View Full Version : Energia, finanza e geopolitica:ecco dove si gioca la vera sfida
frankytop
23-01-2010, 23:32
Google è soltanto un pretesto. Dietro c’è ben altro. L’avvio di una strategia americana per ridimensionare la nascente potenza cinese. Un’azione preventiva e finora ben condotta, perché inaspettata.
Fino a poche settimane fa la situazione appariva molto diversa. Gli Stati Uniti, azzoppati da un debito pubblico enorme, erano finanziariamente ostaggi di Pechino, che da tempo compra a mani basse Buoni del Tesoro statunitensi, al punto da essere costretti ad accettare un direttorio: il G2, come l’avevano chiamato Obama e Hu al vertice di Londra della scorsa primavera. Da allora, e fino alla fine del 2009, Washington aveva dato l’impressione di essere addirittura succube di Pechino. Chi non ricorda le imbarazzanti missioni del ministro del Tesoro Geithner per rassicurare e blandire le autorità cinesi? O il rifiuto di Obama di incontrare il Dalai Lama? E il vertice sul clima di Copenaghen saltato soprattutto per le impuntature della delegazione di Pechino, subito assecondate dagli americani?
Ora sorge il sospetto che Washington abbia accentuato volutamente le proprie debolezze e, specularmente, la forza di Pechino, per poterla meglio sorprendere. La manovra indubbiamente è riuscita: solo ora il governo cinese si accorge del vero significato della crisi innescata da Google e non sembra avere predisposto le difese necessarie. Perché l’attacco non è e non sarà mai militare, ma sarà condotto usando tecniche non convenzionali. L’America vuole indebolire la Cina, innervosirla, incoraggiare i tanti movimenti di protesta sia religiosi (vedi Tibet e la minoranza musulmana degli uiguri), sia sociali. Da qualche giorno Stratfor, un centro di ricerca vicino alla Cia, enfatizza, nel bollettino China Security Memo, le numerose proteste che avvengono quotidianamente nella Repubblica Popolare e che invece fino all’anno scorso venivano ignorate o minimizzate. E tra breve Obama incontrerà proprio il Dalai Lama. I segnali sono chiari. L’America rialza la testa e sfida Pechino.
Con quale obiettivo? Washington potrebbe accontentarsi di indebolire la Cina e costringerla a ripiegare sulle vicende interne, ridimensionando le sue ambizioni planetarie. Oppure potrebbe cercare di farla implodere, come accadde con l’Unione sovietica. In entrambi i casi la figura dello stesso Obama, il presidente pacifista che abbraccia il mondo e si schiera con gli oppressi, è perfettamente funzionale a questi disegni.
E perché proprio adesso? Semplice: Washington ritiene che la Cina sia cresciuta molto più del previsto ed è consapevole che il tempo gioca a suo favore. Dunque deve approfittare ora della propria supremazia; tra qualche anno potrebbe essere troppo tardi o troppo rischioso.
La crisi di Google si innesta, peraltro, in uno scenario di forte rivalità planetaria. E non solo per Taiwan o per le note diatribe commerciali che hanno spinto Washington a imporre dazi sui pneumatici cinesi.
Nello scorso decennio, mentre gli Stati Uniti si impantanavano in Irak e in Afghanistan, la Cina ne ha approfittato per ampliare la propria influenza in tutto il mondo, riuscendo a erodere alcune zone di influenza statunitense e diventando un concorrente diretto per il controllo delle risorse energetiche. Ha avviato relazioni strettissime con l’Iran (e infatti continua a ostacolare l’approvazione di nuove sanzioni all’Onu), ma ha stabilito eccellenti rapporti con l’Arabia Saudita, tradizionale alleata degli americani, e ha messo radici in Africa, soprattutto nei Paesi ricchi di materie prima come l’Angola, il Sudan, persino il Sud Africa e, più a Nord, Marocco ed Egitto, anche questi grandi amici degli Stati Uniti. Pechino ha bisogno di crescenti quantitativi di petrolio per finanziare il suo sviluppo economico, ma deve controllare anche le rotte dell’approvvigionamento. Oggi quasi tutte le petroliere transitano per lo Stretto di Malacca, che però è presidiato dalla Marina americana. E allora la Cina sta elaborando soluzioni alternative: due oleodotti, uno con l’Iran via Kazakistan, l’altro attraverso il Myanmar (l’ex Birmania) e una rotta, via mare, lungo il cosiddetto «filo di perle», in cui le perle sono composte dall’isola di Hainan, quella di Woody al largo del Vietnam, Chittagong in Bangladesh e Gwadar in Pakistan.
E ancora: Pechino contribuisce in maniera decisiva agli sforzi del «Bric» ovvero dell’asse dei quattro Paesi emergenti - Brasile, Russia, India, Cina - che, seppur timidamente, intende proporsi come alternativa allo strapotere degli Stati Uniti. I cinesi hanno stretto rapporti commerciali anche in America Latina innanzitutto con il Venezuela, ma anche con l’Ecuador e l’Argentina. Nel Sud est asiatico è considerata sempre di più come la vera potenza regionale di riferimento, a scapito, ancora una volta, degli Usa. Tutto questo, mentre le sue aziende fanno shopping in Europa, con un’attenzione particolare per i porti, a cominciare da quello di Atene. E se si considerano i programmi di riarmo, il quadro appare completo.
La Cina sta conducendo con intelligenza e discrezione un programma di espansione planetaria, che non ha finalità ideologiche, né militari. Non intende imporre il comunismo, né creare un nuovo impero, ma più pragmaticamente controllare le materie prime per alimentare il proprio sviluppo. E questo spiega perché molti Paesi, soprattutto quelli autoritari, siano sensibili alle sue lusinghe: sanno che non dovranno affrontare pressioni in tema di diritti umani e democrazia, né sottostare ad alleanze militari.
La leva dell’espansionismo cinese è soprattutto economica e commerciale. E finora ha avuto successo. Per questo Washington ha deciso di agire, scontando evidentemente, anche il rischio di qualche ritorsione finanziaria. Che succede se Pechino inizia a liberarsi dei Buoni del Tesoro Usa?
Altro elemento su cui riflettere. La partita è complessa e affascinante. Prepariamoci.
Il Giornale.it (http://www.ilgiornale.it/esteri/energia_finanza_e_geopolitica_ecco_dove_si_gioca_vera_sfida/23-01-2010/articolo-id=415968-page=0-comments=1)
Ecco perché gli Usa hanno deciso di attaccare la Cina
E’ passata circa una settimana da quando Google si è ribellata alla Cina, ma la crisi anziché rientrare si è aggravata e ieri Pechino ha avvertito che sono a rischio addirittura i rapporti economici con gli Usa.
Che cosa c’è dietro? Che cosa dobbiamo aspettarci? La mia tesi è che gli Usa abbiano dichiarato guerra alla Cina, una guerra che non è e non sarà militare, ma non convenzionale, per indebolire Pechino facendo esplodere le numerose crisi all’interno del Paese.
La battaglia per Internet non è altro che un grimaldello, dietro c’è ben altro, come spiego in questo articolo, in cui analizzo le ragioni dello scontro e le sue possibili conseguenze.
La grande incognita è finanziaria. Che succede se Pechino inizia davvero a liberarsi dei Buoni del Tesoro Usa? Washington dà l’impressione di aver scontato anche il rischio di una ritorsione finanziaria. Chissà se ha fatto bene i calcoli…
Blog di Marcello Foa (Il Giornale.it) (http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/01/23/ecco-perche-gli-usa-hanno-dichiarato-guerra-alla-cina/)
ConteZero
23-01-2010, 23:36
Tutto bellissimo, ma la cosa si ferma davanti ad una costatazione reale... il momento in cui Pechino mette sul mercato un po'della carta straccia nota come "dollari" che ha in magazzino gli USA vanno giù.
Per cui trovo piuttosto fantascientifica quest'uscita.
dantes76
23-01-2010, 23:37
Tutto bellissimo, ma la cosa si ferma davanti ad una costatazione reale... il momento in cui Pechino mette sul mercato un po'della carta straccia nota come "dollari" che ha in magazzino gli USA vanno giù.
Per cui trovo piuttosto fantascientifica quest'uscita.
shhhhhhhhh.. che dopo gli crolla addosso il mondo..circa il 70% del debito pubblico emesso sotto forma di titoli di stato dal 2001 fino ad oggi e' nelle mani dei cinesi... ovvero debito emesso sotto l'amministrazione del vaccaro texano..
frankytop
23-01-2010, 23:45
Tutto bellissimo, ma la cosa si ferma davanti ad una costatazione reale... il momento in cui Pechino mette sul mercato un po'della carta straccia nota come "dollari" che ha in magazzino gli USA vanno giù.
Per cui trovo piuttosto fantascientifica quest'uscita.
Certamente che vanno giù ma la questione è se se lo potranno permettere e in che misura:è una partita di abilità giocata con il fioretto da parte degli USA che deve calibrare bene le sue azioni.
Va da sè che questo giochetto se riuscirà avvantaggierà anche noi europei senza però che da parte nostra si corra alcun rischio.
dantes76
23-01-2010, 23:47
Certamente che vanno giù ma la questione è se se lo potranno permettere e in che misura:è una partita di abilità giocata con il fioretto da parte degli USA che deve calibrare bene le sue azioni.
Va da sè che questo giochetto se riuscirà avvantaggierà anche noi europei senza però che da parte nostra si corra alcun rischio.
na partita de che??? guarda che gli imprenditrori europei e quelli italiani prima di tutti ci sguazzano in cina..
frankytop
23-01-2010, 23:48
na partita de che??? guarda che gli imprenditrori europei e quelli italiani prima di tutti ci sguazzano in cina..
Grazie per avermi informato sulle "ultime" notizie sul mondo economico mondiale.:)
ConteZero
23-01-2010, 23:49
Certamente che vanno giù ma la questione è se se lo potranno permettere e in che misura:è una partita di abilità giocata con il fioretto da parte degli USA che deve calibrare bene le sue azioni.
Va da sè che questo giochetto se riuscirà avvantaggierà anche noi europei senza però che da parte nostra si corra alcun rischio.
Il momento in cui un presidente USA inizia a rompere le balle alla Cina la Cina inizia a vendere dollari... pochi però.
Automaticamente gli USA iniziano a camminare "in salita" ed il presidente si ritrova a gestire un economia che cola a picco... ed intanto i cinesi restano lì col sorriso in faccia.
Gli americani hanno esternalizzato tutto, IBM è una società prevalentemente cinese e molti "pezzi grossi" dell'economia statunitense se dovessero scegliere butterebbero a mare un mercato agonizzante come gli USA.
dantes76
23-01-2010, 23:51
Grazie per avermi informato sulle "ultime" notizie sul mondo economico mondiale.:)
sei fermo alla cina con una economia comunista.. figurati..
dantes76
23-01-2010, 23:53
Il momento in cui un presidente USA inizia a rompere le balle alla Cina la Cina inizia a vendere dollari... pochi però.
Automaticamente gli USA iniziano a camminare "in salita" ed il presidente si ritrova a gestire un economia che cola a picco... ed intanto i cinesi restano lì col sorriso in faccia.
Gli americani hanno esternalizzato tutto, IBM è una società prevalentemente cinese e molti "pezzi grossi" dell'economia statunitense se dovessero scegliere butterebbero a mare un mercato agonizzante come gli USA.
a nessuno dei due conviene azzannarsi, vero che la cina ha centinaia di miliardi di dollari di debito pubblico usa, ma gli usa sono il primo paese importatore e il primo paese investitore in cina..
frankytop
23-01-2010, 23:57
Il momento in cui un presidente USA inizia a rompere le balle alla Cina la Cina inizia a vendere dollari... pochi però.
Automaticamente gli USA iniziano a camminare "in salita" ed il presidente si ritrova a gestire un economia che cola a picco... ed intanto i cinesi restano lì col sorriso in faccia.
Gli americani hanno esternalizzato tutto, IBM è una società prevalentemente cinese e molti "pezzi grossi" dell'economia statunitense se dovessero scegliere butterebbero a mare un mercato agonizzante come gli USA.
Un però c'è,però.
Se gli USA non approfittano della loro attuale leadership mondiale economica e politica per innescare rivolte interne alla Cina sono consapevoli che dopo agonizzeranno ancora di più perchè competere con quel colosso sarà dura dura in futuro....sempre di più.
E' un giochetto che va condotto con abilità facendo leva,come spiegato nell'articolo,sulla missione a favore dei cosiddetti "oppressi" del mondo dal presidente nero.
ConteZero
23-01-2010, 23:58
a nessuno dei due conviene azzannarsi, vero che la cina ha centinaia di miliardi di dollari di debito pubblico usa, ma gli usa sono il primo paese importatore e il primo paese investitore in cina..
Infatti ho specificato "pochi però".
Se casca uno casca l'altro, ma uno può, in qualsiasi momento, far traballare la sedia dell'altro.
Tutti i presidenti USA sanno che se la Cina non gradisce una presidenza le basta liberarsi di una piccola quantità di dollari per provocare una bella recessione in USA (di quelle che paralizzano la politica e segano il PIL).
ConteZero
24-01-2010, 00:00
Un però c'è,però.
Se gli USA non approfittano della loro attuale leadership mondiale economica e politica per innescare rivolte interne alla Cina sono consapevoli che dopo agonizzeranno ancora di più perchè competere con quel colosso sarà dura dura in futuro....sempre di più.
E' un giochetto che va condotto con abilità facendo leva,come spiegato nell'articolo,sulla missione a favore dei cosiddetti "oppressi" del mondo dal presidente nero.
Il problema è che non c'è soluzione alla situazione attuale.
Gli USA hanno speso troppi soldi e la Cina ha in mano tutte le cambiali USA... per cui non è un problema di ora o dopo, gli USA sono il paperino della situazione, paperone li può prendere e strapazzare quanto gli pare e loro possono solo mugugnare un po', perché appena alzano la voce gli pignorano l'auto.
_Magellano_
24-01-2010, 00:11
Per rimanere in tema USA/CINA se io dovessi scommettere dei soldi li scommetterei sulla Cina,stanno in ascesa e partono da basi piu solide diciamo come una piramide mentre gli usa mi danno l'idea di essere una torre alla quale è stato metto un tetto troppo largo.
Giusto per... (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2402540&yy=2009&mm=12&dd=17&title=ci_salvano_i_cinesi)
Il problema è che non c'è soluzione alla situazione attuale.
Gli USA hanno speso troppi soldi e la Cina ha in mano tutte le cambiali USA... per cui non è un problema di ora o dopo, gli USA sono il paperino della situazione, paperone li può prendere e strapazzare quanto gli pare e loro possono solo mugugnare un po', perché appena alzano la voce gli pignorano l'auto.
li si potrebbe bombardare : si espatria la democrazia , niente più cambiali .
girodiwino
24-01-2010, 07:56
Un però c'è,però.
Se gli USA non approfittano della loro attuale leadership mondiale economica e politica per innescare rivolte interne alla Cina sono consapevoli che dopo agonizzeranno ancora di più perchè competere con quel colosso sarà dura dura in futuro....sempre di più.
E' un giochetto che va condotto con abilità facendo leva,come spiegato nell'articolo,sulla missione a favore dei cosiddetti "oppressi" del mondo dal presidente nero.
Siamo sicuri che una nazione con meno di 500 anni di storia politica sappia stare su una scacchiera meglio della Cina?
Hanno già dimostrato la loro miopia mettendo in mano le loro casse allo spettro comunista...
Qualcuno si ricorda di come i medici sono saliti al potere? e il motivo per cui due sono ascesi al soglio pontificio?
Già ce lo ved obama a dover vendere il texas per pagare i debiti:D
Mentre l'america era impegnata in giro per il mondo a mostrare quanto ce l'ha grosso e duro la cina, quatta quatta, non ha fatto altro che lucrarci. se non sbaglio (ma è facile che mi sbagli) è la cina il primo contraente con l'iraq per l'oro nero. in pratica l'america ci mette il macinato e il sangue, la cina lo usa a suo vantaggio senza nemmeno sporcarsi le mani.
Dovendo fare gli adeguati rapporti d'età è come se la serracchiani pensasse di poterlo mettere in quel posto ad andreotti...
frankytop
24-01-2010, 11:24
Giusto per... (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2402540&yy=2009&mm=12&dd=17&title=ci_salvano_i_cinesi)
Articolo molto interessante.
Porca zozza i cinesi si stanno comprando pure il nostro debito!:doh:
Articolo molto interessante.
Porca zozza i cinesi si stanno comprando pure il nostro debito!:doh:
Lo ignoro, a Milano per ora comprano negozi, edicole, bar, parrucchieri pagando cash.
frankytop
24-01-2010, 11:30
Siamo sicuri che una nazione con meno di 500 anni di storia politica sappia stare su una scacchiera meglio della Cina?
Hanno già dimostrato la loro miopia mettendo in mano le loro casse allo spettro comunista...
Si ma non c'entra nulla la longevità di una nazione,quello che conta è il potere economico presente,è su questo elemento che si gioca la partita.
Magari vale il discorso dei beni artistici accumulati e costruiti dagli antenati che costituisce un valore aggiunto utile per il turismo che incide ovviamente sul bilancio.
frankytop
24-01-2010, 11:33
Lo ignoro, a Milano per ora comprano negozi, edicole, bar, parrucchieri pagando cash.
Beh,comunque dovendo scegliere preferisco i cinesi rispetto ai musulmani perchè almeno con i primi non esistono problemi di stampo religioso o altro.
Spero che non mi debba pentire in futuro di quello che ho appena detto.
Beh,comunque dovendo scegliere preferisco i cinesi rispetto ai musulmani perchè almeno con i primi non esistono problemi di stampo religioso o altro.
Spero che non mi debba pentire in futuro di quello che ho appena detto.
I musulmani sono rumorosi, rompono colla religione ma intanto i cinesi quatti quatti, sempre educati, comprano le citta' e nessuno se ne rende conto.
girodiwino
24-01-2010, 11:45
Si ma non c'entra nulla la longevità di una nazione,quello che conta è il potere economico presente,è su questo elemento che si gioca la partita.
Magari vale il discorso dei beni artistici accumulati e costruiti dagli antenati che costituisce un valore aggiunto utile per il turismo che incide ovviamente sul bilancio.
Perfettamente d'accordo con te sul fatto che non sarà la muraglia a difendere la cina, quando parlo di storia parlo di sedimentazione di dottrina e prassi politica: la cina dimostra da quando ho un minimo di raziocinio di agire poco ma quando agisce lo fa sempre in modo mirato e, a posteriori, ben ponderato.
Gli stati uniti hanno una cultura politica che ha bisogno di essere sgrezzata, sono impulsivi e testardi.
Non è un caso che ho fatto il paragone andreotti/serracchiani
ConteZero
24-01-2010, 11:46
I musulmani sono rumorosi, rompono colla religione ma intanto i cinesi quatti quatti, sempre educati, comprano le citta' e nessuno se ne rende conto.
E sono fondamentalmente impermeabili alle questioni religiose... se ne accorgeranno i politici di domani quando il pippolo "Chiesa" inizierà a perdere grip.
girodiwino
24-01-2010, 11:47
I musulmani sono rumorosi, rompono colla religione ma intanto i cinesi quatti quatti, sempre educati, comprano le citta' e nessuno se ne rende conto.
Infatti, da cosa dipende secondo te? tenendo anche conto del fatto che il governo cinese, ora che è consolidata la rivoluzione, sta potenziando il suo retaggio politico millenario...
Esistono stati vasti come la cina la cui integrità risale ad un periodo precedente?
jumpjack
24-01-2010, 14:45
La grande incognita è finanziaria. Che succede se Pechino inizia davvero a liberarsi dei Buoni del Tesoro Usa? Washington dà l’impressione di aver scontato anche il rischio di una ritorsione finanziaria. Chissà se ha fatto bene i calcoli…
Che ci sia qualcosa di grosso (e segreto) in ballo, si sa... Tutto sta sapere QUANDO inizierà quella che magari tra 100 anni chiameranno RFA, Rivolta Finanziaria Asiatica. ;)
Fermati due filippini con 180 miliardi di Bond in Dollari U.S.A. a Malpensa: forse tentavano una truffa
20 settembre 2009
Il mistero dei bond falsi – Miliardi verso la Svizzera
Titoli di Stato Usa. «Risalgono agli anni ’30»
MALPENSA (Varese) — Già la prima volta sembrava impossibile: 131 miliardi (miliar*di!) di dollari Usa in titoli di Stato sequestra*ti in un colpo solo a due giapponesi. Accade*va all’inizio di giugno alla frontiera ferrovia*ria italo-svizzera di Chiasso. Mistero sulla lo*ro provenienza e sulla loro destinazione. Adesso il mistero si moltiplica per due per*ché lo scorso agosto uno stock quasi identi*co di bond americani è stato intercettato al*l’aeroporto di Malpensa nel bagaglio di due filippini diretti in Svizzera: stavolta addirittu*ra 180 miliardi di dollari, l’equivalente del de*bito di un Paese come il Brasile, roba in gra*do di terremotare l’intero mercato finanzia*rio del pianeta.
Chi sta cercando di piazzare una quantità di bond e obbligazioni per un valore pari a due punti di pil americano? E cosa sarebbe successo se a Chiasso e a Malpensa non fos*sero intervenuti gli uomini in divisa? A far rientrare parzialmente l’allarme c’è una noti*zia dell’ultima ora che trapela dagli ambienti investigativi: i titoli bloccati a Malpensa so*no quasi certamente delle patacche. E quasi certamente lo sono anche quelli di Chiasso perché i due carichi appartenevano quasi in*teramente alla stessa partita: titoli — in appa*renza — emessi dal governo americano ne*gli anni ’30, all’indomani della Grande De*pressione. La Guardia di Finanza di Malpen*sa attende nelle prossime ore una mail dagli Stati Uniti: sarebbe la conferma che quella trasportata dai due filippini è in realtà solo carta straccia.
«Ma di certo nessuno ha interesse a dire che i bond di Malpensa e Chiasso sono ve*ri… » si lascia maliziosamente sfuggire uno degli inquirenti. Senza dubbio: se i titoli ve*nissero messi tutti all’incasso, le finanze Usa andrebbero a fondo in un battibaleno e lo Stato dovrebbe dichiarare bancarotta.
http://codenamejumper.wordpress.com/2009/09/22/malpensa-connection-sequestrati-180-miliardi-in-bond-usa/
berserkdan78
24-01-2010, 16:14
li si potrebbe bombardare : si espatria la democrazia , niente più cambiali .
ma cosa ti vuoi bombardare? un territorio piu' grosso dell'intera europa... e' dura da digerire, ma e' meglio coso', l'ultima cosa che serve al mondo ora e' una guerra fredda, e per fortuna usa e cina ora dovranno andare di pari passo.
e' anche vero che se la cina e gli usa fossero rivali come gli usa e ll'urss 40 anni fà, si velocizzerebbe il progresso tecnologico, come per esempio il programma spaziale per marte. Purtroppo, in mancanza di conflitti, viene meno la spinta che ci ha fatto arrivare sulla luna. ma meglio un mondo in pace che uno stato di continua tensione.
ma cosa ti vuoi bombardare? un territorio piu' grosso dell'intera europa... e' dura da digerire, ma e' meglio coso', l'ultima cosa che serve al mondo ora e' una guerra fredda, e per fortuna usa e cina ora dovranno andare di pari passo.
e' anche vero che se la cina e gli usa fossero rivali come gli usa e ll'urss 40 anni fà, si velocizzerebbe il progresso tecnologico, come per esempio il programma spaziale per marte. Purtroppo, in mancanza di conflitti, viene meno la spinta che ci ha fatto arrivare sulla luna. ma meglio un mondo in pace che uno stato di continua tensione.
Lo studio della geografia avrebbe evitato di scrivere quello che e' stato scritto.
ConteZero
24-01-2010, 16:21
Oramai il mondo va a macroblocchi :asd:
Gli USA, la Cina, l'India, la Russia (ve ne scordate sempre ma è un paese ENORME con quantità immense di risorse naturali) e (speriamo) l'Europa.
Manca solo un unione africana ed un equivalente sudamericana...
zerothehero
24-01-2010, 16:22
Infatti ho specificato "pochi però".
Se casca uno casca l'altro, ma uno può, in qualsiasi momento, far traballare la sedia dell'altro.
Tutti i presidenti USA sanno che se la Cina non gradisce una presidenza le basta liberarsi di una piccola quantità di dollari per provocare una bella recessione in USA (di quelle che paralizzano la politica e segano il PIL).
Mica gli conviene..nel senso che se inondano il mercato di dollari (come avvenne con la sterlina durante la crisi di Suez del 56), finirebbero per svalutare la moneta usa e a quel punto avrebbero carta straccia come riserva monetaria.
Di più..a svalutare il dollaro i cinesi non hanno alcun interesse, visto che ad es. non hanno alcuna intenzione di rivalutare la loro moneta (per mantenere squilibrata la bilancia commerciale, a loro favore).
Le rivolte interne e/o separatiste ci saranno quando si fermerà la crescita del pil cinese (che attualmente veleggia a tassi di due cifre..intorno al 10%, anche grazie alla massa di denaro che la banca centrale ha tirato fuori).
Nessuno dei due giocatori ha interesse a farsi male...quello che è certo è che il "sistema" non può andare avanti all'infinito, da entrambe le parti.
Mica gli conviene..nel senso che se inondano il mercato di dollari (come avvenne con la sterlina durante la crisi di Suez del 56), finirebbero per svalutare la moneta usa e a quel punto avrebbero carta straccia come riserva monetaria.
Di più..a svalutare il dollaro i cinesi non hanno alcun interesse, visto che ad es. non hanno alcuna intenzione di rivalutare la loro moneta (per mantenere squilibrata la bilancia commerciale, a loro favore).
Le rivolte interne e/o separatiste ci saranno quando si fermerà la crescita del pil cinese (che attualmente veleggia a tassi di due cifre..intorno al 10%, anche grazie alla massa di denaro che la banca centrale ha tirato fuori).
Nessuno dei due giocatori ha interesse a farsi male...quello che è certo è che il "sistema" non può andare avanti all'infinito, da entrambe le parti.
De Gaulle lo fece provocando la fine dei cambi fissi. Dette inizio anche ad una crisi mondiale non ancora conclusa ma non e' detto che un governante debba essere piu' razionale di un uomo della strada.
ConteZero
24-01-2010, 16:27
Again... infatti ho detto "pochi però".
Abbastanza da impedire all'economia di reggersi stabilmente, ma non abbastanza da farla crollare.
girodiwino
24-01-2010, 16:55
Ma la cina contestualmente non sta aumentando quasi a dismisura le sue riserve auree?
Perché se è così non vedo dove per loro stia il problema: demoliscono la valuta usa, ancorano la loro moneta alle riserve auree e ottengono un simpatico effetto per cui i dollari (ormai carta straccia) gli sono serviti per acquistare oro (quotato alle stelle) e rendere velocemente la loro moneta particolarmente forte. Le dimensioni e il peso politico a mio parere glielo possono permettere...
Ma non sono un economista
Ma dove è borghi quando serve?
ConteZero
24-01-2010, 17:09
Ma la cina contestualmente non sta aumentando quasi a dismisura le sue riserve auree?
Perché se è così non vedo dove per loro stia il problema: demoliscono la valuta usa, ancorano la loro moneta alle riserve auree e ottengono un simpatico effetto per cui i dollari (ormai carta straccia) gli sono serviti per acquistare oro (quotato alle stelle) e rendere velocemente la loro moneta particolarmente forte. Le dimensioni e il peso politico a mio parere glielo possono permettere...
Ma non sono un economista
Ma dove è borghi quando serve?
A dare opinioni spassionate sull'ultima accusa mossa dai giudici milanesi al fratello del suo editore.
girodiwino
24-01-2010, 17:53
A dare opinioni spassionate sull'ultima accusa mossa dai giudici milanesi al fratello del suo editore.
Ma lui non era un economista? una volta tanto che mi accosterei al suo magistero con ossequioso rispetto mi viene a mancare... grrr:mad:
berserkdan78
24-01-2010, 20:04
Lo studio della geografia avrebbe evitato di scrivere quello che e' stato scritto.
in che senso? la cina e' sconfinata, alla pari degli stati uniti
La superficie della Cina è di 9.671.018 km², che ne fanno lo Stato più esteso dell'Asia orientale: la popolazione è di 1.306.313.813, pari a circa il 20% della popolazione mondiale.
Con una superficie di oltre 9,83 milioni di km² e con più di 300 milioni di abitanti, gli Stati Uniti sono il quarto paese più esteso al mondo, e il terzo più popolato
Con una superficie di 17.075.200 chilometri quadrati, la Russia è l'entità statale più vasta del mondo.
in che senso? la cina e' sconfinata, alla pari degli stati uniti
La superficie della Cina è di 9.671.018 km², che ne fanno lo Stato più esteso dell'Asia orientale: la popolazione è di 1.306.313.813, pari a circa il 20% della popolazione mondiale.
Con una superficie di oltre 9,83 milioni di km² e con più di 300 milioni di abitanti, gli Stati Uniti sono il quarto paese più esteso al mondo, e il terzo più popolato
Con una superficie di 17.075.200 chilometri quadrati, la Russia è l'entità statale più vasta del mondo.
Non mi riferivo a te, ho citato il tuo post perche' molti pensano di risolvere le guerre bombardando o invadendo non conoscendo le estensioni degli stati e la loro orografia.
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