalisti vincitori dell’edizione 2010.
Distintisi ‘per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento’ vengono quest’anno premiati:
•per la sezione settimanali Lirio Abbate, inviato de L’Espresso;
•per la televisione Sigfrido Ranucci, giornalista della trasmissione d'inchiesta Report di Rai Tre;
•per i quotidiani Marco Travaglio, editorialista de Il Fatto Quotidiano, Mario Gerevini, inviato del Corriere della Sera e S. Em. Cardinale Carlo Maria Martini che dalle pagine del Corriere della Sera ha aperto un dialogo mensile con i lettori, rispondendo alle loro numerose lettere;
•per la sezione new media, Angelo Venti, direttore del giornale online www.site.it e la redazione di Farefuturo Webmagazine.
La Giuria ha inoltre deciso di conferire a Bruno Gambacorta, ideatore della rubrica Eat Parade del Tg2, il Premio Birra Moretti, per i suoi articoli e servizi sulla cultura alimentare del made in Italy.
Le motivazioni dei premi saranno rese note nel corso della cerimonia ufficiale di premiazione, in programma il prossimo 2 marzo a Milano nella storica cornice di Palazzo Marino (Sala Alessi - Piazza della Scala, 2).
La partecipazione all’evento e alla cena di gala è su invito.
http://www.premiolino.it/focus-on/ledizione-2010
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/25288/48/
http://www.agi.it/milano/notizie/201002171840-cro-rmi0051-giornalisti_premiolino_tra_vincitori_card_martini_e_travaglio
http://www.newsfood.com/q/3fe475bc/il-premiolino-2010-selezionati-i-vincitori/
http://it.wikipedia.org/wiki/Premiolino
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995
Non difendo proprio nessuno... faccio solo notare le sciocchezze del "metodo travaglio".
cut
Non difendi nessuno? Ma fazioso (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=31060117&postcount=1816) non vuol dire anche cavilloso, partigiano, partitico, estremista, facinoroso, agitatore, eversore, ingiusto, neutrale (ovviamente questo è un errore, almeno nel tuo caso :Prrr: ), parziale, pretestuoso, turbolento, unilaterale, fanatico, insidioso, subdolo, interessato, di parte, capzioso, nepotistico, settario, tendenzioso, opportunistico, eversivo, sovversivo, sovvertitore, tumultuante, soggettivo?
Non difendo proprio nessuno...
...mah.... che collegamento c'è tra un giornalista ( ^^ ) e un forum di tecnologia?
:asd:
sid_yanar
28-02-2010, 18:47
Ha ragione, è ipocrita tutto questo teatrino contro Di Girolamo (che per carità, deve dimettersi eh) quando (per restare sempre in tema di mafie) personaggi come Dell'Utri e Cosentino stanno tranquilli al loro posto, Cosentino addirittura ha la delega al CIPE mentre se non fosse stato politico ora sarebbe agli arresti (recentemente confermati legittimi anche dalla cassazione).
Molto interessante. ;)
restano al loro posto per i rapporti evidentemente più stretti con il cavaliere senza cavallo. Se cadessero, trascinerebbero giù anche lui.
PM
Era presente anche DELL’UTRI Marcello?
FAUCI GIROLAMO
Si, non invitato e non conosciuto (pag. 552 sentenza primo grado)
Un bel metodo. Una sentenza di condanna di oltre 1700 pagine riassunta in due righe.
Si potrebbe fare anche con Provenzano
PM
Lei è mafioso?
PROVENZANO BERNARDO
No.
GIUDICE
Assolto.
Sai che risparmio.
^TiGeRShArK^
01-03-2010, 00:08
Un bel metodo. Una sentenza di condanna di oltre 1700 pagine riassunta in due righe.
Si potrebbe fare anche con Provenzano
PM
Lei è mafioso?
PROVENZANO BERNARDO
No.
GIUDICE
Assolto.
Sai che risparmio.
Ma più che altro la cosa bella è che lui si fida delle parole di boss mafiosi quando dicono la LORO verità su dell'utri, ma quando dei pentiti certificati e verificati danno la loro versione dei fatti allora è tutta fuffa per definizione. :asd:
Un bel metodo. Una sentenza di condanna di oltre 1700 pagine riassunta in due righe.
Si potrebbe fare anche con Provenzano
PM
Lei è mafioso?
PROVENZANO BERNARDO
No.
GIUDICE
Assolto.
Sai che risparmio.
Del resto "chi non ha cenato a tavola con delle persone che poi dopo venti anni verranno giudicate mafiose"? (cit.)
Ma più che altro la cosa bella è che lui si fida delle parole di boss mafiosi quando dicono la LORO verità su dell'utri, ma quando dei pentiti certificati e verificati danno la loro versione dei fatti allora è tutta fuffa per definizione. :asd:
Ma Borghi lo ha detto esplicitamente: lui è fazioso :O
John Cage
01-03-2010, 09:45
Del resto "chi non ha cenato a tavola con delle persone che poi dopo venti anni verranno giudicate mafiose"? (cit.)
http://www.beautyheaven.com.au/product_images/262/im_1.jpg
Un bel metodo. Una sentenza di condanna di oltre 1700 pagine riassunta in due righe.
Si potrebbe fare anche con Provenzano
PM
Lei è mafioso?
PROVENZANO BERNARDO
No.
GIUDICE
Assolto.
Sai che risparmio.
O nella versione alternativa:
PM
Lei è mafio..
PROVENZANO BERNARDO
Tempo scaduto! Prescritto!
GIUDICE
...
MINZOLINI
Persecuzione! Assolto!
:asd:
Questa è la versione processo breve. :asd:
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