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View Full Version : Sardegna: Quirra (Cagliari) i pastori muoiono di leucemia


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02-02-2010, 15:45
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Villaputzu.
I pacifisti chiedono la chiusura della base e l'avvio di una vera bonifica
Quirra, i pastori muoiono di leucemia
La Gatti: «In certe zone del poligono non cresce più l'erba»
Lunedì 01 febbraio 2010
Dieci allevatori morti in pochi anni. La consulente della Difesa, Antonietta Gatti, sostiene che si possa ancora porre rimedio ai danni.


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DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CARTA
VILLAPUTZU Dieci pastori di Quirra malati tutti di leucemia, loro che avevano sempre condotto una vita sana all'aria aperta, sono un indizio. Aver scoperto poi che in una zona del poligono militare non cresce più l'erba, ha rafforzato i dubbi di Maria Antonietta Gatti, bio-ingegnere dell'Università di Modena. La prova di un inquinamento grave capace di causare tumori e morti è arrivata dopo: «Con il super microscopio elettronico ho trovato polveri sottilissime di metalli nelle foglie di lentischio prelevato a Quirra e nelle scarpe che avevo adoperato durante un sopralluogo nella base, e poi nei linfonodi, nel fegato, nei reni, nello sperma dei soldati e dei civili malati. Le stesse che avevo scoperto nei tessuti dei militari reduci della missioni nell'ex Jugoslavia. Nanoparticelle che per forma e dimensione possono essere causate solo da combustioni a certe temperature e da esplosioni: ci sono metalli combinati tra loro che non esistono sui libri». L'uranio impoverito sarebbe il mandante, non il killer: «Ma io non l'ho mai trovato nei reperti. Le mie ricerche hanno comunque dimostrato il nesso tra le guerre (anche simulate) e l'insorgenza dei tumori».
Per Maria Antonietta Gatti, Quirra è un laboratorio a cielo aperto, «dove tutto non è ancora compromesso, a patto di studiarlo. L'ho detto davanti la commissione parlamentare, l'ho ripetuto, restando inascoltata, alla Regione. Utilizzando certi accorgimenti, evitando certe sperimentazioni, adottando certe procedure, l'attuale rischio per civili e militari possa essere tenuto sotto controllo. Un po' come è successo con l'Aids: si è scoperto che con un preservativo ed evitando il contatto con il sangue si poteva evitare il contagio».
L'occasione per parlare di tutto questo è stata la presentazione di un libro, "Il pettine senza denti" di Eugenio Campus, organizzata dall'associazione culturale Orrea di Elisabetta Pitzurra e Massimiliano Meloni a Villaputzu. Romanzo-denuncia, ha spiegato l'autore, con uno sguardo nel futuro, nel 2032: «Nella storia - dice Campus - la zona militare in quegli anni sarà chiusa con tutti i suoi veleni».
Quei veleni sono attuali anche oggi. Antonio Pili, medico oncologo ed ex sindaco di Villaputzu, il primo che ha denunciato i casi sospetti di tumori nella frazione di Quirra, ha lanciato la proposta di un referendum popolare: «Forse negli anni '60 il poligono è servito sia ai militari che alla popolazione civile, adesso è il tempo di proporre questa domanda agli abitanti: è giusto barattare un posti di lavoro n cambio della vita propria o di un familiare?».
Mariella Cao, del comitato Gettiamo le basi, ha contestato il monitoraggio ambientale in corso del Ministero della Difesa: «Serve per l'acquisto di apparecchiature e per dimostrare che è tutto pulito, non per cercare la verità. La scoperta delle polveri di guerra cancerogene impone di chiudere immediatamente il poligono, come prescrive l'Onu, e di avviare la bonifica. I fondi stanziati nel 2007 sono spariti nel bilanci dello Stato, dirottati altrove».
Il fisico Massimo Coraddu dell'Università di Cagliari ha proposto un recente studio epidemiologico fai-da-te del Comitato per la tutela ambientale del Sarrabus: «I casi di umore, considerando militari e civili che abitano e lavorano a Quirra, sono 10 volte superiori alle statistiche nazionali. Considerando solo le leucemie si arriva a dati choc (16 volte). In dieci anni dal 1998 al 2008 abbiamo contato 15 morti in una popolazione di 7-800 persone. C'è il sospetto che siano inquinate le falde d'acqua di Villaputzu e che ogni accensione di missili vicino a Torre Murtas sia una fabbrica di nano particelle». E la dottoressa Gatti annuisce.
I militari? Invitati e non pervenuti.

http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20100201&Categ=8&Voce=1&IdArticolo=2424116


Le morti da uranio impoverito e la sindrome di Quirra
Manu Militari
di Antonio Musella
di Antonio Musella
8 / 1 / 2010


In una guerra senza dubbio il dato che colpisce, che caratterizza l’efferatezza del conflitto e l’impatto devastante sulle popolazioni è il numero dei morti. Numeri, che significano vite umane, che danno la dimensione della barbarie della guerra.
250 morti e 1991 feriti, per cosi’ dire…Infatti questi non sono numeri di una guerra ufficiale. Non sono i dati delle recenti azioni belliche a cui l’esercito italiano ha partecipato in Iraq o in Afghanistan, ne’ tantomeno i numero dei conflitti che hanno visto protagonisti in passato i militari italiani in Somalia, Bosnia, Kosovo fino alla prima guerra del Golfo.

