View Full Version : «Provenzano aveva l'immunità» «I soldi dei boss investiti su Milano 2»
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01-02-2010, 14:32
Al processo Mori, parla il figlio dell'ex sindaco di Palermo
Nuove rivelazioni di Ciancimino jr
«Provenzano aveva l'immunità»
«Il boss da latitante poteva muoversi liberamente». Poi svela: «I soldi dei boss investiti su Milano 2»
Massimo Ciancimino (Ansa)
MILANO - «Dopo le inchieste e le denunce della commissione antimafia e il caso della sua querela al capo della polizia, mio padre decise di spostare i suoi investimenti lontano da Palermo». Nuove rivelazioni di Massimo Ciancimino. Deponendo nell'aula bunker dell’Ucciardone, al processo al generale dei carabinieri Mario Mori e al generale Mauro Obino, che sono accusati di favoreggiamento aggravato alla mafia, il figlio dell'ex sindaco di Palermo sostiene che suo padre era in affari con i boss di mafia Salvatore e Antonino Buscemi e Franco Bonura. «Mio padre li chiamava "i gemelli". Ricordo negli anni ’60 molte riunioni domenicale al ristorante la Scuderia a Palermo. Quando mio padre era assessore ai lavori pubblici dava indicazioni su un terreno che sarebbe diventato edificabile. Quei guadagni finivano in delle società in cui mio padre era interessato». Negli Anni Settanta poi dopo gli accertamenti della commissione antimafia Don Vito Ciancimino decide di diversificare. «Alcuni suoi amici di allora, Ciarrapico e Caltagirone e altri costruttori romani gli dicono di investire in Canada dove sono in preparazione le Olimpiadi di Montreal». Ma anche altri soldi saranno destinati a un altro progetto. «Una grande realizzazione alla periferia di Milano che è stata poi chiamata Milano 2». Ciancimino junior racconta in aula di aver acquisito queste informazioni sia direttamente dal padre sia attraverso la lettura di agende e documenti dello stesso genitore. Insieme avremmo dovuto fare un memoriale per questo gli chiedevo sempre chiarimenti su qualcosa che ritenevo interessante».
LA TRATTATIVA - Il figlio dell'ex sindaco è ritenuto dalla procura uno dei testimoni chiave della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia che avrebbe visto il Ros dei carabinieri tra i protagonisti. Ciancimino ha parlato di un «accordo stabilito tra il maggio e il dicembre del 1992» grazie al quale il boss Provenzano godeva di una sorta immunità territoriale. «Mio padre mi disse - ha detto Ciancimino jr - che Bernardo Provenzano godeva di una sorta di immunità territoriale per cui, anche da latitante, poteva muoversi liberamente». E le sue parole sull'«immunità» di Provenzano hanno un particolare peso dal momento che ai due ufficiali si contesta proprio il mancato arresto, nel '95, del boss mafioso all'epoca latitante. Secondo l'accusa proprio il blitz fallito per scelta dei carabinieri, sarebbe stato una delle poste in gioco nell'accordo tra pezzi dello Stato e le istituzioni.
LE VISITE DEL BOSS - «Tra il '99 e il 2002 - ha raccontato Ciancimino davanti alla quarta sezione del tribunale - Provenzano venne più volte a casa nostra a Roma, vicino a piazza di Spagna. Veniva quando voleva, senza appuntamenti. Tanto mio padre era agli arresti domiciliari», ha affermato il figlio dell'ex sindaco di Palermo, aggiungendo anche che il padre gli diceva come il rischio di questi incontri fosse maggiore per lui che per Provenzano, dato che a lui avrebbero potuto revocare i domiciliari, mentre «Provenzano era garantito da un accordo». Massimo Ciancimino ha detto di essere stato in più occasioni presente alle visite del capomafia corleonese nell'appartamento romano del padre: «Alcune volte lo ricevevo e altre l'ho visto quando usciva», ha affermato.
I RAPPORTI CON LA CASSAZIONE - Ciancimino ha anche rivelato che suo padre «nel 1990 si fece annullare l'ordine di carcerazione grazie ai rapporti che aveva in Cassazione». Il teste ha fatto esplicito riferimento, come autorità giudiziaria che annullò la misura, la prima sezione della Cassazione all'epoca presieduta dal giudice Corrado Carnevale.
ATTENTATI - Il racconto di Ciancimino prosegue. Dopo l'omicidio dell'europarlamentare Salvo Lima, nel marzo del 1992, «erano pronti progetti di morte per politici e magistrati, tra cui Grasso, Mannino e Vizzini». Lo avrebbe detto il boss Bernardo Provenzano a Vito Ciancimino, durante un incontro avvenuto a fine marzo del '92 a Palermo. Il 12 marzo del 1992, quando fu ucciso Lima «ricordo che io e mio padre eravamo a Roma, mio padre mi chiamo subito e guardammo insieme il telegiornale - ha detto Ciancimino junior -. Mio padre era stato colpito dalle modalità dell'omicidio, era davvero choccato. Mio padre non ritenne opportuno tornare in quel periodo a Palermo. Tra Lima e mio padre c'era un rapporto molto affettuoso. C'era un rapporto stretto tra mio fratello Giovanni e il marito della figlia di Lima, abitavamo in due ville vicine a Mondello». Dopo la morte di Lima, a fine marzo del 1992, Vito Ciancimino avrebbe incontrato a Palermo il boss mafioso Bernardo Provenzano. Ad accompagnare l'ex sindaco di Palermo all'appuntamento con il capomafia sarebbe stato, come racconta oggi lo stesso, appunto il figlio Massimo Ciancimino. In quell'occasione Provenzano avrebbe avvertito Ciancimino che il boss mafioso Salvatore Riina si sarebbe «voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe» e «tagliare i rami secchi».
PROVENZANO MI FECE CONDOGLIANZE - Il «signor Franco», l'uomo che Ciancimino indica come un esponente dei servizi segreti che aveva rapporti con il padre Vito Ciancimino, fece avere allo stesso Ciancimino junior le condoglianze del boss Bernardo Provenzano. «Rividi il "signor Franco" anche dopo la morte di mio padre - ha detto - In particolare, lo vidi ai funerali». «Quando lo vidi - ha detto - dopo la tumulazione, ebbi un colloquio con lui. Mi diede anche una busta contenente un messaggio di condoglianze che veniva dal signor Lo Verde (il boss Provenzano ndr). Me lo disse lui che era un messaggio che proveniva da Provenzano». «Quando arrivava - ha detto - ricordo che veniva sempre con l'auto blu». Ma alla domanda se conosce l'identità del «signor Franco», ha risposto con un secco "no". «L'ho visto tante volte, ma mio padre stesso non mi ha mai detto chi era». Alla domanda se sa se lo 007 è ancora in vita, Ciancimino ha risposto di sì.
LE INTIMIDAZIONI - Poi racconta di una presunta intimidazione dei servizi segreti: «Nel maggio del 2009 ho ricevuto la visita di un uomo dei servizio segreti, nella mia casa di Bologna, che mi ha accusato di essere venuto meno agli impegni presi e mi ha chiaramente intimidito dicendomi che la strada che avevo cominciato a percorrere non mi avrebbe dato alcun beneficio». Secondo il racconto di Ciancimino i Servizi non avrebbero gradito la sua decisione di raccontare ai magistrati della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia.
Redazione online
01 febbraio 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/ciancimino-immunita-provenzano_7b366da8-0f1b-11df-a497-00144f02aabe.shtml
Il figlio dell'ex sindaco di Palermo ha testimoniato al processo Mori nell'aula bunker dell'Ucciardone
La ricostruzione dei rapporti con il boss latitante: "Godeva di immununità territoriale"
Ciancimino: "Provenzano garantito da accordo"
"Mio padre investì soldi con i boss in Milano 2"
Torna il misterioso "signor Franco" che faceva da tramite: "Non era siciliano"
di SALVO PALAZZOLO
Massimo Ciancimino, nell'aula bunker di Palermo
PALERMO - Parla del padre Vito, potente sindaco di Palermo, e dell'amico complice di sempre, Bernardo Provenzano. Parla soprattutto degli affari di Cosa nostra, che avrebbe investito molti capitali a "Milano 2", la grande operazione immobiliare da cui presero il via le fortune di Silvio Berlusconi. Al processo Mori, nell'aula bunker del carcere palermitano dell'Ucciardone, Massimo Ciancimino racconta le trame del padre: "Con Provenzano si vedeva spesso - dice - anche a Roma, fra il 1999 e il 2002. Con altri mafiosi che avevano una grande capacità imprenditoriale faceva investimenti. Con i fratelli Buscemi e con Franco Bonura vennero investiti soldi anche in una grande realizzazione alla periferia di Milano che è stata poi chiamata Milano 2".
"Me lo ricordo da bambino - dice Massimo Ciancimino - Bernardo Provenzano, che io conoscevo come il signor Lo Verde, veniva a trovarci spesso nella nostra casa di villeggiatura di Baida, alle porte di Palermo. Solo molto tempo dopo, a fine anni Ottanta, vidi per caso l'identikit di un capomafia sulla rivista Epoca, mentre ero Dal barbiere con mio padre. Era Provenzano, riconobbi l'uomo che veniva a casa mia. Chiesi a mio padre di quell'uomo. Mi rispose: stai attento al signor Lo Verde, da questa situazione non può salvarti nessuno".
"Il signor Lo Verde - spiega il testimone - continuò a venirci a trovare anche quando mio padre era agli arresti domiciliari, nell'appartamento di via San Sebastianello, vicino a piazza di Spagna, a Roma. Dal 1999 al 2002. Mi incuriosiva quella situazione. Dissi a mio padre: ma non sono pericolosi questi incontri? Lui mi rispose senza tentennamenti. Disse che Provenzano poteva girare tranquillamente per Roma o in qualsiasi altra città, perché godeva di una sorta di immunità territoriale, basata su un accordo che anche mio padre aveva contribuito a stabilire. Un accordo che sarebbe stato stipulato fra il maggio 1992 e il dicembre dello stesso anno".
Ciancimino risponde alle domande dei pubblici ministeri Nino Di Matteo e Antonio Ingroia. Nella prima parte della sua deposizione, iniziata alle 10, ha rievocato l'attività politico-mafiosa del padre. "Aveva creato un vero e proprio sistema - spiega - suo compito era quello di spartire le tangenti dei grandi lavori pubblici di Palermo fra i politici e fra Cosa nostra, sempre tramite Provenzano". Per i contatti più delicati, Vito Ciancimino utilizzava una linea telefonica riservata, installata nella sua casa di Palermo. "Spesso - aggiunge il teste - ero incaricato di consegnare buste chiuse a Provenzano".
"Il rapporto fra mio padre e Provenzano era nato a Corleone - racconta Ciancimino junior - Abitavano nello stesso stabile: di tanto in tanto, mio padre dava lezione di matematica al giovane Bernardo. Molti anni dopo, si stupiva che lo chiamassero il ragioniere. In matematica non era stato mai bravo".
Ad ascoltare Massimo Ciancimino c'è l'imputato principale di questo dibattimento, il generale Mario Mori, seduto accanto ai suoi legali, gli avvocati Piero Milio ed Enzo Musco. Sugli spalti del pubblico sono presenti numerosi studenti.
La deposizione davanti alla quarta sezione del tribunale si preannuncia lunga. Nei 23 verbali d'interrogatorio di Massimo Ciancimino già depositati dalla Procura in vista dell'udienza di oggi si parla della trattativa che sarebbe avvenuta fra Cosa nostra e l'entourage del generale Mori, nel 1992, durante la stagione delle stragi Falcone e Borsellino. L'accordo avrebbe previsto la cessazione della strategia stragista, in cambio di alcuni benefici per i boss: a mediare il misterioso dialogo sarebbe stato il padre di Massimo, Vito Ciancimino. Secondo la Procura di Palermo, in quei giorni sarebbe nato un vero e proprio patto fra il vertice mafioso e una parte delle istituzioni: ecco perché, secondo i pm, Provenzano avrebbe proseguito indisturbato la sua latitanza (fino all'11 aprile 2006).
Il figlio di Vito Ciancimino continua a rispondere senza tentennamenti alle domande dei pubblici ministeri. Ritorna sugli affari del padre: "Dopo le inchieste e le denunce della commissione antimafia e il caso della sua querela al capo della polizia, mio padre decise di spostare i suoi investimenti lontano da Palermo". Correvano gli anni Settanta. Massimo Ciancimino spiega: "Alcuni suoi amici di allora, Ciarrapico e Caltagirone, ma anche altri costruttori romani gli dissero di investire in Canada dove erano in preparazione le Olimpiadi di Montreal. C'erano dei mutui agevolati per gli investitori stranieri". Con i boss Salvatore e Antonino Bonura, con il costruttore mafioso Franco Bonura sarebbe nato in seguito un altro investimento: "Una grande realizzazione alla periferia di Milano che è stata poi chiamata Milano 2", dice Ciancimino junior.
Un altro capitolo della deposizione nell'aula bunker è quello dei rapporti fra l'ex sindaco di Palermo, Bernardo Provenzano e i servizi segreti. Massimo Ciancimino dice che il tramite sarebbe stato un "uomo che vestiva sempre in modo molto elegante, non siciliano". Lui lo conosceva solo come il nome: "signor Franco o Carlo". "Era legato all'ambiente dei servizi", spiega il testimone. "Lo contattavo tramite due numeri conservati nella Sim del mio telefonino. Avevo un'utenza fissa, con prefisso 06 Roma e un'utenza cellulare". Il signor Franco torna nel racconto di Ciancimino già dagli anni Settanta. "Lo rividi il giorno dei funerali di mio padre - spiega - venne al cimitero dei Cappuccini di Palermo per portarmi un biglietto di condoglianze del signor Lo Verde. Disse che se n'era andato un grande uomo".
Vito Ciancimino avrebbe incontrato spesso il signor Franco: "Lui, mio padre e il signor Lo Verde avevano le chiavi di un appartamento, nella zona di via del Tritone, a Roma". All'ex sindaco di Palermo sarebbero stati chiesti dai Servizi diversi "interventi": anche in occasione del disastro di Ustica ("Per non fare diffondere certe notizie", dice Ciancimino junior) e del sequestro Moro ("Per trovare il covo").
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/ciancimino_depone-2151180/
Ecco perchè Provenzano poteva stare tranquillo ed ecco come è nata Milano2.
^TiGeRShArK^
01-02-2010, 14:40
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/ciancimino-immunita-provenzano_7b366da8-0f1b-11df-a497-00144f02aabe.shtml
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/ciancimino_depone-2151180/
Ecco perchè Provenzano poteva stare tranquillo ed ecco come è nata Milano2.
mmm...
milano 2 l'avrà sicuramente costruita un comunista, sono loro quelli che aiutano i mafiosi, mica il santo Ilvio. :O
Zio Ilvio: piatto ricco mi ci ficco
claudioborghi
01-02-2010, 16:20
ecco come è nata Milano2.
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
first register
01-02-2010, 16:22
mmm...
milano 2 l'avrà sicuramente costruita un comunista, sono loro quelli che aiutano i mafiosi, mica il santo Ilvio. :O
Se è per questo anche i due articoli sono molto diversi... forse uno è pro-Silvio l'altro un pò più comunista.
Imho è bruttissimo che quando si ha la possibilità di esprimere un opinione sui lati meno chiari della carriera imprenditoriale di Mister B si finisce sempre per ricorrere alle solite frasi della propaganda Pidielliana. Ad es. "ma va là", "per fortuna che silvio c'è", "gli altri sono comunisti" etc.. .etc...
Non serve ricordare che anche Buscetta pensava che l'avvicinamento fra dell'utri e berlusconi fosse legato ad affari poco puliti.
:fagiano:
Steinoff
01-02-2010, 16:24
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
Vedremo dove queste rivelazioni porteranno.
in ogni caso non trovo antitesi tra le due affermazioni "la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia" e "I soldi dei boss investiti su Milano 2". La prima non esclude la seconda.
Vedremo dove queste rivelazioni porteranno, vedremo.
first register
01-02-2010, 16:30
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
Ancora con questi post ?
Ma possibile che ogni volta che si parla di berlusconi (e solo di berlusconi) intervieni sui 3d con riferimenti a fatti accertati (es. "Milano 2 è stata progettata nel '68 e nel '75 ") che poi utilizzi per deduzioni "fantasiose" (es. "una delle due è una cazzata") e per insulti e accuse del tutto gratuiti (es. "noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... ").
Spero per te che tu utilizzi un "generatore automatico di post PDL". buon proseguimento, non ho tempo da perdere.
;)
first register
01-02-2010, 16:34
Vedremo dove queste rivelazioni porteranno.
in ogni caso non trovo antitesi tra le due affermazioni "la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia" e "I soldi dei boss investiti su Milano 2". La prima non esclude la seconda.
Vedremo dove queste rivelazioni porteranno, vedremo.
Quell'utente lo sa benissimo, ti potrei citare un infinità di post in cui da fatti certi ricava deduzioni insensate e prive di fondamento che giovano ai sostenitori del presidente del consiglio mister B.erlusconi, inoltre di solito conclude i suoi post con insulti rivolti a non meglio precisati soggetti che appartengono alla categoria degli "oppositori di mister B." (in questo modo pensa di poter evitare le sospensioni).
Es. nel post precedente ha dato del "gaglioffo al figlio di Ciancimino".
Non perderci tempo.
edit:
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
Vincenzo1968
01-02-2010, 16:40
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1703:marcello-silvio-e-la-mafia&catid=24:sentenze&Itemid=46
Marcello, Silvio e la mafia (http://www.19luglio1992.com/attachments/1703_Marcello_Silvio_e_la_mafia.pdf)
Sentenza De''Utri 1° grado (http://www.19luglio1992.com/attachments/1703_Sentenza_Dell'Utri_primo_grado.pdf)
Vincenzo1968
01-02-2010, 16:42
Ancora con questi post ?
Ma possibile che ogni volta che si parla di berlusconi (e solo di berlusconi) intervieni sui 3d con riferimenti a fatti accertati (es. "Milano 2 è stata progettata nel '68 e nel '75 ") che poi utilizzi per deduzioni "fantasiose" (es. "una delle due è una cazzata") e per insulti e accuse del tutto gratuiti (es. "noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... ").
Spero per te che tu utilizzi un "generatore automatico di post PDL". buon proseguimento, non ho tempo da perdere.
;)
Il nostro borghi tutto d'oro applica diligentemente le tecniche professionali di disinformazione:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31
^TiGeRShArK^
01-02-2010, 16:50
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
Si vabbè..
continua a sparare la solita puttanata che ciancimino parlerebbe per pararsi il culo. :asd:
Ad oggi non è pentito ed inoltre è stato CONDANNATO, mentre secondo la tua teoria dovrebbe essere ASSOLTO e limpido come una rosa dato che fa tutto questo per salvarsi il culo. :)
Ritenta con un'altra falsità, magari sarai + fortunato. :)
Vincenzo1968
01-02-2010, 17:10
Si vabbè..
continua a sparare la solita puttanata che ciancimino parlerebbe per pararsi il culo. :asd:
Ad oggi non è pentito ed inoltre è stato CONDANNATO, mentre secondo la tua teoria dovrebbe essere ASSOLTO e limpido come una rosa dato che fa tutto questo per salvarsi il culo. :)
Ritenta con un'altra falsità, magari sarai + fortunato. :)
Effettivamente c'è da chiedersi perché i magistrati si ostinino a far testimoniare i "gaglioffi" nei processi di mafia. Non potrebbero chiamare a testimoniare le Figlie di Maria?
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
Cazzata, Ciancimino si è così "salvato il culo" che è stato condannato circa un mese fa e la procura di Palermo ha da poco riaperto l'indagine su di lui per associazione mafiosa archiviata nel 2007 proprio a causa delle sue recenti ammissioni e testimonianze.
La Procura della Repubblica di Palermo ha riaperto l'inchiesta per associazione mafiosa nei confronti di Massimo Ciancimino, gia' avviata nel 2002 e archiviata nel 2007. La sua nuova iscrizione nel registro degli indagati e' un un atto dovuto dopo che lo stesso Ciancimino ha ammesso di aver fatto da postino di messaggi indirizzati al boss corleonese Bernardo Provenzano da suo padre Vito".
http://www.agi.it/palermo/notizie/201001221454-cro-rt10157-mafia_procura_palermo_riapre_inchiesta_su_massimo_ciancimino
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=25865&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=
Effettivamente c'è da chiedersi perché i magistrati si ostinino a far testimoniare i "gaglioffi" nei processi di mafia. Non potrebbero chiamare a testimoniare le Figlie di Maria?
Doveva stare muto come un pesce e fare un bel falò con i vari documenti del padre&co. :cool:
Vincenzo1968
01-02-2010, 18:25
Doveva stare muto come un pesce e fare un bel falò con i vari documenti del padre&co. :cool:
Borghi l'avrebbe chiamato eroe invece che gaglioffo.
gianly1985
01-02-2010, 19:12
Appena finito il servizio del tg5 sull'argomento. Non una volta è stata usata la parola "Berlusconi" o "Milano 2" :)
entanglement
01-02-2010, 19:20
Ma come, ma se nel processo dell'Utri ci hanno raccontato che la prima volta che Berlusconi vede un mafioso e' stato nel 1975 per chiedere protezione alla famiglia e dell'utri gli organizzo' un incontro con Bontade tramite il suo amico cina' (e nessuno ha mai parlato di case)...
Dato che Milano2 e' stata progettata nel '68 e nel '75 era gia' quasi completata direi che almeno :asd: una delle due cose e' una cazzata...
Siamo piu' o meno al livello di SPATUZZA che raccontava delle imprese di COLANINNO nel '92 :asd:
E noi perdiamo tempo e soldi ad ascoltare le cose che dicono questi gaglioffi per salvarsi il culo... :nono:
http://www.arengario.net/poli/imm/poli401b.jpg
http://rosariopinto.files.wordpress.com/2009/10/padania-del-19-08-1998-pagina-2.png
si, s'è inventato proprio tutto, sto gaglioffo...
sono cose note alla padania dal '98, quindi dal '95 almeno per il resto del mondo :asd:
first register
01-02-2010, 19:24
http://www.arengario.net/poli/imm/poli401b.jpg
http://rosariopinto.files.wordpress.com/2009/10/padania-del-19-08-1998-pagina-2.png
si, s'è inventato proprio tutto, sto gaglioffo...
sono cose note alla padania dal '98, quindi dal '95 almeno per il resto del mondo :asd:
grazie per la segnalazione, questa scansione è perfetta per la stampa :)
Vincenzo1968
01-02-2010, 19:46
Qui si possono scaricare gli articoli de La Padania del 98:
http://www.alain.it/2009/04/15/berlusconi-sei-un-mafioso-rispondi-la-padania-1998/
Qui c'è la trascrizione:
http://www.alain.it/silvio-berlusconi-su-la-padania-anno-1998/
http://img2.pict.com/69/9a/be/2078556/0/padania2bdel2b080719982bpagina2b.png
http://img2.pict.com/8b/ba/f4/2078568/0/padania2bdel2b080719982bpagina2b.png
http://img2.pict.com/5b/93/43/2078582/0/padania2bdel2b220719982bpagina2b.png
http://img2.pict.com/a7/80/eb/2078586/0/padania2bdel2b020719982bpagina2b.png
http://img2.pict.com/ad/3a/b3/2078589/0/800/padania2bdel2b300819982bpagina2b.png
Ma gli ItaGliani hanno ancora il coraggio di guardarsi allo specchio oggi?
Coscienza? Giustizia? Legalita'? sanno ancora cosa sia?
Ma che lotta alla criminalita' si deve fare se quando si va a votare si consegna il paese allegramente nelle mani di certe persone e schieramento politico?
Ma almeno, diamine, hanno a cuore il futuro dei loro figli o li vogliono far vivere in una nazione che più schifo non si puo'?
Sono queste le domande che io mi pongo. E purtroppo le risposte non sono incoraggianti.....
claudioborghi
01-02-2010, 21:20
Si vabbè..
continua a sparare la solita puttanata che ciancimino parlerebbe per pararsi il culo. :asd:
Ad oggi non è pentito ed inoltre è stato CONDANNATO, mentre secondo la tua teoria dovrebbe essere ASSOLTO
E i soldini? Li ha pagati? Per adesso la condanna e' stata dimezzata in appello quindi in pratica niente galera... e i 42 MILIONI in contenzioso? Mica male come motivazione...
http://www.vrsicilia.it/content/view/6102/16/
Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, Vito, condannato per mafia e poi morto, dovrà pagare al fisco oltre 42 milioni di euro: a tanto ammonterebbe l'evasione fiscale, tra il 2002 e il 2004, accertata dalla Guardia di finanza. (...) La notifica del provvedimento risale allo scorso marzo, lo stesso periodo in cui Massimo Ciancimino ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda sul cosiddetto "papello"
Una bella coincidenza... Gli dicono che deve pagare 42 milioni e questo comincia a "collaborare"... :stordita:
Pucceddu
01-02-2010, 21:23
E i soldini? Li ha pagati? Per adesso la condanna e' stata dimezzata in appello quindi in pratica niente galera... e i 42 MILIONI in contenzioso? Mica male come motivazione...
http://www.vrsicilia.it/content/view/6102/16/
Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, Vito, condannato per mafia e poi morto, dovrà pagare al fisco oltre 42 milioni di euro: a tanto ammonterebbe l'evasione fiscale, tra il 2002 e il 2004, accertata dalla Guardia di finanza. (...) La notifica del provvedimento risale allo scorso marzo, lo stesso periodo in cui Massimo Ciancimino ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda sul cosiddetto "papello"
Una bella coincidenza... Gli dicono che deve pagare 42 milioni e questo comincia a "collaborare"... :stordita:
Eh, non potendo farsi leggi ad personam, ognuno risolve come può, insomma. :asd:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/ciancimino-immunita-provenzano_7b366da8-0f1b-11df-a497-00144f02aabe.shtml
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/ciancimino_depone-2151180/
Ecco perchè Provenzano poteva stare tranquillo ed ecco come è nata Milano2.
Acqua calda. E comunque non gli crederà nessuno. Ma Ciancimino dice di avere prove e "carte", vedremo.
^TiGeRShArK^
01-02-2010, 23:10
E i soldini? Li ha pagati? Per adesso la condanna e' stata dimezzata in appello quindi in pratica niente galera... e i 42 MILIONI in contenzioso? Mica male come motivazione...
http://www.vrsicilia.it/content/view/6102/16/
Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, Vito, condannato per mafia e poi morto, dovrà pagare al fisco oltre 42 milioni di euro: a tanto ammonterebbe l'evasione fiscale, tra il 2002 e il 2004, accertata dalla Guardia di finanza. (...) La notifica del provvedimento risale allo scorso marzo, lo stesso periodo in cui Massimo Ciancimino ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda sul cosiddetto "papello"
Una bella coincidenza... Gli dicono che deve pagare 42 milioni e questo comincia a "collaborare"... :stordita:
Ed è stato iscritto nel registro degli indagati proprio per le sue dichiarazioni per accuse ben + gravi dell'evasione fiscale. :)
E' ovvio, chi non racconterebbe di essere colpevole di reati ben + gravi per evitare l'evasione fiscale? :)
Certo che siete bravissimi nelle tecniche di disinformazione che ha postato ieri vincenzo, le stai usando proprio tutte. :)
Però qua non stai scrivendo sul rotolo, hai a che fare con gente che ha un cervello e lo sa usare e non crede acriticamente a tutto quello che scrivi. :)
Che evoluzione la Lega, da questo
http://www.arengario.net/poli/imm/poli401b.jpg
http://rosariopinto.files.wordpress.com/2009/10/padania-del-19-08-1998-pagina-2.png
a questo
http://nuovosoldo.files.wordpress.com/2009/08/bossi_renzo1.jpg
:asd:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/ciancimino-immunita-provenzano_7b366da8-0f1b-11df-a497-00144f02aabe.shtml
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/ciancimino_depone-2151180/
Ecco perchè Provenzano poteva stare tranquillo ed ecco come è nata Milano2.
Non mi stupisce per niente....
CB continua a sconfinare nella diffamazione a mezzo forum.
Dovrebbe piantarla, o dovrebbero bloccarlo del tutto.
LuVi
Mr_Paulus
02-02-2010, 09:43
Non mi stupisce per niente....
CB continua a sconfinare nella diffamazione a mezzo forum.
Dovrebbe piantarla, o dovrebbero bloccarlo del tutto.
LuVi
nah, forse è meglio lasciarlo, sia mai che se lo cacciano poi ci chiudono il forum causa assenza di motorini per l'indottrinazione degli utenti :rolleyes:
Attacco hacker ad ANTIMAFIADuemila
di Redazione - 1 febbraio 2010
Avvisiamo i lettori che nella giornata di oggi il sito internet della testata ANTIMAFIADuemila non è stato in grado di coprire le notizie in quanto sottoposto ad un violento attacco hacker.
E quindi oscurato dalle 23.00 del 31 gennaio fino alla serata di oggi, quando i nostri tecnici sono riusciti a ripristinare il servizio.
Secondo gli elementi raccolti dagli stessi tecnici, attualmente al lavoro per recuperare dati e verificare la sussitenza di estremi per procedere con la regolare denuncia alla Polizia postale, ignoti avrebbero bombardato il server con una serie di worm causando il black-out anche del sito della rivista. Nonché degli altri siti appoggiati sullo stesso server che trattano però temi di ecologia, biologico e solidarietà.
Singolare che l'aggressione telematica sia avvenuta in una data apparentemente non causale: quella della deposizione di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito, al processo Mori-Obinu. Dove il teste è stato chiamato a parlare della cosiddetta “trattativa tra Stato e mafia” negli anni delle stragi, uno dei temi forti di ANTIMAFIADuemila, che dell'argomento si occupa sin dalla sua prima uscita in edicola, nell'anno 2000. Soltanto due giorni prima sul sito era apparsa la notizia della diretta streaming. A distanza di 48 ore l'oscuramento.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24612/48/
Ora via presto con la "riforma" sui pentiti! Queste sono le "riforme" che gli italiani vogliono e nel loro interesse. :rolleyes:
Steinoff
02-02-2010, 11:24
Tranquilli che con la legge annulla-pentiti si risolve il problema Ciancimino
Finisce che lo farà fuori la stessa mafia. A Berlusconi intendo.
Mr_Paulus
02-02-2010, 11:46
Finisce che lo farà fuori la stessa mafia. A Berlusconi intendo.
mah, alla fine si parla sempre di lotta all'ndrangheta e della mafia siciliana si dice ben poco...quindi secondo me i favori continua a farglieli..basta vedere il continuo flusso di denaro che piove sull'isola..
stemanca
02-02-2010, 12:29
Minc ma Ciancimino jr non si ferma più, roba esplosiva davvero:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/massimo-ciancimino-processo_f4fead68-0fd8-11df-9603-00144f02aabe.shtml
«Provenzano "consegnò" Riina
ai carabinieri in cambio dell'impunità»
«Dopo l'arresto di Vito Ciancimino fu Dell'Utri a subentrare nella trattativa Stato-mafia»
PALERMO - Vito Ciancimino «diede indicazioni per la cattura di Totò Riina e convinse Bernardo Provenzano. Non fu facile, Provenzano non amava il tardimento». È il racconto di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, nell'aula bunker del carcere Ucciardone nella seconda giornata di deposizione al processo contro il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura di Provenzano. Dopo l'arresto di Riina e quello - di poco precedente - di Vito Ciancimino, fu Marcello Dell'Utri a subentrare nella trattativa con Cosa nostra, ha affermato Ciancimino jr. «Dell'Utri e Provenzano avevano rapporti diretti. Me lo riferì mio padre a cui era stato detto dal capomafia». Provenzano parlò con Dell'Utri anche di un atto di clemenza verso l'ex sindaco di Palermo, visto il suo stato di salute.
VIA D'AMELIO - Ciancimino padre si sentiva indirettamente responsabile della strage di via D'Amelio, in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, ha raccontato Massimo. «Mio padre si sentiva, anche se indirettamente, responsabile dell'ennesima strage. "Se questo è capitatato è anche colpa nostra", mi disse», ha deposto Massimo Ciancimino.
LA TRATTATIVA - Dopo la strage di via D'Amelio sarebbe ripresa la «trattativa» tra lo Stato e Cosa nostra, ha proseguito Massimo Ciancimino nella sua deposizione. «Mio padre mi disse che, per riuscire a catturare Riina, i carabinieri avevano bisogno di Provenzano. Nel momento in cui si percepisce la ferocia di Cosa nostra, mio padre reputa interrotto qualsiasi tipo di rapporto con Riina. Ma intorno al 22 agosto mi dice di riprendere i contatti con i carabinieri. L'incontro avviene nel suo appartamento di Roma tra il 25 e il 26 agosto, e ho un documento che ne prova il riscontro. Cambia totalmente l'oggetto del dialogo rispetto alla prima trattativa», ricorda Ciancimino jr. «In quel caso era una proposta iniziale delle istituzioni di possibili benefici verso i familiari e un atteggiamento più morbido verso i latitanti. La seconda fase è più operativa: dalla resa dei latitanti si passa alla volontà di catturare Riina. I carabinieri non ipotizzarono nemmeno la cattura di Provenzano, perché sapevano che grazie a lui sarebbero arrivati all'arresto di Riina. E per potere giungere a Riina avevano bisogno di mio padre».
TRADIMENTO - Vito Ciancimino discusse dell'arresto di Riina in diversi incontri tra agosto e novembre 1992 sia con Provenzano, sia con i carabinieri e con l'agente dei servizi segreti, finora mai identificato e dal teste indicato come Franco. «Portai io stesso le indicazioni per alcuni di questi incontri tra il 21 e il 25 luglio, dopo la strage di via D'Amelio», ha affermato Massimo Ciancimino. «In cambio del suo contributo per la cattura di Riina, Provenzano ottenne una sorta di impunità. Mio padre spiegò ai carabinieri che l'unica persona che poteva imprimere una rotta nuova alla strategia di Cosa nostra e far cessare le stragi era Provenzano e per questo doveva rimanere libero», ha detto Massimo Ciancimino. I carabinieri, secondo il suo racconto, avrebbero fatto avere a Vito Ciancimino «due tuboni gialli con documenti A3 contenenti le mappe di Palermo, tabulati telefonici, liste delle utenze di acqua, luce e gas». I documenti, ridotti a una zona più ristretta, sarebbero stati poi dati da Massimo Ciancimino a Bernardo Provenzano che li avrebbe restituiti con un cerchio su una zona tra il Motel Agip e via Pacinotti. È in quell'area che si trova via Bernini, dove Riina fu arrestato dai carabinieri il 15 gennaio 1993. Poco prima, però, il 19 dicembre 1992 Vito Ciancimino fu arrestato. «Mi chiamò dal carcere», ha detto Massimo Ciancimino. «Con lui c'era De Donno. Mi disse di consegnare le carte a De Donno. I carabinieri sapevano che le indicazioni per l'arresto di Riina arrivavano da Provenzano, ma Riina non doveva cogliere il senso del tradimento. La mancata perquisizione del covo di Riina dopo l'arresto, fu concordata tra mio padre e Provenzano e fu comunicata ai carabinieri. Era uno dei punti dell'accordo».
RIINA E LE STRAGI - Secondo Ciancimino jr., Riina era spinto a continuare nelle stragi da qualcuno, che è rimasto nell'ombra. «C’era una persona che pressava Riina, che gli diceva ad andare avanti nelle stragi. Provenzano e mio padre erano contrari a questo modo di fare». «Il nostro amico è molto pressato da un "grande architetto"», dice infatti un pizzino letto in aula inviato da Provenzano a Ciancimino.
DELL'UTRI SOSTITUISCE CIANCIMINO - Dopo l'arresto del padre, Massimo Ciancimino afferma nella sua deposizione che Marcello Dell'Utri subentra nella trattativa tra Stato e mafia. «Dopo il suo arresto, mio padre si convinse che i carabinieri l'avevano tradito e che avevano un nuovo interlocutore, probabilmente con il beneplacito di Provenzano. Anni dopo mi rivelò che, secondo lui, il nuovo referente istituzionale sia della mafia che dei soggetti che avevano condotto la trattativa fosse Dell'Utri». Nelle ultime fasi della trattativa a cui prese parte il padre, dice Massimo Ciancimino, gli argomenti affrontati tra l'ex sindaco, Provenzano e l'agente dei servizi segreti "Franco" erano più ampi della sola cattura di Riina. «Era il 1992, l'anno dell'anno dell'avanzata della Rete e della Lega e si discuteva della necessità di non disperdere l'enorme patrimonio elettorale della Dc, di cercare cioè il riferimento in un'atra entità politica». In un pizzino letto in aula Provenzano dice a Ciancimino di aver parlato con «un amico senatore» di un provvedimento di clemenza, vista la salute dell'ex sindaco. «Anche se all'epoca il politico era solo un deputato, Provenzano era solito chiamare tutti senatori».
PAPELLO E PIZZINI - Ciancimino jr. ha parlato anche poi del famoso «papello», il testo delle richieste della mafia allo Stato. «Nonostante che la cassaforte in cui tenevo i pizzini di Provenzano e il papello fosse in evidenza nella mia abitazione, i carabinieri nel 2005 per una perquisizione non l'aprirono». Ciancimino ha raccontato di avere suggerito lui stesso ai carabinieri la presenza della cassaforte che, però non fu toccata. Nel maggio 2006, sostiene sempre Ciancimino, un agente dei Servizi gli riferì che stavano per arrestarlo e lo invitò a portare i documenti all'estero. Tutto il materiale finì in un istituto bancario svizzero. «Alcuni dei pizzini li ho avuti personalmente da Provenzano, ma erano tutti riconoscibili, secondo un codice criptato all'interno degli stessi, che mio padre poteva riconoscere», ha raccontato il testimone. «Erano sempre in buste chiuse che io portavo a mio padre. Lui andava a prendere i guanti monouso sterili, usava il borotalco, apriva i pizzini, li leggeva e li richiudeva. Faceva sempre le fotocopie dei pizzini che metteva nel suo archivio. Temeva sempre una perquisizione e aveva paura che si potessero trovare gli originali con le impronte di Provenzano. Così preferiva fare le fotocopie».
GARANZIE DA VIOLANTE - Garanzie da parte di Luciano Violante, all'epoca presidente della Commissione nazionale antimafia. Sarebbe stata questa la condizione posta da Vito Ciancimino ai carabinieri. In cambio del suo ruolo di intermediario nella trattativa tra Stato e mafia, l'ex sindaco chiedeva una garanzia per la tutela del suo patrimonio finito sotto sequestro. «Chiese espressamente la garanzia di Violante per avere benefici nei processi in corso e nelle misure di prevenzione», ha aggiunto Massimo Ciancimino. «Violante, essendo vicino ai giudici, in qualche modo poteva garantirgli la salvezza del patrimonio». Il capitano De Donno, che secondo la procura trattava con Ciancimino insieme all'allora capo del Ros, Mario Mori, «disse che si sarebbe attivato», aggiunge Ciancimino jr., «e mi preannunciò l'uscita di un articolo su Panorama» su una perizia del professore Pietro Di Miceli sulle condizioni di salute dell'ex sindaco, che nel frattempo tentò anche di avvicinare i magistrati della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo.
OSCURATO SITO ANTIMAFIA - Il sito internet della testata AntimafiaDuemila è stato oscurato per un attacco di hacker dalle 23 del 31 gennaio fino a lunedì sera, proprio in corrispondenza dell'annunciata diretta streaming della deposizione di Ciancimino jr., hanno denunciato i responsabili della testata.
:rolleyes:
ma le prove la ha portate ?
stemanca
02-02-2010, 12:50
ma le prove la ha portate ?
Confido e spero che verrà tutto spulciato e verificato, sempre che chi ha il compito di farlo venga messo (o lasciato) nelle condizioni migliori per farlo.
Fosse per me, io spererei che venisse appurato che non c'è nulla di vero!!! Ma a guardarmi intorno, purtroppo mi pare sinistramente verosimile :stordita: :O
Appena finito il servizio del tg5 sull'argomento. Non una volta è stata usata la parola "Berlusconi" o "Milano 2" :)
la parola "berlusconi" è venuta fuori nelle dichiarazioni di ciancimino?
ma le prove la ha portate ?
bella battuta
:D
whistler
02-02-2010, 12:59
ma le prove la ha portate ?
no è tutto un gombloddo!:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
ma le prove la ha portate ?
Ciancimino Jr: Dell'Utri, Cuffaro e Mormino nei pizzini di Provenzano
di Redazione - 2 febbraio 2010
Ci sarebbero i riferimenti ai nomi di Marcello Dell'Utri, di Salvatore Cuffaro e dell'avvocato Nino Mormino, legale dello stesso Dell'Utri, nei pizzini che nel 2001.
si scambiavano Bernardo Provenzano e l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino.
Lo ha precisato il figlio, Massimo Ciancimino, che sta rispondendo nell'aula bunker dell'Ucciardone alle domande del pm Antonino Ingroia, nell'ambito del processo Mori -Obinu. Spiegando il contenuto di una serie di “pizzini” mostrati in aula dal pubblico ministero il teste ha spiegato di aver appreso dal padre che nella corrispondenza tra lo stesso don Vito e il boss si faceva riferimento a Dell'Utri con la definizione “il nostro sen.” (senatore) a Cuffaro con l'abbreviazione “il nuovo pres.” (presidente della Regione) e a Nino Mormino con la sigla “l'avv.” (avvocato). Negli stessi pizzini, alla voce “il nostro amico z.”, si intendeva invece, ha detto Ciancimino Jr, “il portaborse di mio padre nonché mio cugino Enzo Zanchì”.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24656/48/
kaysersoze
02-02-2010, 13:17
Minc ma Ciancimino jr non si ferma più, roba esplosiva davvero:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/massimo-ciancimino-processo_f4fead68-0fd8-11df-9603-00144f02aabe.shtml
:rolleyes:
Conferma quello che gira nella mia testa da anni...e cioè che quando viene preso un dei grandi boss questo avviene perchè è la stessa mafia che lo fa arrestare, è così che cambiano gli equilibri all'interno della famigghia....
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 13:21
ma le prove la ha portate ?
Ma come?
Proprio voi che credete senza battere ciglio alle BALLE GALATTICHE della persona + MENZOGNERA D'ITALIA, il vostro mito, osate anche parlare di prove? :)
Questi sono elementi che vanno a sommarsi agli innumerevoli altri del processo e alla fine vedremo se corrisponde al vero oppure no. :)
Strano che però non vi ho visti tanto esigenti quando il vostro mito riabilitava in diretta tv un PLURIOMICIDA MAFIOSO. :)
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 13:27
Conferma quello che gira nella mia testa da anni...e cioè che quando viene preso un dei grandi boss questo avviene perchè è la stessa mafia che lo fa arrestare, è così che cambiano gli equilibri all'interno della famigghia....
ma infatti...
Sono cose assolutamente normali.
Ma d'altronde se persino la padania c'è riuscita ad arrivarci ad alcune cose dette da ciancimino non vedo come qualcuno possa negare tutto. :)
whistler
02-02-2010, 13:27
Ma come?
Proprio voi che credete senza battere ciglio alle BALLE GALATTICHE della persona + MENZOGNERA D'ITALIA, il vostro mito, osate anche parlare di prove? :)
Questi sono elementi che vanno a sommarsi agli innumerevoli altri del processo e alla fine vedremo se corrisponde al vero oppure no. :)
Strano che però non vi ho visti tanto esigenti quando il vostro mito riabilitava in diretta tv un PLURIOMICIDA MAFIOSO. :)
non c è bisogno di prove quello che dice silvio è verità assoluta!
santo santo silvio
Vincenzo1968
02-02-2010, 16:02
Il vero volto di Cosa Nostra (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24628/78/)
Le linee dirette di casa Ciancimino (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24626/78/)
Ciancimino Jr: Dell'Utri, Cuffaro e Mormino nei pizzini di Provenzano (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24656/48/)
Mafia: Ciancimino, Riina pressato da suggeritore per politica stragista (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24654/48/)
Ciancimino Jr: ''Ecco la via dei 'pizzini' di Provenzano'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24652/48/)
Ciancimino Jr: ''Dell'Utri sostitui' mio padre in trattativa'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24648/48/)
Ciancimino Jr: Era parte della trattativa la mancata perquisizione del covo di Riina (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24646/48/)
Ciancimino: ''Mio padre cerco' garanzie da Violante'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24640/48/)
Conferma quello che gira nella mia testa da anni...e cioè che quando viene preso un dei grandi boss questo avviene perchè è la stessa mafia che lo fa arrestare, è così che cambiano gli equilibri all'interno della famigghia....
Certo, con la complicità dei carabinieri che fanno mesi e mesi di appostamenti così per fare finta, aspettando che il boss venga consegnato nelle loro mani :doh:
Non è che la mafia sia invincibile eh.. Solo che ha una grande facilità di rimpiazzare quelli che le forze dell'ordine arrestano
Il vero volto di Cosa Nostra (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24628/78/)
Le linee dirette di casa Ciancimino (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24626/78/)
Ciancimino Jr: Dell'Utri, Cuffaro e Mormino nei pizzini di Provenzano (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24656/48/)
Mafia: Ciancimino, Riina pressato da suggeritore per politica stragista (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24654/48/)
Ciancimino Jr: ''Ecco la via dei 'pizzini' di Provenzano'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24652/48/)
Ciancimino Jr: ''Dell'Utri sostitui' mio padre in trattativa'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24648/48/)
Ciancimino Jr: Era parte della trattativa la mancata perquisizione del covo di Riina (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24646/48/)
Ciancimino: ''Mio padre cerco' garanzie da Violante'' (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24640/48/)
Foto dei pizzini di Provenzano consegnati di Ciancimino (http://palermo.repubblica.it/multimedia/home/22837032/1) (sono agli atti del processo Mori).
Vincenzo1968
02-02-2010, 18:57
Quelle operazioni anomale per la «new town» di Silvio
di Claudia Fusani
E così la memoria carsica di Massimo Ciancimino ha consegnato ieri in un’aula di tribunale un’ulteriore verità: soldi di mafia sono stati consegnati alle immobiliari che costruirono Milano 2, il centro residenziale di 712 mila metri quadrati di appartamenti, la casa per 14mila persone, verde, parchi e spazi per il tempo libero. Il primo modello new town. Una rivoluzione per l’urbanistica. Un’oasi di lusso e abbondanza all’americana in un’Italia in piena crisi economica. Ora il problema è che Milano 2, dicono le cronache, è stata costruita da due società immobiliari, Edilnord e Italcantieri, che nei primi anni settanta portarono il giovanotto prodigio Silvio Berlusconi a diventare «il re del mattone».
Torna oggi, anni dopo, la questione di sempre e mai risolta: da dove arrivano i soldi con cui Berlusconi ha potuto avviare la sua fortuna? Domanda che già i giudici del tribunale di Palermo, durante il primo processo Dell’Utri hanno provato a porre al Presidente del Consiglio che però, consigliato dai suoi legali, ha sempre preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
In assenza delle versione del diretto interessato la procura di Palermo ha cercato la risposta in perizie ed indagini. Fondamentale resta quella prima firmata (1999) e poi in parte ritrattata (nel 2007 in modo assai curioso) dal suo stesso estensore, il perito della Banca d’Italia Francesco Giuffrida. Giuffrida, all’epoca vicedirettore della filiale palermitana di Bankitalia, impiega più di un anno di lavoro per ricostruire i flussi finanziari delle società denominate Holding 1 e su fino alla 22, il busillis di matrioske che fanno capo al gruppo Berlusconi. Il perito, in quella relazione, rintraccia moltissime operazioni che giudica «anomale». Ad esempio: 113 miliardi di lire negli anni settanta (circa 308 milioni di euro) sono flussi «di provenienza non identificabile». Così come non è mai stato chiarito da dove siano arrivati gli otto miliardi che nell’aprile del 1977 Berlusconi versò in un colpo solo nel capitale sociale della sua Fininvest srl che passò all’improvviso da 2,5 a 10,5 miliardi. Una magia.
Nanni Moretti ne «Il Caimano» racconta questo buco nero con una pioggia di soldi che irrompe all’improvviso dal cielo sulla testa del Caimano-Berlusconi. Il mistero è lo stesso, da sempre, e puntuale ritorna. Ancora prima del versamento prodigio di otto miliardi nel 1977, non è mai stata chiarita neppure l’origine finanziaria delle primissime società del Cavaliere, la «Cantieri Riuniti Milanesi di S.Berlusconi e P.Canali» (1961), la «Edilnord sas» (1963), la «Edilnord Centri Residenziali di Lidia Borsani & c» (1968). E qui occorre aprire un’altra finestra sui misteri del Cavaliere: la Banca Rasini, monosportello dell’alta borghesia milanese in piazza Mercanti. Luigi Berlusconi, il padre di Silvio, è stato direttore dell’istituto dal 1957 al 1973. Ed è attraverso garanzie e fideiussioni di soci e clienti della banca che rinviano a fiduciarie svizzere e nel Liechtenstein, che il giovane Berlusconi riesce a trovare i primi finanziamenti per le sue avventure immobiliari. È stato lo stesso Carlo Rasini, primo e decisivo finanziatore di Berlusconi, a sollevare dubbi su almeno il «venti per cento del primo capitale Fininvest» (in «Le gesta del Cavaliere» di Carlo Modron). A proposito della Rasini, poi assorbita dalla Popolare Lodi (1991) e con questa finita per sempre, va anche ricordato che nei primi anni ottanta un’indagine della Criminalpol arrestò funzionari, dirigenti e correntisti con l’accusa di riciclaggio.
I correntisti erano i colletti bianchi di Cosa Nostra a Milano. Lo sportello al nord dei clan Fidanzati, Bono e Gaeta era proprio la piccola banca di piazza Mercanti.
L'Unità, 2 febbraio 2010
http://www.unita.it/news/italia/94485/quelle_operazioni_anomale_per_la_new_town_di_silvio
mah, alla fine si parla sempre di lotta all'ndrangheta e della mafia siciliana si dice ben poco...quindi secondo me i favori continua a farglieli..basta vedere il continuo flusso di denaro che piove sull'isola..
Si ma essendo l'uomo megalomane e labile, finirà per credersi al di sopra anche dei suoi referenti e risulterà fuori controllo anche per loro. A quel punto lo faranno fuori.
Vincenzo1968
02-02-2010, 19:36
La mappa dei poteri secondo Ciancimino junior
di Saverio Lodato
Ma chi è? Da dove è saltato fuori? E perché dice tutto quello che dice? E tutte queste cose come le sa? E chi gli lo fa fare di dirle tutte insieme, una dietro l’altra, in un processo pubblico, concedendo perfino che le telecamere lo riprendano? E perché osa sfidare le ire del generale Mario Mori, petto stracolmo di medaglie pesanti, elargite da prima e seconda Repubblica, e imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra, avendo, secondo l’accusa, fatto scappare Bernardo Provenzano, ma, comunque sia, uno fra gli uomini dei servizi segreti più potenti e informati d’Italia?
È Massimo Ciancimino, 46 anni vissuti pericolosamente. Sembra ancora un giovanotto, è di piccola statura, con occhi neri vivacissimi, parlata lenta con parole affilate dal bisturi, in impeccabile grisaglia, persino il panciotto che ormai usano in pochi. E si porta dietro, al banco del pretorio, un bottiglione d’acqua minerale da due litri perché sa che l’udienza sarà lunga e solo la sete potrebbe tirargli brutti scherzi.
Ciancimino è figlio di suo padre, “don” Vito, che lo prescelse, fra i suoi cinque figli, quattro maschi e una femmina, perché da grande ereditasse il bastone del comando. O che lo allevò sin da bambino, ipotesi subordinata, nell’insolita veste, a futura memoria, di testimone di fatti e persone, retroscena e fuori scena, porcherie di Stato e porcherie di mafia, delitti e stragi ideati da menti tanto più laide proprio in quanto insospettabili.
Solo che, diventando grande, Massimo ha derazzato, si è cioè allontanato dalla via maestra indicatagli dal padre: non è diventato mafioso, forse anche perché i tempi sono cambiati, ma non per questo è diventato pentito, il che, in memoria di cotanto padre, è il minimo che poteva fare.
E ieri Massimo Ciancimino, in quell’aula bunker dell’Ucciardone gemella del primo maxi processo a Cosa Nostra, ha indossato i panni del geografo audace, controcorrente, che disegna le mappe di un mondo spaventoso, dove non splende mai il sole, eternamente buio popolato com’è da creature doppie e triple che governano in ossequio a patti sconosciuti e scellerati, individui sfuggenti che di nomi ne avevano almeno due, ma che tutti, di cognome, facevano: “Nessuno”.
Ora basta con le ciance, sembra dire il figlio di “don” Vito, quando, a proposito degli affari canadesi del padre - che fu Giovanni Falcone a scoperchiare per primo - svela che furono i Caltagirone e i Ciarrapico, imprenditori di razza fina, di salotto buono, a suggerirglieli in vista delle Olimpiadi di Montreal. Basta con il si dice e il non si dice, sembra dire il figlio di “don” Vito quando racconta che il padre, anche se scettico, perché lo considerava “faraonico”, alla fine si fece convincere dai costruttori Bonura e Buscemi, tutti mafiosi e di sua fiducia, a mettere la sua quota nel progetto di “Milano 2”, tenuto a battesimo, e questo neanche gli storici più negazionisti potranno ignorarlo, da Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
Ma chi ha raccontato agli italiani, sembra dire il figlio di “don” Vito, la leggenda metropolitana della latitanza di Bernardo Provenzano, quando ricorda tutte le volte che proprio il superlatitante andò a trovare il padre, nel frattempo agli arresti domiciliari nel suo appartamento di via Sebastianello, a due passi da Piazza di Spagna? E in nome di quale mandato, sembra sottintendere il figlio di “don” Vito, reverendissimi Alti Commissari per la lotta alla mafia, quali Emanuele De Francesco e Domenico Sica, ricevevano papà se andava a trovarli in strutture di copertura, mimetizzate presso ospedali o anonimi condomini della periferia romana?
E a chi vogliono raccontare, sottintende ancora una volta il ragazzo che da grande decise di farsi la sua strada, che Totò Riina, era il più gran latitante di tutti i latitanti se suo padre lo riceveva in camera da letto, in Via Sciuti n.85, nel cuore della Palermo per signori costruita, grazie allo scempio edilizio, proprio dalle giunte comunali di Vito Ciancimino, democristiano e persino sindaco di Palermo?
Che quadretti, che istantanee, che siparietti, quelli che l’audace geografo, che riscrive le mappe dei poteri in oltre sessant’anni di storia patria, ci riporta dal mondo spaventoso. Ne vogliamo parlare dei Gioia, dei Ruffini, dei Lima, che per prendere ordini da “don” Vito si servivano di una linea telefonica tutta per loro? La stessa della quale beneficiava Provenzano, che si presentava come “l’ingegner Lo Verde”?
Ce n’è per tutti, sembra sottintendere il disincantato geografo che ormai ha smesso di meravigliarsi, quando ricorda che il padre riuscì a farsi annullare un ordine di carcerazione grazie alle sue aderenze in Cassazione; o quando si impegnò con Luciano Liggio a farlo mettere agli arresti ospedalieri grazie ai suoi rapporti con altissimi magistrati di Palermo.
Non va dimenticato: il figlio di “don” Vito non ha conosciuto questo mondo parallelo, ci è cresciuto dentro sin da bambino. Lo si intuisce quando parla del “signor Franco” che, a volte, diventava il “signor Carlo”; 70 anni e più portati benissimo. Pare sia ancora vivo, i magistrati lo cercano ma non riescono a svelarne l’identità. Un uomo-cerniera fra mondi diversi che ebbe “don” Vito quasi in affidamento, per conto di non si sa chi, sin dagli anni 70, dai tempi in cui Antonio Restivo, democristiano e ministro dell’Interno, lo accreditò, insieme ad un’altra persona, proprio a “don” Vito, come interlocutore e referente.
Deve essere uomo di fedeltà di ferro e solidi principi, l’uomo-cerniera se, a prestar fede a Massimo Ciancimino, in questo come in tutto quello che dice, si recò di persona al cimitero dei Cappuccini a Palermo per assistere alla tumulazione di “don” Vito, nel 2002; e dove, per l’occasione, gli consegnò una busta con le condoglianze alla famiglia proprio di Provenzano che in quel momento - sulla carta- figurava latitante. Infine, la trattativa.
La trattativa fra le stragi di Capaci e via D’Amelio. Il papello, con le richieste di Riina per conto di Cosa Nostra. E Nicola Mancino e Virginio Rognoni, all’epoca ministri democristiani i quali, ancora una volta a detta del figlio di “don” Vito, sapevano tutto quello che c’era da sapere e che avallarono; anche se suo padre, alla ricerca di coperture blindate, non considerandoli all’altezza di un compito così titanico, avrebbe preferito tirarsi dentro Luciano Violante della cui risposta, però, “don” Vito poi non seppe più nulla.
Il resoconto dal mondo spaventoso finisce qui. E con ogni probabilità, già oggi, quando si concluderà la seconda parte della deposizione del figlio di “don” Vito, sarà il generale Mario Mori a rendere dichiarazione spontanea.
È facile prevedere che, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale, presieduto da Mario Fontana - giudici a latere Wilma Mazara e Annalisa Tesoriere - squadernerà tutt’altro Atlante.
L'Unità, 02 febbraio 2010
http://www.unita.it/news/94484/la_mappa_dei_poteri_secondo_ciancimino_junior
Veramente una bomba.
Speriamo non gliela mettano sotto :(
Julian_Kay
02-02-2010, 19:54
Confido e spero che verrà tutto spulciato e verificato, sempre che chi ha il compito di farlo venga messo (o lasciato) nelle condizioni migliori per farlo.
Fosse per me, io spererei che venisse appurato che non c'è nulla di vero!!! Ma a guardarmi intorno, purtroppo mi pare sinistramente verosimile :stordita: :O
Mission impossible...tutto de relato o, addirittura, de relato de relato...c'è solo la sua parola contro quella degli altri che sta accusando...chissà come fai a dimostrare che è vero...o prendi per oro colato le sue parole oppure lo incrimini per calunnia a 'sto mitomane...a naso, credo che presto di querele gliene arriveranno a raffica...
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 20:14
Mission impossible...tutto de relato o, addirittura, de relato de relato...c'è solo la sua parola contro quella degli altri che sta accusando...chissà come fai a dimostrare che è vero...o prendi per oro colato le sue parole oppure lo incrimini per calunnia a 'sto mitomane...a naso, credo che presto di querele gliene arriveranno a raffica...
dovrebbe anche dimostrare da dove sono venuti i soldi e Ilvio, ad oggi, ha sempre TACIUTO anzichè portare le prove che l'avrebbero definitivamente scagionato. :)
Al mio paese si dice "chi tace acconsente". :)
La cosa bella è che per voi è illibato e puro come un neonato nonostante gli n fatti scabrosi sul suo conto e le n testimonianze. :)
La padania lo presentava come un mafioso fino a qualche anno fa, curioso vedere come il potere dei "piccioli" possa mutare anche l'avversario + accanito in un docile agnellino. :)
Mission impossible...tutto de relato o, addirittura, de relato de relato...c'è solo la sua parola contro quella degli altri che sta accusando...chissà come fai a dimostrare che è vero...o prendi per oro colato le sue parole oppure lo incrimini per calunnia a 'sto mitomane...a naso, credo che presto di querele gliene arriveranno a raffica...
Si si, "a sto mitomane" che lollone che sei :asd: :asd: sempre più lollone, in ogni forma!!! :asd:
Julian_Kay
02-02-2010, 20:42
dovrebbe anche dimostrare da dove sono venuti i soldi e Ilvio, ad oggi, ha sempre TACIUTO anzichè portare le prove che l'avrebbero definitivamente scagionato. :)
Al mio paese si dice "chi tace acconsente". :)
La cosa bella è che per voi è illibato e puro come un neonato nonostante gli n fatti scabrosi sul suo conto e le n testimonianze. :)
La padania lo presentava come un mafioso fino a qualche anno fa, curioso vedere come il potere dei "piccioli" possa mutare anche l'avversario + accanito in un docile agnellino. :)
Ciancimino jr. a questo punto dovrà portare delle carte, dei documenti, qualcosa di concreto insomma che possano avallare le sue verità...ad esempio quella sugli investimenti mafiosi del padre su Milano 2...mission impossible 2, direi...cmq, mi pare che abbia accusato talmente tanta di quella gente, politici, istituzioni, arma dei carabinieri, vice presidenti di Csm etc...boh, a me sembra solo un fumogeno...poi, non capisco perchè al processo Mori il dichiarante Ciancimino jr abbia parlato di Dell'Utri...forse il dottor Dell'Acqua aveva capito con chi aveva a che fare e si è ben guardato dall'accettare parole al vento senza alcun riscontro...
Julian_Kay
02-02-2010, 20:43
Si si, "a sto mitomane" che lollone che sei :asd: :asd: sempre più lollone, in ogni forma!!! :asd:
Per me è un mitomane...per te è il depositario della verità sugli ultimi 40 anni di vita italiana...
Per me è un mitomane...per te è il depositario della verità sugli ultimi 40 anni di vita italiana...
Ma proprio per niente :asd:
E' solo UNO dei tanti che sa cose che non si devono sapere.
Assieme ad UNO dei tanti pentiti che hanno contribuito a fare luce.
Cosa che a te ed al tuo idolo, da fastidio, ovvio.
Stammi bene :asd:
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 20:52
Ciancimino jr. a questo punto dovrà portare delle carte, dei documenti, qualcosa di concreto insomma che possano avallare le sue verità...ad esempio quella sugli investimenti mafiosi del padre su Milano 2...mission impossible 2, direi...cmq, mi pare che abbia accusato talmente tanta di quella gente, politici, istituzioni, arma dei carabinieri, vice presidenti di Csm etc...boh, a me sembra solo un fumogeno...poi, non capisco perchè al processo Mori il dichiarante Ciancimino jr abbia parlato di Dell'Utri...forse il dottor Dell'Acqua aveva capito con chi aveva a che fare e si è ben guardato dall'accettare parole al vento senza alcun riscontro...
sui rapporti tra provenzano e dell'utri ha i documenti, oltre al papello che ha già presentato ai magistrati. :)
Quanto alle prove sui soldi ricevuti da berlusconi è tutto già AMPIAMENTE provato dal colpevole silenzio di Ilvio. :)
Julian_Kay
02-02-2010, 20:59
Ma proprio per niente :asd:
E' solo UNO dei tanti che sa cose che non si devono sapere.
Assieme ad UNO dei tanti pentiti che hanno contribuito a fare luce.
Cosa che a te ed al tuo idolo, da fastidio, ovvio.
Stammi bene :asd:
O è uno dei tanti che NON sa niente e finge di conoscere tutto...:mc:
Julian_Kay
02-02-2010, 21:04
sui rapporti tra provenzano e dell'utri ha i documenti, oltre al papello che ha già presentato ai magistrati. :)
Quanto alle prove sui soldi ricevuti da berlusconi è tutto già AMPIAMENTE provato dal colpevole silenzio di Ilvio. :)
Quali documenti proverebbero i rapporti Provenzano Dell'Utri? Da quando l'onere della prova è ribaltato? Ci sono prove che Berlusconi abbia ricevuto soldi mafiosi?
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 21:06
Quali documenti proverebbero i rapporti Provenzano Dell'Utri? Da quando l'onere della prova è ribaltato? Ci sono prove che Berlusconi abbia ricevuto soldi mafiosi?
Quelli che ha citato ciancimino. :)
L'onere della prova non è per niente ribaltato, ma quando dei magistrati ti chiedono la provenienza di un capitale enorme e tu non rispondi allora, per chi ha occhi per vedere, è chiaro dove sia la verità. :)
Infatti non sono io a sostenere che Ilvio sia un mafioso, è la padania dei bei tempi andati che dedicava pagine e pagine a quella che definiva "sua mafiosità" :)
Julian_Kay
02-02-2010, 21:10
Quelli che ha citato ciancimino. :)
L'autenticità di pezzi di carta scritti a macchina è stata provata? Sono riconducibili a Provenzano? E come mai in un pizzino del 2000 parla di un senatore che secondo Ciancimino era Dell'Utri, quando tutti sanno che all'epoca era un deputato dell'opposizione?
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 21:17
L'autenticità di pezzi di carta scritti a macchina è stata provata? Sono riconducibili a Provenzano? E come mai in un pizzino del 2000 parla di un senatore che secondo Ciancimino era Dell'Utri, quando tutti sanno che all'epoca era un deputato dell'opposizione?
Veramente oggi ciancimino parlava del 2001 quando dell'utri era effettivamente senatore. :)
E comunque anche se fosse non vedo improbabile chiamarlo senatore dato che sapevano già chi avrebbe vinto le future elezioni. :)
Quanto alle prove sui soldi ricevuti da berlusconi è tutto già AMPIAMENTE provato dal colpevole silenzio di Ilvio. :)
e me cojoni
http://peppemeduri.files.wordpress.com/2008/01/prodi-non-so.jpg
Julian_Kay
02-02-2010, 21:27
Veramente oggi ciancimino parlava del 2001 quando dell'utri era effettivamente senatore. :)
E comunque anche se fosse non vedo improbabile chiamarlo senatore dato che sapevano già chi avrebbe vinto le future elezioni. :)
Massimo Ciancimino: "In quel biglietto Provenzano scriveva a mio padre del "nostro amico sen." - spiega oggi in aula - Era Dell'Utri, anche se senatore non era. Mio padre diceva: Provenzano fa confusione, dato che spesso scrive la parola senatore". Ciancimino junior prosegue: "Mio padre aveva saputo da Provenzano di un suo rapporto diretto con Dell'Utri".
Veramente no...era Dell'Utri, ma non era senatore...mah...mio padre diceva...mio padre aveva saputo da Provenzano...mah...de relato e de relato de relato...mi pare un po' debole come testimonianza....cmq, il mio pronostico è che Mori sarà condannato...in primo grado (grazie alla presenza scenica di una star come Ingroia)...e assolto fra qualche anno in Cassazione...forse una decina...
Mr_Paulus
02-02-2010, 21:45
Si ma essendo l'uomo megalomane e labile, finirà per credersi al di sopra anche dei suoi referenti e risulterà fuori controllo anche per loro. A quel punto lo faranno fuori.
ah si questo è possibilissimo, soprattutto se non riesce a crearsi in fretta gli scudi legislativi di cui ha bisogno, allora avremo un altro esiliato mi sa.
claudioborghi
02-02-2010, 21:52
dovrebbe anche dimostrare da dove sono venuti i soldi e Ilvio, ad oggi, ha sempre TACIUTO anzichè portare le prove che l'avrebbero definitivamente scagionato.
