Special
14-12-2009, 10:36
Berlusconi dall'ospedale: "Sto bene"
Tartaglia trasferito a San Vittore
Quindici giorni di prognosi riservata
Fede: «Adesso si sente miracolato»
Davanti alla clinica slogan e cartelli
Nella tarda serata di ieri il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato al premier Silvio Berlusconi, mentre in ospedale era sottoposto ai primi test clinici sui postumi dell’aggressione subita. Il capo dello stato gli ha espresso la sua solidarietà e la preoccupazione per la spirale di violenza che si sta affacciando nel paese. Questa mattina è atteso il primo bollettino medico che darà notizie sulla salute di Berlusconi dopo l’aggressione e la notte passata in osservazione al San Raffaele.
Quindici giorni di prognosi riservata (il periodo potrebbe essere modificato), due denti compromessi, uno dei quali fratturato, infrazione al setto nasale, e ferita lacero contusa al labbro: sono queste le ferite riportate dal presidente del Consiglio, colpito al volto da una statuetta del Duomo di Milano lanciata da Massimo Tartaglia al termine del comizio tenuto dal premier in piazza Duomo.Tartaglia ieri sera ha visto confermare il suo arresto per lesioni personali aggravate dalla qualità della persona offesa e dalla premeditazione perché in tasca gli è stato trovato una bomboletta di spray al peperoncino ed è stato trasferito a San Vittore.
È incensurato, ma con un unico precedente, dato che tempo fa gli è stata revocata la patente. L’uomo è in cura per problemi psichici da circa dieci anni e non risulta legato ad alcun movimento politico. I primi riscontri investigativi propendono per un gesto isolato.Il premier, medicato al pronto soccorso del san Raffaele, è stato anche sottoposto ad un Tac e analisi maxillo-facciali Secondo il medico Alberto Zangrillo, è «molto scosso e dispiaciuto».
Davanti all’ospedale San Raffaele sono comparsi cartelli di incitamento per il premier: «Presidente siamo con te» si legge su uno striscione. Mentre veniva trasferito fuori dal pronto soccorso in una stanza d’ospedale il premier ha rassicurato tutti: «Sto bene, sto bene». All’amico Emilio Fede ga confessato di sentirsi miracolato, un centimetro in più e avrei perso l’occhio».
:asd: minchia, per 15 giorni lotterà tra la vita e la morte :asd:
Tartaglia trasferito a San Vittore
Quindici giorni di prognosi riservata
Fede: «Adesso si sente miracolato»
Davanti alla clinica slogan e cartelli
Nella tarda serata di ieri il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato al premier Silvio Berlusconi, mentre in ospedale era sottoposto ai primi test clinici sui postumi dell’aggressione subita. Il capo dello stato gli ha espresso la sua solidarietà e la preoccupazione per la spirale di violenza che si sta affacciando nel paese. Questa mattina è atteso il primo bollettino medico che darà notizie sulla salute di Berlusconi dopo l’aggressione e la notte passata in osservazione al San Raffaele.
Quindici giorni di prognosi riservata (il periodo potrebbe essere modificato), due denti compromessi, uno dei quali fratturato, infrazione al setto nasale, e ferita lacero contusa al labbro: sono queste le ferite riportate dal presidente del Consiglio, colpito al volto da una statuetta del Duomo di Milano lanciata da Massimo Tartaglia al termine del comizio tenuto dal premier in piazza Duomo.Tartaglia ieri sera ha visto confermare il suo arresto per lesioni personali aggravate dalla qualità della persona offesa e dalla premeditazione perché in tasca gli è stato trovato una bomboletta di spray al peperoncino ed è stato trasferito a San Vittore.
È incensurato, ma con un unico precedente, dato che tempo fa gli è stata revocata la patente. L’uomo è in cura per problemi psichici da circa dieci anni e non risulta legato ad alcun movimento politico. I primi riscontri investigativi propendono per un gesto isolato.Il premier, medicato al pronto soccorso del san Raffaele, è stato anche sottoposto ad un Tac e analisi maxillo-facciali Secondo il medico Alberto Zangrillo, è «molto scosso e dispiaciuto».
Davanti all’ospedale San Raffaele sono comparsi cartelli di incitamento per il premier: «Presidente siamo con te» si legge su uno striscione. Mentre veniva trasferito fuori dal pronto soccorso in una stanza d’ospedale il premier ha rassicurato tutti: «Sto bene, sto bene». All’amico Emilio Fede ga confessato di sentirsi miracolato, un centimetro in più e avrei perso l’occhio».
:asd: minchia, per 15 giorni lotterà tra la vita e la morte :asd: