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View Full Version : Piano carceri


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27-01-2010, 22:05
CARCERI: POSITIVO L'INCONTRO TRA I SINDACATI ED IL MIN. ALFANO. PREVISTE 3.700 ASSUNZIONI
mercoledì 27 gennaio 2010

(NSD) - Si è svolto ieri l'incontro tra il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e i Sindacati di Polizia Penitenziaria nel corso del quale sono state illustrate le linee guida del Piano Carceri predisposto dal Governo che avrà un costo complessivo di 1,5 miliardi di euro e dovrà deflazionare l’attuale sovrappopolamento aumentando il numero di agenti. Alfano ha ribadito che l’orientamento del Governo è quello di incidere sulle attuali criticità "escludendo la possibilità di dover ricorrere al 31° atto di clemenza della storia repubblicana". I Sindacati hanno espresso apprezzamento per le misure proposte anche se la FP Cgil ha confermato lo stato di agitazione proclamato l'11 Gennaio.

Nel corso dell'incontro è stato sottoscritto l'accordo sul fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali per l'anno 2009, che consentirà al personale in possesso dei requisiti necessari di percepire gli incentivi entro il 31 marzo di quest'anno.

Da quanto si è appreso il piano carceri si basa su tre direttrici:

1. INTERVENTI DI EDILIZIA: il Ministro Alfano e il Capo del DAP hanno chiarito che non è possibile dare indicazione dei siti e dei luoghi se non dopo l’ordinanza che il Presidente del Consiglio promulgherà avendo presente le indicazioni del Commissario Straordinario per l’edilizia penitenziaria. La costruzione dei nuovi edifici e dei nuovi padiglioni sarà affidata (con le procedure rese possibili dalla dichiarazione dello stato di emergenza) alla Protezione Civile. Allo stato sono già disponibili 500 milioni di euro cui debbono sommarsi circa 80 milioni dal bilancio del DAP.
2. NORMATIVA DI ACCOMPAGNAMENTO: riaffermata l’intenzione di intervenire sui soggetti con un residuo di pena molto basso (al massimo un anno e in condizioni particolari) con la previsione di collocarli in detenzione domiciliare. Anche la messa in prova per chi potrebbe essere condannato ad un max di tre anni di pena è una delle soluzioni deflazionanti che il Governo intende varare.
3. SOSTEGNO AL LAVORO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA: nel triennio (2010-2012) le assunzioni ammonteranno a circa 3.700. Specificamente 1.700 assunzioni per la copertura del turn over per cui le risorse economiche necessarie sono state già destinate ed individuate in Finanziaria. L’assunzione delle restanti 2.000 unità saranno finanziate dai proventi dei contributi unificati per i ricorsi in Cassazione che il Tesoro ha stimato in circa 70milioni per il triennio di riferimento. Per l’assunzione della 2000 unità si ricorrerà per 700 tramite le graduatorie aperte e attive, per le restanti 1300 attraverso un concorso pubblico le cui procedure saranno velocizzate e snellite con la previsione di abbreviamento anche dei tempi di formazione (sei mesi in luogo di un anno). I Sindacati hanno anche chiesto al Ministro Alfano di recuperare all'interno del Piano carceri tutti gli idonei e non idonei dei concorsi riservati alle Forze Armate ed in particolare il suo impegno per una soluzione del contenzioso che vede coinvolti i neo Agenti di Polizia Penitenziaria del 160° e 161° corso che rischiano di essere licenziati per effetto di un ricorso amministrativo.

SAPPE: "Il Ministro Alfano ci ha detto che il Piano carceri avrà un costo complessivo di 1,5 miliardi euro, prevedendo l'edificazione di 18 nuove carceri di cui 10 flessibili (probabilmente di prima accoglienza o destinate a detenuti con pene lievi) e di 47 nuovi padiglioni affiancati a strutture carcerarie già esistenti. Questi interventi porteranno, complessivamente, alla realizzazione di più di 20mila nuovi posti negli Istituti penitenziari. Altre novità sono alcune misure deflattive che prevedono, da un lato, la possibilità di scontare con i domiciliari l'ultimo anno di pena residua ad eccezione di coloro che sono stati condannati per reati gravi e, dall'altro, la messa alla prova delle persone imputabili per reati fino a tre anni che potranno così svolgere lavori di pubblica utilità per riabilitarsi con conseguente sospensione del processo. Importante è anche l'assunzione di 2.000 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria in tempi rapidissimi, con riduzione dei corsi di formazione a sei mesi. Il Guardasigilli ci ha anche parlato della norma prevista in Finanziaria per finanziare il sistema dello giustizia attraverso lo stesso sistema. Sanzioni e spese di giustizia (per una stima di circa 60 milioni di euro) saranno destinate a Capitolo di bilancio della Giustizia con quota parte riservata alle assunzioni Polizia Penitenziaria. Rispetto a tutto ciò abbiamo espresso la fiducia del Sappe nel piano carceri ed abbiamo chiesto al Ministro ed al Governo un ulteriore sforzo per una riforma strutturale sistema penitenziario con più misure alternative, braccialetto e soprattutto espulsioni come già avviene in Spagna. Abbiamo anche detto al Ministro Alfano di recuperare all'interno del Piano carceri tutti gli idonei e non idonei dei concorsi riservati alle Forze Armate ed in particolare il suo impegno per una soluzione del contenzioso che vede coinvolti i neo Agenti di Polizia Penitenziaria del 160° e 161° corso che rischiano di essere licenziati per effetto di un ricorso amministrativo".

UILPA PENITENZIARI (Eugenio Sarno): "Mi pare di poter dire che questo piano carceri abbia in se qualche elemento concreto che ci fa guardare al futuro con maggiore ottimismo. Il piano di edilizia penitenziaria deve conseguire anche l’obiettivo di contenere la movimentazione di detenuti che finisce per gravare sui carichi di lavoro del personale; occorre uno studio analitico della macro aree dove si afferma una maggiore presenza di detenuti movimentati ovvero Campania, Lombardia, Sicilia ed Emilia. Abbiamo anche chiesto al Ministro Alfano di avallare la proposta di un tavolo permanente di confronto presieduto dal Capo del DAP. Noi vogliamo avere elementi per alimentare la speranza per veicolare al personale un nuovo percorso che dia risposte. Un tavolo che possa affrontare una nuova determinazione delle piante organiche e possa monitorare l’impiego del personale; che contribuisca a ristabilire le corrette relazioni sindacali".

FP CGIL: "Non possiamo che esprimere la nostra insoddisfazione per la poca concretezza delle risposte alle questioni da noi sollevate, e per l'intempestività dei provvedimenti presi. Il sindacato ritiene, infatti, insufficienti le misure adottate e gli interventi declinati dal Ministro con la dichiarazione di stato di emergenza ed il famoso piano carceri. Si tratta di risposte che a nostro giudizio rimandano la soluzione dei problemi, non offrono rimedi per l'immediato e gettano ulteriori ombre sulla tenuta del sistema penitenziario e del mondo del lavoro. Benché sia ritenuto universalmente necessario un intervento, nulla di incisivo e tangibile è stato fatto per contrastare il sovraffollamento delle carceri, gravate da un surplus che supera ormai i 25 mila detenuti, a fronte di una carenza di organico di 6mila unità che non potrà mai essere colmata dall'annuncio del piano di assunzione di 2000 poliziotti, che peraltro, al di là delle dichiarazioni, a noi risulta essere ben più ridotto nel numero e spalmato nel quadriennio 2010-2013. Inoltre la nostra organizzazione non può accettare il silenzio del Ministro sull'innalzamento dell'orario di lavoro da 36 a 42 ore, elemento che rende ancor più difficile il nostro lavoro. In una tale situazione la Funzione Pubblica Cgil conferma lo stato di agitazione proclamato l'11 Gennaio".

Ma sentite un poco qui... i giornalisti dovrebbero fare i ministri e i ministri, beh....

LINK (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/emergenza-penitenziari/2119604/8)

Il mistero delle celle scomparse
di Lirio Abbate
Intere sezioni chiuse o usate per altri scopi. Perché non ci sono guardie. E così molte carceri sono sovraffollate

Intere sezioni destinate ai detenuti trasformate in uffici, ambulatori medici o magazzini. Celle chiuse e mai utilizzate. Si restringono così gli istituti di pena nel nostro Paese. Anzi, si riduce così la capienza regolamentare o tollerabile delle carceri, in particolare in quelle di provincia dove i detenuti vengono stipati in pochi metri quadrati, creando sovraffollamento. Si potrebbe parlare di truffa delle carceri, dove nella realtà gli spazi esistono ma sulla carta vengono cancellati. Tutto a discapito dei detenuti. Non è certo tutto così il pianeta carceri. In alcuni istituti moderni e ampi si trova ancora spazio, come il carcere esemplare di Bollate, alle porte di Milano, che può contenere senza problemi 1.400 detenuti, e oggi ha spazio per altri 300 ma non possono arrivare perché mancano gli agenti di polizia penitenziaria. E questo è un altro fattore che intralcia l'amministrazione penitenziaria perché i poliziotti sono mal distribuiti: nelle regioni del Nord vi è il maggiore disagio e si registrano situazioni drammatiche, rispetto a quelle del Sud che non hanno carenze di organico.

I posti occultati e la mala organizzazione carceraria emergono da relazioni di servizio di cui è in possesso il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria). Dossier riservati che sono rimasti nei cassetti dei vertici dell'amministrazione e dai quali emergono considerazioni tecniche che già in passato avrebbero portato ad evitare il sovraffollamento delle carceri e ottenere una buona vivibilità dei detenuti. «Si deve considerare», si legge in una relazione del Dap, «quello che normalmente avviene nel momento in cui si attiva un nuovo istituto penitenziario, quando direttore e comandante di reparto si trovano con la necessità di dover avviare in tutta fretta (talvolta anche per ragioni estranee all'amministrazione penitenziaria) la struttura, potendo contare su un numero di unità di personale oggettivamente limitato. Questo comporta, necessariamente, scelte che tendono a diminuire notevolmente i posti di servizio e, di conseguenza, a sacrificare gli spazi originariamente previsti per i detenuti e, dunque, i vertici dell'istituto devono "inventarsi", trovando normalmente l'accordo degli organi superiori, soluzioni apparentemente legittime ma che, in realtà, rispondono alla duplice esigenza di utilizzare meno unità di personale e ridurre la capienza dell'istituto». Questo è probabilmente quello che è avvenuto, fra gli altri, al
carcere di Monte Acuto di Ancona, in quello di Modena e Reggio Emilia, a Siena, al Pagliarelli di Palermo, a San Cataldo in provincia di Caltanissetta e a L'Aquila.

Una riforma che può allentare l'emergenza carceri è dunque sotto gli occhi degli operatori, i quali, ottimizzando e recuperando le sezioni originariamente destinate ai detenuti, distribuendo meglio gli agenti, potrebbero fare largo a un migliaio di posti. Il giudice Alfonso Sabella è stato direttore dell'ufficio centrale dell'ispettorato del Dap fino al momento in cui l'allora capo del Dipartimento, Giovanni Tinebra, ha disposto la soppressione dell'ufficio, e in questo ruolo aveva riscontrato nelle carceri i posti occultati. «È un fenomeno che ho purtroppo constatato frequentemente », conferma Sabella. «Per fare qualche esempio ricordo ad Ancona una sezione detentiva da oltre cento posti da cui sono stati addirittura rimossi i cancelli allo scopo di destinarla, ma solo apparentemente, a presunti laboratori di medici specialisti. Oppure un'intera sezione del carcere di Cassino che era stata adibita, e credo lo sia tuttora, ad accogliere gli archivi del vecchio carcere dell'isola di Santo Stefano, chiuso mezzo secolo fa. Mi viene in mente la sezione dell'alta sicurezza di Trapani dove le pareti venivano ciclicamente imbiancate per far apparire l'esistenza di lavori di ristrutturazione in corso oppure ancora le centinaia di stanze destinate formalmente a magazzini che ho trovato in molte carceri emiliane in cui erano sistemati solo un secchio e una scopa».

http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/eol2/2010/01/21/jpg_2119603.jpg

Il magistrato svela alcuni retroscena di questo sistema carcerario. «Potrei continuare a lungo», aggiunge l'ex direttore dell'ispettorato, «segnalando gli stratagemmi utilizzati da molte direzioni per non aprire le sezioni disponibili allegando inesistenti ragioni di sicurezza come per esempio a L'Aquila dove un intero piano detentivo veniva tenuto vuoto perché in quello sotto c'era Leoluca Bagarella, o ancora del padiglione D2 di Viterbo capace di quasi 400 posti che non veniva aperto perché la direzione non provvedeva, da anni, a collegare con un metro di tubo la rete fognaria a quella comunale. O a Cassino dove la nuova sezione detentiva da oltre cento posti non veniva aperta perché mancavano due rubinetti delle cucine e la direzione, invece di comprarli con i fondi dell'economato, aveva inserito l'istanza di finanziamento dei pochi spiccioli necessari in una richiesta di rifacimento del muro di cinta per milioni di euro e che quindi sarebbe stata concessa dopo anni. E tutto ciò senza parlare delle numerosissime ex sezioni femminili perfettamente agibili e presenti in tante carceri e totalmente inutilizzate».

Per Sabella al Pagliarelli di Palermo vi è stata per molto tempo una sezione, originariamente prevista per oltre 250 donne, che non veniva aperta. Ma come possono essere trasformati i dati delle carceri? «Sulle capienze ufficiali il discorso sarebbe troppo lungo», precisa il giudice. «Mi limito a segnalarle che i dati ufficiali forniti dal Dap non corrispondevano nemmeno con quelli che mi avevano fatto avere i Provveditori regionali con scarti anche rilevanti di diverse migliaia di posti detenuto. Avevo infatti effettuato delle verifiche e avevo accertato, per esempio, che per il servizio informatico del Dap il Piemonte aveva una capienza inferiore di 1.400 posti rispetto a quelli che si ottenevano sommando i dati che mi avevano comunicato dalle singole carceri piemontesi e lo stesso era avvenuto per il Lazio con 1.200 posti in meno».

La responsabilità dell'occultamento dei posti detenuti, secondo Sabella, non è da attribuire ai direttori, i quali «svolgono con vera abnegazione e professionalità un compito difficilissimo». Il nostro Paese ha adottato, con rare eccezioni, la scelta del regime chiuso nel senso che i detenuti, compresi quelli considerati di bassa e media sicurezza, vengono tenuti nelle loro celle per 20 ore al giorno e fanno, normalmente, due ore d'aria in cortile e due di socialità ma sempre all'interno della loro sezione. Ciò, se da un lato rende inutilmente più gravose le condizioni di vita dei detenuti, tanto che l'Italia è ai primi posti nel mondo occidentale per suicidi ed atti di autolesionismo in carcere, dall'altro comporta che almeno un agente debba costantemente trovarsi all'interno della sezione per controllare i detenuti, posto di servizio - secondo ambienti del Dap - particolarmente sgradito al personale di Polizia penitenziaria. Da qui la scelta dei direttori di operare la concentrazione dei detenuti in modo da poterli controllare con un numero minore di agenti.

Nel carcere di Bollate vi sono 1.038 detenuti e 381 agenti di polizia penitenziaria, di questi solo 250 lavorano con i carcerati. E in questo istituto viene applicato il regime aperto. I detenuti sono liberi di circolare nella struttura. Non vi è sovraffollamento, nonostante il numero di reclusi, e lo scorso anno vi sono stati solo otto episodi di autolesionismo e nessun suicidio. Un dato che dimostra come questo regime aperto funzioni. Per i gravi motivi che affliggono il sistema penitenziario il deputato Augusto Di Stanislao (Idv) ha proposto alla Camera l'istituzione di una commissione d'inchiesta. E in una mozione sottolinea le condizioni di insicurezza in cui è costretta a lavorare la polizia penitenziaria rivelando che «mediamente un agente deve sorvegliare 100 detenuti di giorno, circa 250 nei turni notturni; per garantire le traduzioni il personale (circa 6 mila agenti al giorno, ndr.) è costretto a viaggiare anche per 20 ore consecutive su mezzi non idonei». Sulla base dei dati negativi del sovraffollamento il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e ha previsto, oltre all'assunzione di 2 mila poliziotti, la costruzione di 47 nuovi padiglioni (entro il 2010, quando finirà l'emergenza) e poi di 18 nuovi istituti, con 21.709 posti in più. Nel frattempo i detenuti sono diventati 64.406, i suicidi dietro le sbarre sono 72, e l'Italia è stata condannata per la prima volta dalla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo per «trattamenti inumani e degradanti » a causa della mancanza di spazio nelle carceri.

Per rendere esecutivo il piano è stato nominato commissario delegato Franco Ionta, capo del Dap, il quale avrà poteri «eccezionali in deroga alle procedure ordinarie» per velocizzare e semplificare le gare d'appalto, e potrà avvalersi, in deroga alle norme in vigore, anche di consulenti esterni e decidere la secretazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Insomma, l'iter della costruzione delle nuove carceri sarà semplificato, e sotto la regia del presidente del Consiglio, la documentazione relativa agli appalti potrà essere classificata come «riservatissima ». In questo modo consentirà di selezionare gli operatori economici interessati agli appalti e di proteggere tutta la documentazione relativa ai lavori milionari. Come braccio operativo avrà la Protezione civile spa ed a Ionta sono stati messi a disposizione 500 milioni di euro.

E cosa si può fare con 1,5 MILIARDI di euro? Ma non si possono dare in pasto tutti 'sti dati a un team di ingegneri gestionali?

first register
27-01-2010, 22:28
{|e;30635549']
E cosa si può fare con 1,5 MILIARDI di euro? Ma non si possono dare in pasto tutti 'sti dati a un team di ingegneri gestionali?

Ma scherzi ? E che son tutti cornuti gli ingegneri gestionali ?? :)


Infatti non ho capito bene quali sono le cause che "spingono" il governo "Berlusconi" ad adottare le procedure d'emergenza.

La costruzione dei nuovi edifici e dei nuovi padiglioni sarà affidata (con le procedure rese possibili dalla dichiarazione dello stato di emergenza) alla Protezione Civile. Allo stato sono già disponibili 500 milioni di euro cui debbono sommarsi circa 80 milioni dal bilancio del DAP.

Vorrei sapere quali sono le differenze fra le procedure standard (es. gara d'appalto e assegnazione dei lavori al miglior offerente) e le procedure d'emergenza con affidamento dei lavori (e dei fondi) alla protezione civile.
Ma il governo italiano.... non era per il liberismo ??:stordita:

Steinoff
28-01-2010, 00:02
Ma non si stava privatizzando la Protezione Civile?
Comunque no problem, se passa qualche leggina very special, il problema delle carceri verra' risolto per mancanza di carcerati.

Scalor
28-01-2010, 08:23
piu disagio c'è nelle carceri meglio è altimenti che pena scontano se stanno come in un hotel !
carceri = niente riscaldamento ma solo maglione di lana così si risparmia, cibo il minimo per sopravvivere, niente ora d'aria, niente libri, niente Tv, niente orologi, ecc ecc ecc....e se qualcuno protesta gli mandiamo gli agenti del g8 di genova a calmarli !

Ja]{|e
28-01-2010, 08:54
piu disagio c'è nelle carceri meglio è altimenti che pena scontano se stanno come in un hotel !
carceri = niente riscaldamento ma solo maglione di lana così si risparmia, cibo il minimo per sopravvivere, niente ora d'aria, niente libri, niente Tv, niente orologi, ecc ecc ecc....e se qualcuno protesta gli mandiamo gli agenti del g8 di genova a calmarli !

Ma la galera non doveva essere riabilitante?

Scalor
28-01-2010, 09:00
{|e;30638619']Ma la galera non doveva essere riabilitante?

prima si risarcisce il danno causato fino all'ultimo cent ! poi una volta risarcito il danno ci si riabilita !
risarcisci il danno -> tiriabiliti
non risarcisci il danno -> marcisci in carcere !

se ci si riabilita solo non funziona !

ConteZero
28-01-2010, 09:01
piu disagio c'è nelle carceri meglio è altimenti che pena scontano se stanno come in un hotel !
carceri = niente riscaldamento ma solo maglione di lana così si risparmia, cibo il minimo per sopravvivere, niente ora d'aria, niente libri, niente Tv, niente orologi, ecc ecc ecc....e se qualcuno protesta gli mandiamo gli agenti del g8 di genova a calmarli !

Tu sei uno di quelli che piagnucolava per Contrada in carcere ? :asd:

ConteZero
28-01-2010, 09:02
prima si risarcisce il danno causato fino all'ultimo cent ! poi una volta risarcito il danno ci si riabilita !
risarcisci il danno -> tiriabiliti
non risarcisci il danno -> marcisci in carcere !

se ci si riabilita solo non funziona !

Peccato che chi ruba (es.Tanzi) finisce per farsi i domicilari in villa, chi viene beccato con due spinelli si fa tre anni di carcere "duro" coi poliziotti che lo menano.

Ma per te, ovviamente, va tutto bene.

Scalor
28-01-2010, 09:13
Peccato che chi ruba (es.Tanzi) finisce per farsi i domicilari in villa, chi viene beccato con due spinelli si fa tre anni di carcere "duro" coi poliziotti che lo menano.

Ma per te, ovviamente, va tutto bene.

chi ha votato i politici che fanno le leggi ? ... prova a pensare ! è inutile lamentarsi se poi alla massa degli elettori piace questo sistema !

ConteZero
28-01-2010, 09:25
chi ha votato i politici che fanno le leggi ? ... prova a pensare ! è inutile lamentarsi se poi alla massa degli elettori piace questo sistema !

Io non ho votato i politici che hanno fatto la legge che salva Tanzi (aka SalvaPreviti).
Tu ?

Scalor
28-01-2010, 09:42
Io non ho votato i politici che hanno fatto la legge che salva Tanzi (aka SalvaPreviti).
Tu ?

nemmeno io, io non voto ne chi fa indulti ne chi va a trovare i detenuti in carcere ! in carcere si sta troppo bene altrimenti non si spiega come mai gli ex carcerati fanno di tutto per ritornarci !
solo chi propone carcere duro avrà il mio voto ! e senza sconti !

ConteZero
28-01-2010, 10:16
nemmeno io, io non voto ne chi fa indulti ne chi va a trovare i detenuti in carcere ! in carcere si sta troppo bene altrimenti non si spiega come mai gli ex carcerati fanno di tutto per ritornarci !
solo chi propone carcere duro avrà il mio voto ! e senza sconti !

Ah, quindi voti IdV ?