c.m.g
16-12-2009, 10:29
martedì 15 dicembre 2009
Le due potenze sarebbero in trattativa per la riduzione di armi tecnologiche interconnesse. Ma le parti hanno una visione contrastante sulle finalità ultime dei colloqui
Roma - Da ipotesi messa in campo dalla politica e dalle aziende che si occupano di sicurezza, la cyber-guerra fredda (http://punto-informatico.it/2754668/PI/News/usa-guerra-fredda-digitale-alle-porte.aspx) si trasforma in qualcosa di molto più concreto al punto da essere oggetto di colloqui riservati tra Stati Uniti, Russia e comitato per la non proliferazione delle armi dell'ONU. Lo rivela il New York Times citando fonti anonime (http://www.nytimes.com/2009/12/13/science/13cyber.html) e non solo vicine alla questione, e parlando di disaccordo tra le parti sul reale obiettivo del disarmo telematico prossimo venturo.
Secondo le suddette fonti, da quando alla Casa Bianca c'è Barack Obama l'approccio alla cyberwar è cambiato, e ora l'amministrazione statunitense riconosce apertamente che c'è stato un vero e proprio armamento tecnologico da parte di varie nazioni, nell'attesa di scatenare una guerra alle infrastrutture della società dell'informazione che risulterebbe devastante e ancor più pericolosa data la scarsa consapevolezza e permeabilità dell'opinione pubblica sull'argomento.
Le cyber-armi come le botnet (http://punto-informatico.it/2614638/PI/News/come-imparai-non-preoccuparmi-ad-amare-botnet.aspx) e le reti malevole opportunamente istruite a colpire certi bersagli sono state dunque l'oggetto di colloqui preliminari tra USA e Russia, colloqui che secondo il vice-direttore dell'Institute of Information Security di Mosca Viktor Sokolov si sono svolti "in una buona atmosfera" e che hanno costituito solo un momento di un processo che avanza in maniera positiva.
Entrambe le parti (con l'ONU a fare da cornice e stimolo per una decisione a due) sono d'accordo sull'esistenza del problema, mentre a dividerle sarebbe l'obiettivo ultimo dei colloqui. La Russia vorrebbe limitarsi a vedere i colloqui come un mezzo per ratificare una sorta di trattato di "non proliferazione cybernetica" alla stregua di quello scaturito dalla Guerra Fredda dei missili e delle bombe atomiche, ma gli Stati Uniti starebbero pensando anche a incrementare la cooperazione internazionale (http://www.physorg.com/news179934948.html) nella lotta al crimine telematico.
Si tratta di un approccio perfettamente in linea con quello sin qui seguito dagli USA in merito al trattato ACTA (http://punto-informatico.it/2764270/PI/News/ue-ecce-acta.aspx) contro la contraffazione, che prevede il rafforzamento delle misure di contrattacco cyber-militare come conseguenza dell'inasprimento della lotta al cybercrime. I colloqui, però, sono solo agli inizi: il prossimo round è previsto per il prossimo gennaio, con un discorso da parte di rappresentanti di USA e Russia a un incontro annuale sulla sicurezza che si terrà in Germania.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2771009/PI/News/usa-russia-cyberdisarmo.aspx)
Le due potenze sarebbero in trattativa per la riduzione di armi tecnologiche interconnesse. Ma le parti hanno una visione contrastante sulle finalità ultime dei colloqui
Roma - Da ipotesi messa in campo dalla politica e dalle aziende che si occupano di sicurezza, la cyber-guerra fredda (http://punto-informatico.it/2754668/PI/News/usa-guerra-fredda-digitale-alle-porte.aspx) si trasforma in qualcosa di molto più concreto al punto da essere oggetto di colloqui riservati tra Stati Uniti, Russia e comitato per la non proliferazione delle armi dell'ONU. Lo rivela il New York Times citando fonti anonime (http://www.nytimes.com/2009/12/13/science/13cyber.html) e non solo vicine alla questione, e parlando di disaccordo tra le parti sul reale obiettivo del disarmo telematico prossimo venturo.
Secondo le suddette fonti, da quando alla Casa Bianca c'è Barack Obama l'approccio alla cyberwar è cambiato, e ora l'amministrazione statunitense riconosce apertamente che c'è stato un vero e proprio armamento tecnologico da parte di varie nazioni, nell'attesa di scatenare una guerra alle infrastrutture della società dell'informazione che risulterebbe devastante e ancor più pericolosa data la scarsa consapevolezza e permeabilità dell'opinione pubblica sull'argomento.
Le cyber-armi come le botnet (http://punto-informatico.it/2614638/PI/News/come-imparai-non-preoccuparmi-ad-amare-botnet.aspx) e le reti malevole opportunamente istruite a colpire certi bersagli sono state dunque l'oggetto di colloqui preliminari tra USA e Russia, colloqui che secondo il vice-direttore dell'Institute of Information Security di Mosca Viktor Sokolov si sono svolti "in una buona atmosfera" e che hanno costituito solo un momento di un processo che avanza in maniera positiva.
Entrambe le parti (con l'ONU a fare da cornice e stimolo per una decisione a due) sono d'accordo sull'esistenza del problema, mentre a dividerle sarebbe l'obiettivo ultimo dei colloqui. La Russia vorrebbe limitarsi a vedere i colloqui come un mezzo per ratificare una sorta di trattato di "non proliferazione cybernetica" alla stregua di quello scaturito dalla Guerra Fredda dei missili e delle bombe atomiche, ma gli Stati Uniti starebbero pensando anche a incrementare la cooperazione internazionale (http://www.physorg.com/news179934948.html) nella lotta al crimine telematico.
Si tratta di un approccio perfettamente in linea con quello sin qui seguito dagli USA in merito al trattato ACTA (http://punto-informatico.it/2764270/PI/News/ue-ecce-acta.aspx) contro la contraffazione, che prevede il rafforzamento delle misure di contrattacco cyber-militare come conseguenza dell'inasprimento della lotta al cybercrime. I colloqui, però, sono solo agli inizi: il prossimo round è previsto per il prossimo gennaio, con un discorso da parte di rappresentanti di USA e Russia a un incontro annuale sulla sicurezza che si terrà in Germania.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2771009/PI/News/usa-russia-cyberdisarmo.aspx)