lowenz
20-02-2010, 22:23
L'ho sentito solo ora :mbe: :mbe: :mbe:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/02/18/visualizza_new.html_1705312844.html
NIAMEY - Colpo di stato militare in Niger, uno dei paesi più poveri del mondo ma strategico per i suoi giacimenti di uranio. Dopo una giornata di scontri il presidente Mamadou Tandja, insieme a tutti i membri del Governo, é finito nelle mani dei soldati ed è stato imprigionato con i suoi ministri in una caserma. I militari che hanno preso il potere hanno dichiarato sospesa la Costituzione e dissolte tutte le istituzioni statali. La radio di stato ha interrotto i programmi e iniziato a diffondere solo marce militari, al termine di una giornata costata la vita a quattro soldati. Il contestato presidente, che si è attirato le critiche internazionali per aver sciolto il parlamento e modificato la costituzione per assicurarsi il potere oltre il secondo mandato presidenziale, è stato così spodestato, a colpi di mitra e artiglieria pesante, da un gruppo di militari che hanno prima assediato il palazzo presidenziale, dove si stava svolgendo la riunione settimanale del governo, e poi arrestato l'intero esecutivo.
A guidarli, un maggiore dell'esercito: Adamou Harouna che, secondo informazioni giornalistiche, ha l'appoggio Il comandante della più importante area militare del Niger, Dijibrilla Hima Hamidou. La giunta ha imposto un coprifuoco notturno e la chiusura delle frontiere terrestri e anche dello spazio aereo. La tensione politica del resto da dicembre, scadenza naturale del mandato di Tandja, era notevolmente salita nel paese africano, esportatore mondiale di uranio e di altri minerali, che attrae investimenti per miliardi di dollari da compagnie minerarie internazionali. Oggi l'epilogo: gli scontri sono iniziati in mattinata, quando i militari hanno raggiunto il palazzo presidenziale con armi e mezzi pesanti. I testimoni hanno parlato di vera e propria guerriglia, spari ed esplosioni. Ed hanno visto colonne di fumo alzarsi dal palazzo nel quale era riunito il governo. Un razzo ha colpito un blindato nel quale si trovavano tre o quattro militari, distruggendo completamente il tetto.
"I corpi dei soldati -ha detto un testimone- erano dilaniati". Altri soldati sono rimasti feriti. Poi, le strade di Tandja e dei suoi ministri si sono separate. Il presidente, secondo una fonte, è finito in una caserma a 20 chilometri da Niamey, mentre i componenti del Governo sono stati portati nella sede del Consiglio superiore della comunicazione, non lontano dal palazzo presidenziale. Le prime conferme sul fatto che si trattasse di un golpe, il quarto nel paese dopo quelli del '74, del '96 e del '99, sono arrivate nel primo pomeriggio da un alto funzionario francese. Parigi ha immediatamente invitato i connazionali che vivono e lavorano nella citta' a non uscire di casa: solo a Niamey sono residenti circa 1.500 francesi e 500 cittadini Ue. L'annuncio della sospensione della Costituzione è stato dato via radio e televisione dal 'Consiglio supremo per la restaurazione della democrazia' (Csdr), la giunta militare che ha preso il potere. "Il Consiglio", ha annunciato in tv un colonnello dichiarandose "il portavoce" della giunta, "ha deciso di sospendere la Costituzione della sesta repubblica" e "di dissolvere tutte le istituzioni che questa prevede".
Dalla padella alla brace?
Ho trovato anche questo:
http://www.terranews.it/news/2010/02/niger-un-colpo-di-stato-legato-al-business-nucleare
In Niger un colpo di Stato legato al business nucleare
AFRICA. Il presidente Mamadou Tandja è stato destituito giovedì dai militari. Il suo mandato era scaduto a dicembre ma la modifica alla Costituzione e lo scioglimento del Parlamento lo avevano mantenuto al potere. Ora il suo tempo è finito.
Tesa ma finora calma la situazione a Niamey, dove da ieri vige il coprifuoco dopo il colpo di Stato di giovedì che ha portato all’arresto del presidente Mamadou Tandja e del suo luogotenente, confinati ora in una caserma a 20 chilometri dalla capitale. Le strade sono pressoché deserte, mentre la radio ufficiale, Voix du Sahel, diffonde da giovedì alle 18 musica militare. Le trasmissioni sono state interrotte solo per poco in serata, quando il colonnello Goukoye Abdoulakarim ha annunciato l’avvenuto golpe. «Il Consiglio supremo per la restaurazione della democrazia, di cui sono il portavoce», ha detto alla radio di Stato, «ha deciso di sospendere la Costituzione della Sesta Repubblica e di dissolvere tutte le istituzioni che di essa sono emanazione». Da allora, il silenzio.
Caute finora le reazioni, in attesa di sapere a cosa si stia andando incontro. Il colpo di Stato è stato incruento: Tandja è stato prelevato intorno alle 13 dal suo palazzo, nel quale era in corso un consiglio dei ministri, dopo una breve battaglia all’esterno dell’edificio con i soldati di guardia. Secondo le informazioni dei media locali, quattro militari sarebbero morti nell’incendio del loro blindato, colpito forse da un obice. Ma nel resto della capitale le caserme non si sono mosse, preferendo tenere i soldati all’allerta all’interno delle loro postazioni. A guidare il golpe sono tre colonnelli, personalità di gran conto delle gerarchie militari, a partire dal numero due del Csrd, Djibrilla Hima Hamidou, detto Pelé, che nel 1999 partecipò al golpe del comandante Wanké. Come allora (e come nel 1977 e nel 1996) i militari anche oggi adducono “ragioni morali” dietro il loro sollevamento.
Tandja, il cui mandato sarebbe scaduto nel dicembre 2009, è rimasto al potere a seguito di un cambiamento costituzionale ottenuto illegalmente, tanto da far sospendere il suo Paese dalle istituzioni del Continente. Ma né le sanzioni né l’esclusione dal consesso internazionale avevano creato grandi problemi al presidente, che contava sul solido appoggio della Francia, grande partner commerciale del Paese. Essere seduti sui più grossi giacimenti di uranio del mondo a volte può essere un vantaggio, e per dieci anni sicuramente lo è stato per Tandja. Areva, la società francese a partecipazione statale leader mondiale del nucleare, ha firmato con Niamey contratti miliardari: l’ultimo, nel gennaio 2009, concede ad Areva lo sfruttamento della miniera di Imouraren, la più grande di tutta l’Africa, che sarà operativa nel 2012 facendo del Niger il secondo produttore mondiale di uranio.
I militari golpisti rispetteranno i contratti stipulati da Tandja, o ne faranno carta straccia? L’Eliseo, pur condannando il golpe, invita «al dialogo per la pace». Se dialogo ci sarà, l’economia francese potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Se, al contrario, l’opera moralizzatrice del Csrd coinvolgesse anche le multinazionali straniere, allora Nicolas Sarkozy avrebbe un problema in più da affrontare nella regione delle sue ex colonie.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/02/18/visualizza_new.html_1705312844.html
NIAMEY - Colpo di stato militare in Niger, uno dei paesi più poveri del mondo ma strategico per i suoi giacimenti di uranio. Dopo una giornata di scontri il presidente Mamadou Tandja, insieme a tutti i membri del Governo, é finito nelle mani dei soldati ed è stato imprigionato con i suoi ministri in una caserma. I militari che hanno preso il potere hanno dichiarato sospesa la Costituzione e dissolte tutte le istituzioni statali. La radio di stato ha interrotto i programmi e iniziato a diffondere solo marce militari, al termine di una giornata costata la vita a quattro soldati. Il contestato presidente, che si è attirato le critiche internazionali per aver sciolto il parlamento e modificato la costituzione per assicurarsi il potere oltre il secondo mandato presidenziale, è stato così spodestato, a colpi di mitra e artiglieria pesante, da un gruppo di militari che hanno prima assediato il palazzo presidenziale, dove si stava svolgendo la riunione settimanale del governo, e poi arrestato l'intero esecutivo.
A guidarli, un maggiore dell'esercito: Adamou Harouna che, secondo informazioni giornalistiche, ha l'appoggio Il comandante della più importante area militare del Niger, Dijibrilla Hima Hamidou. La giunta ha imposto un coprifuoco notturno e la chiusura delle frontiere terrestri e anche dello spazio aereo. La tensione politica del resto da dicembre, scadenza naturale del mandato di Tandja, era notevolmente salita nel paese africano, esportatore mondiale di uranio e di altri minerali, che attrae investimenti per miliardi di dollari da compagnie minerarie internazionali. Oggi l'epilogo: gli scontri sono iniziati in mattinata, quando i militari hanno raggiunto il palazzo presidenziale con armi e mezzi pesanti. I testimoni hanno parlato di vera e propria guerriglia, spari ed esplosioni. Ed hanno visto colonne di fumo alzarsi dal palazzo nel quale era riunito il governo. Un razzo ha colpito un blindato nel quale si trovavano tre o quattro militari, distruggendo completamente il tetto.
"I corpi dei soldati -ha detto un testimone- erano dilaniati". Altri soldati sono rimasti feriti. Poi, le strade di Tandja e dei suoi ministri si sono separate. Il presidente, secondo una fonte, è finito in una caserma a 20 chilometri da Niamey, mentre i componenti del Governo sono stati portati nella sede del Consiglio superiore della comunicazione, non lontano dal palazzo presidenziale. Le prime conferme sul fatto che si trattasse di un golpe, il quarto nel paese dopo quelli del '74, del '96 e del '99, sono arrivate nel primo pomeriggio da un alto funzionario francese. Parigi ha immediatamente invitato i connazionali che vivono e lavorano nella citta' a non uscire di casa: solo a Niamey sono residenti circa 1.500 francesi e 500 cittadini Ue. L'annuncio della sospensione della Costituzione è stato dato via radio e televisione dal 'Consiglio supremo per la restaurazione della democrazia' (Csdr), la giunta militare che ha preso il potere. "Il Consiglio", ha annunciato in tv un colonnello dichiarandose "il portavoce" della giunta, "ha deciso di sospendere la Costituzione della sesta repubblica" e "di dissolvere tutte le istituzioni che questa prevede".
Dalla padella alla brace?
Ho trovato anche questo:
http://www.terranews.it/news/2010/02/niger-un-colpo-di-stato-legato-al-business-nucleare
In Niger un colpo di Stato legato al business nucleare
AFRICA. Il presidente Mamadou Tandja è stato destituito giovedì dai militari. Il suo mandato era scaduto a dicembre ma la modifica alla Costituzione e lo scioglimento del Parlamento lo avevano mantenuto al potere. Ora il suo tempo è finito.
Tesa ma finora calma la situazione a Niamey, dove da ieri vige il coprifuoco dopo il colpo di Stato di giovedì che ha portato all’arresto del presidente Mamadou Tandja e del suo luogotenente, confinati ora in una caserma a 20 chilometri dalla capitale. Le strade sono pressoché deserte, mentre la radio ufficiale, Voix du Sahel, diffonde da giovedì alle 18 musica militare. Le trasmissioni sono state interrotte solo per poco in serata, quando il colonnello Goukoye Abdoulakarim ha annunciato l’avvenuto golpe. «Il Consiglio supremo per la restaurazione della democrazia, di cui sono il portavoce», ha detto alla radio di Stato, «ha deciso di sospendere la Costituzione della Sesta Repubblica e di dissolvere tutte le istituzioni che di essa sono emanazione». Da allora, il silenzio.
Caute finora le reazioni, in attesa di sapere a cosa si stia andando incontro. Il colpo di Stato è stato incruento: Tandja è stato prelevato intorno alle 13 dal suo palazzo, nel quale era in corso un consiglio dei ministri, dopo una breve battaglia all’esterno dell’edificio con i soldati di guardia. Secondo le informazioni dei media locali, quattro militari sarebbero morti nell’incendio del loro blindato, colpito forse da un obice. Ma nel resto della capitale le caserme non si sono mosse, preferendo tenere i soldati all’allerta all’interno delle loro postazioni. A guidare il golpe sono tre colonnelli, personalità di gran conto delle gerarchie militari, a partire dal numero due del Csrd, Djibrilla Hima Hamidou, detto Pelé, che nel 1999 partecipò al golpe del comandante Wanké. Come allora (e come nel 1977 e nel 1996) i militari anche oggi adducono “ragioni morali” dietro il loro sollevamento.
Tandja, il cui mandato sarebbe scaduto nel dicembre 2009, è rimasto al potere a seguito di un cambiamento costituzionale ottenuto illegalmente, tanto da far sospendere il suo Paese dalle istituzioni del Continente. Ma né le sanzioni né l’esclusione dal consesso internazionale avevano creato grandi problemi al presidente, che contava sul solido appoggio della Francia, grande partner commerciale del Paese. Essere seduti sui più grossi giacimenti di uranio del mondo a volte può essere un vantaggio, e per dieci anni sicuramente lo è stato per Tandja. Areva, la società francese a partecipazione statale leader mondiale del nucleare, ha firmato con Niamey contratti miliardari: l’ultimo, nel gennaio 2009, concede ad Areva lo sfruttamento della miniera di Imouraren, la più grande di tutta l’Africa, che sarà operativa nel 2012 facendo del Niger il secondo produttore mondiale di uranio.
I militari golpisti rispetteranno i contratti stipulati da Tandja, o ne faranno carta straccia? L’Eliseo, pur condannando il golpe, invita «al dialogo per la pace». Se dialogo ci sarà, l’economia francese potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Se, al contrario, l’opera moralizzatrice del Csrd coinvolgesse anche le multinazionali straniere, allora Nicolas Sarkozy avrebbe un problema in più da affrontare nella regione delle sue ex colonie.