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17-01-2010, 20:37
Villasimius, occupata Serpentara
Blitz di Doddore sull'isolotto
Il presidente di Maluentu sbarca sull'isolotto in vendita: un blitz di pochi minuti per formalizzare l'annessione dei 130 ettari di terra che sono stati messi all'asta dal Tribunale
Da Maluentu all'isola di Serpentara. Il vento indipendentista soffia forte nel mare di Villasimius e anche qui sventola la bandiera identitaria. Da ieri pomeriggio l'isolotto nella costa sud-orientale sarda è ufficialmente uno stato della Repubblica di Maluentu. Di quello stato, a largo delle coste oristanesi, nato circa due anni fa con l'autoproclamazione da parte del presidente Doddore Meloni. Paladino dell'indipendentismo più estremo, da tempo va predicando valori di autonomia assoluta.
Quei principi che ieri l'hanno spinto in missione fino all'estremo sud della Sardegna. Un blitz di pochi minuti per formalizzare l'annessione dei cento trenta ettari di terra che sono stati messi all'asta dal Tribunale. «Si vogliono svendere al miglior offerente» sottolinea Meloni. Partito di buon mattino dall'Oristanese, con una delegazione di fedelissimi, è sbarcato poco dopo le 14 nell'isola di Serpentara. Accolto da amici indipendentisti della zona, il presidente di Maluentu ha immeditamente issato il suo vessillo rosso e blu. Obiettivo: far saltare la vendita all'asta in programma martedì e consolidare il legame tra le due piccole isole. Il fazzoletto di terra, nel cuore delle acque cristalline del mare sardo, dovrebbe essere venduto nelle prossime ore su una base di 600 mila euro. Apparteneva a una società romana che ha fallito e ora non ci sono più certezze sul suo futuro. «Il curatore fallimentare ha deciso che venga assegnata a chi offre di più - incalza Doddore Meloni - migliaia di euro per rilevare una ricchezza che appartiene esclusivamente ai sardi».
Un'idea inaccettabile per il popolo indipendentista di Maluentu che da tempo seguiva con attenzione gli sviluppi sul futuro di Serpentara. Il presidente Doddore Meloni non scherza affatto sull'argomento: «Il nostro territorio deve restare ai sardi, basta con i regali a chi viene da fuori».
Ieri il primo passo, un segnale chiaro che vuole essere anche un appello alle banche e agli imprenditori isolani. «Sollecitiamo l'impegno di tutti per costituire una cordata, mettere in piedi una società per riuscire a rilevare l'isola e fare in modo che rimanga nostro patrimonio - va avanti il presidente - Dobbiamo impedire che finisca nelle mani del primo arrivato». Doddore Meloni è deciso ad andare avanti nell'impresa, in cuor suo spera nel riscatto dei sardi per riuscire a tutelare il territorio.
Domenica 17 gennaio 2010 07.45
Anche i sardi c'è l'hanno duro ! :sofico:
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/164119
Blitz di Doddore sull'isolotto
Il presidente di Maluentu sbarca sull'isolotto in vendita: un blitz di pochi minuti per formalizzare l'annessione dei 130 ettari di terra che sono stati messi all'asta dal Tribunale
Da Maluentu all'isola di Serpentara. Il vento indipendentista soffia forte nel mare di Villasimius e anche qui sventola la bandiera identitaria. Da ieri pomeriggio l'isolotto nella costa sud-orientale sarda è ufficialmente uno stato della Repubblica di Maluentu. Di quello stato, a largo delle coste oristanesi, nato circa due anni fa con l'autoproclamazione da parte del presidente Doddore Meloni. Paladino dell'indipendentismo più estremo, da tempo va predicando valori di autonomia assoluta.
Quei principi che ieri l'hanno spinto in missione fino all'estremo sud della Sardegna. Un blitz di pochi minuti per formalizzare l'annessione dei cento trenta ettari di terra che sono stati messi all'asta dal Tribunale. «Si vogliono svendere al miglior offerente» sottolinea Meloni. Partito di buon mattino dall'Oristanese, con una delegazione di fedelissimi, è sbarcato poco dopo le 14 nell'isola di Serpentara. Accolto da amici indipendentisti della zona, il presidente di Maluentu ha immeditamente issato il suo vessillo rosso e blu. Obiettivo: far saltare la vendita all'asta in programma martedì e consolidare il legame tra le due piccole isole. Il fazzoletto di terra, nel cuore delle acque cristalline del mare sardo, dovrebbe essere venduto nelle prossime ore su una base di 600 mila euro. Apparteneva a una società romana che ha fallito e ora non ci sono più certezze sul suo futuro. «Il curatore fallimentare ha deciso che venga assegnata a chi offre di più - incalza Doddore Meloni - migliaia di euro per rilevare una ricchezza che appartiene esclusivamente ai sardi».
Un'idea inaccettabile per il popolo indipendentista di Maluentu che da tempo seguiva con attenzione gli sviluppi sul futuro di Serpentara. Il presidente Doddore Meloni non scherza affatto sull'argomento: «Il nostro territorio deve restare ai sardi, basta con i regali a chi viene da fuori».
Ieri il primo passo, un segnale chiaro che vuole essere anche un appello alle banche e agli imprenditori isolani. «Sollecitiamo l'impegno di tutti per costituire una cordata, mettere in piedi una società per riuscire a rilevare l'isola e fare in modo che rimanga nostro patrimonio - va avanti il presidente - Dobbiamo impedire che finisca nelle mani del primo arrivato». Doddore Meloni è deciso ad andare avanti nell'impresa, in cuor suo spera nel riscatto dei sardi per riuscire a tutelare il territorio.
Domenica 17 gennaio 2010 07.45
Anche i sardi c'è l'hanno duro ! :sofico:
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/164119