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View Full Version : Fabio Savi trasferito nel carcere di Spoleto


IpseDixit
05-01-2010, 10:46
Poverino non potevano lasciarlo lontano dalla famiglia :rolleyes:

I genitori dei ragazzi in divisa ammazzati a vent´anni, i parenti di chi porta ancora sul corpo i segni del piombo degli "assassini in divisa", l´hanno saputo ieri mattina mentre la neve cadeva sul cippo dei carabinieri uccisi al Pilastro, nel diciannovesimo anniversario della strage. Fabio Savi, il "lungo" della Banda della Uno bianca, ha ottenuto ciò che voleva e che a più riprese aveva chiesto al dipartimento dell´amministrazione carceraria: ha lasciato il carcere di Voghera ed è stato trasferito in quello di Spoleto, più vicino alla donna che ha sposato anni fa e che vive a Firenze.

Per l´associazione dei familiari delle vittime della Uno bianca, che la notizia l´hanno appresa dai giornalisti ieri mattina, una mazzata. «Non solo il ministro Alfano, al quale avevamo chiesto un incontro, non ci ha mai risposto - attacca la presidente Rosanna Zecchi - Adesso veniamo anche a sapere che lo Stato ha accordato questo "privilegio" a un assassino che non si è mai pentito. Lo so, non è un permesso-premio e nemmeno un´attenuazione della detenzione. Ma è una cosa che fa male. Noi non siamo stati nemmeno interpellati. Vi pare possibile? Il nostro parere non conta nulla? Non è forse un "privilegio", quello che gli hanno accordato? Riunirò subito il direttivo per chiedere ancora una volta un incontro al Guardasigilli: devono dirci perché è stato concesso il trasferimento a Fabio Savi. Questa volta il ministro ci deve rispondere». Un silenzio che pesa, quello del ministero, e che colpisce anche il sindaco Delbono. «E´ meglio che rispondano - dice - l´Amministrazione la pensa esattamente come i familiari delle vittime. A Bologna, il solo sentir pronunciare il nome dei Savi mette ribrezzo a tutta la città».

Il silenzio di Alfano, il trasferimento del "lungo" della banda della Uno in un carcere più vicino al luogo dove vive sua moglie, la scarcerazione di Pietro Gugliotta, tornato in libertà nel luglio dell´anno passato dopo aver scontato 14 anni in galera, toccano i nervi scoperti dei familiari. L´associazione chiede chiarimenti. E Anna Maria Stefanini, la mamma di Otello, uno dei tre carabinieri uccisi la sera del 4 gennaio ´91 in via Casini, non si dà pace.


«Non ci credo. Non può essere vero. Ma di quali diritti parliamo? Questo signore ha ammazzato 24 persone, ne ha ferite più di cento, e non ha avuto pietà per nessuno. Però parla come una persona "normale": quando chiedeva di essere trasferito, diceva che non era giusto tenerlo in un carcere assieme a dei mafiosi. E lui che cos´è? Sono amareggiata, distrutta. Non so nemmeno come dirlo a mio figlio Alessandro, che aveva 20 anni quando suo fratello fu ucciso. Il dolore è troppo grande. L´impressione è che in questo Paese la legge protegga più i criminali, delle vittime. La certezza della pena vale solo per noi che abbiamo perso i nostri figli».

http://bologna.repubblica.it/dettaglio/uno-bianca-fabio-savi-trasferito-la-rabbia-dei-parenti-delle-vittime/1820475

Sinclair63
05-01-2010, 10:51
A quando gli arresti domiciliari? :rolleyes: