LUVІ
19-12-2009, 13:33
http://www.unita.it/news/italia/92721/di_pietro_tremonti_mi_ha_condannato_a_morte
Di Pietro: «Tremonti mi ha condannato a morte»
di Andrea Carugatitutti gli articoli dell'autore
Di Pietro accusa Tremonti. «Mi è stato riferito che mentre stava guardando il mio intervento in aula sul monitor del Transatlantico di Montecitorio, ha detto al deputato Pdl Osvaldo Napoli: “Questo è pazzo, va condannato a morte”. Ecco da chi viene la campagna d’odio, Cicchitto in aula aveva appena emesso una condanna a morte contro Travaglio, Santoro, il gruppo Espresso, l’Idv e il sottoscritto». L’ufficio stampa del ministro Tremonti, contattato da l’Unità, smentisce categoricamente: «Il ministro non ha parlato dell’onorevole Di Pietro, né tantomeno ha espresso giudizi così aspri». La scena è la seguente: mentre Di Pietro parlava in aula, moltissimi parlamentari Pdl sono usciti polemicamente dall’aula. Alcuni di loro, una quindicina, tra cui Napoli, Amedeo Laboccetta, Souad Sbai e Giancarlo Lehner si sono ritrovati davanti al monitor per ascoltare il leader Idv. Sono volate parole grosse, insulti come «stronzo», «cialtrone », frasi come «questo va cacciato», «è dal 1994 che ammazza le persone ». Vicino a loro anche Tremonti, che scuoteva nervosamente la testa. A quel punto alcuni cronisti, secondo l’ufficio stampa Idv, hanno ascoltato la frase incriminata. E si sono rivolti a Napoli e Tremonti, chiedendo se fosse riferita a Massimo Tartaglia o a Di Pietro. «Napoli e Tremonti, pur sollecitati più volte- riferisce l’Idv- non hanno risposto e si sono allontanati ». Il gruppo Idv ha presentato un’interpellanza al governo per fare luce sulla vicenda. «Notizia inventata, mai usate parole dispregiative verso un parlamentare o un partito, èuna vergognosa strumentalizzazione di parole carpite da una conversazione privata», dice Napoli. Eil deputato Pdl Marco Milanese precisa: «Ero con Tremonti, stavamo parlando del patto di stabilità dei Comuni e la parola “pazzo” era riferita a chi pensava di modificare la Finanziaria per cambiarlo».
L’ODIO DI CICCHITTO
Poco prima in aula il capogruppo Pdl Cicchitto aveva lanciato una durissimaaccusa contro «la spietata campagna d’odio che ha armato la mano dell’aggressore di Berlusconi». «Una campagna condotta un network composto dal gruppo editoriale Repubblica- L’Espresso, da quel mattinale delle Procure che è il Fatto, da una trasmissione di Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio, da alcunipmche vanno in tv a demonizzare Berlusconi». E ancora: da un partito, l'Idv, il cui leader Di Pietro sta in questi giorni evocando la violenza quasi voglia trasformare lo scontro politico in guerra civile freddae da qualche settore più giustizialista del Pd». Come se ne esce? «Disinnescando con leggi funzionali il cancro dell’uso politico della giustizia», hatuonato Cicchitto. Poco primaMaroni aveva parlato di una campagna «contro la persona del premier» che «finisce per innescare una pericolosa spirale emulativa» e aveva chiesto di «fermare l’ esasperazione della polemica politica». Bersani ha subito risposto, ribadendo «solidarietà» al premier e «condanna» dell’agguato: «C’è il rischio che qualcuno si vesta da pompiere per fare l’incendiario, e che cominciungioco di criminalizzazione tra noi, che va oltre il segno». «Respingo questo modo di discutere », ha detto a Cicchitto. «Il mestiere diungoverno è governare, non attaccare l’opposizione». E Casini: «No alle strumentalizzazioni o alle intimidazioni che rischiano di alimentare nuove campagne d’odio». «No alla spirale dell’aggressività e della reciproca delegittimazione», ha detto Anna Finocchiaro. «Nessuno può pensare di non avere niente da rimproverarsi ».
16 dicembre 2009
:rolleyes:
Di Pietro: «Tremonti mi ha condannato a morte»
di Andrea Carugatitutti gli articoli dell'autore
Di Pietro accusa Tremonti. «Mi è stato riferito che mentre stava guardando il mio intervento in aula sul monitor del Transatlantico di Montecitorio, ha detto al deputato Pdl Osvaldo Napoli: “Questo è pazzo, va condannato a morte”. Ecco da chi viene la campagna d’odio, Cicchitto in aula aveva appena emesso una condanna a morte contro Travaglio, Santoro, il gruppo Espresso, l’Idv e il sottoscritto». L’ufficio stampa del ministro Tremonti, contattato da l’Unità, smentisce categoricamente: «Il ministro non ha parlato dell’onorevole Di Pietro, né tantomeno ha espresso giudizi così aspri». La scena è la seguente: mentre Di Pietro parlava in aula, moltissimi parlamentari Pdl sono usciti polemicamente dall’aula. Alcuni di loro, una quindicina, tra cui Napoli, Amedeo Laboccetta, Souad Sbai e Giancarlo Lehner si sono ritrovati davanti al monitor per ascoltare il leader Idv. Sono volate parole grosse, insulti come «stronzo», «cialtrone », frasi come «questo va cacciato», «è dal 1994 che ammazza le persone ». Vicino a loro anche Tremonti, che scuoteva nervosamente la testa. A quel punto alcuni cronisti, secondo l’ufficio stampa Idv, hanno ascoltato la frase incriminata. E si sono rivolti a Napoli e Tremonti, chiedendo se fosse riferita a Massimo Tartaglia o a Di Pietro. «Napoli e Tremonti, pur sollecitati più volte- riferisce l’Idv- non hanno risposto e si sono allontanati ». Il gruppo Idv ha presentato un’interpellanza al governo per fare luce sulla vicenda. «Notizia inventata, mai usate parole dispregiative verso un parlamentare o un partito, èuna vergognosa strumentalizzazione di parole carpite da una conversazione privata», dice Napoli. Eil deputato Pdl Marco Milanese precisa: «Ero con Tremonti, stavamo parlando del patto di stabilità dei Comuni e la parola “pazzo” era riferita a chi pensava di modificare la Finanziaria per cambiarlo».
L’ODIO DI CICCHITTO
Poco prima in aula il capogruppo Pdl Cicchitto aveva lanciato una durissimaaccusa contro «la spietata campagna d’odio che ha armato la mano dell’aggressore di Berlusconi». «Una campagna condotta un network composto dal gruppo editoriale Repubblica- L’Espresso, da quel mattinale delle Procure che è il Fatto, da una trasmissione di Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio, da alcunipmche vanno in tv a demonizzare Berlusconi». E ancora: da un partito, l'Idv, il cui leader Di Pietro sta in questi giorni evocando la violenza quasi voglia trasformare lo scontro politico in guerra civile freddae da qualche settore più giustizialista del Pd». Come se ne esce? «Disinnescando con leggi funzionali il cancro dell’uso politico della giustizia», hatuonato Cicchitto. Poco primaMaroni aveva parlato di una campagna «contro la persona del premier» che «finisce per innescare una pericolosa spirale emulativa» e aveva chiesto di «fermare l’ esasperazione della polemica politica». Bersani ha subito risposto, ribadendo «solidarietà» al premier e «condanna» dell’agguato: «C’è il rischio che qualcuno si vesta da pompiere per fare l’incendiario, e che cominciungioco di criminalizzazione tra noi, che va oltre il segno». «Respingo questo modo di discutere », ha detto a Cicchitto. «Il mestiere diungoverno è governare, non attaccare l’opposizione». E Casini: «No alle strumentalizzazioni o alle intimidazioni che rischiano di alimentare nuove campagne d’odio». «No alla spirale dell’aggressività e della reciproca delegittimazione», ha detto Anna Finocchiaro. «Nessuno può pensare di non avere niente da rimproverarsi ».
16 dicembre 2009
:rolleyes: