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View Full Version : Mottaki: «Pugno in bocca a Londra»


teogros
29-12-2009, 10:55
Il ministro degli esteri: «La Gran Bretagna non interferisca». Arrestata la sorella del Nobel Ebadi


TEHERAN - Non sono solo le proteste interne a non piacere al governo iraniano, che adesso se la prende anche con le critiche al suo operato che vengono da più fronti internazionali. Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, secondo quanto ha riferito l'agenzia Isna, ha detto oggi che se la Gran Bretagna non cesserà di parlare contro la repressione delle proteste in Iran, «riceverà un pugno in bocca». Ieri il ministro degli Esteri britannico, David Miliband, ha definito molto «preoccupante» la «mancanza di autocontrollo» mostrata dalle forze dell'ordine iraniane negli incidenti avvenuti nel giorno dell'Ashura, con un bilancio di almeno otto morti e decine di feriti. Ma anche diversi altri Paesi europei hanno espresso la stessa posizione. «Le dichiarazioni di certe autorità straniere - ha affermato Mottaki - mostrano le cose vergognose che hanno fatto. Fino ad ora non abbiamo reso pubblici i loro dossier, su cosa hanno fatto e quando. Ma fortunatamente i popoli ne sono a conoscenza, e la faccenda è chiara». Dall'inizio delle proteste di piazza seguite alle elezioni presidenziali del 12 giugno, Mottaki ha affermato che il tutto era conseguenza di un complotto di Londra.

«FOMENTANO LE PROTESTE» - Il portavoce di Mottaki, Ramin Mehmanparast, poco prima aveva invece ha accusato alcuni Paesi stranieri di fomentare le proteste degli ultimi giorni, annunciando l'apertura di un'inchiesta. «Sarà convocato al ministero degli Esteri l'ambasciatore britannico - aveva annunciato - per esprimergli la nostra contrarietà all'ingerenza del suo Paese negli affari interni dell'Iran». Il portavoce ha precisato che diversi giornalisti sono stati arrestati «per aver agito illegalmente», tra questi il giornalista siriano Reza al-Basha, inviato di Dubai Tv.

«MIRAVANO A ME» - Intanto, il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, che ricevette il premio nel 2003, ha reso noto che sua sorella è stata fermata dai servizi segreti iraniani, precisando che tre uomini e una donna si sono presentati lunedì sera presso la sua abitazione a Teheran. Dopo una perquisizione dell'edificio, hanno prelevato la 47enne docente di medicina Nushin Ebadi e sequestrato il suo computer. «L'hanno arrestata per costringermi a mettere fine al mio lavoro», ha detto Shirin Ebadi, avvocatessa e attivista per i diritti umani. «Non ha fatto nulla di male, non è coinvolta nelle mie attività per i diritti umani e non ha mai partecipato ad alcuna protesta», ha aggiunto.

ATTO ILLEGALE - Il premio Nobel ha aggiunto che due mesi fa la sorella era stata convocata dagli apparati di sicurezza. «In quella occasione le è stato detto che doveva convincermi a cessare le mie attività in difesa dei diritti umani, altrimenti sarebbe stata arrestata». Shirin Ebadi è all'estero per sicurezza dalle elezioni presidenziali dello scorso giugno «L'arresto di mia sorella è un atto illegale. Il Paese ha bisogno ora di calma più che in qualsiasi altro momento e questo può essere ottenuto solo rispettando la legge. Ogni atto illegale avrà conseguenze negative».


Repressione in Iran: scomparsa la salma del nipote di Moussavi

La polizia iraniana ha sparato lunedì a Teheran gas lacrimogeni per disperdere un gruppo di sostenitori del leader riformista Mir-Hossein Moussavi. Secondo il sito web dell'opposizione 'Norooz', che ha riferito la notizia, i dimostranti si erano radunati di fronte all'ospedale Ebn-e Sina, dove si dovrebbe trovare il corpo senza vita di Sayyed Ali Moussavi, il nipote di Moussavi, morto domenica negli scontri in piazza Enghelab.

Stando a quanto hanno riferito poco fa due siti web dell'opposizione, 'Rah-e Sabz' e 'Parlemannews', la salma di Sayyed Ali Mousavi sarebbe stata trafugata poche ore prima dei suoi funerali per evitare che fosse appurato che la sua morte è avvenuta a causa di un colpo d'arma da fuoco e per evitare che i funerali si trasformino in nuovi scontri.
La polizia ha fatto inoltre una retata di collaboratori di Mir Hussein Moussavi per fare il deserto intorno al leader dell'opposizione.