Sono i dati dei militari italiani morti per neoplasie, leucemie, rarissime forme degenerative, per essere stati esposti all’uranio impoverito. Morti bianche, mai ammesse dell’esercito italiano e dal Ministero della Difesa, giovani per lo più, principalmente meridionali, arruolati come esercito di riserva affamato, carne da macello senza prospettiva di lavoro nella propria terra da mandare in missioni di morte profumatamente pagate. Militari da educare all’obbedienza, alla disciplina militare, ad odiare gli stranieri in un processo costante di fascistizzazione dei corpi militari e di polizia nel nostro paese da oltre un decennio. Ma finito il lavoro sporco, quando le condizioni di salute peggiorano, quando arriva il congedo obbligatorio, questi giovani plasmati per essere macchine da guerra e ligi al rispetto degli ordini scoprono la loro vera dimensione, quella appunto di carne da macello. Abbandonati a loro stessi, abbandonati alla morte certa, senza sapere perché, senza sapere cosa li ha uccisi, ed a quel punto forse, ed in condizionale è d’obbligo, che quella formazione militare svanisce e passa la voglia di obbedire agli ordini. Peccato che hanno pagato con la vita prima di capirlo, ed hanno ripagato in vite umane trucidate in battaglia i loro stessi aguzzini.

Il 6 dicembre del 2009 il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa ad un risarcimento di 1,4 milioni di euro da versare alla famiglia di un militare sardo morto di tumore contaminato da uranio impoverito. È la seconda storica sentenza, che segue quella del Tribunale di Firenze meno di un anno prima che condannava la Difesa per la morte di un paracadutista che aveva operato nella missione Ibis in Somalia.

I parenti dei militari morti conducono una battaglia dal 2005 per fare emergere un vero e proprio massacro di cui non si conoscono nemmeno le cifre certe.
La Commissione d’inchiesta del Senato varata nel 2007, che vedeva Mauro Bulgarelli come vicepresidente, e richiesta dai Verdi e dai Radicali, si è trovata ad affrontare una miriade di numeri. Esistono documenti infatti che ci raccontano di 174 morti e oltre 2.500 contaminati, in cui però non sarebbero inseriti i dati dei militari reduci della guerra del Golfo, della missione in Somalia, della missione in Bosnia e tutto il personale impiegato nei poligoni, su tutti quelli della Sardegna (Capo Frasca, Capo Teulada, Salto di Quirra).

Lo stesso ex ministro della difesa del governo Prodi, Arturo Parisi, rispose in maniera contraddittoria nelle sue audizioni alla commissione d’inchiesta parlando in due audizioni separate, prima di 37 e poi di 77 morti, , mentre la Sanità Militare (GOI, Gruppo Operativo Interforze) ha indicato in 158 i casi di morte e in 1833 i casi di malattia nell’audizione del Senato del 4 ottobre 2007.
In ogni caso, come si può notare, sempre numeri diversi, cifre approssimative che nascondono per insabbiamento e per difficoltà di reperire le fonti, una vera e propria strage.
In questo l’assenza del registro dei tumori regionali continua ad essere uno dei nodi centrali. Ovvero l’assenza di un ufficio del Ministero della Salute coordinato dalle Asl che provi a comparare le cause del sopraggiunto decesso con le zone di abitazione ed i luoghi di lavoro. Non basta infatti fare un indagine sulle cartelle cliniche dove viene riportata solo la causa “tecnica” della morte, ma c’e’ necessità di censire le neoplasie e compararle con le abitudini dei pazienti a cominciare dagli habitat.
Il film, Vento di Terra, di alcuni anni fa ci racconta proprio una di queste storie, quella di un ragazzo napoletano del quartiere di Secondigliano che perde improvvisamente il padre unica fonte di reddito della famiglia. Lascia la scuola, ma non riesce a trovare un lavoro per poter mantenere l’anziana madre e la sorella. Non riesce ad affermarsi come rapinatore e decide di arruolarsi nell’aereonautica. Dopo alcuni anni la malattia si manifesta all’improvviso e lo stronca dopo pochi mesi.
Una storia non dissimile forse da quella del militare sardo oggetto della sentenza del Tribunale di Roma. Un sottufficiale dell'Esercito della provincia di Cagliari, che ha prestato servizio nel poligono di Teulada. La figlia racconta della malattia del padre una mielodisplasia linfatica degenerata in seguito, nonostante lunghe cure, in leucemia mieloide acuta, causa tre mesi fa del suo decesso.
La Commissione d’inchiesta del Senato non completò del tutto il suo lavoro a causa della caduta del governo Prodi, ed attualmente non esiste nessuna struttura con il compito di fare luce sulle morti da uranio impoverito. L’11 novembre del 2009 un gruppo di parlamentari del Pd ha chiesto al ministro La Russa con la proposta di legge n. 2912 l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato alle dipendenze dei Ministeri della difesa e dell'interno, che ha svolto il proprio servizio presso gli enti e i reparti delle Forze armate e delle Forze di polizia a decorrere dal 1980, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle. Il Ministro troppo impegnato a celebrare la X Mas non avrà avuto il tempo di applicarsi a leggere i dati raccapriccianti contenuti nella proposta di legge, nonostante in buona sintesi le sentenze dei Tribunali di Roma e Firenze abbiamo ammesso che il governo italiano ha promosso l’utilizzo di armi che hanno provocato la morte dei propri dipendenti nelle forze armate poiché causano l’emissione da agenti contaminanti di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come le nanoparticelle ad esempio, senza che chi le usasse ne venisse a conoscenza.

Fin qui questa storia ci parla di storie di militari, di vittime che vengono pagate che mietere vittime, di cittadini in ogni caso, ma che avevano la possibilità di scegliere se arruolarsi con stipendi da 8.000 euro al mese nelle missioni di guerra, oppure fare la vita di milioni di precari e disoccupati nel nostro paese.
Il sottufficiale di cui sopra era in servizio presso la base di Teulada, in Sardegna.
Ed è proprio in Sardegna che le morti manu militari trovano nella colonizzazione bellica dell’isola il maggiore impatto sui civili.
Capo Frasca, Capo Teulada e Salto di Quirra sono il triangolo bellico più grande per estensione del nostro paese e tra i principali d’Europa. In particolar modo la base di Salto di Quirra è il Poligono più grande d’Europa. Nelle carte militari viene indicato come : “Poligono di addestramento interforze del Salto di Quirra alle dirette dipendenze del Comandante della 1ª Divisione - Centro Sperimentale di Volo del Comando Logistico, comprende la base e il poligono “a terra” di Perdasdefogu e il distaccamento A.M. di Capo San Lorenzo con il dipendente poligono “a mare”.
Il Poligono è composto da personale proveniente per il 50% dall'Aeronautica Militare, il 35% dall’Esercito Italiano e il 15% dalla Marina Militare, il poligono attua le predisposizioni operative, tecniche e logistiche per la sperimentazione e la messa a punto di velivoli, missili, razzi e radiobersagli.
Il Poligono, costituito nel 1956, è l’unico del genere in Italia e provvede, oltre che alla sperimentazione di missili e razzi, all’addestramento del personale delle tre FF.AA. ed alle esigenze di molti Enti Scientifici Nazionali e Stranieri che ne usufruiscono per le loro ricerche (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali dell’Università di Roma, Agenzia Spaziale Europea)”. Tra questi presunti “enti scientifici” le più grandi multinazionali delle armi del mondo che sperimentano in Sardegna le loro nuovissime armi di distruzione di massa, tutti alle dipendenze della NATO. La zona di Salto di Quirra è interessata da un incredibile tasso di mortalità per neoplasie e per un incredibile tasso di malformazioni neonatali. Qualche numero può esserci di aiuto per comprendere meglio di cosa parliamo. Come il caso della frazione di Escalaplano e delle malformazioni neonatali. Da oltre vent’anni gli abitanti vivono nel terrore. Il tasso di natalità medio è di 20 nascite l’anno ma nel 1988 ci sono state ben sei nascite “anomale”, tra le quali anche un caso di ermafroditismo. Solo negli ultimi anni i dati ci raccontano questo scenario : Escalaplano, 2.600 abitanti, 14 bambini nati con gravissime malformazioni genetiche; Quirra, frazione di Villaputzu, 150 abitanti, 32 morti per tumore, principalmente al sistema emolinfatico. Inoltre agnelli contaminati da nanoparticelle di piombo e altri metalli pesanti, api impazzite che aggrediscono gli apicoltori, persone che sentono insistenti ronzii nelle orecchie.
E’ la cosiddetta Sindrome di Quirra, un insieme di fattori di inquinamento del territorio, dovuto agli esperimenti militari, che stanno producendo un vero e proprio genocidio in una regione completamente colonizzata dalle truppe dell’esercito italiano da oltre cinquant’anni. L’inquinamento da nanoparticelle è dovuto all’esplosioni, ai colpi di armi da fuoco , da test con armi sperimentali. Esplosioni che immettono nell’arie nanoparticelle che si depositano sul terreno ed entrano nel nostro organismo attraverso la catena alimentare, come dimostrano i dati del 2007 su un gregge di 300 pecore nei pressi di Salto di Quirra, con oltre venti nate ceche.
Un’Armageddon nel sud est della Sardegna. Nonostante la pressione dei cittadini negli ultimi anni, e grazie anche ad un inchiesta di Rai News 24 di Maurizio Torrealta, gli studi promossi dal Ministero della Difesa (2002), dall’Istituto Superiore della Sanità (2004) e dalla Regione Sardegna (2005) hanno fatto di tutto per tranquillizzare ed imbonire i cittadini, arrivando perfino ad allargare a dismisura la zona di ricerca per giungere a dei dati che rientrassero nella norma.
Altre ricerche effettuate dal 2002 in poi si concentrano invece sulla ricerca di un solo agente patogeno, ovvero l’uranio impoverito, tralasciando completamente invece l’analisi di altri elementi patogeni più conformi al contesto come le nanoparticelle derivanti da metalli pesanti, e non solo : mega impianti radar, sistemi Hawk e Samp, grafite, smaltimento/stoccaggio delle armi chimico biologiche messe al bando nel 1972, ecc.ecc. Alcune indagini addirittura raccontano di patologie dovute alla presenza di una vecchia miniera di arsenico dismessa. E’ lo stesso ministro Giovanardi a dirlo in parlamento nel 2003, ignorando le analisi della Asl Cagliari 8 svolte tra il 2002 ed il 2003 sui dipendenti del PISQ (in sigla il Poligono Interforze di Salto di Quirra) le cui conclusioni ci raccontano che : “Non sono stati rilevati segni clinici o di laboratorio indicativi o suggestivi per intossicazione cronica da Arsenico”. Non solo, quando la stampa sarda gli sottolinea i dati della Asl Cagliari 8, il ministro conferma le sue posizioni ed aggiunge inoltre, ritornando sul vecchio tema dell’uranio impoverito :” Confermo che l’uranio impoverito è a rischio zero per la salute umana”.Una ricerca indipendente promossa da alcuni comitati dell’Isola ed affidata alla dottoressa Antonietta Gatti ci svela invece ciò che il governo continua ad insabbiare. In particolar modo la presenza di un campo magnetico superiore ai 3 Ghz nella zona, frutto delle attività dei radar militari, che costruisce sopra la zona di Salto di Quirra, tra Capo San Lorenzo e Torre Murtas, un maga campo magnetico causa principale delle neoplasie al sistema emofiliaco, tumori al sangue in sostanza. Il campo magnetico non è stato ancora ben definito, si sa che è superiore ai 3 Ghz ma non si sa la sua esatta intensità per una difficoltà di calcolo nella ricerca e gli esigui mezzi a disposizione dei comitati. Per poter proseguire è necessario conoscere le caratteristiche essenziali delle sorgenti dei campi osservati (ubicazione, potenza, frequenza di funzionamento, guadagno d'antenna). Tutto segreto militare ovviamente…Il cocktail mortale però si combina tra il campo magnetico dovuto all’attività dei radar del Poligono, con le nanoparticelle derivanti da metalli pesanti presenti sul territorio e frutto della sperimentazioni delle nuove armi all’interno del Poligono. La dottoressa Gatti, tra i principali esperti di nanoparticelle in Italia, e già consulente della Commissione d’inchiesta del 2006 e prima ancora ricercatrice sulle cause di morte dei militari di ritorno dai Balcani, ha consegnato agli atti del Senato della Repubblica tutta la sua ricerca, ma questo non sembra impressionare Ignazio La Russa troppo impegnato, ancora una volta, a sorseggiare birra con Ciccio Crisafulli, delfino della famiglia di ndrangheta dei Crisafulli di Quarto Oggiaro come ripreso da Paolo Berizzi in Bande Nere.
Ma la Sindrome di Quirra travalica la Sardegna e trova un territorio gemello nella zona del canton Galorna, nei villaggi della Svizzera Italiana, dove sorge il Poligono militare della multinazionale Oerlikon Contraves, che svolge i suoi test anche a Perdas de Fogu. Un’inchiesta della televisione svizzera in lingua italiana Rtsi nel 2005, coordinata dai giornalisti Dinorah Herz, Enrico Pettinelli e Marco Tagliabue racconta dei sospetti che gravano sul poligono, indicato come la possibile causa del crescente numero di tumori, malformazioni e leucemie nei paesi attorno alla base. La stessa sindrome, che i