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View Full Version : Giancarlo Caselli "invidioso" nei confronti di Ingroia e Spataro


Vincenzo1968
23-12-2009, 17:56
L’amore vince. Da buon italiano, cerco anch’io di convincermi che questa è la formula magica per risolvere tutti i problemi del nostro paese. Ma ho dei limiti precisi, e faccio ancora fatica. Per di più, invece che amore, intanto provo un po’ di invidia. Riprovevole sentimento, soprattutto se indirizzato a dei colleghi: Antonio Ingroia e Armando Spataro. Alimentato mio malgrado da alcuni interrogativi surreali che mi ronzano in testa. Perché questi due (magistrati onesti, capaci e coraggiosi) sono stati attaccati – con vigore senza precedenti – e io no? Se loro sono nel mirino perché fanno il proprio dovere, e lo fanno bene, vuol dire che io – se mi lasciano in pace – il mio dovere non lo so fare? Per loro una gragnuola di spietati rimproveri al Csm, in Parlamento, nei salotti televisivi più celebrati e per me invece niente? Immodestamente, pensavo di aver dimostrato (come tanti altri, tra i quali appunto Ingroia e Spataro) di non essere un tipo “scaltro”, cioè pronto a riconoscere in teoria la pericolosità della mafia e del malaffare nelle sue varie connessioni con pezzi del potere politico ed economico, ma pronto altresì – nella prassi quotidiana – a trascurare tali connessioni. E i vari Vespa, Sgarbi, Liguori e Iannuzzi ecc. ne hanno talora tratto conseguenze per me piuttosto spiacevoli. Ma ora l’essere… ignorato mi fa venire qualche dubbio. In che cosa avrò sbagliato? Mi rivolgo a tutti coloro che volessero riprendere gli “argomenti” del consigliere del Csm avv. Anedda o del parlamentare onorevole Cicchitto: non dimenticatemi! Non fatemi questo torto! Ne va della mia autostima!

In realtà, il vulnus recato (attraverso gli attacchi a Spataro e Ingroia) a tutta la giurisdizione, di spazio all’ironia ne lascia davvero poco. Conviene ricordare ancora una volta una verità di base: il sistema giudiziario spesso non funziona o funziona male; eppure anche quel poco dà talora fastidio. E l’obiettivo di chi attacca la giurisdizione è avere meno, non più giustizia. Di qui la pretesa che la giurisdizione faccia un “passo indietro” e che i magistrati neppure partecipino al dibattito politico-culturale sui problemi della giustizia (guai infatti a ricordare che un sistema intriso di corruzione o di rapporti con la mafia è l’emblema del prevalere dell’interesse privato sul pubblico). Di qui anche gli attacchi portati a chi si ostina a interpretare il proprio ruolo di magistrato rifiutando vecchi e nuovi machiavellismi, preferendo – al conformismo e al quieto vivere – l’impegno rigoroso. Attacchi che – per certi profili, pur in presenza di una situazione radicalmente diversa – fanno tornare alla mente il pensiero di uno dei nostri “maggiori”, Piero Calamandrei, e la storia di Aurelio Sansoni. Un magistrato che “qualcuno, nei primi tempi del fascismo chiamava anche il ‘pretore rosso’: e non era in realtà né rosso né bigio: era soltanto una coscienza tranquillamente fiera, non disposta a rinnegare la volontà degli squadristi che invadevano le aule. Era semplicemente un giudice giusto: e per questo lo chiamavano ‘rosso’ (perché sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria)”. Vi sono state, dunque, situazioni storiche in cui, per poter ricercare e affermare la verità con onestà intellettuale, non bastavano preparazione professionale e correttezza. Bisognava anche esser combattivi e coraggiosi. Ma se questo accade pure in democrazia, in una situazione storica tutt’affatto diversa rispetto a quella cui si riferiva Calamandrei, ecco che le vicende di Spataro e Ingroia – più che invidia – suscitano preoccupazione.

di Giancarlo Caselli, da Il Fatto Quotidiano del 23 dicembre 2009


http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2406055&yy=2009&mm=12&dd=23&title=ingroia_e_spataro_loro_s%u00ec_e_io

sander4
23-12-2009, 18:08
Magari sono troppo occupati a spalare su ingroia che al momento devono lasciarlo in pace, appena si libera il ventilatore ricominciano. :cool:

rip82
24-12-2009, 02:04
Magari sono troppo occupati a spalare su ingroia che al momento devono lasciarlo in pace, appena si libera il ventilatore ricominciano. :cool:

Beh, Caselli si e' meritato una legge contra personam, direi che come riconoscimento non sia da meno rispetto alle palate di letame indirizzate a Spataro e Ingroia...

sander4
24-12-2009, 02:08
Beh, Caselli si e' meritato una legge contra personam, direi che come riconoscimento non e' da meno rispetto alle palate di letame indirizzate a Spataro e Ingroia...

Vero, pensandoci direi che basta e avanza. :asd:





p.s http://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Carlo_Caselli#Emendamento_Luigi_Bobbio

Steinoff
24-12-2009, 12:51
Upppppete, che e' sempre attuale.
Per chi si infervora contro la letterina a Gesu' Bambino di Antonio Di Pietro, accenda il cervello raziocinante, affronti almeno un poco il doppio divorzio e la mignottocrazia del pdl-pdc, ed infine si soffermi a lungo sui fatti inerenti Ingroia, Spataro e Caselli.

Vincenzo1968
24-12-2009, 12:56
Beh, Caselli si e' meritato una legge contra personam, direi che come riconoscimento non sia da meno rispetto alle palate di letame indirizzate a Spataro e Ingroia...

Infatti Caselli è ironico. Apposta ho virgolettato la parola "invidioso" nel titolo. Caselli in realtà critica chi getta fango in continuazione sui magistrati:


...
In realtà, il vulnus recato (attraverso gli attacchi a Spataro e Ingroia) a tutta la giurisdizione, di spazio all’ironia ne lascia davvero poco. Conviene ricordare ancora una volta una verità di base: il sistema giudiziario spesso non funziona o funziona male; eppure anche quel poco dà talora fastidio. E l’obiettivo di chi attacca la giurisdizione è avere meno, non più giustizia.
...


E qui vorrei dire che sono d'accordo solo in parte con Caselli. A dare fastidio non è "anche", ma soltanto quel poco di giustizia che funziona: per il resto, a lorsignori, come sottolinea Caselli, va benissimo che la giustizia non funzioni.

Steinoff
24-12-2009, 13:01
[...]

E qui vorrei dire che sono d'accordo solo in parte con Caselli. A dare fastidio non è "anche", ma soltanto quel poco di giustizia che funziona: per il resto, a lorsignori, va benissimo che la giustizia non funzioni.

Perdonami la "precisazione" (in senso assolutamente amichevole):

a lorsignori, va benissimo che la giustizia funzioni a modo loro.

rip82
24-12-2009, 15:09
Infatti Caselli è ironico. Apposta ho virgolettato la parola "invidioso" nel titolo. Caselli in realtà critica chi getta fango in continuazione sui magistrati:


...
In realtà, il vulnus recato (attraverso gli attacchi a Spataro e Ingroia) a tutta la giurisdizione, di spazio all’ironia ne lascia davvero poco. Conviene ricordare ancora una volta una verità di base: il sistema giudiziario spesso non funziona o funziona male; eppure anche quel poco dà talora fastidio. E l’obiettivo di chi attacca la giurisdizione è avere meno, non più giustizia.
...


E qui vorrei dire che sono d'accordo solo in parte con Caselli. A dare fastidio non è "anche", ma soltanto quel poco di giustizia che funziona: per il resto, a lorsignori, come sottolinea Caselli, va benissimo che la giustizia non funzioni.

E' ovvio che Caselli fosse ironico, e' vero che al momento se lo siano un po' dimenticato in favore di PM piu' in vista, ma e' un osso duro, penso che in futuro sapra' guadagnarsi tutto l'"amore" che merita ;)