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View Full Version : Più carceri per tutti


LUVІ
16-01-2010, 11:58
Peccato che siano in mano ai vandali.
I soldi, già spesi per costruirli sono andati in società riconducibili a (vado a memoria) Castelli.
E ora blaterano di nuovi piani carcere.

:Puke:

http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/22539106

San Valentino, il carcere fantasma
Costruito nel 1994, è costato 3 miliardi di vecchie lire, ma non è mai stato usato. Ora è in mano a vandali e capre, mentre le celle degli altri penitenziari scoppiano
di Giuseppe Boi
SAN VALENTINO. Che strano paese è l’Italia. Nazione sempre in affanno che dimentica, anzi spreca, le sue risorse. In questi giorni è emergenza carceri: strutture vecchie, celle strapiene e rischi per detenuti e poliziotti. «Servono altri penitenizari », tuona la politica. Il paradosso è che esistono strutture nuove e mai utilizzate. Un esempio è a San Valentino Citeriore. A 36 chilometri da Pescara, dove il San Donato scoppia, c’è un carcere in cui non ha mai messo piede un detenuto.

Il carcere di San Valentino è stato completato nel 1994 ed è costato tre miliardi di vecchie lire. Doveva essere una casa mandamentale. In questi istituti sono detenute le persone in attesa di giudizio per reati lievi, oppure condannate a pene fino a un anno. Ormai sono quasi tutti dismessi. Così in Italia ci sono altri 40 istituti penitenziari come quello ai piedi della Maiella. Sono tutti già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, ma sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale.

L’esempio che troviamo a due passi da Pescara è lampante. La casa mandamentale di San Valentino è un oggetto misterioso anche per i 2 mila abitanti del paese. «Guardi che si sbaglia, qui non ci sono carceri», dice una ragazza. «Ma sì che c’è», interviene un passante, «è lì, in contrada Trovigliano, è una struttura con il cancello blu tra il cimitero e il parco giochi per i bambini. Ma non c’è niente, ci troverà solo cani e capre».

Ed eccolo il carcere. Lo si nota dalla strada proprio per le inferiate blu. Delimitano un’area su cui sorge una struttura in mattoni e cemento armato. Il giardino è in completo stato d’a bbandono. Gli arbusti crescono indisturbati e le radici hanno fatto saltare la pavimentazione. L’erba, invece, è bassa. A curarla non è stato un giardiniere, ma le capre e le pecore che vi pascolano indisturbate. Così, davanti a quello che doveva essere l’ingresso del penitenziario, c’è un letamaio alimentato dalle feci degli animali.


Insieme a capre, cani e, a quanto pare, qualche mucca, gli unici ad usufruire del carcere sono i vandali. Scavalcare la prima recinzione è un attimo, poi basta rompere un vetro e si è dentro la struttura. Così i soliti ignoti hanno bivaccato all’interno degli uffici e degli appartamenti destinati agli agenti di custodia. E qualcuno ha anche assaporato il brivido di passare una notte in cella.

Nel corso dei diversi raid vandalici sono state rotte porte e finestre, distrutto l’impianto elettrico, scaricato il contenuto degli estintori antincendio. Il carcere di San Valentino non è mai stato aperto, ma all’interno mancava solo il mobilio. All’esterno c’� è anche il contatore del gas. Segna un consumo inferiore al metro cubo. Chissà se l’amministrazione penitenziaria ha pagato anche la bolletta, o la ha lasciata in carico allo Stato.

La proprietà della casa mandamentale è infatti passata da circa un anno al demanio. E ora il Comune spera di ottenerne l’uso per sfruttare i quasi mille metri quadri della struttura. «Vorremmo dare un senso a questo spreco di risorse pubbliche », spiega il vice sindaco Giovanni Taglieri. «Magari costruendo un polo per anziani e bambini collegato all’adiacente parco giochi. Poi, con tanto spazio a disposizione, c’è posto per laboratori artigianali e tante altre iniziative ». Così, mentre in Abruzzo e in tutta Italia le celle scoppiano, a San Valentino si pensa a come riconvertire il carcere fantasma.
(16 gennaio 2010)

plutus
16-01-2010, 13:36
I soldi, già spesi per costruirli sono andati in società riconducibili a (vado a memoria) Castelli.


link?

dantes76
16-01-2010, 13:42
Peccato che siano in mano ai vandali.
I soldi, già spesi per costruirli sono andati in società riconducibili a (vado a memoria) Castelli.


parli di queste? vero?

http://www.google.it/search?hl=it&q=castelli+nuove+carceri+societa+costruzioni&btnG=Cerca+con+Google&meta=&sourceid=Mozilla-search

LUVІ
16-01-2010, 14:46
parli di queste? vero?

http://www.google.it/search?hl=it&q=castelli+nuove+carceri+societa+costruzioni&btnG=Cerca+con+Google&meta=&sourceid=Mozilla-search

Si, mi ricordo ci fu anche un servizio di report, mi pare.

paditora
16-01-2010, 15:03
Ma non si potrebbe fare una cosa tipo "Fuga da Los Angeles"?
I detenuti che hanno commesso i crimini più gravi come ad esempio l'omicidio, si prendono e si portano su un'isola in mezzo all'oceano dove la terra più vicina è a 500km (per cui impossibile scappare da li).
E li deve scontarsi la sua pena. Se sopravvivi bene altrimenti muori.
Per i crimini piccoli invece arresti domiciliari con l'obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Se ti allontani più di 50 metri da casa prendi una scossa.
Risolto completamente il problema carceri e i suoi costi esorbitanti :D

sander4
16-01-2010, 15:07
parli di queste? vero?
http://www.google.it/search?hl=it&q=castelli+nuove+carceri+societa+costruzioni&btnG=Cerca+con+Google&meta=&sourceid=Mozilla-search


castelli castelli.....

Mica solo Berlusconi. E no, già che ci siamo, già che il processo breve - nel tentativo di farlo diventare compatibile con la carta costituzionale - viene allargato a dismisura nella sua applicazione, tanto vale cucire su misura qualche norma anche per amici e compagni di coalizione. Tra gli ultimi possibili beneficiari delle nuove norme ci sarebbero anche il sindaco di Milano Letizia Moratti e il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli. Cosa di cui si sono accorte ieri in aula al Senato le opposizioni, in prima fila Idv, Pd e Udc, che sono riuscite a far accantonare l’emendamento incriminato mentre i leghisti salivano sui banchi e sbraitavano insulti e francesismi del tipo “ci hai rotto i coglioni” e cori di “buuuu” verso un imperterrito Li Gotti (Idv) che a sua volta gridava: «Che Paese è diventato l’Italia? Si fanno solo leggi per i potenti». Il senatore Li Gotti ce l’aveva con il sindaco Moratti a cui, secondo Italia Oggi, l’emendamento al processo breve che introduce la ragionevole durata del giudizio davanti alla Corte dei Conti (n.3 articolo 1-quater) leverebbe di mezzo i guai almeno contabili dell’inchiesta sulle assunzioni facili al comune di Milano. Lo stesso emendamento, combinato con le ultime nove parole dellanormatransitoria (emendamento n.5,articolo 2-quinquies) fa un regalo di centomila euro (ci sarebbero anche 22 mila euro di spese processuali ma non è chiaro se rientrano nel condono) anche all’ex ministro alla Giustizia Roberto Castelli che, difatti, in questi tre giorni di dibattito sul processo breve tra aula e commissione di palazzoMadamasi è aggirato con inconsueta puntualità e presenza tra i corridoi e la buvette del Senato.
....

LA CONDANNA
La faccenda da sanare risale a quando Castelli era il numero 1 di via Arenula, quei cinque anni di lotta quotidiana con le toghe. In quel periodo l’allora Guardasigilli fu accusato di aver sprecato denaro pubblico offrendo consulenze esterne a trattativa privata a società nate apposta per vincere quella gara e senza avere alcuna professionalità. La sentenza della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale del Lazio, presidente Agostino Basta, è stata depositata l’8 aprile 2009. In quelle pagine si spiega che Castelli, più altri funzionari anche oggi centrali nell’organizzazione del ministero, avevano sperperato decine di migliaia di euro per far elaborare ad una società (Global brain)un sistema per misurare l’efficienza dei sistemi giudiziari e delle toghe. La Global brain non ha maifatto quello studio e, soprattutto, era stata costituita apposta un mese prima di avere l’appalto. «Una scatola vuota» si legge in sentenza. Per tutto questo Castelli è stato condannato a risarcire allo Stato 99 mila euro. Soldi da pagare subito, di tasca propria, anche se è previsto l’appello alla sentenza. Per evitare questo sgradevole esborso - che a fare due conti equivale a cinque-sei mesi di stipendio da viceministro - ecco che arriva l’emendamento - è il caso di dire ad personas - della norma ad personam. La norma transitoria, infatti, prevede che l’estinzione dei processi davanti alla Corte dei Conti riguardi anche i procedimenti in corso sehannopiù di cinque anni. «Negli altri casi - si legge - si applicano nella fase dell’appello». Sono queste nove parole che, stando alle primevalutazioni tecniche, farebbero a Castelli un regalo di circa 99 mila euro. Quando ieri mattina Legnini (Pd), Li Gotti e D’Aliahanno puntato il dito contro l’emendamento perché,comeha denunciato D’Ambrosio, «aumenta i privilegi della casta» , il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo ha provato a dire che la norma non si applica ai processi in corso. «Non è vero, vale anche per questi» è andato su tutte le furie il capogruppo dell’Udc Gianpiero D’Alia.A quel punto, ma solo a quel punto, il relatore Valentino e Caliendo hanno taciuto mentre la Lega saliva sulle barricate. L’emendamento incriminato è stato accantonato. Significa messo da parte. Se ne riparlerà alla fine, martedì, quando riprende la discussione. Sarà corretto?
15 gennaio 2010

http://www.unita.it/news/italia/93732/nove_parole_per_salvare_castelli_ma_anche_il_sindaco_moratti