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View Full Version : Haiti, allarme Unicef: "Bimbi scomparsi"


wingman87
22-01-2010, 14:49
Denuncia dell'organizzazione Onu: "Abbiamo informazioni su 15 piccoli spariti dagli ospedali, dopo il sisma"
Esaurite le speranze di trovare sopravvissuti. Appello del presidente haitiano Preval: "Coordinare gli aiuti"
Haiti, allarme Unicef: "Bimbi scomparsi"
Mosca agli Usa: "Non approfittino della crisi"
Berlusconi frena Bertolaso: "Apprezzo la tempestività di Formigoni"

http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/22/news/haiti_stop_ricerche-2038498/images/101109234-5fbad53b-006c-4485-901d-d82c82414efa.jpg
Una bambina di Port-au-Prince in braccio a un socorritore

PORT-AU-PRINCE - Allarme dell'Unicef ad Haiti. "Abbiamo informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali, dopo il sisma", ha affermato oggi a Ginevra Jean Claude Legrand, esperto del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, insistendo sull'esistenza di reti per la tratta di bambini. Queste reti "già esistevano prima del sisma" e molte hanno rapporti con il "mercato illegale delle adozioni", ha aggiunto. Dopo catastrofi come il sisma queste reti si attivano 'immediatamente per sfruttare la situazione.

Semplificare le adozioni. Proprio oggi il nostro Consiglio dei ministri ha discusso e concordato circa l'opportunità di semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione alle adozioni internazionali, e ha dato mandato al ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, e al sottosegretario di Stato delegato alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi "di verificare la possibilità di individuare una corsia preferenziale per le eventuali richieste di adozione dei bambini haitiani una volta accertato dalle istituzioni haitiane il loro stato di adottabilità". Una decisione salutata positivamente da Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Rava - Nph Italia, attiva ad Haiti con progetti e strutture a sostegno dell'infanzia, ma che trova molto perplesso il presidente dell'Unicef Italia: per aiutare i bambini "bisogna proteggerli, identificarli e favorire il ricongiungimento con le loro famiglie", dice Vincenzo Spadafora. Va bene quindi "avviare un percorso di adozione, ma solo in un momento successivo e secondo le regole". Parlando ad un convegno organizzato a Roma sul tema dell'infanzia, Spadafora ha aggiunto che "l'Unicef ritiene che nel tempo le adozioni dei bambini coinvolti nel terremoto siano una soluzione importante, ma non adesso".


Ormai non si scava più. Nonostante i "miracoli", i bambini anche piccolissimi ritrovati in vita sotto le macerie a distanza di sette, otto, nove giorni dalla scossa che ha devastato l'isola, le Nazioni Unite hanno deciso che le speranze di ritrovare ancora qualche sopravvissuto sono troppo flebili perché le energie delle squadre di soccorso continuino a concentrarsi sulle operazioni di ricerca. Da questo momento, saranno destinate all'assistenza dei tre milioni di sfollati, ormai in preda alla disperazione, senza acqua, né cibo, né medicinali sufficienti per fronteggiare il rischio del diffondersi di epidemie. Intanto la Russia lancia un messaggio - e un monito - agli Stati Uniti: "Auspichiamo che si limitino agli aiuti umanitari e non cerchino di trarre vajtaggio dalla crisi di Haiti per altri scopi, ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov.

Soluzioni per gli sfollati. Due le fasi approntate dal governo di Haiti e dall'Onu per la sistemazione degli sfollati. Nella prima, è prevista la creazione di una dozzina di campi attrezzati con tende. Nella seconda - riferisce l'edizione online del New York Times - alcune imprese private costruiranno appartamenti con l'aiuto degli stessi sfollati. I funzionari che si stanno occupando del piano temono che i campi possano trasformarsi in accampamenti permanenti, quindi valutano con molta attenzione i luoghi in cui realizzarli. Alla periferia della capitale, nei pressi del sobborgo di Croix des Bouquets, le truppe brasiliane dell'Onu hanno iniziato i lavori di scavo per preparare un campo in gradi di accogliere 30.000 persone.

Un salario per la ricostruzione. Intanto Bill Clinton, l'inviato speciale delle Nazioni Unite per Haiti, ha lanciato il programma "Cash-for-Work", attraverso il quale gli haitiani impegnati nella ricostruzione riceveranno un piccolo salario prelevato dai fondi stanziati dalla comunità internazionale. "Verrà data loro la possibilità di 'ri-immaginare' il loro Paese", ha detto l'ex presidente americano - è meglio dare soldi a persone di cui ci fidiamo e che possano aiutare la ricostruzione, piuttosto che portare risorse che alla fine non vengono nemmeno utilizzate".

Scarso coordinamento. Ma le polemiche sugli aiuti non si fermano. Le operazioni ancora soffrono di "una generale mancanza di coordinamento", ha detto il presidente haitiano Renè Preval, intervistato da 'El Pais'. "Gli aiuti - ha spiegato - sono arrivati a Haiti in maniera spontanea, provenienti da tanti Paesi. E ora che sono qui, la cosa più importante è il coordinamento tra tutti, governo, americani, Onu, agenzie di distribuzione dei generi alimentari. Riconosco che esiste una mancanza generale di coordinamento in questo". E in nottata una nuova scossa sismica ha fatto tremare Haiti, dove ieri intorno alle 18 ora italiana, a dieci minuti circa di distanza l'una dall'altra, si erano registrate altre due forti scosse di assestamento, di magnitudo pari a 4,8 e 4,9 gradi della scala Richter.

L'impegno dell'Italia. Ancora a proposito dell'Italia, oggi Berlusconi ha voluto dare un taglio alle polemiche dei giorni scorsi tra il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, (giunto oggi a Port-au-Prince) e il governatore della Lombardia. "Esprimo l'apprezzamento mio personale e del governo per la tempestività con cui il presidente Roberto Formigoni ha messo in campo gli aiuti della Regione Lombardia alla popolazione di Haiti sin dalle prime ore dopo il terremoto", afferma in una nota il presidente del Consiglio. "La solidarietà e l'efficienza sono virtù tradizionalmente riconosciute ai milanesi e ai lombardi e il presidente Formigoni se ne è reso come sempre interprete. Il contributo di uomini e mezzi, sotto il coordinamento della nostra Protezione civile, che tante prove ha dato della sua capacità organizzativa, testimonia - conclude Berlusconi - l'impegno dell'Italia a fianco della popolazione di Haiti".
(22 gennaio 2010)

Fonte: Repubblica (http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/22/news/haiti_stop_ricerche-2038498/)

The Pein
22-01-2010, 14:54
oddio!!!! :muro:

Scannabue²
22-01-2010, 15:20
Io sono per adozioni a tappeto ... qui in Italia ci sono migliaia di famiglie che li vorrebbero e hanno abbondanza di mezzi per dargli una vita decente ... qualunque cosa è meglio di quell'inferno dove si sa che fine gli faranno fare ... ma la vedo difficile, troppa gente ci deve magnare con la adozioni :muro:

Ileana
22-01-2010, 16:43
Io lo ammetto, quando han fatto vedere le immagini di quella bambina di 18 (?) mesi estratta viva dalle macerie, orfana, consegnata allo zio, mi è passato per la mente: 'Sicuri che sia lo zio?'.


Purtroppo quelle terre già non sono famosissime per il roseo destino dei bambini, in questa situazione poi, lo schifo sarà raddoppiato. :muro:

wolverine
22-01-2010, 20:46
Io sono per adozioni a tappeto ... qui in Italia ci sono migliaia di famiglie che li vorrebbero e hanno abbondanza di mezzi per dargli una vita decente ... qualunque cosa è meglio di quell'inferno dove si sa che fine gli faranno fare ... ma la vedo difficile, troppa gente ci deve magnare con la adozioni :muro:

Sempre che la fine non gliela fanno fare qui, ahimè.. :stordita:

lowenz
22-01-2010, 21:53
Ipotesi principale: mercato di organi per i bambini feriti.....dei benestanti che non vogliono stare alle liste di attesa, ovvero laddove l'amore genitoriale diventa un mostro che più mostro non si può: la lucida soppressione di un bambino per salvarne il proprio (anche se magari i diretti interessati "non lo sanno al 100%" perchè a loro arriva solo "l'organo" - vedi solita storia dell'utilizzatore finale), in nome dell' """"amore"""".

Queste cose fanno capire che in fin dei conti il terremoto non è poi così.....disumano, almeno non quanto gli uomini che vogliono "vincerlo" così.

pistacchio89
08-02-2010, 09:28
Haiti, le "buone intenzioni" dei ladri di bambini protestanti

Lascia una volta di più gelati la frivolezza criminale con la quale molte chiese protestanti credono o fingono di credere di aiutare il sud del mondo e l'America latina in particolare pretendendo di poter cancellare l'identità e il libero arbitrio delle persone e dei popoli. Convinti come sono del "destino manifesto" della superiorità degli Stati Uniti, quando non cercano di esportare a suon di bombe la democrazia, si sentono in diritto di sequestrare il diritto e la vita di singole persone e di interi popoli.
Così non sorprende che i dieci pseudo-missionari battisti arrestati ad Haiti per associazione a delinquere finalizzata al sequestro di 33 minori haitiani si difendano fingendosi ingenui: "abbiamo agito a fin di bene", "negli Stati Uniti quei bambini avrebbero avuto un avvenire migliore". Addirittura Laura Silsby, riconosciuta come capo dell'organizzazione, arriva ad affermare: "non credevo che fosse necessario verificare che i bambini avessero documenti".
Lasciamo per un attimo da parte (come fosse possibile) le implicazioni e le intenzioni del governo statunitense nell'isola. Lasciamo perdere il fatto che probabilmente il governo haitiano, per debolezza o mancanza di risorse, si troverà costretto a far giudicare i dieci sequestratori da un tribunale statunitense. Lasciamo perdere infine l'alta probabilità che dietro i "missionari" si celi più semplicemente un traffico turpe nel quale un bambino haitiano è quotato fino a 25.000 dollari (e quindi il carico di 33 bambini dei dieci missionari/cacciatori sarebbe di quasi un milione di dollari) per finire indifferentemente al mercato delle adozioni, a quello della prostituzione, alla schiavitù o al traffico d'organi.
Ammettiamo e non concediamo che davvero le intenzioni dei dieci sequestratori fossero buone e che davvero non venisse loro in mente che un bambino senza documenti non solo non è necessariamente un orfano e non necessariamente possa essere per questo sequestrato. Per l'ennesima volta ci troviamo di fronte all'agire scellerato delle chiese protestanti in America latina. I sequestratori di bambini seguono infatti i miliardari investimenti, a partire dal Guatemala di Rios Montt e nel resto del continente per cambiare segno religioso, offrendo un credo religioso più funzionale al neoconservatorismo di quello cattolico macchiato dalla teologia della liberazione. Non dimentichiamo inoltre le centinaia di migliaia di donne proletarie sterilizzate a loro insaputa, soprattutto in Brasile, per evitare che facessero figli. Anche in quei casi i criminali (spesso si consideravano perfino progressisti e moderni) si appellavano al "fin di bene" verso donne a loro dire incapaci di procreare responsabilmente.
Se il cattolicesimo della Conquista ma anche della Teologia della Liberazione ha luci e ombre nella sua storia, le chiese protestanti da decenni in America latina affiancano la loro croce alla spada delle armi statunitensi. La loro "nuova evangelizzazione" cancella culture, storie, ricordi e ricolloca in un universo senza storia i popoli ai quali offre una salvezza sempre e solo individuale ed individualista. Come per i bambini haitiani, la spoliazione dell'identità dei quali sarebbe stato un prezzo lieve da pagare in nome della modernità della nuova croce e della nuova spada.

fonte: Latinoamerica (http://www.giannimina-latinoamerica.it/archivio-notizie/529-haiti-le-qbuone-intenzioniq-dei-ladri-di-bambini-protestanti)

:mad:

El Macho
08-02-2010, 09:56
Io sono per adozioni a tappeto ... qui in Italia ci sono migliaia di famiglie che li vorrebbero e hanno abbondanza di mezzi per dargli una vita decente ... qualunque cosa è meglio di quell'inferno dove si sa che fine gli faranno fare ... ma la vedo difficile, troppa gente ci deve magnare con la adozioni :muro:

Anch'io... ho sentito di coppie serissime che aspettano da anni... :muro: :rolleyes: