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View Full Version : italia razzista


Vermezzese
12-12-2009, 12:34
ciao a tutti vi posto l'articolo comparso su repubblica.it, che espone la lettera di un nostro coincittadano, unico problema è NERO.
Sono italiano e ho la pelle nera. Un black italiano, come mi sono sentito dire al controllo dei passaporti dell'aeroporto di Boston da africane americane addette alla sicurezza. Ma voi avete idea di cosa significa essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009?

Mi capita, quando vado in Comune a Milano per richiedere un certificato ed esibisco il mio passaporto italiano o la mia carta d'identità, che il funzionario senza neppure dare un'occhiata ai miei documenti, ma solo guardandomi in faccia, esiga comunque il mio permesso di soggiorno: documento che nessun cittadino italiano possiede. Ricordo un'occasione in cui, in una sede decentrata del Comune di Milano, una funzionaria si stupì del fatto che potessi avere la carta d'identità italiana e chiamò in aiuto altre due colleghe che accorsero lasciando la gente in fila ai rispettivi sportelli. Il loro dialogo suonava più o meno così.
"Mi ha dato la sua carta d'identità italiana ma dice di non avere il permesso di soggiorno. Come è possibile?".
"Come hai fatto ad avere la carta d'identità, se non hai un permesso di soggiorno... ci capisci? Dove hai preso questo documento? Capisci l'italiano?". "Non ho il permesso di soggiorno", mi limitai a rispondere.
Sul documento rilasciato dal Comune (e in mano a ben tre funzionari del Comune) era stampato "cittadino italiano" ma loro continuavano a concentrarsi solo sulla mia faccia nera, mentre la gente in attesa perdeva la pazienza.

Perché non leggete cosa c'è scritto sul documento?", suggerii. Attimo di sorpresa ma.... finalmente mi diedero del lei. "Lei è cittadino italiano? Perché non l'ha detto subito? Noi non siamo abituati a vedere un extracomunitario...".

L'obiezione sembrerebbe avere un qualche senso ma se invece, per tagliare corto, sottolineo subito che sono cittadino italiano, mi sento rispondere frasi del genere: "Tu possiedi il passaporto italiano ma non sei italiano". Oppure, con un sorriso: "Tu non hai la nazionalità italiana come noi, hai solo la cittadinanza italiana perché sei extracomunitario".

Quando abitavo vicino a viale Piave, zona centrale di Milano, mi è capitato che mentre di sera stavo aprendo la mia macchina ed avevo in mano le chiavi una persona si è avvicinata e mi ha chiesto con tono perentorio perché stavo aprendo quell'auto. D'istinto ho risposto: "Perché la sto rubando! Chiama subito i carabinieri". E al giustiziere, spiazzato, non è restato che andarsene.

In un'altra occasione a Milano alle otto di mattina in un viale ad intenso traffico, la mia compagna mentre guidava ha tagliato inavvertitamente la strada ad una donna sul motorino. E' scesa di corsa per sincerarsi dello stato della malcapitata. Ho preso il volante per spostare la macchina e liberare il traffico all'ora di punta. Un'altra donna (bianca) in coda è scesa dalla propria macchina ed è corsa verso la mia compagna (bianca) e diffondendo il panico le ha detto: "Mentre stai qui a guardare, un extracomunitario ti sta rubando la macchina". "Non è un ladro, è il mio compagno", si è sentita rispondere.

Tutte le volte che ho cambiato casa, ho dovuto affrontare una sorta di rito di passaggio. All'inizio, saluto con un sorriso gli inquilini incrociati per caso nell'atrio: "Buongiorno!" o "Buona sera!". Con i giovani tutto fila liscio. Mentre le persone adulte sono più sospettose. Posso anche capirle finché mi chiedono se abito lì, perché è la prima volta che ci incontriamo. Ma rimango spiazzato quando al saluto mi sento rispondere frasi del genere: "Non compriamo nulla. Qui non puoi vendere!". "Chi ti ha fatto entrare?".

Nel settembre di quest'anno ero con mio figlio di 12 anni e aspettavo insieme a lui l'arrivo della metropolitana alla stazione di Palestro. Come sempre l'altoparlante esortava i passeggeri a non superare la linea gialla di sicurezza. Un anziano signore apostrofò mio figlio: "Parlano con te, ragazzino. Hai superato la linea gialla. Devi sapere che qui è vietato superare la linea gialla... maleducato". Facevo notare all'anziano che mio figlio era lontano dalla linea gialla ma lui continuava ad inveire: "Non dovete neppure stare in questo paese. Tornatevene a casa vostra... feccia del mondo. La pagherete prima o poi".

Qualche settimana fa all'aeroporto di Linate sono entrato in un'edicola per comprare un giornale. C'era un giovane addetto tutto tatuato, mi sono avvicinato a lui per pagare e mi ha indicato un'altra cassa aperta. Ho pagato e mi sono avviato verso l'uscita quando il giovane addetto si è messo a urlare alla cassiera: "Quell'uomo di colore ha pagato il giornale?". La cassiera ha risposto urlando: "Sì l'uomo di colore ha pagato!". Tornato indietro gli dico: "Non c'é bisogno di urlare in questo modo. Ha visto bene mentre pagavo". "Lei mi ha guardato bene? Lo sa con chi sta parlando? Mi guardi bene! Sa cosa sono? Lei si rende conto cosa sono?". Cercava di intimidirmi. "Un razzista!" gli dico. "Sì, sono un razzista. Stia molto attento!". "Lei è un cretino", ho replicato.

Chi vive queste situazioni quotidiane per più di 25 anni o finisce per accettarle, far finta di niente per poter vivere senza impazzire, oppure può diventare sospettoso, arcigno, pieno di "pregiudizi al contrario", spesso sulle spine col rischio di confondere le situazioni e di vedere razzisti sbucare da tutte le parti, di perdere la testa e di urlare e insultare in mezzo alla gente. E il suo aguzzino che ha il coltello dalla parte del manico, con calma commenta utilizzando una "formula" fissa ma molto efficace: "Guardate, sta urlando, mi sta insultando. Lui è soltanto un ospite a casa mia. Siete tutti testimoni...".

Ho assistito per caso alla rappresentazione di una banda musicale ad Aguzzano, nel piacentino. Quando quasi tutti se ne erano andati ho visto in mezzo alla piazza una bandiera italiana prendere fuoco senza una ragionevole spiegazione. Mi sono ben guardato dal spegnerla anche se ero vicino. Cosa avrebbe pensato o come avrebbe reagito la gente vedendo un "extracomunitario" nella piazza di un paesino con la bandiera italiana in fiamme tra le mani? Troppi simboli messi insieme. Ho lasciato la bandiera bruciare con buona pace di tutti.

Ho invece infinitamente apprezzato il comportamento dei poliziotti del presidio della metropolitana di Piazza Duomo di Milano. Non volevo arrivare al lavoro in ritardo e stavo correndo in mezzo alla gente. Ad un tratto mi sentii afferrare alle spalle e spintonare. Mi ritrovai di fronte un giovane poliziotto in divisa che mi urlò di consegnare i documenti. Consegnai la mia carta di identità al poliziotto già furibondo il quale, senza aprirla, mi ordinò di seguirlo. Giunti al posto di polizia, dichiarò ai suoi colleghi: "Questo extracomunitario si comporta da prepotente!".

Per fortuna le mie spiegazioni non furono smentite dal collega presente ai fatti. I poliziotti verificarono accuratamente i miei documenti e dopo conclusero che il loro giovane collega aveva sbagliato porgendomi le loro scuse. Furono anche dispiaciuti per il mio ritardo al lavoro.

Dopotutto, ho l'impressione che, rispetto alla maggioranza della gente, ai poliziotti non sembri anormale ritrovarsi di fronte a un cittadino italiano con la pelle nera o marrone. "Noi non siamo abituati!", ci sentiamo dire sempre e ovunque da nove persone su dieci. E' un alibi che non regge più dopo trent'anni che viviamo e lavoriamo qui, ci sposiamo con italiane/italiani, facciamo dei figli misti o no, che crescono e vengono educati nelle scuole e università italiane.

Un fatto sconvolgente è quando tre anni fa fui aggredito da quattro controllori dell'Atm a Milano e finii al pronto soccorso. Ancora oggi sto affrontando i processi ma con i controllori come vittime ed io come imputato. Una cosa è certa, ho ancora fiducia nella giustizia italiana.

Wolfgang Grimmer
12-12-2009, 12:49
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2104457

CUBIC84
12-12-2009, 12:55
"Come hai fatto ad avere la carta d'identità, se non hai un permesso di soggiorno... ci capisci? Dove hai preso questo documento? Capisci l'italiano?". "Non ho il permesso di soggiorno", mi limitai a rispondere.
Sul documento rilasciato dal Comune (e in mano a ben tre funzionari del Comune) era stampato "cittadino italiano" ma loro continuavano a concentrarsi solo sulla mia faccia nera, mentre la gente in attesa perdeva la pazienza.

Perché non leggete cosa c'è scritto sul documento?", suggerii. Attimo di sorpresa ma.... finalmente mi diedero del lei. "Lei è cittadino italiano? Perché non l'ha detto subito? Noi non siamo abituati a vedere un extracomunitario...".

Leggendo il tuo post ho avuto conferma di una cosa... Certe persone danno sempre del "tu" (e non del "lei") a prescindere dall'età se si trovano davanti un extracomunitario (il protagonista dell'episodio in questione non lo è, però pensavano che lo fosse).

pollodigomma2002
12-12-2009, 12:56
ciao a tutti vi posto l'articolo comparso su repubblica.it, che espone la lettera di un nostro coincittadano, unico problema è NERO.
......

Una cosa è certa, ho ancora fiducia nella giustizia italiana.

L'italia non è un paese adatto per l'integrazione di altri popoli. Abbiamo una mentalità troppo vecchia mentre l'immigrazione ci assale troppo velocemente.Mi spiace per quest'uomo,va tutta la mia solidarietà e la mia (poca) speranza nella giustizia itaGliana.

http://www.lemieclassi.it/images/pace_p.gif

dave4mame
12-12-2009, 13:01
Leggendo il tuo post ho avuto conferma di una cosa... Certe persone danno sempre del "tu" (e non del "lei") a prescindere dall'età se si trovano davanti un extracomunitario (il protagonista dell'episodio in questione non lo è, però pensavano che lo fosse).

magari perchè è l'extracomunitario, per primo a dare del tu.

forse anche perchè, per chi mastica poco la lingua è abbastanza difficile capire che ci si rivolge a lui, quando so coniugano i verbi come se si parlasse di una terza persona (per di più femmina).

AntonioBO
12-12-2009, 13:11
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2104457

Setzuko
12-12-2009, 14:02
magari perchè è l'extracomunitario, per primo a dare del tu.

forse anche perchè, per chi mastica poco la lingua è abbastanza difficile capire che ci si rivolge a lui, quando so coniugano i verbi come se si parlasse di una terza persona (per di più femmina).

Ma anche no.
Le mie due coinquiline albanesi parlano perfettamente l'italiano, e quando le sentii per la prima volta al telefono per far vedere loro la casa, mi hanno sempre dato del lei fino a quando poi non hanno visto che ho solo 23 anni e ci siamo date tutte del tu.
E questo è uno dei mille esempio che potrei farti.

Sono sempre stata a contatto con stranieri sia in casa che in uni, ne ho sentite di cotte e di crude, solo a sentire ciò che mi raccontavano mi veniva una tale rabbia...non oso pensare loro cosa hanno potuto provare.
Questo paese è razzista, inutile dire di no! Ogni santissimo giorno assisto a scene davvero schifose ed io come posso cerco di prendere le loro difese (si mi metto in mezzo, non ce la faccio a guardare in silenzio)....la maggior parte degli italiani dovrebbero andare a raccogliere patate per due euro in un paese che non è il loro! Tsk!

plut0ne
12-12-2009, 14:15
Ma anche no.
Le mie due coinquiline albanesi parlano perfettamente l'italiano, e quando le sentii per la prima volta al telefono per far vedere loro la casa, mi hanno sempre dato del lei fino a quando poi non hanno visto che ho solo 23 anni e ci siamo date tutte del tu.
E questo è uno dei mille esempio che potrei farti.

Sono sempre stata a contatto con stranieri sia in casa che in uni, ne ho sentite di cotte e di crude, solo a sentire ciò che mi raccontavano mi veniva una tale rabbia...non oso pensare loro cosa hanno potuto provare.
Questo paese è razzista, inutile dire di no! Ogni santissimo giorno assisto a scene davvero schifose ed io come posso cerco di prendere le loro difese (si mi metto in mezzo, non ce la faccio a guardare in silenzio)....la maggior parte degli italiani dovrebbero andare a raccogliere patate per due euro in un paese che non è il loro! Tsk!

quanto quoto :ave: :ave: :ave:

grande setzuko :O

Setzuko
12-12-2009, 14:27
quanto quoto :ave: :ave: :ave:

grande setzuko :O

:D

Un mese fa circa sono andata a Parigi, rimasi sbalordita vedendo l'integrazione che hanno.
Ero circondata da gente di tutte le etnie e senza minoranze, nel senso che c'erano tanti bianchi, quanti neri, asiatici, indiani ecc.
Parlavano tutti correttamente il francese, tutti educati, civili.

Ciò che mi ha fatto riflettere è trovare una donna di orginini filippine allo sportello del MUSEO DELLA SCIENZA....qua non darebbero mai un lavoro così importante, una filippina qui è buona al massimo per far le pulizie nelle case dei borghesotti :doh:

Poi, questi signori che tanto amano insultare la gente "diversa" si indignano se poi all'estero li chiamano "ITALIANO MAFIOSO"...riflettete gente :rolleyes:

dave4mame
12-12-2009, 14:54
Ma anche no.
Le mie due coinquiline albanesi parlano perfettamente l'italiano, e quando le sentii per la prima volta al telefono per far vedere loro la casa, mi hanno sempre dato del lei fino a quando poi non hanno visto che ho solo 23 anni e ci siamo date tutte del tu.
E questo è uno dei mille esempio che potrei farti.


ehbè?
conosco stranieri che parlano un italiano più forbito del mio.
il che non toglie che, in media, uno straniero parli (con buona giustificazione) un italiano stentato.


Sono sempre stata a contatto con stranieri sia in casa che in uni, ne ho sentite di cotte e di crude, solo a sentire ciò che mi raccontavano mi veniva una tale rabbia...non oso pensare loro cosa hanno potuto provare.

eh, si, perchè lo studente è il normotipo dello straniero, vero.
prova a salire su un treno, prova a parlare con un ghanese o un cinese e poi raccontami quanto sono bravi a declinare un verbo irregolare come "andare".


Questo paese è razzista, inutile dire di no! Ogni santissimo giorno assisto a scene davvero schifose ed io come posso cerco di prendere le loro difese (si mi metto in mezzo, non ce la faccio a guardare in silenzio)....la maggior parte degli italiani dovrebbero andare a raccogliere patate per due euro in un paese che non è il loro! Tsk!

prego... la strada la conosci.
magari impari qualcosa di diverso da quello che ti spiegano a brera.


:D

Un mese fa circa sono andata a Parigi, rimasi sbalordita vedendo l'integrazione che hanno.
Ero circondata da gente di tutte le etnie e senza minoranze, nel senso che c'erano tanti bianchi, quanti neri, asiatici, indiani ecc.
Parlavano tutti correttamente il francese, tutti educati, civili.

eh, si...
le banlieue le hanno a caronno pertusella, infatti.

entanglement
12-12-2009, 17:05
Ma anche no.
Le mie due coinquiline albanesi parlano perfettamente l'italiano, e quando le sentii per la prima volta al telefono per far vedere loro la casa, mi hanno sempre dato del lei fino a quando poi non hanno visto che ho solo 23 anni e ci siamo date tutte del tu.
E questo è uno dei mille esempio che potrei farti.

Sono sempre stata a contatto con stranieri sia in casa che in uni, ne ho sentite di cotte e di crude, solo a sentire ciò che mi raccontavano mi veniva una tale rabbia...non oso pensare loro cosa hanno potuto provare.
Questo paese è razzista, inutile dire di no! Ogni santissimo giorno assisto a scene davvero schifose ed io come posso cerco di prendere le loro difese (si mi metto in mezzo, non ce la faccio a guardare in silenzio)....la maggior parte degli italiani dovrebbero andare a raccogliere patate per due euro in un paese che non è il loro! Tsk!

brava. adesso perchè non fai una prova ? vai in viale padova a milano dalle 24 alle 4 di mattina a farti una passeggiata.

beppegrillo
12-12-2009, 17:16
:D

Un mese fa circa sono andata a Parigi, rimasi sbalordita vedendo l'integrazione che hanno.
Ero circondata da gente di tutte le etnie e senza minoranze, nel senso che c'erano tanti bianchi, quanti neri, asiatici, indiani ecc.
Parlavano tutti correttamente il francese, tutti educati, civili.

Ciò che mi ha fatto riflettere è trovare una donna di orginini filippine allo sportello del MUSEO DELLA SCIENZA....qua non darebbero mai un lavoro così importante, una filippina qui è buona al massimo per far le pulizie nelle case dei borghesotti :doh:

Poi, questi signori che tanto amano insultare la gente "diversa" si indignano se poi all'estero li chiamano "ITALIANO MAFIOSO"...riflettete gente :rolleyes:

LOL parigi come esempio di integrazione :rotfl:

markk0
12-12-2009, 17:16
ciao a tutti vi posto l'articolo comparso su repubblica.it, che espone la lettera di un nostro coincittadano, unico problema è NERO.


ammazza, ma tutte a lui capitano.

sa di bufala lontano un chilometro...

mixkey
12-12-2009, 17:21
brava. adesso perchè non fai una prova ? vai in viale padova a milano dalle 24 alle 4 di mattina a farti una passeggiata.

Ci devo passare tutte le notti. Un po' di fracasso e niente di piu' e limitatamente alla rotonda. Per chi lo vede attraverso il Tg del Padrone vedra' altre cose.

Per l'esattezza si chiama via Padova e non viale e viene percorso dalla linea 56 fino alle 1.30.

Attendo altre testimonianze, di prima mano.

mixkey
12-12-2009, 17:24
ammazza, ma tutte a lui capitano.

sa di bufala lontano un chilometro...

No, capita anche ad un mio conoscente nero (anche se lo chiamano negro) che fa il DJ. Ammirato finche' e' in consolle mi racconta quante volte viene ingiuriato e tutti questi equivoci. Lui e' nato in Italia.

:dissident:
12-12-2009, 17:27
:D

Un mese fa circa sono andata a Parigi, rimasi sbalordita vedendo l'integrazione che hanno.
Ero circondata da gente di tutte le etnie e senza minoranze, nel senso che c'erano tanti bianchi, quanti neri, asiatici, indiani ecc.


Bella forza. Pensa e' cosi' anche a Londra e a New York...Sono paesi in cui l'immigrazione e' un fenomeno molto piu' antico che da noi. Siamo noi ad essere provinciali e indietro di 30 anni.

:dissident:
12-12-2009, 17:29
LOL parigi come esempio di integrazione :rotfl:

Ah beh rispetto all'Italia sono mille anni avanti eh..

das
12-12-2009, 17:30
Ma anche no.
Le mie due coinquiline albanesi parlano perfettamente l'italiano, e quando le sentii per la prima volta al telefono per far vedere loro la casa, mi hanno sempre dato del lei fino a quando poi non hanno visto che ho solo 23 anni e ci siamo date tutte del tu.
E questo è uno dei mille esempio che potrei farti.

Sono sempre stata a contatto con stranieri sia in casa che in uni, ne ho sentite di cotte e di crude, solo a sentire ciò che mi raccontavano mi veniva una tale rabbia...non oso pensare loro cosa hanno potuto provare.
Questo paese è razzista, inutile dire di no! Ogni santissimo giorno assisto a scene davvero schifose ed io come posso cerco di prendere le loro difese (si mi metto in mezzo, non ce la faccio a guardare in silenzio)....la maggior parte degli italiani dovrebbero andare a raccogliere patate per due euro in un paese che non è il loro! Tsk!

Ma io mi domando, con tutti i paesi che ci sono al mondo perchè scelgono proprio l'Italia che è razzista ?

:dissident:
12-12-2009, 17:33
Ma io mi domando, con tutti i paesi che ci sono al mondo perchè scelgono proprio l'Italia che è razzista ?

I paesi come l'Albania spesso ricevono le nostre trasmissioni televisive ed hanno una visione della nostra societa' derivata da queste..

entanglement
12-12-2009, 17:39
Ci devo passare tutte le notti. Un po' di fracasso e niente di piu' e limitatamente alla rotonda. Per chi lo vede attraverso il Tg del Padrone vedra' altre cose.

Per l'esattezza si chiama via Padova e non viale e viene percorso dalla linea 56 fino alle 1.30.

Attendo altre testimonianze, di prima mano.

io ci dovevo passare più o meno per forza per andare in centro ogni weekend. ritieni sia un posto sicuro per una donna da sola ?

mixkey
12-12-2009, 17:42
io ci dovevo passare più o meno per forza per andare in centro ogni weekend. ritieni sia un posto sicuro per una donna da sola ?

Per ina donna sola non e' sicura nessuna via, da quando sono al mondo.
Via Padova e' diventato il luogo comune del posto criminale per eccellenza.
E' una via con moltissimi stranieri ma la sua triste fama deriva dalla rapina mortale all'incrocio con via Emo, commessa da un italiano.

Varilion
12-12-2009, 17:52
"il razzismo" è direttamente proporzionale alla derivata del numero di immigrati presenti ;)

Poi se uno mi dice "mi scusi potrei chiederle...", ma risposta è cortesemente un "certo mi dica".

Già se quello comincia con un "hey capo", maldispone...

Secondo me Parigi è proprio l'esempio da non seguire....

Ziosilvio
12-12-2009, 18:00
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2104457