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View Full Version : Appalti alla Maddalena, hotel extralusso senza fognature


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17-02-2010, 09:03
http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/articolo/1861857?edizione=EdRegionale



Appalti alla Maddalena, hotel extralusso senza fognature
La struttura di missione ha dirottato altrove i fondi per la rete. Venerdì direzione regionale pd nell'arcipelago
di Pier Giorgio Pinna
LA MADDALENA. Al di là di malaffare e corruzione, tra una montagna d’incompiute, nell’arcipelago c’è una vera emergenza, quasi una bomba ecologica. È l’allarme per il malfunzionamento della rete fognaria. Mai però i Bertolaso boys se ne sono resi conto. O, se hanno capito, si sono limitati a girare la faccia da un’altra parte.

All’inizio di tutto, per rifare gli impianti e metterli a norma durante i cantieri per il G8, erano stati stanziati 3 milioni e 800 mila euro. Ma il 29 settembre 2008 la struttura di missione, e per l’esattezza il funzionario Mauro Della Giovampaola, che poi finirà in manette, aveva dato un perentorio ordine di servizio: «Niente più collegamenti e tubature davanti all’ex ospedale militare, la priorità va data alla costruzione dell’albergo interno». Detto fatto: prima lo stop ai lavori, poi lo stralcio dei fondi. Da allora questa situazione, che certo avrebbe potuto rientrare più facilmente di altre fra le competenze della Protezione civile, si è soltanto aggravata. Tanto che ieri si è svolto un vertice per individuare soluzioni. Senza tentare di far funzionare meglio le pompe di sollevamento, l’alternativa sarebbe quella di continuare a veder galleggiare melma e feci in mare. Magari proprio alla vigilia della Vuitton Cup, quando le acque dovrebbero essere cristalline come non mai.

Intanto dopodomani pomeriggio, dalle 16, si riunirà in via straordinaria alla Maddalena la direzione regionale del Partito democratico. «Unitamente - come si legge in una nota stampa - all’a ssemblea provinciale della Gallura». Saranno presenti i parlamentari sardi del Pd, i consiglieri regionali e i rappresentanti nelle istituzioni, «per discutere della situazione dell’isola dopo i fatti di questi giorni e per garantire le prospettive di sviluppo dell’arcipelago». «Un’occasione per un confronto pubblico con forze sociali ed economiche con l’obiettivo di creare un fronte comune contro le pericolose conseguenze derivanti dal possibile blocco delle iniziative programmate», è la conclusione.
Come appunto il caso della rete fognaria. La riunione che in mattinata si è tenuta negli uffici tecnici municipali è stata convocata dalla Provincia. Proprio dopo la constatazione che le disfunzioni nel sistema si ripetono in maniera preoccupante a pochi mesi di distanza da analisi dell’Arpas tutt’altro che confortanti. Dopo un sopralluogo nell’area del depuratore all’assessore all’A mbiente per la Gallura, Pier Franco Zanchetta, e ai rappresentanti di Comune Capitaneria, Forestale, Abbanoa (che dovrebbe subentrare nella gestione) non sono però rimaste chance diverse da interventi-tampone. In mancanza di contromisure strutturali sull’i ntero complesso di pompe e collegamenti a monte, è chiarissimo come durante il tragitto dello smaltimento e ancora più a valle ci saranno sempre guai.

«Gli stanziamenti per il G8 prevedevano una nuova condotta di raccordo tra la zona dell’ammiragliato e l’Area Vaticano interessata dal cantiere per il summit, l’allacciamento al sistema urbano del Villaggio Piras che d’estate ospita oltre mille persone, la sistemazione delle falle nell’intera rete - commenta Zanchetta - Dopo l’alt della struttura di missione, invece, non è stato possibile fare più nulla. In questo stallo la Provincia non ha rilasciato ai gestori del depuratore l’autorizzazione allo scarico e Abbanoa non ha ottenuto lo “stato di consistenza” per prendere in mano la situazione». «Sia pure in queste condizioni teniamo comunque a far sapere che il depuratore funziona», sottolinea Massimiliano Serra, funzionario della Opere Pubbliche Spa, che ha sempre lavorato alla Maddalena e continuato a farlo durante i cantieri per il G8 mancato.

Da queste parti «la morale dell’ennesima questione morale», in fondo, è una sola. Ed è ancora Zanchetta a ricordarla: «Alla Maddalena sono state promosse iniziative di ogni genere, comprese quelle che per la popolazione avevano un’importanza molto relativa. Ma le vere emergenze non sono mai state affrontate e risolte. Soprattutto dalla Protezione civile guidata da Bertolaso».

(17 febbraio 2010)




[...] arrivano in Sardegna attirati dai grandi appalti, subito dopo spariscono lasciandosi dietro una lunga serie di opere incompiute (e di danni) .

first register
17-02-2010, 09:14
qui un pezzo molto chiaro sulle condizioni di lavoro degli operai.
Spero che sia comprensibile anche per i motorini verdi.

LA MADDALENA. Non ci sono solo le accuse sugli appalti gonfiati. Nell’arcipelago la magistratura indaga su un altro filone, destinato a dare presto sviluppi. I casi di caporalato segnalati dagli operai nei cantieri per il G8 durante l’anno allegro dei Bertolaso boys sono sotto la lente della Procura di Tempio. S’i ndaga su una beffa nella beffa dei costi in continua lievitazione. A farne le spese, decine di lavoratori: vessati e sfruttati mentre lorsignori s’arricchivano.

Gli accertamenti partono da lontano. Si ricollegano al clima delle operazioni per accogliere il summit tra i Grandi, dominato da due fattori chiave, entrambi potenzialmente all’origine della mancata applicazione delle norme su sicurezza e contratti. Da una parte l’iniziale segretezza sulle opere, dall’altra l’atmosfera di emergenza continua imposta dalla Protezione civile. È in questa situazione che danno il via all’attività diverse aziende poi finite nel mirino a Roma e Firenze. Tra loro, società che portano ai fratelli Anemone (oggi sotto accusa per corruzione), come Cogecal, Arsenale Scarl, Maddalena Scarl. Oltre a imprese differenti ma collegate.

Nella fretta di dare inizio alla demolizione vengono ingaggiati centinaia di edili, addetti alla carpenteria e agli sbancamenti. Più della metà dei mille ingaggiati è formata da stranieri: soprattutto romeni, moldavi, albanesi, egiziani. Fra gli italiani, parecchi calabresi, campani, siciliani. I sardi, all’avvio, sono pochi. I maddalenini all’interno dei cantieri, per tutto il ciclo dei lavori 24 ore su 24, non supereranno mai i 30, fatta eccezione per la ventina impiegati nella guardiania. Oltre 800 lavoratori vivono per mesi ammassati in container da 4 posti ciascuno. In quei mesi l’acqua nell’area Faravelli manca spesso. E lavarsi a fine turno diventa impossibile. Ci sono tensioni. E difficoltà anche in mensa. Qualche operaio finisce in ospedale con sintomi d’i ntossicazione. Così, mentre i «servizi» vigilano per evitare infiltrazioni terroristiche e numerosi dipendenti firmano documenti nei quali rinunciano ai diritti sindacali, monta la protesta. La vita tra i disagi, senza spazi sufficienti, alimenta i contrasti tra fazioni e gruppi. Spesso ci sono zuffe e tafferugli. Coinvolti in particolare immigrati di etnie diverse. In questo quadro le proteste filtrano all’esterno. Superano i sistemi di sorveglianza (per vigilare sull’area era stato mobilitato il battaglione San Marco). Le organizzazioni sindacali si mobilitano. Della faccenda si occupa la stampa. Nel dicembre 2008 Fabrizio Gatti, del settimanale «L’Espresso», scopre irregolarità, straordinari in nero, vessazioni, soprusi.

«In realtà, com’è successo più in generale per l’intera faccenda, noi maddalenini siamo stati espropriati di tutto - sottolinea facendo un’analisi complessiva il consigliere comunale pd Franco Curedda - E si sa che, senza controlli, quando ci sono in ballo tanti milioni, intrallazzi e illegalità sono dietro l’angolo». L’i spettorato del lavoro muove i primi passi all’indomani della firma di un’intesa tra il ministro Sacconi e Bertolaso che per la prima volta concede i nullaosta sulla vigilare nei cantieri. «Parliamo di febbraio-marzo 2009 - precisa Annalisa Massidda, responsabile dell’i spettorato per il Nord Sardegna - Nei mesi in cui abbiamo operato, anche la notte, sono state contestate parecchie infrazioni, sebbene non in numero grandissimo. Poi elevate sanzioni per distacchi non regolari da società a società e orari di lavoro non rispettati». Ma gli accertamenti non si limitano a questo settore. Le proteste arrivano sino ai carabinieri. E quando più tardi si attiva la magistratura tempiese, vengono alla luce sfruttamento e caporalato. Gli stessi filoni d’indagini che forse tra breve riserveranno notizie clamorose.
http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/g8-linchiesta:-caporalato-in-cantiere-si-muove-la-procura/1860870
(16 febbraio 2010)

fuocoz
17-02-2010, 09:24
Ma più che la mancanza delle fogne quello che è incredibile sono le condizioni dei lavoratori.

Cioè, lavori praticamente pubblici, sotto gli occhi della protezione civile, i servizi segreti, gli uomini dei politici che hanno violato praticamente ogni legge sul lavoro.

Al posto di sfruttare le opere pubbliche per dare lavoro alle persone del luogo anche in questo caso è solo una scusa per scucire soldi ai contribuenti, spenderne il meno possibile e intascarne il più possibile.

Jammed_Death
17-02-2010, 09:26
i controlli e la legge li fanno rispettare a quelli di livello più basso...

ilguercio
17-02-2010, 09:33
Perchè ste robe escono fuori solo ora?
Non è che qualcuno cerca di salvare il salvabile?
Anche Bertolaso che ha cacciato via quel tale quando gli ha consegnato un preventivo gonfiato,basta mandarlo via in barba al tentativo di furto allo stato(di questo si tratta)?
Gente così andrebbe denunciata,altrimenti ce li ritroviamo qualche tempo dopo a magnare da un'altra parte.

Jammed_Death
17-02-2010, 09:36
solo ora? è da quando è stato programmato e successivamente paccato il g8 a la maddalena che stanno facendo un puttanaio :asd: