PDA

View Full Version : Baby campione e dopato


luckyluke5
05-01-2010, 13:17
Eugenio Bani, diciannovenne pisano, è una promessa del ciclismo italiano. Squalificato per 21 mesi, ora racconta tutto e denuncia. Con nomi e cognomi di EUGENIO CAPODACQUA
Il commento: Poco sport, troppa farmacia
LUNATA (LUCCA) - Era ed è ancora considerato uno dei talenti emergenti del ciclismo giovanile. Una sorta di Ivan Basso in fieri, già inserito nella rosa azzurra. Ma Eugenio Bani, diciannove anni, pisano, fisico statuario da passista veloce, da due stagioni nel ciclismo degli "Under 23", i dilettanti una volte definiti "puri", è finito d'improvviso nel tunnel del doping. Gonadotropina corionica, un ormone femminile, usato nello sport maschile per stimolare la produzione endogena del testosterone, l'ormone della forza. Un caso grave che vale all'atleta una squalifica di 21 mesi. Ma un caso emblematico della pessima situazione in cui versa buona parte del ciclismo giovanile, nonostante anni di scandali, campioni dopati e appelli a ripulire l'ambiente partendo dalla base. Ancora oggi il pedale diventa subito sinonimo di farmacia, anche ai primissimi gradini, e resta feroce il sospetto di "trattamenti" totali, complessivi, cioè di squadra.

Impressionante, anche volendo limitarsi al lecito, ciò che emerge dai verbali della Procura Coni: endovene, fiale intramuscolari, ricostituenti, acido folico, vitamine, antidolorifici, eccitanti, siringhe già confezionate e pronte all'uso conservate in frigo. Una "terapia" globale, fatta a tutta la squadra, confessa l'atleta. Una cura che comincia prima della gara (antidolorifici), si sviluppa durante - "pasticche di caffeina (una volta vietata, oggi di libero uso ndr) per il finale di corsa" assicura Bani - per concludersi al dopo gara con la cosiddetta "integrazione".

Bani cosa è successo?
"Sono stato trovato positivo al campionato italiano l'estate scorsa e non so perché. Non ho mai fatto alcuna cura a casa, né iniezioni, né altro; i miei genitori non sanno neppure cos'è una medicina. Gli unici a somministrarmi qualcosa sono stati quelli della squadra".

Punture o che altro?
"Punture e pasticche, iniezioni endovenose, tutto quello che serve per recuperare, mi dicevano".

Ma lei andava da un medico molto discusso, la sua era una società molto chiacchierata.
"Ci andavo fino all'anno scorso e solo a fare i test".

Non le è mai venuto un dubbio, un sospetto?
"Il fatto è che devi fidarti della squadra (l'Ambra Cavallini Vangi, una delle formazioni giovanili più in vista, ndr). E poi la storia era cominciata prima, quando non avevo ancora 18 anni. Chi ci faceva più caso? Non puoi non fidarti perché quello è il sistema. Altrimenti non trovi posto né lì né in nessun'altra squadra. Sono convinto che è così in tante se non proprio in tutte le formazioni giovanili. E' il sistema che è corrotto e ci corrompe, noi siamo costretti ad andare dietro a queste cose altrimenti non si arriva".
Sta dicendo che la responsabilità è dei suoi dirigenti?
"Io so solo che non ho mai assunto nulla al di fuori di quello che mi ha dato la squadra".

Come avveniva la cura?
"Una volta la settimana si andava nel ritiro di Empoli Bagnara e lì ci praticavano le iniezioni".

Chi faceva le punture?
"Un ex infermiere e un altro dirigente, responsabile della squadra".

Anche persone non abilitate alla pratica, quindi. Di che medicine si trattava?
"Dicevano che erano vitamine, venivano prese nel frigorifero, erano in siringhe già confezionate. Io ho chiesto tante volte cosa ci fosse dentro e sempre mi rassicuravano: ricostituenti per riprendere le forze. Alla fine uno cosa deve fare? Si fida".

Le iniezioni le faceva anche quando era minorenne?
"Sì. Era normale, l'ho detto. Ma non le facevo solo io, anche gli altri compagni".

Lei è stato interrogato dalla Procura del Coni. Ha collaborato?
"Ho raccontato tutto, ho fatto nomi e cognomi di tutte le persone coinvolte. Ma mi è sembrato non fossero molto interessati mentre parlavo. Chi beveva qualcosa, chi era al telefono... Mi è parso di parlare a vuoto".

Davvero incredibile un simile atteggiamento. Come lo spiega?
"Non saprei. So che dirigenti della mia squadra avevano ottimi rapporti con dirigenti della federazione".

E allora? Avrebbero preferito punire solo l'atleta? Un sospetto pesante, il suo.
"Lo so, ma la cosa non può non far riflettere. Io da solo non mi sono dopato".

Se fosse vero vorrebbe dire che il sistema di controllo è manipolabile e corrotto. Una situazione senza speranza.
"No, senza speranza no. Bisogna partire da qui per rivedere tutto. Quello che è capitato a me può capitare a chiunque. Sono convinto di non essere il solo ad aver assunto senza saperlo quella sostanza. Solo che io sono trovato positivo. Ma un mio compagno di squadra è svenuto due volte in corsa; dunque queste cure non è che facessero proprio bene".

Ora cosa farà?
"Voglio tornare a correre. Per questo mi sono rivolto a Ivano Fanini che mi ha offerto il suo appoggio e, dopo la squalifica, vestirò le insegne dell'Amore & Vita. Sono pulito. So di avere le qualità giuste, voglio dimostrare che si può fare ciclismo pulito anche ad alto livello. E ci riuscirò".

(5 gennaio 2010)

http://www.repubblica.it/2009/05/rubriche/la-storia/baby-doping-bani/baby-doping-bani.html

tdi150cv
05-01-2010, 13:38
si parte dal solito concetto palesemente errato ...

umanamente non si possono sopportare sforzi di centinaia di chilometri affidandosi alla sola dieta alimentare ...

il giorno che la gente comprenderà questo banale concetto sarà il giorno che forse vedremo qualcosa di piu' pulito.

Dumah Brazorf
05-01-2010, 14:33
Si sa che gli atleti da un certo livello in poi fanno TUTTI uso di certe sostanze, è la quantità che li fa dopati o meno alle analisi.
E' per questo che molti promettenti ad un certo punto smettono, o ti bombi o lasci.

Antoine27
05-01-2010, 14:37
io sarei per sospendere i controlli ai ciclisti...che prendano quello che vogliono...ci prnserà la natura e fare il suo corso e farli fuori tutti, contenti loro contenti tutti ;)

tdi150cv
05-01-2010, 15:10
Si sa che gli atleti da un certo livello in poi fanno TUTTI uso di certe sostanze, è la quantità che li fa dopati o meno alle analisi.
E' per questo che molti promettenti ad un certo punto smettono, o ti bombi o lasci.

il problema è questo ...

che tutti pensiamo che certe sostanze vengono adoperate solo ad uun certo livello quando invece proprio tra i ciclisti dilettanti queste pratiche sono usate parecchio.

Tralasciando pure il ciclismo per menzionare il mio sport praticato da 4 gatti in Italia vi assicuro che ne ho viste di cotte e di crude. Eppure non abbiamo sponsor , nessuno ci supporta , non girano soldi ... ma le sostanze girano eccome se girano ...

Chevelle
05-01-2010, 15:14
Niente di nuovo! In tutti gli sport ove girano soldi il doping è presente. Aggiungiamo pure un buon consumo in ambito amatoriale e ci accorgeremo che il mercato nero delle sostanze illecite è molto ma molto florido.

Stigmata
05-01-2010, 15:31
La cosa non mi stupisce assolutamente, appena ho letto il titolo del thread ho pensato che si sarebbe parlato di ciclismo... e infatti ;)

anonimizzato
05-01-2010, 17:51
il problema è questo ...

che tutti pensiamo che certe sostanze vengono adoperate solo ad uun certo livello quando invece proprio tra i ciclisti dilettanti queste pratiche sono usate parecchio.

Tralasciando pure il ciclismo per menzionare il mio sport praticato da 4 gatti in Italia vi assicuro che ne ho viste di cotte e di crude. Eppure non abbiamo sponsor , nessuno ci supporta , non girano soldi ... ma le sostanze girano eccome se girano ...

Verissimo.

I cosiddetti "amatori" sono i più "competitivi", girano più sostanze tra i ciclisti della domenica (spesso dotati di bici più costose dei professionisti) che al Giro d'Italia. :asd:

Wagen
05-01-2010, 18:06
Se facessero tappe da 50km invece che di 300 dici che si doperebbero tutti?
Il problema di fondo in questo tipo di sport è la capacità di resistere ad uno sforzo massimo per più tempo possibile. Negli sport di squadra ci sono occasioni per rifiatare, ci si aiuta quando uno è stanco o ci sono i cambi. Negli sport individuali è molto più complesso il discorso.

Parli non avendo mai corso in bici.

Ho corso in bici 6 anni (2 esordiente, 2 allievi, 2 juniores), ero una schiappa, e seppur facendolo come hobby e non come lavoro mi allenavo tutti i giorni, se non ricordo male:

lunedi defaticante, 50-60km ritmo blando
martedi veloce, un 100km dietro la macchina o con i compagni
mercoledi un altro 100km
giovedi lungo, 150-160km con salite
venerdi veloce 70-80km
sabato girata da 40-50km
domenica corsa 150km circa

ora non ero armstrong, ma devo dire che a parte i 150km tanta fatica non la duravo. e in corsa, quando sei in mezzo al gruppo, se fai pianura avrei potuto fare 200km e dopo andarmi pure a fare una corsetta.

con questo non voglio dire che non si dopino, anzi ho la certezza che lo fanno anche a givane eta', era solo per dire che i km percorsi non fanno testo perche' per uno allenato 200km fatti in gruppo sono niente anche se possono sembrare una enormita'.

voglio dire, avendo corso in bici e non a piedi, fa molta piu' impressione uno che fa 42km a piedi ;)

Antoine27
05-01-2010, 18:16
Se facessero tappe da 50km invece che di 300 dici che si doperebbero tutti?
Il problema di fondo in questo tipo di sport è la capacità di resistere ad uno sforzo massimo per più tempo possibile. Negli sport di squadra ci sono occasioni per rifiatare, ci si aiuta quando uno è stanco o ci sono i cambi. Negli sport individuali è molto più complesso il discorso.

credo che non cambierebbe nulla...si doperebbero lo stesso per arrivare prima degli altri ;)
cosi come trovano che si dopano i 100metristi





altrimenti non si doperebbero nemmeno per farne 200...li farebbero in 6 ore invece che in 5

ilguercio
05-01-2010, 18:49
Io pure lascerei agli atleti il rischio di doparsi,le sostanze son pagate dalla società e il peggio è per loro.
Lasciamo libertà e vediamo che succede,sarebbe bello quasi come lasciare la libertà di correre in F1 senza casco ma dubito che qualcuno sfrutti l'occasione.
Incoscienza,voglia di strafare e di essere i migliori,che se la tengano....

Antoine27
05-01-2010, 22:26
Io pure lascerei agli atleti il rischio di doparsi,le sostanze son pagate dalla società e il peggio è per loro.
Lasciamo libertà e vediamo che succede,sarebbe bello quasi come lasciare la libertà di correre in F1 senza casco ma dubito che qualcuno sfrutti l'occasione.
Incoscienza,voglia di strafare e di essere i migliori,che se la tengano....


quando inizierranno a morire a fiotti lungo le strade magari pian piano impareranno...ogni tappa del giro d'italia 6 morti, sai che bello, sui tapponi di montagna dopati come maiali 30 morti, e via...alla fine finiranno :O





anche perchè la solita storia dell'atleta sempre povera vittima del sistema regge fino ad un certo punto

ilguercio
05-01-2010, 22:39
quando inizierranno a morire a fiotti lungo le strade magari pian piano impareranno...ogni tappa del giro d'italia 6 morti, sai che bello, sui tapponi di montagna dopati come maiali 30 morti, e via...alla fine finiranno :O





anche perchè la solita storia dell'atleta sempre povera vittima del sistema regge fino ad un certo punto

Ma appunto,magari un 18enne che ancora è acerbo lo posso capire.
La società fa tutto per lui,non sa un cazzo,non è tutelato.
Il grande campione SA cosa gli viene fatto ingurgitare,sennò non avrebbe senso.

alemara
05-01-2010, 22:41
Parli non avendo mai corso in bici.

Ho corso in bici 6 anni (2 esordiente, 2 allievi, 2 juniores), ero una schiappa, e seppur facendolo come hobby e non come lavoro mi allenavo tutti i giorni, se non ricordo male:

lunedi defaticante, 50-60km ritmo blando
martedi veloce, un 100km dietro la macchina o con i compagni
mercoledi un altro 100km
giovedi lungo, 150-160km con salite
venerdi veloce 70-80km
sabato girata da 40-50km
domenica corsa 150km circa

ora non ero armstrong, ma devo dire che a parte i 150km tanta fatica non la duravo. e in corsa, quando sei in mezzo al gruppo, se fai pianura avrei potuto fare 200km e dopo andarmi pure a fare una corsetta.

con questo non voglio dire che non si dopino, anzi ho la certezza che lo fanno anche a givane eta', era solo per dire che i km percorsi non fanno testo perche' per uno allenato 200km fatti in gruppo sono niente anche se possono sembrare una enormita'.

voglio dire, avendo corso in bici e non a piedi, fa molta piu' impressione uno che fa 42km a piedi ;)
Anch'io ho corso in bici 8 anni, ho smesso prima di passare juniores, confermo che anche a 15 anni fare 100 km in gruppo in pianura non è una cosa sovrumana

Son d'accordo anche che fa più impressione un maratoneta, xchè anche in una tappa di montagna con salite fanno a tutta solo l'ultima salita quindi gli ultimi 40-50 minuti dello sforzo

Stigmata
05-01-2010, 22:42
Ma appunto,magari un 18enne che ancora è acerbo lo posso capire.
La società fa tutto per lui,non sa un cazzo,non è tutelato.
Il grande campione SA cosa gli viene fatto ingurgitare,sennò non avrebbe senso.

sa anche che se non lo fa lui ci sarà un altro che lo farà al posto suo... portandogli via il posto in squadra, il passo seguente è che lo fanno tutti, come i fatti lasciano intuire.

ilguercio
05-01-2010, 23:04
sa anche che se non lo fa lui ci sarà un altro che lo farà al posto suo... portandogli via il posto in squadra, il passo seguente è che lo fanno tutti, come i fatti lasciano intuire.

Ma la colpa non è sua,lui è,fino ad un certo punto,ignaro delle robe che tramano alle sue spalle.
Deve decidere lui se fare una carriera pulita e sana o una rischiosa e al limite.
Il problema è che deve scegliere per forza la seconda con società che vogliono tutto e subito.

Stigmata
05-01-2010, 23:32
Ma la colpa non è sua,lui è,fino ad un certo punto,ignaro delle robe che tramano alle sue spalle.
Deve decidere lui se fare una carriera pulita e sana o una rischiosa e al limite.
Il problema è che deve scegliere per forza la seconda con società che vogliono tutto e subito.

Ignaro mica tanto, se comincia a bombarsi a 15 o 18 anni... il fatto imho è che puoi essere un talento finchè vuoi, un fenomeno della natura, ma contro uno bravo e bombato hai perso in partenza, e dato che si bombano in molti il gioco è fatto, complici chiaramente anche le società.

A questo punto tanto vale veramente legalizzare il doping, così tutti si ritroverebbero allineati da quel punto di vista ed emergerebbero i talenti... finchè non ci restano secchi.

ilguercio
05-01-2010, 23:34
Ignaro mica tanto, se comincia a bombarsi a 15 o 18 anni... il fatto imho è che puoi essere un talento finchè vuoi, un fenomeno della natura, ma contro uno bravo e bombato hai perso in partenza, e dato che si bombano in molti il gioco è fatto, complici chiaramente anche le società.

A questo punto tanto vale veramente legalizzare il doping, così tutti si ritroverebbero allineati da quel punto di vista ed emergerebbero i talenti... finchè non ci restano secchi.

Ignaro che magari non è cosciente al punto di sapere a cosa va incontro,non altro.
E' vero che uno non dopato parte svantaggiato ma che si deve fare?
Una classe con i dopati e una no?
Buttiamo al vento lo sport pulito una volta per tutte?:)
Troppi interessi sullo sport,fosse ora che lo si facesse per divertimento e basta.

Capozz
06-01-2010, 00:22
Parli non avendo mai corso in bici.

Ho corso in bici 6 anni (2 esordiente, 2 allievi, 2 juniores), ero una schiappa, e seppur facendolo come hobby e non come lavoro mi allenavo tutti i giorni, se non ricordo male:

lunedi defaticante, 50-60km ritmo blando
martedi veloce, un 100km dietro la macchina o con i compagni
mercoledi un altro 100km
giovedi lungo, 150-160km con salite
venerdi veloce 70-80km
sabato girata da 40-50km
domenica corsa 150km circa

ora non ero armstrong, ma devo dire che a parte i 150km tanta fatica non la duravo. e in corsa, quando sei in mezzo al gruppo, se fai pianura avrei potuto fare 200km e dopo andarmi pure a fare una corsetta.

con questo non voglio dire che non si dopino, anzi ho la certezza che lo fanno anche a givane eta', era solo per dire che i km percorsi non fanno testo perche' per uno allenato 200km fatti in gruppo sono niente anche se possono sembrare una enormita'.

voglio dire, avendo corso in bici e non a piedi, fa molta piu' impressione uno che fa 42km a piedi ;)

Il problema è la media oraria con cui fanno tutti sti kilometri per 21 giorni consecutivi (durante le grandi corse a tappe insomma)
Cacchio corrono come motorini.

Wagen
06-01-2010, 04:27
Se fai in allenamento 100km a 20kmh è una passeggiata, se li fai a 50kmh è una gara di resistenza mostruosa. Sta tutto li. Il ciclismo, come altri sport, non permette di sopperire alla mancanza di resistenza con la tecnica. Inevitabilmente si rischia di cadere nell'aiuto illecito.

Il problema è la media oraria con cui fanno tutti sti kilometri per 21 giorni consecutivi (durante le grandi corse a tappe insomma)
Cacchio corrono come motorini.

capisco i vostri dubbi, ma si vede che non avete mai corso, per me da juniores (e da schiappa) farmi 100km in mezzo al gruppo a 35/40 km/h era non dico fare una passeggiata, ma quasi.

Se avete voglia e tempo di provare, mettetevi in bici dietro alla macchina di un vostro amico a 30 km/h, vi stupirete di quanta poca fatica durerete pur non essendo allenati.

con questo, ripeto, non sto dicendo che non si dopano, anzi riconfermo che gia' da allievi/juniores c'e' gente che prende roba.