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View Full Version : [NEWS] Australia, l’allarme Botnet preoccupa il governo


c.m.g
28-01-2010, 10:33
27 gennaio 2010 – 11:49 pm

http://www.anti-phishing.it/wp-content/uploads/2010/01/zombie-survival-kit.png

Il governo federale di Canberra è seriamente preoccupato dal fenomeno Botnet. Dopo aver constatato, grazie all’ultimo rapporto sulla sicurezza informatica McAfee, che detiene il terzo posto tra le nazioni più “infette” del mondo da reti di computer zombie, Il governo ha chiesto regole piú rigide. In definitiva gli australiani vengono subito dopo Stati Uniti e Russia per numero di computer in mano ai criminali.

Come sappiamo il fenomeno dei Botnet, eserciti di computer di proprietà di ignari utenti che, a causa di software scaricati durante la navigazione, si trovano di fatto nella disponibilità di pirati informatici in grado di sfruttarli per sferrare attacchi, sottrarre o occultare materiale e danaro illecitamente carpito.

Secondo McAfee, ‘l’Australia si è dimostrata terreno fertile per le frodi via Internet, con il 6,3 per cento di ‘computer zombie’, contro il 18 per cento degli Stati Uniti e il 13,3 per cento della Cina’. Gli ‘zombie’ sono stati infettati con software che li mette in grado di attaccare altri computer, rubare identità o operare in siti di pedofilia.

L’allerta è dovuta anche al fatto che solo due anni fa, secondo lo stesso rapporto, l’Australia non rientrava nemmeno nei primi dieci paesi a maggior rischio.

Questo incredibile exploit mette in ambasce Camberra che, come scrive oggi il quotidiano The Australian, vuole che i computer infettati siano bloccati.

Ora la Internet Industry Association, alla quale appartengono i grossi gruppi della telefonia australiana (come Optus, Telstra, Vodafone, Aapt ) come pure Facebook, Google e Microsoft, metterà a punto un codice secondo il quale gli zombie saranno espulsi da Internet o messi in condizione di non poter nuocere, rallentandone in modo macroscopico i movimenti o togliendo la password all’utente, forzandolo a contattare il proprio provider.

Già in passato gli utenti australiani erano stati messi in allarme da un rapporto secondo cui erano i più propensi a comunicare tramite social network i propri spostamenti da casa, fornendo informazioni sensibili a malintenzionati rapinatori dediti all’appostamento telematico.






Fonte: Anti-Phishing Italia (http://www.anti-phishing.it/sicurezza-informatica/2010/01/27/1662)