Agenti degli apparati di sicurezza iraniani hanno fatto irruzione lunedì nella Fondazione Baran, dell'ex presidente riformista Mohammad Khatami, dove hanno arrestato due suoi collaboratori, tra cui un ex ministro, e sequestrato numerosi documenti. Lo rende noto Parlemanews, il sito dei deputati riformisti.


Iran, intelligence arresta sorella di Shirin Ebadi, il premio Nobel: "E' un atto illegale". Il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani ha chiesto al parlamento "il massimo della pena" per chi ha causato i disordini degli ultimi due giorni

TEHERAN - L'intelligence iraniana ha arrestato la sorella del premio Nobel per la pace, Shirin Ebadi. Lo ha annunciato su un sito web dell'opposizione la stessa avvocatessa pacifista premiata nel 2003. Secondo questa fonte, la donna è stata convocata ieri sera dalla magistratura e "non ha ancora fatto ritorno a casa".

"Mia sorella, la dottoressa Nooshin Ebadi, è stata arrestata nella sua abitazione il 28 dicembre da tre agenti e da una donna dell'intelligence e portata in carcere. Con lei hanno portato via il suo computer", ha detto Ebadi in un comunicato diffuso dal sito web Rahesabz. "Non so dove è detenuta e perché è stata arrestata. L'hanno arrestata per costringermi a mettere fine al mio lavoro", ha detto alla Cnn Shirin Ebadi, avvocatessa e attivista per i diritti umani di 62 anni.

"Non ha fatto nulla di male, non è coinvolta nelle mie attività per i diritti umani e non ha mai partecipato ad alcuna protesta", ha aggiunto. Shirin Ebadi, che si trova all'estero dalle elezioni presidenziali dello scorso giugno, ha continuato a criticare il regime. "L'arresto di mia sorella - aggiunge la Premio Nobel - è un atto illegale. Il Paese ha bisogno ora di calma più che in qualsiasi altro momento e questo può essere ottenuto solo rispettando la legge. Ogni atto illegale avrà conseguenze negative".

Gli altri arresti. Il sito web ha inoltre riferito dell'arresto di tre giornalisti e di un'attivista dei diritti umani. Uno è Mashallah Shamsolvaezin, un importante giornalista riformista. "Sei uomini in borghese si sono presentati a casa sua ma lui ha opposto resistenza. Un'ora dopo però quattro uomini lo hanno raggiunto a casa minacciando di usare la forza se non fosse andato con loro", si legge sul sito. Morteza Kazemian, giornalista del quotidiano riformista Etemad e di altri siti web dell'opposizione, e l'attivista Mansoureh Shojai sono stati arrestati intorno alla mezzanotte, mentre un altro giornalista, Mohammad Javad Saberi, è stato arrestato nei pressi dell'università si Teheran in via Enghelab.

L'Iran ha confermato anche l'arresto di un giornalista di origine siriana che lavora per il gruppo editoriale Dubai Media Corporation e che risultava disperso dopo gli scontri dei giorni scorsi. A darne notizia è stato lo stesso gruppo per cui il 27enne Reza al Bacha lavora. Del giornalista, che lavora da un anno in Iran, non si avevano notizie da domenica scorsa.

Il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani ha chiesto in un discorso al parlamento "il massimo della pena" per chi ha causato i disordini degli ultimi due giorni a Teheran, precisando tuttavia che occorre fare una distinzione fra i "contro-rivoluzionari", che andrebbero processati con il massimo rigore, e l'opposizione riformatrice. Larijani non ha chiesto l'arresto dei responsabili dell'opposizione - al contrario di quanto hanno fatto ieri numerosi esponenti del regime - invitando "coloro che si sono lamentati delle elezioni (che hanno portato alla conferma del presidente Mahmoud Ahmedinejad) a non esprimersi con nuove dichiarazioni che rendano l'atmosfera ancora più tesa".

Boia..

frankytop
29-12-2009, 11:36
Visto che nel prossimo anno è probabile che Israele attacchi i siti di produzione dell'uranio iraniano forse è possibile che gli stati occidentali prima tentino di far cambiare politica al regime promuovendo le rivolte in quel paese tramite dei contatti mirati.

Gio22
29-12-2009, 12:03
Visto che nel prossimo anno è probabile che Israele attacchi i siti di produzione dell'uranio iraniano forse è possibile che gli stati occidentali prima tentino di far cambiare politica al regime promuovendo le rivolte in quel paese tramite dei contatti mirati.
rivoluzioni colorate?

naaa

Xile
29-12-2009, 12:29
Non so se queste proteste siano appoggiate in qualche modo dagli Occidentali, ma in quei paesi li basta poco per ribaltare tutto!!!

teogros
29-12-2009, 13:49
Non so se queste proteste siano appoggiate in qualche modo dagli Occidentali, ma in quei paesi li basta poco per ribaltare tutto!!!

In che senso?