giornalisti svizzeri denunciano nell’inchiesta, mai andata in onda in Italia, che tratteggia i contorni di quella di Quirra. Mentre in Italia il governo rassicura i cittadini con studi ed indagini pilotate, in Svizzera passano direttamente agli insulti verso gli abitanti dei villaggi. A prendere posizione è il comandante del Poligono, il generale di brigata aerea Fabio Molteni che sostiene che bisogna indagare sulle cause genetiche che portano alle malattie intorno al poligono Svizzero. Molteni sostiene che la causa va ricercata nella promiscuità ed incestuosità degli abitanti, e non negli esperimenti bellici sottolineando il fatto che “ Si chiamano tutti Carta e Lai, che si sposano tra cugini, fratelli e non lo vogliono dire che qui sono tutti parenti…”.
Una versione quanto mai singolare per spiegare un genocidio.
In ogni caso la pressione dell’opinione pubblica su Salto di Quirra continua e nel 2008 il PISQ appalta una ricerca per dell'indagine ambientale per capire se fra attività
militari e alta incidenza di tumori vi sia una correlazione.
Finalemente…anche gli aguzzini della Nato si rendono conto che bisogna fare chiarezza.
Certo…sicuramente.
Con il coordinamento del comandante di Perdas de Fogu Alessio Cecchetti, l’indagine è affidata a cinque multinazionali, tra queste la Sgs società svizzera si occuperà delle nanoparticelle, la società Ambiente, partecipata dall’Università di Pisa si occuperà dei campi elettromagnetici, la canadese Golden della formazione del personale, la Acsi Informatica delle banche dati, e la Massa Spinoff si occuperà della radioattività nell’aria. Il sottosegretario alla difesa Giuseppe Cossiga ed il colonnello Armando Bonevoglia che hanno presentato il progetto nel 2008 della durata di un anno, hanno anche sottolineato la serietà delle ditte, alcune delle quali hanno tra i loro clienti anche la NATO……
Come ? La NATO?
Coloro che dovrebbero indagare sui danni alla salute causati dalla sperimentazioni di nuove tecnologie belliche sono al servizio del maggior committente di nuove tecnologie belliche al mondo ?
Nel Poligono di Perdas de Fogu, al centro del noir di Massimo Carlotto e Mama Sabot, non si sa esattamente cosa viene sperimentato. Le principali ricerche belliche vengono effettuate sul drone, l’aereo senza pilota capace di bombardare intere città con una guida a distanza. I droni, come ci raccontano i redattori di Birdi ke su porru, abbisognano di continui test, perfezionamenti, il che vuol dire ricerche continue ed ampi spazi dove poter sperimentare la loro potenza bellica.
Ma non contenti dell’enorme espansione degli insediamenti bellici in Sardegna e dei danni alla salute ed all’ambiente causati, il governo italiano ha ben pensato di procedere all’allargamento del PISQ.
Giustamente….
Il progetto in corso è di dare vita ad una nuova azienda pubblico-privata (che comporta la privatizzazione del Poligono), in cui la voce grossa la farebbe la Finmeccanica e le sue controllate, in funzione di un utilizzo più razionale per l’industria di guerra del Salto di Quirra. Un allargamento progettato del Poligono a cominciare dalla località “Su Pranu”, dove si vuole costruire una pista per aerei di grandi dimensioni (dovrebbe essere lunga circa 2.300 metri, per una superficie totale di diversi kmq atta a garantirne sempre l’efficienza), proprio sopra un complesso di grotte carsiche denominato “S’Ingutidroxa”.
Un allargamento sia via terra, sia nella parte del mare che travalica ampiamente le acque territoriali sarde. Un progetto che fonderà nel triangolo Oristano – Quirra – Cagliari il civile ed il militare, da un lato il PISQ sempre più distruttivo, e dall’altro il Parco Tecnologico del sud dell’Isola dove operano una miriade di aziende e laboratori di ricerca e sperimentazione all’avanguardia in diversi

settori: dai materiali nuovi alle nanotecnologie. Un blocco di interessi economici e militari che si mangia l’intera isola dove civile e militare risulta indistinguibile, e dove c’e’ da giurarci, chi si oppone vedrà schierato contro di esso la manu militari.

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Manu-Militari/3451


edit:

http://img692.imageshack.us/img692/4687/quirra.jpg

>|HaRRyFocKer|
02-02-2010, 18:45
:Puke:

Fil9998
02-02-2010, 18:58
non ho letto l'articolo, ma tiro ad indovinare: i proiettili all'uranioimpoverito sparati nel poligono.


ho indovinato?

Solertes
02-02-2010, 19:06
non ho letto l'articolo, ma tiro ad indovinare: i proiettili all'uranioimpoverito sparati nel poligono.


ho indovinato?

Nemmeno io ho letto quell'articolo, ma qualcosina la ho sentita....non hai indovinato, o per lo meno, non completamente.

Perseverance
02-02-2010, 19:08
Ho finito di leggerlo proprio ora. Se dico che non mi stupisce e che ormai sono cosciente di vivere in un mondo di m*** qualcuno si offende?

easyand
02-02-2010, 20:11
non ho letto l'articolo, ma tiro ad indovinare: i proiettili all'uranioimpoverito sparati nel poligono.


ho indovinato?

quelli che non abbiamo?

first register
02-02-2010, 20:13
Ho finito di leggerlo proprio ora. Se dico che non mi stupisce e che ormai sono cosciente di vivere in un mondo di m*** qualcuno si offende?

leggete l'articolo (il secondo è chiarissimo)... ora quasi quasi aggiorno il primo post.

easyand
02-02-2010, 20:22
leggete l'articolo (il secondo è chiarissimo)... ora quasi quasi aggiorno il primo post.

giovani per lo più, principalmente meridionali, arruolati come esercito di riserva affamato, carne da macello senza prospettiva di lavoro nella propria terra da mandare in missioni di morte profumatamente pagate. Militari da educare all’obbedienza, alla disciplina militare, ad odiare gli stranieri in un processo costante di fascistizzazione dei corpi militari e di polizia nel nostro paese da oltre un decennio.

mi sono bastate queste prime 5 righe per smettere di leggere

_Magellano_
02-02-2010, 20:51
mi sono bastate queste prime 5 righe per smettere di leggereMi sembra sia simile all'incipit di fuga da los angeles dove il governo dittatoriale aveva messo fuori legge pure certe religioni e abitudini alimentari.
Che dire belle favole che lasciano trasparire nulla sullo scrittore.

Apparte tutto per quanto la notizia possa essere viziata o arricchita dalla visione dello scrittore non si può ignorare il fenomeno perchè non penso chi si ammala lo faccia volutamente per tornaconto,qualcosa che non torna con quelle statistiche c'è per forza e peggio ancora trattasi di gente all'oscuro dei rischi che corre.

first register
02-02-2010, 21:13
Mi sembra sia simile all'incipit di fuga da los angeles dove il governo dittatoriale aveva messo fuori legge pure certe religioni e abitudini alimentari.
Che dire belle favole che lasciano trasparire nulla sullo scrittore.

Apparte tutto per quanto la notizia possa essere viziata o arricchita dalla visione dello scrittore non si può ignorare il fenomeno perchè non penso chi si ammala lo faccia volutamente per tornaconto,qualcosa che non torna con quelle statistiche c'è per forza e peggio ancora trattasi di gente all'oscuro dei rischi che corre.

non ho fatto attenzione ai dati statistici dell'articolo, piuttosto mi riferivo al fatto che la dottoressa di cui si parla nell'articolo ha dimostrato il nesso fra le esercitazioni militari e le morti per tumore. (condizione importantissima perchè si parli di risarcimenti ai milari anche perchè il ministero negava proprio che esistesse un nesso fra le due cose.)

Sul fatto che i militari fossero all'oscuro di tutto, purtroppo è così.

Falco Accame, ex presidente
della Commissione Difesa della Camera
e oggi combattivo presidente dell’Anavafaf,
cioé l’Associazione nazionale assistenza
vittime arruolate nelle forze armate
e famiglie dei caduti.
Per Accame c’è infatti un filo
che lega la morte di due
avieri e il calvario di un terzo,
che è sopravvissuto all’inferno
del linfoma di Hodgkin: tutti
e tre partecipavano alla “bonifica”
del poligono di Capo
Frasca, raccogliendo a mani
nude, quindi senza alcuna protezione,
i bossoli e i resti degli
ordigni sganciati dai cacciabombardieri
della Nato nei loro
“giochi di guerra”.

fonte LaNuovaSardegna 6 aprile 2007

_Magellano_
02-02-2010, 22:35
non ho fatto attenzione ai dati statistici dell'articolo, piuttosto mi riferivo al fatto che la dottoressa di cui si parla nell'articolo ha dimostrato il nesso fra le esercitazioni militari e le morti per tumore. (condizione importantissima perchè si parli di risarcimenti ai milari anche perchè il ministero negava proprio che esistesse un nesso fra le due cose.)

