dantes76
03-01-2010, 00:59
Povera Brescia, dopo Milano
è la città più «assistita»
L'ALLARME. In Lombardia una famiglia su ventotto non sa come mettere insieme il pranzo e la cena. A Natale la Caritas ha distribuito 40mila pacchi alimentari contro i quindicimila dello scorso anno. Moltiplicate le iniziatve a sostegno
02/01/2010 e-mail (http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/288183/send_a_friend/) print
http://media.athesiseditrice.it/media/2010/01/133865_71788_medium.jpg
(http://www.bresciaoggi.it/galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/133865/)
Tra i «nuovi poveri», molti sono i casi di anziani soli con pensioni scarse e senza parenti
Brescia. In Lombardia una famiglia su 28 non ha da mangiare. E Brescia è seconda dopo Milano nella classifica delle città lombarde per numero di famiglie che ricevono assistenza da enti del privato sociale sul fronte della cosi detta «povertà alimentare» (fonte Rapporto Ores).
Povertà che quest'anno ha portato la Caritas bresciana a incrementare del 100 per cento la distribuzione di pacchi alimentari e a moltiplicare le iniziative di supporto: dopo l'« Ottavo Giorno» e il magazzino dei generi alimentari raccolti in collaborazione con varie istituzioni delle parrocchie, è partita anche l'iniziativa «Le stagioni del pane per un avvento di carità».
Per aiutare la Caritas ad arginare questa ondata di povertà, la Cisl di Brescia lancia una campagna di raccolta fondi straordinaria per i suoi oltre 90 mila iscritti, che va dalla normale elargizione in denaro fino alla donazione di un'ora di lavoro tramite accordi con i propri datori di lavoro. Altra iniziativa di contrasto messa in campo dal patronato è il convegno «Povertà quotidiana», organizzato per sensibilizzare e fare il punto della situazione è stato il convegno organizzato a metà dicembre in Cattolica, al quale hanno preso parte Giancarlo Rovati, professore di sociologia generale, Giorgio Cotelli, direttore della Caritas diocesana e Gigi Pettini, segretario generale Cisl Lombardia, moderati dal segretario generale locale Renato Zaltieri.
[FIRMA]«ANCHE NELLA REALTÀ bresciana viviamo nel paradosso della scarsità nell'abbondanza - ha spiegato -; il vescovo Monari ci ha evidenziato che a Natale la Caritas ha distribuito 40 mila pacchi alimentari contro i 15 mila del 2008 e che per il 50 per cento i beneficiari sono bresciani. Non che questo cambi qualcosa: la questione è molto grave».
Secondo il rapporto dell'Osservatorio regionale sull'esclusione sociale, nel 2008 la situazione faceva già presagire il peggio, tanto che i 128 enti no profit che operano nella provincia di Brescia inseriti nella ricerca si sono fatti carico di oltre 37 mila poveri, pari al 12 per cento sul totale regionale.
Le cause di questa nuova miseria sono molteplici: «La povertà ha come origine la solitudine, la mancanza di legami di sussidiarietà - ha spiegato Zaltieri -; oggi può diventare un nuovo povero chi ha in casa un malato cronico, chi perde il lavoro a 50 anni per un'improvvisa crisi aziendale, gli anziani con pensioni scarse senza parenti o il coniuge che si trova ad affrontare una separazione e non riesce a mantenersi da solo». I dati sulla cassa integrazione e sulla disoccupazione non sono altro che lo specchio di quanto dichiarato da Zaltieri: in provincia sono sessantamila i cassaintegrati (che passano da un reddito medio di 1.200 euro mensili a circa 750) e ben trentamila i disoccupati.
«La Provincia ci ha proposto i voucher per i cassaintegrati, ma la nostra urgenza sono i senza lavoro - ha concluso Zaltieri -; abbiamo tentato di far capire che la carità non serve mai: non si deve dare senza stimolare a fare. Ma non c'è stato verso».
Source: Bresciaoggi.it - Home (http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/116340_povera_brescia_dopo_milano__la_citt_pi_assistita/) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
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è la città più «assistita»
L'ALLARME. In Lombardia una famiglia su ventotto non sa come mettere insieme il pranzo e la cena. A Natale la Caritas ha distribuito 40mila pacchi alimentari contro i quindicimila dello scorso anno. Moltiplicate le iniziatve a sostegno
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Tra i «nuovi poveri», molti sono i casi di anziani soli con pensioni scarse e senza parenti
Brescia. In Lombardia una famiglia su 28 non ha da mangiare. E Brescia è seconda dopo Milano nella classifica delle città lombarde per numero di famiglie che ricevono assistenza da enti del privato sociale sul fronte della cosi detta «povertà alimentare» (fonte Rapporto Ores).
Povertà che quest'anno ha portato la Caritas bresciana a incrementare del 100 per cento la distribuzione di pacchi alimentari e a moltiplicare le iniziative di supporto: dopo l'« Ottavo Giorno» e il magazzino dei generi alimentari raccolti in collaborazione con varie istituzioni delle parrocchie, è partita anche l'iniziativa «Le stagioni del pane per un avvento di carità».
Per aiutare la Caritas ad arginare questa ondata di povertà, la Cisl di Brescia lancia una campagna di raccolta fondi straordinaria per i suoi oltre 90 mila iscritti, che va dalla normale elargizione in denaro fino alla donazione di un'ora di lavoro tramite accordi con i propri datori di lavoro. Altra iniziativa di contrasto messa in campo dal patronato è il convegno «Povertà quotidiana», organizzato per sensibilizzare e fare il punto della situazione è stato il convegno organizzato a metà dicembre in Cattolica, al quale hanno preso parte Giancarlo Rovati, professore di sociologia generale, Giorgio Cotelli, direttore della Caritas diocesana e Gigi Pettini, segretario generale Cisl Lombardia, moderati dal segretario generale locale Renato Zaltieri.
[FIRMA]«ANCHE NELLA REALTÀ bresciana viviamo nel paradosso della scarsità nell'abbondanza - ha spiegato -; il vescovo Monari ci ha evidenziato che a Natale la Caritas ha distribuito 40 mila pacchi alimentari contro i 15 mila del 2008 e che per il 50 per cento i beneficiari sono bresciani. Non che questo cambi qualcosa: la questione è molto grave».
Secondo il rapporto dell'Osservatorio regionale sull'esclusione sociale, nel 2008 la situazione faceva già presagire il peggio, tanto che i 128 enti no profit che operano nella provincia di Brescia inseriti nella ricerca si sono fatti carico di oltre 37 mila poveri, pari al 12 per cento sul totale regionale.
Le cause di questa nuova miseria sono molteplici: «La povertà ha come origine la solitudine, la mancanza di legami di sussidiarietà - ha spiegato Zaltieri -; oggi può diventare un nuovo povero chi ha in casa un malato cronico, chi perde il lavoro a 50 anni per un'improvvisa crisi aziendale, gli anziani con pensioni scarse senza parenti o il coniuge che si trova ad affrontare una separazione e non riesce a mantenersi da solo». I dati sulla cassa integrazione e sulla disoccupazione non sono altro che lo specchio di quanto dichiarato da Zaltieri: in provincia sono sessantamila i cassaintegrati (che passano da un reddito medio di 1.200 euro mensili a circa 750) e ben trentamila i disoccupati.
«La Provincia ci ha proposto i voucher per i cassaintegrati, ma la nostra urgenza sono i senza lavoro - ha concluso Zaltieri -; abbiamo tentato di far capire che la carità non serve mai: non si deve dare senza stimolare a fare. Ma non c'è stato verso».
Source: Bresciaoggi.it - Home (http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/116340_povera_brescia_dopo_milano__la_citt_pi_assistita/) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
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