Eccerto che tace... che altro doveva dire? L'hanno gia' indagato per riciclaggio ipotizzando provenienze sospette di capitali agli inizi della sua attivita' (archiviazione).
Sono andati pure a discutere un documento contenuto nel procedimento ARCHIVIATO dicendo che per otto operazioni non c'era spiegazione...
Be', lo stesso perito le ha riconosciute come lecite con atto pubblico
"...le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al Gruppo Fininvest"
ricordando
"che la sua consulenza risultava parziale e non completa in quanto rappresentava solo una prima ipotesi di lavoro, che avrebbe poi potuto essere integrata e modificata a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici e documentali. Approfondimenti che, tuttavia, non vennero mai effettuati a causa dello scadere dei termini per le indagini preliminari e della successiva archiviazione del procedimento 6031/94 R.G.N.R.
e che inoltre che la funzione di approfondimento tecnico che egli avrebbe dovuto svolgere era stata costantemente sottoposta allo specifico ed ineludibile coordinamento ed al diretto controllo dei PP.MM., così come parimenti era avvenuto anche per la scelta dei documenti da consultare e per la materiale acquisizione degli stessi"
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
E quante altre volte lo deve dimostrare? :confused:
Vincenzo1968
02-02-2010, 22:15
Uh! Le archiviazioni!
Com'è, caro borghi tutto di bronzo (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31), che nel caso del cavaliere (http://www.youtube.com/watch?v=8DqlShSiq0E&NR=1) le archiviazioni le metti in conto dell'innocenza, mentre nel caso dei processi su Di Pietro costituiscono colpevolezza certa?
:)
e me cojoni
http://peppemeduri.files.wordpress.com/2008/01/prodi-non-so.jpg
Se vuoi te la possiamo anche mettere:
"Perchè continua a difendersi dai tribunali piuttosto che nei tribunali"
:)
^TiGeRShArK^
02-02-2010, 23:51
Eccerto che tace... che altro doveva dire? L'hanno gia' indagato per riciclaggio ipotizzando provenienze sospette di capitali agli inizi della sua attivita' (archiviazione).
Sono andati pure a discutere un documento contenuto nel procedimento ARCHIVIATO dicendo che per otto operazioni non c'era spiegazione...
Be', lo stesso perito le ha riconosciute come lecite con atto pubblico
"...le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al Gruppo Fininvest"
ricordando
"che la sua consulenza risultava parziale e non completa in quanto rappresentava solo una prima ipotesi di lavoro, che avrebbe poi potuto essere integrata e modificata a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici e documentali. Approfondimenti che, tuttavia, non vennero mai effettuati a causa dello scadere dei termini per le indagini preliminari e della successiva archiviazione del procedimento 6031/94 R.G.N.R.
e che inoltre che la funzione di approfondimento tecnico che egli avrebbe dovuto svolgere era stata costantemente sottoposta allo specifico ed ineludibile coordinamento ed al diretto controllo dei PP.MM., così come parimenti era avvenuto anche per la scelta dei documenti da consultare e per la materiale acquisizione degli stessi"
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
E quante altre volte lo deve dimostrare? :confused:
No, dimentichi che il perito che aveva PROVATO l'incognita provenienza dei capitali ha poi *casualmente* RITRATTATO dopo circa un anno e mezzo. :)
Vedo che ti stai allenando alla grande nell' "arte della disinformazione" :)
Allenando? S'è portato la staffetta :asd: ormai CB e JK sono olimpionici del salto carpiato di coppia :rolleyes:
Che è? Studente della cattolica? "tesista"? :asd:
claudioborghi
03-02-2010, 00:04
Uh! Le archiviazioni!
Com'è, caro borghi tutto di bronzo (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31), che nel caso del cavaliere (http://www.youtube.com/watch?v=8DqlShSiq0E&NR=1) le archiviazioni le metti in conto dell'innocenza, mentre nel caso dei processi su Di Pietro costituiscono colpevolezza certa?
:)
Figurati se io prendo "a scatola chiusa" il parere di un giudice... Per di pietro ho citato solo fatti (nemmeno lui in udienza preliminare ha mai provato a negare di aver beccato i "lotti" da cento milioni). Qui si diceva semplicemente che delle origini dei soldi di berlusconi non si e' mai parlato e non sono mai state provate. Ho semplicemente ricordato che non era cosi... Ci sono state AMPIE indagini concluse con l'archiviazione.
^TiGeRShArK^
03-02-2010, 00:08
Figurati se io prendo "a scatola chiusa" il parere di un giudice... Per di pietro ho citato solo fatti (nemmeno lui in udienza preliminare ha mai provato a negare di aver beccato i "lotti" da cento milioni). Qui si diceva semplicemente che delle origini dei soldi di berlusconi non si e' mai parlato e non sono mai state provate. Ho semplicemente ricordato che non era cosi... Ci sono state AMPIE indagini concluse con l'archiviazione.
E' stata provata l'ignota provenienza di quei capitali, non facciamo gli gnorri. :)
provenienza su cui non è MAI stata fatta luce da Ilvio. :)
Ma in effetti non mi stupisco, d'altronde non ha MAI rinunciato alla prescrizione, anzi ha varato delle leggi per farsi prescrivere ed assolvere. :)
Dunque mi pare anche ovvio il motivo del suo silenzio-assenso. :)
claudioborghi
03-02-2010, 00:20
No, dimentichi che il perito che aveva PROVATO l'incognita provenienza dei capitali ha poi *casualmente* RITRATTATO
:rotfl: questa e' la migliore della serata... E come si fa a PROVARE un'origine INCOGNITA? :asd:
"Elementare Watson, dopo attente indagini ho finalmente trovato la PROVA che l'assassino e' ignoto?" :eek: :rotfl:
Ma leggilo una buona volta il documento... Non e' la prima volta che lo posto. Ci sono le carte per tutte le otto transazioni che non aveva avuto tempo/modo di valutare e infatti le riconosce come lecite.
Thunderx
03-02-2010, 00:35
a me pare abbastanza chiaro che tutto è avvenuto tramite la tristemente famosa banca rasini...ciancimino scopre l'acqua calda.
chi costruisce milano 2? edilnord (berlusca)
chi da i soldi al berlusca? banca rasini
la banca ha correntisti vicini al berlusca?a parte paolo berlusconi ed il padre di berlusconi, c'era anche vittorio mangano stalliere di silvio e mafioso di spicco.
la banca aveva altri correntisti criminali? si, toto riina e bernardo provenzano sotto falso nome
beh se uniamo questo con il discorso di ciancimino che dice che i boss hanno investito su milano 2 a fare 2+2 non ci vuole nulla....tutto fatto tramite la famosa banca rasini....non mi stupirei se le cose fossero andate veramente così:D
StefAno Giammarco
03-02-2010, 02:18
Allenando? S'è portato la staffetta :asd: ormai CB e JK sono olimpionici del salto carpiato di coppia :rolleyes:
Che è? Studente della cattolica? "tesista"? :asd:
Aggiungiamo altri tre giorni perché certe allusioni oltre che offensive sono un flame in piena regola.
sid_yanar
03-02-2010, 09:21
Ora via presto con la "riforma" sui pentiti! Queste sono le "riforme" che gli italiani vogliono e nel loro interesse. :rolleyes:
giusto, l'italia ha subito "bisogno" di una "riforma" sui pentiti! E ci stanno già pensando....
http://www.repubblica.it/politica/2010/02/02/news/nuovo_blitz_nella_maggioranza_arriva_la_legge_antipentiti-2159916/
il ministro Al Fano ha appena detto che la "legge" non si farà ma intanto l'idea c'è, bella e pronta. :asd:
Steinoff
03-02-2010, 09:25
giusto, l'italia ha subito "bisogno" di una "riforma" sui pentiti! E ci stanno già pensando....
http://www.repubblica.it/politica/2010/02/02/news/nuovo_blitz_nella_maggioranza_arriva_la_legge_antipentiti-2159916/
il ministro Al Fano ha appena detto che la "legge" non si farà ma intanto l'idea c'è, bella e pronta. :asd:
Maroni ha pure aggiunto che finche' c'e' lui come ministro, quel ddl non passa.
Fosse una minaccia?
Comunque sempre peggio.....
sid_yanar
03-02-2010, 09:39
maroni nel caso ubbidirà al badrone, come un cagnolino che aspetta la sua ciotola ben colma di cibo. Se pensiamo a cosa scriveva la padania un tempo, probabilmente silvio la ciotola la ha riempita in abbondanza.... :asd:
whistler
03-02-2010, 10:20
cosa c entra berlusconi con dell utri cit sallustio :O :O :O :O :O
^TiGeRShArK^
03-02-2010, 12:11
:rotfl: questa e' la migliore della serata... E come si fa a PROVARE un'origine INCOGNITA? :asd:
"Elementare Watson, dopo attente indagini ho finalmente trovato la PROVA che l'assassino e' ignoto?" :eek: :rotfl:
Ma leggilo una buona volta il documento... Non e' la prima volta che lo posto. Ci sono le carte per tutte le otto transazioni che non aveva avuto tempo/modo di valutare e infatti le riconosce come lecite.
Beh, dopo l'evidente ricatto della fininvest mi pare anche il minimo ritrattare..
*qualcuno* s'è riuscito a comprare un giudice, come accertato al di là di ogni ragionevole dubbio, non mi pare per nulla preregrina l'ipotesi che si siano "comprati" anche un semplice consulente. :)
Perchè il tuo mito non DIMOSTRA inequivocabilmente la provenienza lecita di quei capitali anzichè TACERE? :)
Forse per lo stesso motivo per cui non rinuncia alla prescrizione dato che verrà SICURAMENTE condannato? :)
claudioborghi
03-02-2010, 13:57
Beh, dopo l'evidente ricatto della fininvest mi pare anche il minimo ritrattare..
:eek: Ma di che RICATTO parli?
Se una querela e' un ricatto allora Di Pietro che cos'e'? Il principe dei ricattatori? :asd:
La Fininvest ha semplicemente querelato il Giuffrida e ha PORTATO LE CARTE non in un sottoscala col cappuccio ma DAVANTI AD UN GIUDICE :read:
Te lo spiego per l'ultima volta: Giuffrida ha periziato tempo fa per l'accusa l'origine finanziaria della Fininvest nel corso di un procedimento per riciclaggio. Tutto regolare tranne otto operazioni per le quali non aveva fatto in tempo a trovare l'origine. (Nota bene, non origine mafiosa... semplicemente al momento ignota). Comunque indagine archiviata e tutti contenti.
POI si ritira fuori questa perizia e ci si montano sopra una serie di illazioni.
QUINDI fininvest querela Giuffrida e METTE LE CARTE DELLE OTTO OPERAZIONI SOTTO IL NASO AL GIUDICE:
"La Società sottoponeva alla cognizione del Tribunale soltanto l'esame di quelle otto operazioni che il Consulente non era stato in grado di ricostruire integralmente o per le quali egli aveva concluso in senso dubitativo, ingenerando così la convinzione che vi potessero esser stati afflussi di denaro di provenienza illecita nelle casse della Fininvest.
Si tratta, più precisamente, delle operazioni in data: 26 marzo 1984 per 7.172 mln. di lire; 16 maggio 1984 per 2.297 mln. di lire; 29 giugno 1979, per 6.000 mln di lire; 31 dicembre 1984 per 850 mln. di lire, 24, 29, 30, 31 dicembre 1980 per 19.224 mln. di lire; 7 dicembre 1978 per 17.980 mln. di lire; 19 dicembre 1979 per 27.680 mln. di lire; 4 ottobre 1979 per 11.000 mln. di lire e così per un totale di 93.933 mln. di lire.
Nell'atto di citazione veniva esposto che il dott. Giuffrida, adempiendo con la dovuta diligenza all'incarico affidatogli, avrebbe potuto ricostruire completamente ognuna di tali otto operazioni ed accertare che l'origine delle provviste era pacificamente riveniente da persone, fisiche e giuridiche, tutte immediatamente riferibili all'allora costituendo Gruppo Fininvest e, quindi, senza alcun afflusso di denaro dall'esterno."
A quel punto Giuffrida SEMPRE DAVANTI AL GIUDICE, quindi PRIMA di qualsiasi transazione conferma:
"adduceva di aver adempiuto l'incarico con professionalità e diligenza, precisando che la sua consulenza risultava parziale e non completa in quanto rappresentava solo una prima ipotesi di lavoro, che avrebbe poi potuto essere integrata e modificata a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici e documentali. Approfondimenti che, tuttavia, non vennero mai effettuati a causa dello scadere dei termini per le indagini preliminari e della successiva archiviazione del procedimento 6031/94 R.G.N.R.
Il dott. Giuffrida chiariva inoltre che la funzione di approfondimento tecnico che egli avrebbe dovuto svolgere era stata costantemente sottoposta allo specifico ed ineludibile coordinamento ed al diretto controllo dei PP.MM., così come parimenti era avvenuto anche per la scelta dei documenti da consultare e per la materiale acquisizione degli stessi"
IN SEGUITO Giuffrida accetta di chiuderla li' e SEMPRE CON LE CARTE DAVANTI AL GIUDICE mette per iscritto che:
"all'esito di una prospettazione maggiormente organica delle operazioni poste oggi alla cognizione del Tribunale Ordinario di Palermo e specificate alla lett. E) della Premessa e della relativa documentazione già disponibile, riconosce i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni rese al dibattimento ed inoltre, che le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al Gruppo Fininvest"
E' chiaro adesso?
Tutte le operazioni all'origine della Fininvest sono state ricostruite prima da una procura e poi dallo stesso consulente della procura con le carte davanti ad un giudice e non si e' trovato NULLA DI STRANO E DI MAFIOSO.
Quindi la vogliamo smettere con 'sta balla che le carte sull'origine della Fininvest non sono mai state tirate fuori? :rolleyes:
^TiGeRShArK^
03-02-2010, 16:14
:eek: Ma di che RICATTO parli?
Se una querela e' un ricatto allora Di Pietro che cos'e'? Il principe dei ricattatori? :asd:
La Fininvest ha semplicemente querelato il Giuffrida e ha PORTATO LE CARTE non in un sottoscala col cappuccio ma DAVANTI AD UN GIUDICE :read:
Te lo spiego per l'ultima volta: Giuffrida ha periziato tempo fa per l'accusa l'origine finanziaria della Fininvest nel corso di un procedimento per riciclaggio. Tutto regolare tranne otto operazioni per le quali non aveva fatto in tempo a trovare l'origine. (Nota bene, non origine mafiosa... semplicemente al momento ignota). Comunque indagine archiviata e tutti contenti.
POI si ritira fuori questa perizia e ci si montano sopra una serie di illazioni.
QUINDI fininvest querela Giuffrida e METTE LE CARTE DELLE OTTO OPERAZIONI SOTTO IL NASO AL GIUDICE:
"La Società sottoponeva alla cognizione del Tribunale soltanto l'esame di quelle otto operazioni che il Consulente non era stato in grado di ricostruire integralmente o per le quali egli aveva concluso in senso dubitativo, ingenerando così la convinzione che vi potessero esser stati afflussi di denaro di provenienza illecita nelle casse della Fininvest.
Si tratta, più precisamente, delle operazioni in data: 26 marzo 1984 per 7.172 mln. di lire; 16 maggio 1984 per 2.297 mln. di lire; 29 giugno 1979, per 6.000 mln di lire; 31 dicembre 1984 per 850 mln. di lire, 24, 29, 30, 31 dicembre 1980 per 19.224 mln. di lire; 7 dicembre 1978 per 17.980 mln. di lire; 19 dicembre 1979 per 27.680 mln. di lire; 4 ottobre 1979 per 11.000 mln. di lire e così per un totale di 93.933 mln. di lire.
Nell'atto di citazione veniva esposto che il dott. Giuffrida, adempiendo con la dovuta diligenza all'incarico affidatogli, avrebbe potuto ricostruire completamente ognuna di tali otto operazioni ed accertare che l'origine delle provviste era pacificamente riveniente da persone, fisiche e giuridiche, tutte immediatamente riferibili all'allora costituendo Gruppo Fininvest e, quindi, senza alcun afflusso di denaro dall'esterno."
A quel punto Giuffrida SEMPRE DAVANTI AL GIUDICE, quindi PRIMA di qualsiasi transazione conferma:
"adduceva di aver adempiuto l'incarico con professionalità e diligenza, precisando che la sua consulenza risultava parziale e non completa in quanto rappresentava solo una prima ipotesi di lavoro, che avrebbe poi potuto essere integrata e modificata a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici e documentali. Approfondimenti che, tuttavia, non vennero mai effettuati a causa dello scadere dei termini per le indagini preliminari e della successiva archiviazione del procedimento 6031/94 R.G.N.R.
Il dott. Giuffrida chiariva inoltre che la funzione di approfondimento tecnico che egli avrebbe dovuto svolgere era stata costantemente sottoposta allo specifico ed ineludibile coordinamento ed al diretto controllo dei PP.MM., così come parimenti era avvenuto anche per la scelta dei documenti da consultare e per la materiale acquisizione degli stessi"
IN SEGUITO Giuffrida accetta di chiuderla li' e SEMPRE CON LE CARTE DAVANTI AL GIUDICE mette per iscritto che:
"all'esito di una prospettazione maggiormente organica delle operazioni poste oggi alla cognizione del Tribunale Ordinario di Palermo e specificate alla lett. E) della Premessa e della relativa documentazione già disponibile, riconosce i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni rese al dibattimento ed inoltre, che le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al Gruppo Fininvest"
E' chiaro adesso?
Tutte le operazioni all'origine della Fininvest sono state ricostruite prima da una procura e poi dallo stesso consulente della procura con le carte davanti ad un giudice e non si e' trovato NULLA DI STRANO E DI MAFIOSO.
Quindi la vogliamo smettere con 'sta balla che le carte sull'origine della Fininvest non sono mai state tirate fuori? :rolleyes:
Un giudice che nulla aveva a che vedere con quello in primo grado che ha esaminato la perizia che all'epoca era ben diversa rispetto a quella presentata DOPO la querela. :)
Come mai gli avvocati di Ilvio non hanno fatto parlare lui per fugare ogni dubbio anche in quel processo o non hanno presentato lì le prove che comprovassero questo?
E come mai dopo UN ANNO E MEZZO c'è stata questa nuova perizia? :)
A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci s'azzecca. :)
E comunque secondo te Di Pietro ricatterebbe qualcuno semplicemente perchè cita in giudizio per diffamazione dei DIFFAMATORI di professione come i giornalisti che scrivono sul rotolo? :)
claudioborghi
03-02-2010, 16:28
Un giudice che nulla aveva a che vedere con quello in primo grado che ha esaminato la perizia che all'epoca era ben diversa rispetto a quella presentata DOPO la querela.
Tiger, guarda, secondo me non sai di cosa stai parlando.
Era un giudice diverso, e quindi? Era piu' scemo? Piu' intelligente? :mbe:
La perizia era "ben diversa"? :confused: Ma che stai dicendo? E' agli atti.
Senza contare che pure con la perizia incompleta il procedimento era stato archiviato... Che vuoi di piu'? :what:
^TiGeRShArK^
03-02-2010, 16:34
Tiger, guarda, secondo me non sai di cosa stai parlando.
Era un giudice diverso, e quindi? Era piu' scemo? Piu' intelligente? :mbe:
La perizia era "ben diversa"? :confused: Ma che stai dicendo? E' agli atti.
Senza contare che pure con la perizia incompleta il procedimento era stato archiviato... Che vuoi di piu'? :what:
Niente, il silenzio di Ilvio su quei soldi e l'archiviazione (che per di pietro consideri come prova di COLPEVOLEZZA) è solo l'ennesimo "punto oscuro" di Ilvio. :)
first register
03-02-2010, 17:15
No, dimentichi che il perito che aveva PROVATO l'incognita provenienza dei capitali ha poi *casualmente* RITRATTATO dopo circa un anno e mezzo. :)
Vedo che ti stai allenando alla grande nell' "arte della disinformazione" :)
da qui in poi non ho seguito la discussione... a che processi fate riferimento ??
Sulla padania del 98 ok, anche grazie ai post (con link) dell'utente vincenzo, ma su questa ritrattazione :confused:
Se hai un minuto e ti va riporta qualche link.
^TiGeRShArK^
03-02-2010, 17:19
da qui in poi non ho seguito la discussione... a che processi fate riferimento ??
Sulla padania del 98 ok, anche grazie ai post (con link) dell'utente vincenzo, ma su questa ritrattazione :confused:
Se hai un minuto e ti va riporta qualche link.
l'ha postato già claudio il link. :)
Praticamente dopo essere stato querelato, per togliersi d'impiccio ritratta la sua prima perizia. :)
frankytop
03-02-2010, 17:28
Niente, il silenzio di Ilvio su quei soldi e l'archiviazione (che per di pietro consideri come prova di COLPEVOLEZZA) è solo l'ennesimo "punto oscuro" di Ilvio. :)
Insomma i giudici se non hanno elementi per procedere devono comunque andare avanti fino alla morte rininciando all'archiviazione pur di dare addosso a Silvio,bello.....
l'ha postato già claudio il link. :)
Praticamente dopo essere stato querelato, per togliersi d'impiccio ritratta la sua prima perizia. :)
La sua perizia?Ma una perizia non è fatta di analisi suffragate da una raccolta di dati?Allora che ha fatto,avrebbe presentato documentazioni falsificate davanti al giudici per timori di chissà che?
Mi sa tanto che tu te la canti e te la suoni.:)
Julian_Kay
03-02-2010, 20:22
l'ha postato già claudio il link. :)
Praticamente dopo essere stato querelato, per togliersi d'impiccio ritratta la sua prima perizia. :)
Per togliersi d'impiccio? Ma scusa un attimo...quando un giudice smonta una perizia e il consulente sottoscrive, perchè non accetti il verdetto? :read: Mi sembra un atteggiamento assurdo...va bene che è la vostra ossessione, ma quando si perde in giudizio BISOGNA CHE CI STIATE...volenti o nolenti...
"...le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al Gruppo Fininvest"...
http://img.alibaba.com/photo/217337620/Razor_E300S_Seated_Electric_Scooter_Blue.jpg
l'ha postato già claudio il link. :)
Praticamente dopo essere stato querelato, per togliersi d'impiccio ritratta la sua prima perizia. :)
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Che cosa è? Un monopattino a motore azzurro? Alludi? :D
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