Sul fatto che i militari fossero all'oscuro di tutto, purtroppo è così.



fonte LaNuovaSardegna 6 aprile 2007
No ma guarda anche io penso sia una cosa molto schifosa e molto vigliacca,schifosa perchè ogni paese che si rispetti non dovrebbe esporre ad agenti chimici/fisici del genere i propri soldati anche dietro informativa a questi e relativa indennità,e vigliacca perchè addirittura questi sono stati tenuti all'oscuro di tutto e non protetti.
Ricordo di aver letto riguardo alla guerra del golfo di veterani che per essere entrati in contatto con porcherie simili si son trovati ad avere figli mutanti,non mutanti inteso x-men o roba del genere ma figli con dna anomali e sviluppi lontani dalla norma.

cocis
03-02-2010, 07:44
e i vari militari morti di malattia ??? :rolleyes:

Fil9998
03-02-2010, 08:35
e i vari militari morti di malattia ??? :rolleyes:

stanno facendo un mega processone unico al tribunale di Padova buttando demntro anceh la storia dell'amianto in carri e navi.

trallallero
03-02-2010, 08:56
Belli i tempi di Capo Frasca, ci sono stato per 3 anni :D

Comunque, se la causa è l'uranio impoverito, Milano che c'entra ?

Leucemia, a Milano 200 casi all’anno
«Più colpite le zone a sud della città» (http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_gennaio_22/a-milano-200-casi-1602328884509.shtml)
...

mixkey
03-02-2010, 09:09
Belli i tempi di Capo Frasca, ci sono stato per 3 anni :D

Comunque, se la causa è l'uranio impoverito, Milano che c'entra ?

Leucemia, a Milano 200 casi all’anno
«Più colpite le zone a sud della città» (http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_gennaio_22/a-milano-200-casi-1602328884509.shtml)
...

La leucemia e' una malattia che esiste da sempre.
Si parla di cause ambientali quando i casi sono in eccesso rispetto a quelli previsti nella popolazione in esame.

D'altra parte c'e' una correlazione tra radiazioni ionizzanti e leucemia, l'Uranio se pur impoverito emette radiazioni ionizzanti poco penetranti. Piu' pericoloso del contatto e' l'inalazione delle polveri che si creano nell'impatto del proiettile (si usa l'Uranio impoverito per la sua elevata massa).

trallallero
03-02-2010, 09:22
La leucemia e' una malattia che esiste da sempre.
Si parla di cause ambientali quando i casi sono in eccesso rispetto a quelli previsti nella popolazione in esame.

D'altra parte c'e' una correlazione tra radiazioni ionizzanti e leucemia, l'Uranio se pur impoverito emette radiazioni ionizzanti poco penetranti. Piu' pericoloso del contatto e' l'inalazione delle polveri che si creano nell'impatto del proiettile (si usa l'Uranio impoverito per la sua elevata massa).

Non metto in dubbio che l'ambiente possa essere causa diretta di malattie visto che la leucemia viene indotta anche da sostanze come benzene e a Milano ciò non manca di certo, però in Sardegna c'è anche un'alta percentuale di anemia mediterranea e li l'uranio non c'entra niente. Per dire che magari in Sardegna sono più portati ad una malattia come la leucemia.
Diciamo che cerco di non credere che ci possa essere qualcuno così pirla da bonificare un poligono a mani nude :muro:

ConteZero
03-02-2010, 09:27
Oh, diciamocela tutta, l'uranio impoverito non è un problema fino a quando non viene polverizzato.
Ti ci puoi fare il letto sulle munizioni di U238 senza problemi, il punto sono le polveri... quindi "raccogliere a mani nude" non è un problema, il problema è respirare l'aria nei posti dove si sono esplose quelle munizioni.

mixkey
03-02-2010, 09:27
Non metto in dubbio che l'ambiente possa essere causa diretta di malattie visto che la leucemia viene indotta anche da sostanze come benzene e a Milano ciò non manca di certo, però in Sardegna c'è anche un'alta percentuale di anemia mediterranea e li l'uranio non c'entra niente. Per dire che magari in Sardegna sono più portati ad una malattia come la leucemia.
Diciamo che cerco di non credere che ci possa essere qualcuno così pirla da bonificare un poligono a mani nude :muro:

Se mi dicono "i pastori sardi si ammalano di leucemia" presumo che sia stato verificato un aumento dell'incidenza della malattia altrimenti sarebbe una "non notizia" o peggio una falsa notizia.
Non ho gli strumenti per verificare cio'.

L'anemia mediterranea non ha niente a che fare con la leucemia. Si e' diffusa perche gli ammalati della forma minore non hanno grossi problemi e sono immuni alla malaria e pertanto erano avvantaggiati quando la malaria era diffusa.

trallallero
03-02-2010, 09:54
Se mi dicono "i pastori sardi si ammalano di leucemia" presumo che sia stato verificato un aumento dell'incidenza della malattia altrimenti sarebbe una "non notizia" o peggio una falsa notizia.
Non ho gli strumenti per verificare cio'.
Neanche io, ma so per certo che i poligoni sono ben isolati e solo i militari possono accedervi. Per quello mi sembra strano questo collegamento uranio -> leucemia tra i pastori che di certo non hanno il problema benzene.
Cioè, i pastori non credo prendano la leucemia per inquinamento (come nel caso di Milano) quindi l'unica causa ambientale potrebbe essere l'uranio ma mi sembra strana anche questa ipotesi.

L'anemia mediterranea non ha niente a che fare con la leucemia. Si e' diffusa perche gli ammalati della forma minore non hanno grossi problemi e sono immuni alla malaria e pertanto erano avvantaggiati quando la malaria era diffusa.

Lo so, ma era per dire che certe popolazioni sono più o meno portate a certe malattie.

Solertes
03-02-2010, 13:04
Neanche io, ma so per certo che i poligoni sono ben isolati e solo i militari possono accedervi. Per quello mi sembra strano questo collegamento uranio -> leucemia tra i pastori che di certo non hanno il problema benzene.
Cioè, i pastori non credo prendano la leucemia per inquinamento (come nel caso di Milano) quindi l'unica causa ambientale potrebbe essere l'uranio ma mi sembra strana anche questa ipotesi.



Lo so, ma era per dire che certe popolazioni sono più o meno portate a certe malattie.

Nelle serie storiche - anche se non del tutto affidabili - i casi di leucemia erano molti meno.

Ad ogni modo i proiettili all'uranio non credo siano i responsabili, piuttosto la chimica dei vari propellenti/esplosivi.

I Poligoni non sono perfettamente sigillati (anche per la loro vastità), spesso i pastori ne usano piccole porzioni come pascolo, infatti ci sono tantissimi casi di bestiame ammalato.
Ci sono parecchi casi di aborti spontanei, malformazioni gravi del bestiame.
Probabilmente gli agenti cancerogeni attraverso il bestiame riescono ad arrivare fino all'uomo, bisognerebbe controllare se le agenzie preposte han fatto le analisi sulle falde acquifere etc...

trallallero
03-02-2010, 14:07
Nelle serie storiche - anche se non del tutto affidabili - i casi di leucemia erano molti meno.

Ad ogni modo i proiettili all'uranio non credo siano i responsabili, piuttosto la chimica dei vari propellenti/esplosivi.

I Poligoni non sono perfettamente sigillati (anche per la loro vastità), spesso i pastori ne usano piccole porzioni come pascolo, infatti ci sono tantissimi casi di bestiame ammalato.
Ci sono parecchi casi di aborti spontanei, malformazioni gravi del bestiame.
Probabilmente gli agenti cancerogeni attraverso il bestiame riescono ad arrivare fino all'uomo, bisognerebbe controllare se le agenzie preposte han fatto le analisi sulle falde acquifere etc...
Uhm ... in effetti proprio a Capo Frasca, dove ho passato 3 estati nella base militare, c'erano allevamenti di mucche. Ma l'unico civile che si vedeva era un vecchietto di non so quanti secoli che andava tutti i giorni a pescare remando la sua barchetta e bevendo il suo vinello rosso e fumando le sue sigarette arrotolate :D

Però il poligono era lontano dagli allevamenti e decisamente sigillato, da quello che so.

Scannabue²
03-02-2010, 14:14
... certo che i sardi li trattano proprio male ... non gli mandano manco l'uranio normale, ma quello impoverito ... e scommetto si sarà impoverito per via delle tasse di prodi :stordita:

Solertes
03-02-2010, 14:26
Uhm ... in effetti proprio a Capo Frasca, dove ho passato 3 estati nella base militare, c'erano allevamenti di mucche. Ma l'unico civile che si vedeva era un vecchietto di non so quanti secoli che andava tutti i giorni a pescare remando la sua barchetta e bevendo il suo vinello rosso e fumando le sue sigarette arrotolate :D

Però il poligono era lontano dagli allevamenti e decisamente sigillato, da quello che so.

D'estate le pecore vengono transumate nelle zone più fresche, quindi sui monti, è normale - a meno di avere a che fare con allevatori impigriti dai contributi - vederne poche o nulla nelle zone vicino al mare.
La pastorizia sarda era prevalentemente nomade (e con greggi non molto numerose), per cui a meno di un controllo sui confini 24h su 24 è difficile beccare il pastore che porta le sue pecore a brucare ovunque veda erba fresca...inoltre i pastori solitamente conoscono ogni "piega" del territorio. :D

easyand
03-02-2010, 18:44
Oh, diciamocela tutta, l'uranio impoverito non è un problema fino a quando non viene polverizzato.
Ti ci puoi fare il letto sulle munizioni di U238 senza problemi, il punto sono le polveri... quindi "raccogliere a mani nude" non è un problema, il problema è respirare l'aria nei posti dove si sono esplose quelle munizioni.

questo non è un problema del solo uranio impoverito, ma di tutti i metalli pesanti. che poi di uranio impoverito in sardegna non se ne è mai sparato